La Beffa (Parte V)
-Sono molto felice che tu stia andando davvero con i piedi di piombo con lui, Lara. Mi hai detto molte cose ma... sai che è sempre meglio essere prudenti.- fece Rich, mentre Skarlet lo guardava come se fosse fuori di testa -Che vai blaterando, tu?! Lara potrebbe essere molto felice con lui! Possibile che non ti accorgi quanto...-
-Skar.- la interruppe Lara, mentre Rich stava per fare lo stesso -Rich ha ragione. La tregua c'è ed è bene che ci sia, ma bisogna che le cose si facciano con la dovuta calma e attenzione... altrimenti si rischia di restarne delusi.- sostenne, con un sorriso placido sulle labbra che lasciò Skarlet allibita, ormai era certa che fosse successo qualcosa... ma quando vide la lupa spostarsi capì che quella notte non gliene avrebbe parlato.
-E lasciami, cazzo!- berciò verso Rich che obbedì e la guardò con stizza -Sta' lontana dai lupi e avremo entrambi il piacere di non parlarci più per tutto il resto della serata.- le promise, con il sorrisino falso e tipico dei Malfoy che la irritò.
Lo vide allontanarsi e lo mandò a quel paese con un sibilo rabbioso -Fanculo.-
Un'ora più tardi, fuori dalla villa, Alizée Malfoy aveva deciso di prendere una boccata d'aria. Anche quell'anno la festa era stata rovinata da Skarlet, anche se non era riuscita a vederla alla festa, come non era riuscita a beccare nemmeno Hazel. Aveva avvertito Janet che la vampira aveva un olfatto sopraffino e che riusciva a rilevare la posizione di chiunque in quel piccolo edificio. Le aveva persino detto che i poteri di Skarlet erano molto vasti e che quasi certamente aveva già manipolato ogni sua guardia a suo vantaggio, senza lasciare alcuna traccia... ma ovviamente non le aveva dato retta.
Quando voleva, era proprio una testona.
Era stata una serata pesante, anche se l'alcol non aveva contribuito al disagio stavolta, né all'alleggerimento, in effetti.
Di rado era così lucida alle feste ed era strano per lei.
Carne, yogurt e alcol erano ormai da tempo il suo pane quotidiano... insieme al caffè.
In quel momento ne avrebbe voluto proprio uno, in effetti.
-Ahahah... dici sul serio? Ma no, non dirmi...-
Era salita al piano di sopra, uscita fuori sul balcone che correva intorno all'edificio a pianta rotonda, quindi la balconata esterna percorreva l'esterno in maniera circolare. Distrattamente poteva sentire la voce di qualcuno al telefono, nel balcone affianco, ma essendoci la curva non poteva vederlo, né lui poteva vedere lei.
-Io? No, sempre le solite, lo sai come sono fatto...-
Aveva una voce gentile, gioviale... l'aveva già sentita prima? Le sembrava proprio di sì... forse era per quello che aveva attirato la sua attenzione.
-Ma no, Ila', lo sai che non sopporto le ragazze alle feste, sono sempre così lascive, noiose e...- lo sentì temporeggiare, nell'ascoltare l'interlocutore -Sì, ma cosa ci posso fare? Non mi piacciono le puttane, fine. E se tutte le lupe sono un po' puttane, come dici tu, pazienza... allora me ne rimarrò solo per sempre! O mi troverò una non lupa, qual è il problema?-
Continuando a sentire la voce del ragazzo, la sua mente non aveva potuto fare a meno di collegarlo a un volto famigliare. Quindi, non resistendo, si sporse oltre la balaustra, per vedere il bel giovane dai brillanti occhi azzurri, poggiato con i gomiti sul balcone e lo sguardo verso il cielo e un bel sorriso sulle labbra, sebbene fosse piuttosto mesto -Forse perché voglio innamorarmi? Sono convinto che il Nodo sia qualcosa di eccezionale ma, piuttosto che stringerlo con una lupa che non amerei... preferirei di gran lunga innamorarmi di una non lupa e non stringerlo mai. Sappiamo che il suo vero potere lo esprime solo sui Completi, per noialtri e una tradizione e niente di più, una promessa... i maghi hanno il matrimonio che non è certamente meno romantico.- sostenne, convinto.
