La mia famiglia (Parte I)
-Bene, è ventuno Ottobre, Darco ieri deve aver dato il suo ultimo esame pratico.-
Scandì Hayden, che stava tirando fuori il telefono e Hazel spalancò gli occhi, al suo fianco. Erano le otto del mattino.
-Ma quindi... pensi che tornerà presto?- e Hayden strinse le labbra, divertito.
A casa era l'unico con cui Darco parlava dei suoi piani, sapeva che solo lui sarebbe riuscito a tenere il segreto con tutte le femminucce impazienti di casa.
-Non saprei, ho provato a informarlo delle novità su Eva, ma mi ha detto che potevo chiamarlo da questa data in poi, quindi...-
E la vampira si mise subito dritta, mentre i suoi occhi si illuminavano di eccitazione -Dai, dai...!!-
Hayden, vedendo tutto quell'entusiasmo trattenuto con difficoltà, visto che notava le sue ginocchia candide agitarsi, la guardò storto -Rilassati, sembra che tu stia per risentire il tuo fidanzatino...-
La Reale arrossì vistosamente stavolta e fece spallucce, rispondendogli innocente –Se non mi vuole nessuno, fra qualche anno ci sposiamo, l'abbiamo già deciso...-
Hayden, davanti a quell'assurda prospettiva, sgranò gli occhi sconvolto –Cosa?!-
Quella storse la bocca e replicò, provocatoria –A differenza di qualcun altro lui non ritiene affatto di essere mio fratello!- e gli fece la lingua offesa.
Il biondo assunse un'aria seria –Piantala di dire cazzate, per piacere.- e detto questo prese il proprio telefono ed Hazel ghignò compiaciuta.
Quando Darco rispose, era in vivavoce.
-Ciao, dimmi.-
Hayden appoggiò il telefono sul letto e gli rispose –Ciao, sono Hayden...-
-Naturalmente, diversamente non avrei risposto. Novità?-
-Ciao, amore mio!- fece allegra Hazel e, improvvisamente, cadde la chiamata.
Hayden roteò gli occhi infastidito e guardò aggressivo Hazel –Senti, Hazel, non è un caso che non risponda né a te né a Skar quando tentate di chiamarlo, vuole studiare e lo capisco, quindi comportati come se non ci fossi, non lo stiamo chiamando per piacere!-
Gli arrivò un messaggio in quell'istante
#Devo bloccare anche il tuo numero?#
Hayden sbuffò sonoramente e gli rispose #Non fare il coglione, ci sono delle importanti novità. Ti sto richiamando, Hazel voleva solo dirti "ciao"#
#Non l'avrei fatto se non avessi iniziato a farlo tu. E indovina...#
Il primogenito di casa Malfoy alzò gli occhi al cielo e sbuffò, suo fratello era davvero incorreggibile.
-E' proprio cattivo, cavolo!-
Lamentò Hazel, sempre più scontenta e l'altro scattò verso di lei, decidendo di sgridarla
–I patti erano questi, sarebbe stato raggiungibile telefonicamente, solo se non l'avessi chiamato per stupidaggini e tu di certo non volevi soltanto dirgli "ciao". Ti conosce, Hazel! Non l'ha fatto per cattiveria...-
Vide l'espressione ferita di lei, davanti a quella risposta e mise il broncio, rispondendo –Me ne starò zitta allora...-
Il biondo sorrise, intimamente compiaciuto dall'aver messo zizzania e decise di richiamare il fratello, che rispose.
