La mia famiglia (Parte II)

Era rimasto commosso da quella replica. Non sapeva se era stata sincera o meno, ma aveva voluto credere che fosse così. In quell'anno l'aveva vista molto cambiata e la cosa lo aveva sicuramente sorpreso. Le aveva semplicemente detto che la sua felicità era altrove, come le aveva sempre ribadito, sino alla nausea. Che doveva trovare il modo di fare un passo indietro con Rich, che lui era l'unico che davvero poteva soddisfare totalmente il suo spirito. Nessun ragazzo le andava bene proprio perché nessun ragazzo era lui e presto o tardi, a suo parere, sarebbe stata costretta ad accettarlo. Vedendoli però così distanti, era quasi certo che ancora non fosse successo niente.

Quello regalò un sorriso a tutti e poi indicò l'albero –Tranquilli, Arianna mi ha regalato la pace. Ogni volta che sento il bisogno di averla con me, mi avvicino a quest'albero e lei... è come se mi avvolgesse con il suo amore. Sento che è qui con me, che c'è ancora.-

Hayden annuì con espressione intenerita, era bello vedere un uomo ancora del tutto innamorato della sua compagna di una vita, nonostante tutto il tempo trascorso insieme.

-Sì, è vero, la sento anch'io.- intervenne quindi Skarlet che guardava anche lei l'albero, anche se il Demone scese a guardarla con sorpresa. Certo non si aspettava una risposta del genere.

Rich invece assunse un'aria poco convinta sentendo quel commento, sapeva bene quale fosse il reale intento della Malfoy e sperò che il prof non si lasciasse incantare da lei, come era successo tempo addietro.

Quella ragazza era una vipera, la tipica donna da evitare come la morte.

-Adesso però entriamo in casa, voglio sapere tutto ciò che vi è successo in questi anni!-

E li spinse ad entrare, ospitandoli nell'ampio salone e facendoli sedere.

Passarono quasi un'ora a parlare del più e del meno.

Leon aveva notato come Rich mostrava apertamente il suo astio nei confronti di Skarlet. Come sempre i due si disinteressavano del contesto in cui si trovavano se litigavano, così decise di stuzzicarli un po', per vedere che cosa del loro rapporto era cambiato.

-Ora non vi picchiate più, vero?-

Skarlet alzò il volto verso il cielo, con fare altezzoso e replicò –Non mi sporco più le mani, non voglio puzzare come lui!-

Il lupo ghignò cattivo e replicò –Lo dici solo perché sai benissimo che al confronto fisico perdi miseramente! Stupida befana.-

La ragazza arrossì vagamente e assunse un'espressione astiosa verso il lupo, mentre il padrone di casa sbuffò –Oh, andiamo! Rilassatevi, piccini...- e materializzò davanti a loro dei superalcolici.

Jazmyne arrossì vagamente e il ricordo della notte passata con Hazel le piombò in testa, ma cercò di evitare di mostrare il suo sconvolgimento.

Hayden le domandò a voce bassa –Vuoi qualcosa? Generalmente non bevi alcolici...-

La bionda storse la bocca e replicò piano, mentre il trio restante parlava e beveva senza badare troppo alle quantità.

-Qualcosa con la fragola...-

Il biondo le sorrise gentilmente e le preparò rapidamente un drink, mentre lui si gettava del Rossoro.

-Eppure ero convinto che vi sareste fidanzati una volta fuori dalle mura scolastiche, ne ero certo!-

Rispose Leon, vedendo poi sia Skarlet che Rich scoppiare a ridere rumorosamente mentre insieme buttavano giù tequila lui e alcool puro lei.

Leon, dopo un po', notando il terzo bicchierino per lei, sorrise dolce e le prese la mano –Piano, bambina, mi raccomando... non voglio che la Leggenda trovi una ragione valida per adirarsi con me.-

La ragazza si levò le scarpe, sorridendogli maliziosa e appoggiò i piedi sul divano, sfiorando Rich, anche se quello fece finta di niente, sul momento.