Alizée, capendo chi fosse finalmente, tornò immediatamente a nascondersi oltre la curva, consapevole di non essere stata vista, per fortuna, anche se si sentì una vera deficiente "Perché caspita mi sto nascondendo?!"
Era curiosa?
-Mi piacciono le donne forti... anche se mi piacerebbe essere un sostegno, una spalla, per la mia compagna. Vorrei prendermene cura... oh! Smettila di ridere, che stronza! Adesso ti chiudo la chiamata!-
E ridente ascoltò la replica, per poi rispondere, dopo aver roteato gli occhi -Sì, lo so che nessun lupo la pensa come me! Sono un tipo romantico, che posso farci? Sì, sì... romantico e protettivo! Hai ragione! Brava! Brava!- le cantilenò, dando alla sua interlocutrice il suo contentino mentre Alì era piuttosto sorpresa davanti a ciò che stava sentendo.
Ed era lucida, quindi certamente non se ne sarebbe dimenticata presto.
Ricordava bene la sua faccia, lo aveva incrociato varie volte nei locali, anche se dalla voce non era riuscita a riconoscerlo subito, forse perché lo aveva sempre sentito urlare per sovrastare la musica.
Le era sembrato solo uno dei tanti che si fingevano buoni e cari, quando poi si rivelavano tutt'altro.
Ma forse non era così. Che avesse sbagliato con lui? Non che la cosa le importasse davvero.
Quando lo sentì chiudere la chiamata, fu indecisa sul da farsi ma, senza pensarci troppo, mosse dei passi nella sua direzione, voltando la curva e palesandosi ai suoi occhi, luminosi come il mare.
Ian sbatté le palpebre, notandola solo in quel momento e schiudendo le labbra, cauto -Ciao.- la salutò, vedendola osservarlo con attenzione e rispondere gelidamente -Ciao.-
-Come stai?- le domandò rapidamente lui, con i grandi occhi innocenti. Era la prima volta che vedeva il suo volto così chiaramente. Aveva proprio l'aria del bravo ragazzo.
-Bene...-
E lo vide stirarle un mezzo sorriso, dicendole -Già, magari non è poi così cattiva l'idea di bandire alcolici e camere da letto. Almeno si evitano errori e post-sbornia.-
–... Nonché il divertimento.- ultimò la bionda, con sarcasmo, vedendolo fare spallucce, rilassato -Ci si può divertire benissimo anche a casa propria, da lucidi.-
Sostenne, cosa che le fece dubitare che stesse parlando di sesso... non ce lo vedeva poi tanto.
Era senza dubbio un tipo di lupo diverso, suo fratello glielo aveva detto, ma non ci aveva creduto troppo.