-Allora? Vedi di spicciarti-
-La Signora della morte è Eva, la bambina che è rimasta con noi fino ad ora era solo un sostituto messo dal Titano. Supponiamo che stia dalla sua parte e ti posso assicurare che è molto potente e non meno furba.-
Il silenzio cadde fra i due fratelli, poi Darco rispose, probabilmente si era ripreso dallo sconvolgimento, anche se dannatamente in fretta –Ok. Immagino che il piano sia dunque trovarla e riportarla sulla retta via.-
-Sì, sembra che ora abbia intenzione di uccidere le Ordinatrici. Non più i babbani. Visto che è già riuscita a trovarne due, papà ha deciso di tenerle d'occhio, così, qualora Eva le attaccasse...-
-...la troverebbe.-
Hayden espirò sonoramente –Le Ordinatrici dicono che ha sfruttato i poteri della Leggenda-
-No, ma davvero?- domandò pieno di sarcasmo, per poi sospirare -Hayden, potenzialmente, anche io, te ed Eliza potremmo uccidere le Ordinatrici. L'unica cosa che ce lo impedisce è la mancanza di quel famoso Libero Arbitrio, concesso esclusivamente alla Leggenda e che gli permette di poter combattere con qualunque tipo di intenzione ogni divinità. Ora, è evidente che Eva, oltre ad aver ereditato i poteri della Leggenda, che ha sempre avuto, ha anche il Libero Arbitrio. E' per questo che i Titani hanno sempre voluto nostro padre, non solo per la vendetta, ma per poter distruggere le Ordinatrici e prenderne il posto, facendo finire il pianeta nel caos.-
E Hayden si portò una mano fra i capelli, sconcertato -Ecco perché ce l'ha portata via, non solo per i poteri della Leggenda.-
-Certo, Eva servirà all'ultimo Titano soprattutto dopo la sconfitta di nostro padre...-
Le parole di Darco non avevano certo rasserenato il maggiore che si sentì chiedere -Altri dettagli?-
E Hayden decise di descrivergli i fatti in maniera più approfondita.
-Naturalmente non è una sprovveduta. Per giunta non mi sembra che quella barriera sia un ostacolo semplice da rilevare. Se sta temporeggiando, comunque, è possibile che si sia accorta del fatto che papà sta controllando le Ordinatrici. La prossima volta, dunque, saprà anche che dovrà cambiare tattica. Papà l'ha decisamente sottovalutata.-
Hayden parve intristitosi davanti a quel commento severo e gli rispose -Se fossi stato lì non avresti saputo nemmeno tu cosa fare. E' nostra sorella, Darco.-
-Ne dubito, visto che attualmente la ritengo semplicemente un nemico. Sarà mia sorella se potrà provarlo, una volta che le avremo restituito i ricordi. Dovremo stare attenti anche dopo, io lo farò di sicuro. Il problema attuale è che la sua alleanza col Titano la rende fin troppo pericolosa e se attaccherà ancora, sappiate che avrà un nuovo modo per eluderci... quindi sarebbe il caso che la trovassimo prima noi, prima che possa trovare una nuova tattica.-
E Hayden corrucciò lo sguardo, irritato -Ma non riusciamo a trovarla, Darco! Lo sai! Io e papà ci abbiamo già provato...-
Darco rimase un momento in silenzio, ma poi disse -Noi no, ma un mio amico sì. Quando la troverà, sperando che ci riesca prima che lei trovi un'altra Ordinatrice, la cattureremo.-
Stabilì, gelidamente, sentendo quindi la domanda che si aspettava, subito dopo -Quindi... ti unirai a noi presto?-
E Darco temporeggiò un momento, prima di rispondere -Il prossimo mese tornerò a casa, per la vostra felicità. E' tutto?-
Davanti a quella replica, Hazel spalancò gli occhi sorpresa, ma rimase comunque da una parte con l'aria offesa, visto il fare sbrigativo di lui.
L'idea però che finalmente il giovane sarebbe tornato la emozionava molto. A sei anni era entrato in Accademia e da quel momento si era fatto vedere sempre meno, arrivando a due o tre giorni all'anno.
Hayden notò che Hazel era un po' scocciata mentre guardava altrove e, come se gli avesse letto nel pensiero, Darco domandò, con voce talmente calda e sensuale da riuscire a farla rabbrividire.
-Sei ancora arrabbiata?-
La Reale mise il broncio e non rispose, per quanto fosse intimamente felice del suo ritorno, non gli avrebbe dato alcuna soddisfazione. Hayden, allibito, la vide chiudersi in se stessa mentre si abbracciava le ginocchia candide.
-Non mi piacciono le trappole, succhiasangue.- continuò il ragazzo, sempre molto poco gentile.
La Vampira strinse i pugni ed ebbe la fortissima tentazione di rispondergli, ma resistette ancora.