-Non ho più l'età per essere sgridata da papà.- gli fece notare, anche se il suo bluff venne svelato subito da Rich -Ma se non sei ancora uscita dall'Accademia per Medemoni!? Sei una lavativa incapace!- cosa che irritò sensibilmente lei, un po' più che brilla -Io sarei un'incapace?? Vogliamo parlare della tua incapacità di smaterializzazione?? Si impara a sedici anni! Idiota!-

E lui fece spallucce, altezzoso -Mi piace guidare, cretina!-

-Sì, certo!! Ahahah!!-

-Io so invece che Skarlet ha un talento naturale per la rigenerazione, cosa che vi ha reso imbattibili le poche volte in cui avete combattuto insieme e tu, Rich, ancora non ti sei trasformato... questo significa che sarai certamente il lupo più forte che si sia mai visto e che verrai scelto come nuovo Capobranco! Anche perché alla Tana sei molto amato, giusto?-

Cercò di mettere in risalto le capacità di entrambi e i due alzarono il mento fieramente, divertendolo.

Lui stava su una poltrona singola, mentre le coppie erano accomodate su due divani frontali a due posti.

Insieme erano disposti ad U e al centro vi era il tavolino contenente gli alcolici.

Rich, per cambiare argomento, decise così di mostrare il suo regalo -Ah, prof, guardi cosa le ho portato...- e tirò fuori dalla tasca delle sigarette girate, piuttosto lunghe.

Erano i famosi "Cannoni Malfoy".

Jazmyne sgranò gli occhi interessata e domandò –Cosa sono?-

Il biondo guardò Hayden e le rispose –Falla provare a lui, piccola, poi vediamo che succede...-

L'amico si lasciò sfuggire un sorrisino intrigato, segno che forse aveva alzato un po' il gomito.

Leon, non meno interessato, non aveva perso tempo – Ah, io conosco la vecchia versione, probabilmente. Credo comunque di aver sentito degli studenti decantarne le lodi, di recente.-

Rich fece l'occhiolino al prof e replicò, offrendo sia al padrone di casa che al cugino quelle sigarette tanto speciali –La versione che conosceva lei, l'ho ormai superata. Negli anni sono migliorato parecchio, provare per credere.-

Skarlet vide Leon soppesare la canna, mentre Hayden se l'accendeva e faceva un tiro corto, giusto per provarne il sapore. Rich ghignò cattivo, accendendo anche la propria, sembrava più che soddisfatto, poi vide Hayden alzare lentamente lo sguardo su di lui  –Tu sei fuori...-

Rich annuì convinto e anche Leon si accese la canna, ora decisamente più curioso.

Fece un discreto tiro e guardò allibito il ragazzo –Hai usato la magia?-

Rich se la rise con aria saputa e replicò –Non proprio. Erbe magiche sì, però... è meglio che non sappiate la provenienza dell'ingrediente segreto-

Skarlet, che ingurgitava il suo quarto bicchiere di alcool puro, iniziò a sentire la testa vorticare e si accoccolò al divano, appoggiando i piedi alla coscia calda del suo vicino, che dovette così spostare un momento gli occhi su di lei, seppur con aria indifferente.

O meglio, così appariva. Dentro era giunto il tumulto.

Non capiva se era a causa dell'alcool o della canna, ma in quel momento gli apparve talmente bella e sconsolata, mentre osservava invidiosa suo fratello che condivideva la canna con Jazmyne, che desiderò ardentemente fargliela provare. Era rannicchiata al dorso del divano, i suoi piedi freddi gli stavano come tastando la coscia, seppur timidamente, richiamando le sue mani bollenti, come sempre.

Aveva le gambe scoperte, una gonna troppo corta ed essendo rannicchiata e sdraiata su un fianco poteva notare facilmente la linea dei glutei e l'intimo chiaro che s'insinuava fra le cosce, andando a contenerne la femminilità.

Deglutì, iniziando a sudare mentre la sua sensibilità lupina si acuiva, riuscendo a fargli sentire persino il profumo di quella zona così irraggiungibile e, per quanto fosse certo di esserselo immaginato, ne avvertì persino il sapore.

Ah, se l'avesse presa in quel momento...

L'avrebbe afferrata per le braccia e trascinata sopra di lui. Le avrebbe fatto sentire quanto in quel momento bramava profondamente impadronirsi di quel dannato triangolino chiaro che sembrava gridare il suo nome.

L'avrebbe poi stretta forte a sé, inondandola del suo calore. Tutto quello che avrebbe potuto darle, tutto quello di cui necessitava... era lì, pronto per lei.

Mentre la guardava e non più che per pochi istanti, quel film mentale lo aveva ottenebrato, ma non stava avendo effetto solo su di lui.

La ragazza lo sentiva così chiaramente addosso, quasi come se la stesse toccando con gli occhi, il calore indiscreto della sua presenza poco sotto i glutei, mentre scivolava fra le sue cosce senza però spostarsi dalla sua posizione.