In ogni caso, indagare su di lui, non le era di alcun interesse, e gli passò davanti, facendo per superarlo e muoversi verso il successivo balcone. Aveva l'intenzione di percorrere l'intera camminata esterna... ma ovviamente l'altro la fermò -Stai riuscendo a capire da che parte vuoi stare, Alì?-
Le domandò, non vedendola spalancare gli occhi e voltarsi lentamente verso di lui, aggressivamente -Levati la confidenza... anche perché non ho capito di che parli.-
Ian, vedendola alterarsi, ruotò verso di lei, con la solita espressione buona -Tuo fratello ti ha detto cosa sono? Sono per metà un sensitivo... e le volte in cui ti ho toccata, ho potuto sentire chiaramente il disagio che stai provando. Un disagio che ti allontana da noi, da ciò che sei...-
-Cosa di cui non ti saresti mai dovuto interessare!- lo sgridò, ruotando del tutto verso di lui e raggiungendolo, aggressivamente -Perché diavolo mi stai sempre alle calcagna? Ah?-
E lui fece spallucce, con sguardo innocente, come sempre -Mi dispiace sentirti così, che ti piaccia o no, anche tu fai parte del nostro Branco e... vorrei soltanto che non vedessi solo il suo lato peggiore, ovvero alle feste.-
-Quel lato mi interessa molto, visto che purtroppo per te sono una gran puttana... anche se è chiaro che quando è la donna a divertirsi, è sempre da deprecare.-
E Ian assunse un'aria mesta, scuotendo il capo -Non credo che tu mi conosca abbastanza per capire chi considero io una puttana... altrimenti dovrei evitare ogni lupa, visto che a tutte piace divertirsi.- sostenne, eloquente e lei scosse il capo, disgustata, facendo per andarsene ma la presa calda di lui le acciuffò il polso sottile e pallido -Credimi quando ti dico che sono preoccupato per te. Rich è davvero un lupo straordinario e potrebbe aiutarti molto, integrandoti, se soltanto tu aprissi bocca. Lo farei io, visto che mi circondo solo di persone affidabili, ma vedo che mi hai preso in antipatia e non mi sento di oppormi a questo... è una tua scelta, anche se è sbagliata.-
Sostenne con convinzione, vedendola liberarsi dalla sua presa con irritazione, mentre lo guardava repulsa.
Lui la osservò ancora, per poi dirle però -Questo stato di disagio non passerà, Alì, non fino a quando non ti metterai l'anima in pace e non ci sceglierai... o non ti innamorerai di qualcuno. I lupi hanno bisogno di calore, di un Branco... non possono stare da soli, soprattutto se non ne hanno l'indole naturale per sopportarlo e tu non la possiedi, mi dispiace.- sostenne, con convinzione. Per poi mettersi dritto, guardando verso l'interno, per poi ultimare -Scusa se ti ho infastidita, ma mi sentivo in dovere di dirti questa cosa da quando mi è venuto il dubbio, quindi mi auguro che farai qualcosa per aiutarti. Dopo non potrai certo dire di non aver avuto un'occasione.- ultimò eloquente e severo, anche se quegli occhi manifestavano solo preoccupazione.
Alì, allibita davanti alle sue parole, lo vide tornare alla festa e non seppe davvero cosa pensare.
I poteri di un Sensitivo riuscivano ad approfondirsi tanto nei cuori degli altri?
La festa procedeva ormai verso il suo ultimare, anche se c'era chi aveva trovato il modo di finire comunque in bellezza.
Skarlet era riuscita a entrare proprio in uno dei tre studi di Troy e, in mancanza di alcool, aveva disperatamente corso verso qualcosa che potesse offrirle non meno svago. E l'aveva trovata.
Ora, su quel divano, si stava facendo prendere da due Demoni: uno inserito dentro di lei, alle spalle e uno a cui teneva la testa e che, piegato all'altezza del suo bacino, stimolava il suo piacere più esterno. La sua mente però era altrove mentre dava profonde boccate al terzo Cannone Malfoy che i due erano riusciti a comprare a Rich, inconsapevole che in realtà sarebbero giunti fino a lei. E fu proprio sul biondo che il suo pensiero si soffermò.
Su quella breve ma piacevole fantasia che aveva allietato la sua mente, al seguito dello sguardo pieno di malizia di sua madre, nel dirle che avrebbe dovuto obbedire al lupo, d'ora in avanti.
Lo immaginò varcare inaspettatamente la soglia dello studio, cacciare via quei due che per quanto avesse offerto loro qualcosa da fare, non la stavano certo facendo sbavare come piaceva a lei.
In compenso, quello alle sue spalle non la smetteva di idolatrarla, cosa che la stava distraendo dalla sua fantasia e corse con la mano alle spalle, sentendolo avvicinarsi subito a lei e iniziare a massaggiarle i seni da dietro, mentre ancheggiava ancora in lei -Silenzio...- gli ordinò, mentre tornava a vedere la bocca di Rich muoversi, mentre serio la fissava "Uscite..." stava dicendo ai suoi compagni, lasciandola nuda e sola davanti a lui, vulnerabile... e invitante come nient'altro al mondo.