-Sai di non aver ragione, è per questo che non sai cosa dirmi... sono felice che te ne sia accorta. Ora...-
-Volevo solo salutarti! Stronzo! Non ti sento né ti vedo da Natale e... e mi chiudi il telefono in faccia!-
Le sue parole lo zittirono solo un istante, poi il Malfoy replicò – Bene, allora: ciao, Hazel e ciao anche a te, Hayden. Ci vedremo presto, conservate i fazzoletti.- e chiuse la chiamata lasciando la vampira sconvolta –Che... - strinse un pugno adirata ed Hayden l'abbracciò di slancio –Su, tesoro non fare così! Quando tornerà avrai tutto il tempo per fargliela pagare, però non voglio che tieni il broncio anche a me, io non ti ho mai trattata così!-
La Reale annuì triste e si appoggiò alla sua spalla –Quando torna a casa... lo violento, così se ne starà buono e mi chiederà anche scusa dopo avermi ringraziata, ovviamente!-
Hayden le diede una pappina in testa –Piantala, questi discorsi mi fanno venire il voltastomaco-
La Reale sentendo le sue parole sgranò gli occhi e socchiuse le labbra.
Se non poteva pensare a lei e Darco insieme, probabilmente l'idea di loro due lo disgustava ancora di più. Era quella la realtà dei fatti e, con o senza Jaz, non era affatto detto che le cose sarebbero cambiate.
Strizzò gli occhi con ira, mentre lui non la guardava.
"No, non posso pensare a questo, non adesso che il mio piano procede al meglio! Devo fare di tutto per cambiare le cose! Devo riuscirci!"
Quella domenica mattina Bryanna Smith si risvegliò fra le braccia del suo fratellone. Il bruno dormiva, aveva lo sguardo molto rilassato.
Sorrise nel trovarlo davvero bello in quel momento. Non aveva la solita espressione impassibile o compiaciuta, anche se con lei, quando erano soli, era sempre molto dolce.
Gli accarezzò il viso, dandogli un bacio sulla fronte e chiamandolo piano -Raul... svegliati, dai...- lo intimò, scendendo a baciagli la guancia e vedendolo piegarsi verso di lei, infilando il capo sotto il suo mento e iniziando a fare le fusa.
La cosa la divertì, non gli capitava molto spesso, ma quando lo faceva era ancora più carino.
-Dai, lo so che sei sveglio... apri gli occhi.- gli disse, solleticandogli il collo con le dita candide, in netto contrasto con la pelle olivastra di lui.
Erano sempre stati tanto diversi quanto inseparabili...
In quel momento, il bruno schiuse gli occhi demoniaci, mostrandole quanto erano belli gli Inquieti Sguardi da vicino.
Da quando era diventato vampiro si illuminavano fiocamente nel buio.
-Ehi, buongiorno...- lo salutò, sorridendogli ampiamente e vedendo lui fare lo stesso -Ciao, bambina...-
E allungò una mano verso il suo viso, accarezzandolo -Quando sei entrata?-
La brunetta arrossì appena e mormorò -Ieri notte, quando son tornata a casa. Avevi la porta socchiusa.-
Il giovane annuì e si adagiò sul cuscino, portandosi una mano sul viso, mentre però sollevava appena le serrande.
Bryanna gli baciò la spalla e lui le domandò, curioso -Dove sei stata?-
E lei fece spallucce -In un pub, con le mie amiche di canto. E tu? Sei andato a letto prima di me...-
Quello fece spallucce e le rispose -Era da qualche giorno che non dormivo.-
E la sorellina assunse un'aria burbera -Per colpa di qualche bella ragazza, scommetto.-
-Scommetti molto bene.- confermò lui, senza colpo ferire e tornò a inquadrarla, con attenzione -Tu, invece? Non sei solita intrufolarti nel mio letto...-
E quella fece spallucce, decidendo di allontanarsi un po' e perdere il contatto visivo con lui -Mi andava, visto che non lo facciamo più tanto spesso.-
-Okay- replicò lui rapidamente, non vedendola alzare gli occhi al cielo quando ultimò -Riprovaci adesso.-
La riccioluta prese un boccolo fra le dita e iniziò a giocarci, quindi sentì la mano del maggiore sulla schiena -Non me lo vuoi dire?-
-Di... pomeriggio sono uscita con Eli' e... mi ha fatto pensare a una cosa... importante.-
Raul assottigliò lo sguardo sentendo il nome della Malfoy uscire dalla bocca della sorellina.
Era dai tempi della scuola che non ci litigava. Aveva smesso da tempo di interessarsi a quello che combinava o alle sue dispotiche reazioni... anche perché erano venute a mancare via via con il tempo, per quanto nei suoi occhi si leggesse sempre il desiderio di predominio sul prossimo. Ciò che per lui era importante però, era solo che non mettesse mai bocca nel comportamento di Bryanna, visto che era perfetta così.