Continuava a tenere lo sguardo vacuo su suo fratello, ma erano solo le mani del compagno al suo fianco che sentiva. Avvertiva così caldo... era una sensazione meravigliosa.

Lo fu tanto da spingerla a mettersi poco meglio, piegando ulteriormente la schiena indietro e obbligando la gonna a risalire di qualche centimetro, offrendogli una visuale più chiara di quel suo piccolo paradiso. Un paradiso che in quel momento, probabilmente, gli avrebbe offerto volentieri...

E per dimostrarglielo, volle spostare gli occhi magenta su di lui, così intensi, così eloquenti.

Lui si accorse con un istante di ritardo che lo stava guardando mentre ammirava il suo invitante lato B, ma questo lo portò a spostare il viso altrove. Non aveva praticamente incrociato lo sguardo con lei che ne parve delusa.

Rich riuscì a trovare la ragione per pochi istanti grazie all'imbarazzo di essere stato beccato in pieno, una strana ansia lo aveva decisamente afferrato "Datti una calmata!".

Sapeva che era tutta colpa del Nodo e doveva semplicemente far tornare a galla la propria lucidità... cosa davvero complicata quando si mescolava alcol con droga e magia.

-Fanculo, Malfoy. Sei un cazzo di genio.- stabilì Leon con gli occhi chiusi mentre spegneva il mozzicone fra le dita, per poi gettare il resto sul pavimento. Le parole del professore ebbero il potere di distrarlo, ricordandogli dove si trovava, cosa stava succedendo e perché era lì.

Non aveva mai fumato un Cannone nelle vicinanze della Malfoy, non sapeva che tipo di effetto avrebbe potuto avere... anche se gli aveva fatto dimenticare molto presto il contesto in cui si trovava. E certo non era uno timido, lui.

Hayden e Jaz si erano lasciati andare un po' e adesso si sbaciucchiavano sul divano, senza attirare troppo l'attenzione, anche se ogni tanto liberavano qualche risatina furba.

E purtroppo, vedere tutti piuttosto indaffarati, non riuscì che a far tremare di nuovo il suo raziocinio.

La sua mente, crudele, gli stava sussurrando delle parole così soavi, facendogli sentire la tasca della giacca bollente, ricordandogli che il divertimento non doveva per forza finire, non doveva per forza andarsene, anzi poteva...

Schiuse la bocca, facendo uscire un po' di aria, mentre l'agitazione passava e il pensiero che avesse fatto quella canna in più per Jazmyne venne sobbarcato da una risata amara, perfida "Ah ah ah... ma davvero? L'hai fatta per Jazmyne? Certo..."

Sì, sì e ancora sì, cercava di rispondergli la parte più coscienziosa di lui, una parte che stava diventando piccolissima e davvero poco interessante.

"Era per lei sin dall'inizio. E' la prima che hai fatto, l'hai riempita più di tutte solo per lei, hai pensato a lei mentre la facevi e hai pensato a lei quando offrivi agli altri le altre. Lo sai, puoi negare quanto ti pare, ma sappiamo entrambi la realtà..."

Eppure, era diventato bravo negli anni a schiacciare quella voce malevola, davvero bravo. Doveva trovare il modo per distrarsi, in qualche modo... qualunque fosse.

"Cazzo, svegliati, coglione!"

Quindi, preso dall'impulsività, prese la prima bottiglia sul tavolo, pensando fosse tequila e buttò giù a grandi sorsi, senza sentirne davvero il sapore... inizialmente, ma fu la mano di Skarlet quella che si poggiò sul suo braccio -Fermo, è alcol puro...- la sentì dirgli e lui spalancò gli occhi, avvertendo nel medesimo istante una vampa di calore risalire bruciante dal suo stomaco alla sua gola, cosa che lo portò ad appoggiare la bottiglia al tavolo -Ah...! Porca troia!!- imprecò sonoramente, non riuscendo però ad attirare l'attenzione di nessuno.

Troppo tardi si era accorto del suo errore e le conseguenze sarebbero arrivate.

E una parte preponderante di lui purtroppo... non aspettava altro.

Skarlet ora lo osservava, era rossa in viso, con lo sguardo velato e poco lucido... ed era bella.

Cielo, se era bella.

Dannato il giorno in cui aveva incrociato i suoi occhi infernali.