Arrossì visibilmente nell'immaginarlo mentre si apriva i pantaloni e continuava a fissarla, riuscì a vedere la prepotenza del suo organo contrapporsi alla stretta dell'intimo, vide quelle mani grandi e stupende passarci sopra mentre lei si sentiva morire.
Le mancò il fiato mentre quella fantasia stava prendendo il sopravvento e schiacciò il filtrino della canna nella mano, lanciandola in terra rude e chiudendo gli occhi mentre Rich la fronteggiava con quell'enorme pacco e le afferrava saldamente il viso, obbligandola ad alzarlo per poi stirare il suo sorriso più malevolo e intriso di perversione nel guardarla.
I suoi occhi erano magenta, brillavano quando ormai la vetta era lì, per lei.
–'Mond...- liberò debolmente e lui le passò il pollice sulle labbra, domandandole roco e compiaciuto -Di chi sei?-
Liberò la testa dell'altro e portò ambedue le mani ai capelli, arcuando la schiena all'indietro e liberando, in flebili gemiti che scandirono il suo piacere multiplo -Tua... tua... tua...-
Oh, se lo era... non desiderava nient'altro che vederlo denudarsi e spingerla contro di lui, lasciandosi completamente invadere dal suo sapore più viscerale, più maschio e intenso. Voleva afferrare quei fianchi, correre a stringere quelle natiche rubate a qualche divinità e desiderava le sue dita fra i capelli, sul suo viso... e, più di ogni altra cosa al mondo, voleva incrociare i suoi occhi di lupo, gli occhi dei Malfoy e leggere non meno devozione di quella che avrebbe trovato in lei.
-Cavolo, tesoro...-
La voce del terzo incomodo, o quarto, la disturbò mentre infradiciava dei suoi umori più caldi il divano in morbida pelliccia di Troy... oh, quanto avrebbe riso nel vedere la sua faccia in quel momento. Peccato che, ovviamente, tutta la sua fantasia fosse sparita nel nulla e con essa il suo piacere.
Si allontanò dai due che fecero per richiamarla, ma lei li zittì -Basta.- e sarebbe uscita anche nuda, se quei due non l'avessero riportata nel mondo vero, quello dove fra lei e Rich non c'era altro che una folle distanza intrisa di meschinità, a separarli. Niente che potesse avvicinarli, niente che potesse rasserenarli... a meno di una cosa sola.
Era un balsamo sapere che il Nodo li avrebbe sempre tenuti collegati l'uno all'altra, una coccola che deprecava dalla mattina alla sera, maledicendola, ma... non quella notte. Non con i fumi di quella maledetta sigaretta distruttiva che stavano aprendo completamente la sua mente.
Istintivamente si era fatta rivestire dalla magia, aveva percorso le scalette che portavano a quel bel sotterraneo dai vetri trasparenti e percorsi da lava rilucente, ed era giunta al piano terra, in una delle numerose aree la cui entrata era vietata.
Uscì anche da lì senza essere notata e non si soffermò su niente in particolare, poiché niente avrebbe distolto la sua attenzione dalla meraviglia che, ora, sdraiata sul divano si stava beando delle attenzioni di tre ragazze. Il tavolino che li fronteggiava era sporco di tabacco e cartine, segno che anche loro non ci erano andati leggeri. Tecnicamente sarebbe dovuto essere vietato scopare, visto che le camere da letto erano tutte chiuse ma... quando mai un lupo s'imbarazza nel mostrare ciò per cui certamente può vantarsi?
Lui non faceva eccezione, naturalmente.
Ma, per quando avesse l'intenzione di raggiungerlo, si fermò a pochi metri di distanza dal divano, illuminato da quelle luci blu rilassanti.