Sentire quindi che si era intromessa nella vita di sua sorella lo infastidiva.
Certo, le due avevano mantenuto stretti i loro rapporti, ne era ben cosciente, ma Bryanna non era mai arrivata a dover pensare di essersi comportata in modo sbagliato, quindi... stavolta doveva essere successo.
-Che cosa ti ha detto?-
Bryanna inspirò e alzò gli occhi al soffitto -Che... devo togliermi Alexis dalla testa, per il mio bene.- ultimò con voce rotta.
Raul sgranò gli occhi sentendo quelle parole che, per un motivo o per l'altro, nessuno, in casa, era mai riuscito a dirle direttamente.
Lui aveva provato a farglielo capire per vie traverse, ma non sarebbe mai stato capace di arrivare a dirle una cosa simile e sopportare i suoi occhi gonfi davanti alla consapevolezza di dover rinunciare alla sua cotta infantile.
-Dice che se lui fosse innamorato di me... non temporeggerebbe così tanto per dichiararsi. Che io e lui abbiamo questo rapporto così stretto da anni e che non è un tipo timido, quindi se mi amasse me l'avrebbe già detto... anche perché si vede lontano un miglio che io...-
-Oh, bambina...- fece lui, affiancandola e abbracciandola di slancio -Mi dispiace...- le disse all'orecchio, portandola al suo petto e sentendola iniziare a singhiozzare -Mi aveva detto che stanotte sarebbe venuto a farmi compagnia ma come al solito ha ritrattato, dicendo di avere un contrattempo.- e lì, lo sentì ringhiare gutturalmente, cosa che la portò a guardarlo -No, non voglio che ti arrabbi con lui, lo sai. Ti ho sempre chiesto di starne fuori, di lasciar fare a me se... se davvero mi volevi bene e ti fidavi di me. So che... che ti ho ricattato ma... è anche possibile che mi sia pestata la coda da sola, in questo modo.- mormorò, portandosi una mano al viso, singhiozzante -Eli mi ha detto che se avessi lasciato che tu chiedessi ad Alexis di piantarla con le sue scenate di gelosia, avrei capito subito se era innamorato di me perché... se lo fosse stato, avrebbe preferito affrontarti piuttosto che lasciarmi del tutto libera.-
Raul strinse la mascella, non riuscendo ad essere del tutto sorpreso, purtroppo.
Che Eliza negli anni fosse cambiata aveva dovuto ammetterlo più volte, per quanto una parte infantile di lui continuasse a vedere solo quel Demone assetato di potere e vittoria che era stata da piccola.
Era chiaro che non poteva davvero più giudicarla solo per l'impressione iniziale che gli aveva fatto.
-Si è pure... messa a piangere, non... non ricordavo di averla mai vista così... lei... è sempre così fiera e forte... mi ha detto che dirmi quelle cose per lei era una sofferenza, perché non è mai riuscita a vedermi... così- e singhiozzò, portandosi il dorso della mano su un occhio e sentendo quella di lui asciugarle l'altro, poi la udì ultimare -Ma che doveva farlo o se ne sarebbe pentita perché non poteva continuare a fingere che questa mia condizione fosse positiva per me! Che lei non la pensa così e che aveva assolutamente bisogno di dirmelo.- e lasciò cadere altre lacrime, tremante, mentre lui le accarezzava il viso, affettuoso, baciandole prima la fronte e poi scendendo alle labbra -Questo è... ciò che avrei dovuto dirti io, ma è chiaro che sono stato troppo vigliacco per farlo. Non sopporto vederti così, ma non posso negare che abbia previsto tutto questo anni fa. Alexis ti adora, ne sono certo, ti vuole profondamente bene ma... se ti avesse amato, credo anch'io che si sarebbe già fatto avanti.-
Bryanna annuì singhiozzante e lui l'accarezzò ancora, preoccupato e dispiaciuto profondamente per il suo stato.