Le sarebbe saltato addosso in quel momento, gli sarebbe bastato uno scatto ed era certo che l'avrebbe accolto all'istante, la sua bocca schiusa e rossa lo stava palesemente invitando. Quella mano tiepida sul braccio faticava a restare lì, per paura di essere allontanata, probabilmente.

Ma lui non poteva restare, non poteva proprio. Le avrebbe strappato via le mutande, in quel momento non riusciva a pensare ad altro che a quel lembo di stoffa strappato fra le sue dita e quel corpo che gli era sempre appartenuto, diventare tutt'uno con il suo.

Non lo avrebbe imbarazzato prenderla nemmeno se ci fosse stata tutta la famiglia, non gliene sarebbe importato assolutamente niente.

"Devo... devo assolutamente prendere aria... non posso..." e sgranò gli occhi, atterrito mentre quelle immagini di loro due che provavano le più disparate posizioni su quel divano si susseguivano nella sua mente, invadenti e inappropriate.

-Aria... aria...- mormorò, cercando di raccogliere quei pochi brandelli di lucidità e sfiorò il viso di lei, vedendola sgranare gli occhioni e prendergli la mano -Rich... no, Rich...- lo chiamò lei, con evidente disperazione.

Si era alzato in piedi, schiacciato da quelle mille immagini proibite, ma le sue parole gli avevano come sgombrato la mente.

Lo aveva seguito, era anche lei in piedi, ma sul divano, alla sua altezza.

La vide stringere le labbra, mentre lui le afferrava con più convinzione il volto e le accarezzava le labbra col pollice...

Aveva iniziato a scuotere il capo, con disperazione me lei gli disse, vedendolo dedicarle la sua completa attenzione -Vengo anche io...-

Oh no, nient'altro avrebbe più potuto farlo tornare in sé in quel momento.

Le afferrò la mano e se la trascino fuori in balcone, prendendo finalmente aria. Lei, instabile, si aggrappò alla sua schiena, ridacchiante -E' tutto fatto di sabbia, è così buffo qui...- la sentì commentare, cosa che lo divertì e lo portò a voltarsi verso di lei mentre indietreggiava e se la trascinava dietro -Le strade invece sembravano dei budini blu, li hai visti??- e lei scoppiò a ridere, indicandolo -Sì! Sembravano così viscidi e mollicci, invece...- e assunse l'aria da furbetta, vedendo lui ridersela compiaciuto, mentre scendeva al suo viso -E invece...-

Ben presto cascarono insieme su una sedia sdraio, uno sotto l'altra, ridenti.

Subito dopo, nella mano della Malfoy comparve la bottiglia di alcol puro che il lupo guardò severo, anche se si vedeva che fingeva -Quella è cattiva...-

Le disse, vedendola guardarlo dall'alto con malizia e iniziare a scolarsene una parte mentre ai lati della bocca due rigagnoli scivolavano nella scollatura di lei. Il seno era appena accennato... e a lui appariva assolutamente perfetto.

Raggiunse subito una goccia con le labbra calde, sentendo il bacino di lei spingere contro il suo, in riposta.

Fu musica sentire quel mugolio di sorpresa e, con la lingua risalì il percorso tracciato da quella goccia, vedendola staccarsi dalla bottiglia quando raggiunse il suo viso e lei poté di nuovo inquadrarlo.

Era talmente bello da far male, aveva dei lineamenti così invitanti. Era un perfetto misto di virilità lupina ed eleganza dei Malfoy.

Gli accarezzò i capelli argentei che brillavano sotto il sole del tramonto e lui le dedicò, forse per la prima volta, uno sguardo intriso di calore e di amore. Non era mai stata guardata in quel modo, tanto che la cosa non poté che commuoverla.

"Nessuno mi farà mai sentire così, guardandomi in questo modo."

No, avrebbe potuto ricevere l'amore di mille e più uomini, ma sarebbero state solo quelle iridi color tempesta a conquistarla.

Si baciarono a stampo, chiudendo entrambi gli occhi e, quando si separarono, lui sfiorò il naso con il suo, mordendole le labbra e immergendo una mano fra i suoi capelli, portandola sul suo torace.

Tutte quelle scene sconce erano sparite dalla sua mente non appena gli era finita fra le braccia.

Certo, desiderava mortalmente farla sua ma... in quel momento, sentirla così vicina e affettuosa, lo colmava quasi totalmente.

-Cosa... fai?- gli domandò però lei, quando lo vide tirare fuori l'ultima canna, tenuta nella giacca. Lei la riconobbe subito e gli domandò -Ne hai fatta una per... Jaz?- gli domandò, alzando ingenuamente gli occhi su di lui che le rispose roco, baciandole il nasino -Per noi...- asserì, vedendola sgranare gli occhi sorpresa. Anche se non restò a boccheggiare per molto. Una volta cedutale la sigaretta, la vide portarsela alla boca e poi andare alla tasca del suo pantalone, dove teneva l'accendino.

L'aveva percepito sotto di lei, insieme a un qualcosa di ben più preponderante e che in quel momento stava catturando del tutto il suo sguardo.

"Mamma, quant'è bello..."

Si sentiva così emozionata mentre le dita scivolavano dentro la tasca, sul tessuto avvertì distintamente la solidità dei muscoli della coscia e tremante non poté che spostarsi verso l'inguine, anzi che verso l'accendino.

Le labbra tremavano, come anche la sua mano e quel meraviglioso cavallo dei pantaloni si stava gonfiando sotto i suoi occhi, catturando totalmente l'attenzione del suo ventre, piacevolmente dolente in quel momento.

Tutte le sue zone erogene stavano pulsando, inviandole messaggi che con difficoltà stava cercando di ignorare.

Sussultò però, quando sentì i denti di lui morderle l'orecchio, atterrendola quasi -Skar...-

L'avrebbe ucciso se avesse continuato a guardarlo in quel modo.

La sentì afferrare l'accendino quindi, mentre tornava sui suoi occhi, lui notò dolorosamente quanto fosse bella in quel momento, così visibilmente eccitata dalle mille idee che le stavano passando per la mente e che erano le sue medesime.

Oh no, mai era stata così magnifica ai suoi occhi. Non con il sole che tramontava fra i suoi capelli, non con quelle dita che lo avevano accarezzato come una gatta indiscreta, non con quegli occhi che ora lo fissavano, luminosi come mai li aveva visti, di un feroce e dirompente magenta. Ah, era il colore del suo piacere. Era la pazzia di quella cosa che li avvolgeva e che non dava loro pace, mai li avrebbe lasciati liberi... e quella consapevolezza era meravigliosa.

Il biondo, vedendo quello spettacolo che era sempre stata la sua miglior nemica, con una mano le levò la canna dalle labbra e con l'altra, che ancora domava la sua criniera, l'attirò a sé rudemente.

Poco dopo l'avvertì spostarsi sopra di lui con più decisione e, mentre gli afferrava il viso, mugugnava compiaciuta nell'avvertire la sua prominente presenza che incontrava la sua intimità più da vicino. Lui però doveva toccarla, doveva assolutamente farlo. Lasciò la canna sul bracciolo della sdraia e corse ai suoi fianchi, entrando sotto il bordo inferiore della canotta in raso blu elettrico che indossava e, con la grande mano riuscì quasi a contenere la vita stretta e gelida di lei. La vide separarsi da lui ansimante e con gli occhi lucidi, mentre il calore della sua mano la invadeva.

La brezza leggera che alitava su di loro si era trasformata in una venticello più intenso che frusciava intorno alla sdraia. Sentivano che li opprimeva, che li stava invitando a proseguire, li avvicinava.

La ragazza deglutì e scese sulle labbra di lui, ancora, ma stavolta non lo baciò e lui non baciò lei.

Si fissarono, tremanti, sapendo che se avessero ultimato quei pochi centimetri... le cose avrebbero potuto prendere una curva desiderata ma... non in quel modo. Decisamente non in quel modo.

Deglutirono, assaporandosi vicendevolmente, poi lei spostò gli occhi sulla canna, vedendo lui cedergliela senza che lei dicesse nulla.

Rich invece afferrò la bottiglia e buttò giù altro alcool, sapendo di poterselo permettere solo perché quando beveva insieme a lei, non aveva gli effetti spiacevoli del post-sbornia. Altrimenti sarebbe rimasto costretto a letto per un giorno intero. Non era affatto solito bere in maniera smodata.

Fu però quando la vide inspirare vigorosamente dal cannone che sgranò gli occhi, con vaga preoccupazione, spostò la bottiglia ormai terminata e allungò una mano sul suo viso -Piano...-

Ma la sentì liberare una risata incredula mentre i fumi invadevano i suoi polmoni e diffondevano in lei lo sconvolgimento più completo.

Era come sentire il proprio corpo aprirsi come un fiore e iniziare a ricevere dal mondo, per la prima volta, ogni cosa, solo molto, molto più intensamente.