-Ora però io non so come fare, Raul... Eliza dice che devo cercare di allontanarmi da lui, di impormi quando non voglio che si metta in mezzo fra me e un altro ragazzo, che non debba più permettergli di dormire a casa con me, dice che è assurdo che mi abbia vista mezza nuda, che non siamo più bambini, ma io...- e singhiozzò ancora, sentendo il maggiore stringerla più forte, iniziando a cullarla -Se ti comporterai in questo modo, è possibile che Alexis arrivi a pensare che sei arrabbiata con lui e vorrà delle spiegazioni. Invece penso che dovresti tenere quel consiglio come l'obbiettivo finale e staccarti da lui dolcemente, parlandoci e facendogli capire che anche tu hai bisogno di qualcuno che ti stia vicino. Se però insisterà e dovessi essere presente io... allora interverrò. Se me lo permetterai.- ultimò, affettuoso come sempre.
Raul l'aveva sempre lasciata agire come voleva, non si era mai imposto, per quanto avesse un atteggiamento molto determinato quando voleva qualcosa.
La minore sgranò gli occhi, visibilmente sensibilizzata dalle sue parole e annuì, avvicinandosi a lui e ridacchiando appena quando il fratello la portò sopra di lui, sul letto.
-Avrai anche Eliza a darti manforte. Mi ha detto che se non ci sarai tu, ci penserà lei.-
E Raul le baciò il capo, accarezzandole i capelli -Andrà bene, non preoccuparti. So che stai cercando di ignorare il fatto di doverti allontanare da lui, ma quando troverai qualcuno che ti amerà davvero, capirai che le attenzioni che ti riservava Alexis non erano paragonabili.-
E la giovane spalancò gli occhi, sorpresa, ma non gli rispose. Semplicemente chiuse gli occhi, lieta di avere un fratello e una migliore amica così legati a lei.
-Grazie...-
Villa Sharald era davvero meravigliosa, quelle mura fatte di sabbia, quella strana forma apparentemente instabile ma che restava in piedi dopo mille anni, e poi... ciò che più aveva sconvolto i suoi quattro ospiti, giunti per far visita al suo padrone di casa, ovvero il gigantesco Albero d'Oro all'entrata.
Skarlet aveva la bocca spalancata mentre osservava la bellezza della pianta, tuttavia, l'incanto della scena venne facilmente spezzato dal commento inappropriato del compagno con cui aveva dovuto condividere il viaggio. Non aveva fatto altro che ciarlare di sciocchezze sulla lotta fra lupi, quando invece stavano andando a dare le condoglianze a un uomo speciale come lo era Leon. Era davvero senza alcun ritegno, uno zotico ignorante.
-Questo sì che è un Signor Alberello!-
Si irritò la bella Malfoy nel sentirlo commentare in lontananza, ma decise di ignorarlo ancora e continuare a fissare le foglioline dorate che si muovevano nella finta brezza demoniaca
-Salve, ragazzi...-
Riuscì però la voce del padrone di casa ad attirare l'attenzione di tutti.
Leon era appena uscito dalla propria villa, mentre fumava un sigaro e ora osservava il quartetto.
Hayden e Jazmyne erano presi per mano e i più vicini a lui.
Rich era poco lontano da loro, mentre Skarlet era prossima alla sua Arianna.
Il Demone aveva potuto notare subito la meravigliosa chioma della Malfoy che si era voltata di scatto, rivelando un volto tanto bello da sconvolgerlo. Non ne era più abituato, oltre al fatto che ora, probabilmente, era ancora più bella. Una donna, senz'altro.
Lei ammiccò, mostrandogli per la prima volta il suo più dolce e affettuoso sorriso. Cosa che gli fece dimenticare tutto il male che aveva provato in quei giorni.
Era riuscita a disarmarlo, nemmeno Arianna a suo tempo ci era riuscita, non con il suo solo sorriso.
Quindi, o lui nel tempo si era rammollito o lei, oltre ad essere la creatura più bella che mondo terrestre e demoniaco avessero mai visto, aveva sviluppato poteri angelici che andavano oltre la concezione che si aveva della sua natura tanto speciale.
Anche Rich era rimasto sorpreso per un istante davanti al sorriso di lei, ma gli sguardi che ora legavano ex professore e studentessa... non gli piacquero per niente.
Hayden intervenne, facendo finta di non notare la cosa –Salve, professore!- asserì, sorridendogli gentilmente e Leon parve riprendersi. Guardò dunque il suo pupillo. Hayden era stato il suo miglior studente, il miglior studente che Hogwarts avesse mai visto.
Eliza era stata altrettanto abile ma non meno fredda e distaccata. Era evidente che vedeva la scuola più come uno strumento per migliorare se stessa, non un luogo dove coltivare anche delle amicizie o delle conoscenze.
Lo abbracciò e quindi passò anche a Jazmyne. Conosceva la storia della ex-Grifondoro, ne aveva passate davvero tante a scuola con la morte di entrambi i genitori. Aveva sempre trovato i due molto dolci come coppia ed essendo stato vicino ad Hayden, durante la scuola, non poche volte gli era capitato di relazionarsi anche a lei. Era una giovane apparentemente molto sensibile che celava però uno spirito vigoroso e ottimista.
Skarlet si accodò a Rich, che si fece abbracciare anch'esso e Leon gli domandò –Sempre il solito casinista, tu?- trovava il Lupo in gran forma, era ben piazzato anche da adolescente, ma ora era diventato una vera montagna di muscoli. Gli ricordava il suo amico Magnus.
Il Lupo ghignò furbo e replicò –Sempre meglio, prof!-
Non poté che trovarlo divertente, come sempre. Non era mai stato un suo allievo, motivo per il quale si era sempre permesso di dargli molta confidenza. E a lui la cosa non era mai dispiaciuta, era sempre stato un professore alla mano con gli studenti che lo ispiravano.
Il Demone fece per voltarsi a guardare la sua peggior studentessa e anche la sua più accanita fan, ma prima rispose al Lupo –Non credo che per me e per te "meglio" corrisponda alla medesima cosa!- e fece ridere il biondino, mentre lui si voltava a guardare lei, che lo osservava rapita dalla sua demoniaca bellezza.
-Salve...-
La sentì mormorare, con quel dannato fare da ingenua che l'aveva contraddistinta e con il quale era riuscita a conquistarlo, fino a quando non aveva liberato la vera serpe che era in lei.
Eh sì, a suo tempo era davvero riuscita ad avvicinarsi a lui e ad abbindolarlo. Era stata la prima studentessa ad esserci riuscita davvero.
Lui aveva assistito a tutti i legami che l'avevano portata ad avvicinarsi a Rich e per questo, il lupo, era stato spesso argomento di conversazione.
L'aveva vista soffrire, lagnarsi e disperarsi per lui... quando il suo intento era solo quello di trascinarlo sempre più fra le sue spire e trovare conforto nel suo letto. Per fermarla aveva dovuto usare gli Inquieti Sguardi.
-Ciao, sei meravigliosa come sempre, mocciosa.- e l'abbracciò, spingendola fra le sue braccia.
Dopo avergliela fatta pagare con la bocciatura, mossa severa per non pochi suoi colleghi, la ragazza aveva deciso di calmarsi, di non avvicinarlo più e di... trattarlo con una freddezza cordiale. Era stato davvero strano. Quasi come avvertire il calore oltre un vetro.
Aveva come cancellato il rapporto che avevano creato in quegli anni, sostituendolo a uno molto più classico ed equilibrato.
Per tutto l'anno si era chiesto come ci fosse riuscita. All'inizio ne era stato lieto, temeva che gli avrebbe tenuto il muso, cosa che non voleva. D'altronde teneva molto a lei, visto che conosceva bene la sua condizione, così, con il trascorrere di quell'ultimo anno si era chiesto se anche quella non fosse stata solo una tattica per riattirarlo a sé, allontanandolo senza però spingerlo a raggiungerla, visto che non facendogli il broncio non aveva alcuna scusa per cercare un confronto. Quindi aveva lasciato che i mesi passassero, giungendo poi alla fine dell'anno.
La ragazza sorrise e lo abbracciò a sua volta sussurrandogli –Mi dispiace tanto per Arianna, ci dispiace.- fece, correggendosi rapidamente.
Si erano finalmente parlati e lei gli aveva confessato di essere offesa con lui, che la sua era stata una punizione ingiusta ma che, allo stesso tempo, una parte di lei lo amava e quindi non poteva davvero avercela con lui. Nello stesso momento sapeva che il suo cuore era occupato dalla compagna e che rispettava molto quei sentimenti, non le era piaciuto sentirsi rifiutare, visto che non ne era affatto abituata ma l'avrebbe accettato perché lui aveva tutte le ragioni per non desiderarla.
Spazio Autore
Ecco un nuovo capitolo... vi dico subito che vi piacerà molto!! XD Quindi godetevelo in questi giorni! L'attrice per Monica è la bellissima Mila Kunis, la vedo praticamente perfetta per lei, voi cosa ne pensate?? Alla prossima che sarà Giovedì! Bacii!
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