I colori erano più vividi, l'aria e i profumi in essa non li sentiva passare solo nel suo naso e nella sua gola, ma in tutto il corpo.

Piegò la schiena indietro, sentendo la mano di lui sorreggerla appena.

Si sentiva così immensamente viva, le sembrava per la prima volta di essere un tutt'uno con il mondo, con la magia, con ogni forma di vita nelle vicinanze.

E sentiva lui, così pieno, pieno di tutto. Era calore, luce, energia pura.

E non riusciva a smettere di ridere mentre si beava di tutte quelle nuove sensazioni -Oh, mie Dee! Ahahaha!-

Lui, notandola così presa dai fumi del Cannone, decise di prenderglielo e di fare un tiro anche lui, accusando la straordinaria sensazione che era quella di far parte dell'intero universo, far parte di tutto ciò che c'era, nello stesso preciso momento.

Era assolutamente incredibile.

Restituì alla compagna la canna, vedendola tirare ancora e lasciar uscire il fumo con lentezza, ad occhi chiusi e volto diretto verso il cielo, in totale contemplazione di se stessa, della sua natura, e di tutto ciò che la circondava.

Era come regalare i cinque sensi a qualcuno che non li aveva mai sperimentati, e forse anche di più.

Si alternarono un'altra volta e lui lasciò l'ultimo tiro a lei che aspirò fino a bruciacchiare il filtrino, lo strizzò fra le dita ancora acceso, per poi gettarlo via -Oggi, Rich...- la sentì dirgli mentre gli occhi vacui di lui non riuscivano a smettere di fissarla -Puoi chiedermi qualunque cosa.-

La sentì stabilire, scendendo a guardarlo e lui sgranò gli occhi, quasi atterrito da quelle parole.

C'era un ghigno malvagio sulle sue labbra, un compiacimento che lo turbò ed eccitò nello stesso momento.

Si rese conto di essere totalmente succube del suo volere, in quell'istante.

Avrebbe fatto qualunque cosa per lei.

E, con una mossa fulminea le afferrò il viso, stringendole i capelli sulla nuca e portandola di nuovo alla sua bocca, mentre sentiva il suo torace adagiarsi totalmente al suo e il suo bacino iniziare finalmente a strusciarsi sul cavallo gonfio dei pantaloni.

Nessun alcolico o droga poteva rendere quel momento così intenso, forse solo il Nodo ma, per quanto la cosa inizialmente non interessasse a nessuno dei due, dopo alcuni minuti in cui si scambiarono quel focoso bacio, lentamente parvero riprendersi.

Si accorsero delle mani che erano andate subito a cercare lembi di pelle scoperta, come il petto di lui o i glutei di lei, si accorsero del sudore che umettava le loro dita, trovandone il profumo e il sapore deliziosi.

Lentamente, ogni dettaglio si faceva più nitido.

L'effetto dell'alcol e della droga svaniva, insieme alla stretta solida che sanciva sempre il Nodo, quando si dicevano delle cattiverie gratuite.

Tutto il vaneggiare di quei momenti, venne come risucchiato da quel bacio, da quelle lingue che si cercavano, si esaurì sempre più rapidamente, come se i loro corpi si fossero troppo presto saziati di quel contatto.

Decisamente troppo presto, si resero conto i due.

E solo le Dee sapevano quanto avrebbero voluto continuare, ma si fermarono.

Si fermarono insieme, staccandosi improvvisamente. Lei era quasi scioccata -Ma che cosa dico?- sibilò, assumendo presto la solita espressione disgustata che gli offriva sempre, mentre lui era divenuto una statua di marmo.

Rich vide a mala pena un bagliore nei suoi occhi, che non riuscì a comprendere o interpretare. Gli era sembrato fossero lucidi, ma sicuramente erano solo i postumi di tutto quel lunghissimo momento che li aveva visti insieme.

Il sole era tramontato ormai.

Prima però che la compagna lo abbandonasse lì, sulla sdraia, la sentì dirgli:

–La prossima te la compro-

E detto questo, la Malfoy entrò instabile in salone, dove Leon era in cucina ed era affacciato ad una finestra. Ora che però aveva varcato la soglia, la osservava.


Spazio Autore:

Eccomi quaaa!! Vi è piaciuta questa parte, eh??? Volevate un po' di Rich e Skar e li avete avuti! XD Spero che per un po' vi bastino XD Che avrà da dire LEon alla nostra Skar?? Lo vedremo nel prossimo capitolo che sarà Martedì! Baciii!!

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