Lo vide rimuovere la mano dall'intimità di una delle tre e darle delle pacche sul sedere, intimandola a spostarsi di lato e svelandola.
Si era accorto della sua presenza, del suo odore... e lei, mentre quella situazione si stava facendo sempre più reale, sentiva l'effetto della canna iniziare a svanire purtroppo. Se soltanto fosse stato lui a presentarsi in quel dannato studio...
La stava fissando, mentre l'altra mano usciva dall'altra ragazza che gli stava a cavalcioni.
Quindi passò all'ultima ma per quanto sapesse che stava facendo, ormai non vedeva altro che i suoi occhi lupini brillare nel buio. Compì ulteriori passi e nel mentre lo vide mettersi seduto, aveva le braghe di nuovo chiuse.
Vide le tre lupe superarla e una lanciarle un'occhiataccia, cosa che la spinse a scattare verso di loro e ghignare perfidamente -Sparite... se non volete che vi faccia sparire io.-
E una sgranò gli occhi, permalosa, decidendo di raggiungerla -Che cosa, scusa?!- e stavolta Skarlet ruotò del tutto verso di lei, guardandola minacciosa e altezzosa -Non vuoi che mi ripeta, vero?- e fece per avvicinarsi alla lupa ma la vide prima spalancare gli occhi e indietreggiare, presto atterrita dopo averla vista meglio in viso, probabilmente.
-I... io....-
-Skar.- La voce di Rich attirò rapidamente la sua attenzione e gli sorrise, ridacchiante -Ciao...- e, senza chiedere, andò presto a sedersi sulle sue cosce, facendo per baciarlo ma lui tirò indietro il capo e le acciuffò i fianchi -Dov'eri?!- e la vide mordersi il labbro inferiore, con fare innocente, riuscendo a sopraffare rapidamente le sue difese... non avrebbe resistito a lungo, non dopo aver fumato quasi cinque cannoni.
-Ero nello studio di Troy... con delle guardie monellacce.- e ridacchiò perfidamente, abbassando la voce in un sussurro -Sai che bei souvenir gli ho lasciato, qua e là.-
E purtroppo non riuscì a non contagiarlo con quella risatina, non mentre lo guardava complice -Non c'era proprio bisogno... devi...- e contraccambiò i suoi baci a fior di labbra, mentre continuava a dirle -Devi... tornare... a casa... dai...-
-Ma no... cosa dici??- gli domandò invece lei, immergendo le mani fra i suoi capelli e vedendolo storcere la bocca, sentendo il sapore della sua -Hai fumato dei miei cannoni?!-
E lì, la vide ridacchiare ancora, annuendo -Sì, sei tu che li hai venduti ai miei amici... sciocchino.- e gli morse il naso, burlandosi di lui e stavolta catturando le sue labbra, sentendo finalmente il compagno rispondere attivamente, per poi domandarle mentre si adagiava meglio al divano e la lasciava fare lo stesso su di lui -Quante?- e lei prese ad accarezzargli il torace, scendendo a baciargli il collo e muovendo presto il bacino contro l'intimità di lui, non riuscendo a non rianimare la sua vecchia fantasia -Tre, appena...-
E lui ringhiò gutturalmente, irritato e prendendo presto dominazione di quel bacio, con fare ben più rude. Lei accusò i suoi modi, comunque gradita e affettuosa, riuscendo presto a placarlo -Non voglio che le fumi, cazzo... se avessi incrociato qualcun altro, adesso saresti con lui!- la sgridò, mordendole le labbra e sentendola replicare, ingenuamente -Ma... adesso puoi darmi ordini e mi hai ordinato di non stare con nessun lupo, quindi... sono venuta da te. Ho sbagliato?- gli domandò, con quella faccia da innocentina che lo stava facendo impazzire, era una tentazione continua.
-Rich!!-
I due vennero distratti appena dalla voce di Janet che, passando lì davanti, con le lacrime agli occhi, li stava osservando.
A Skarlet scappò una risatina perfida e leccò il viso del compagno che non aveva proprio idea di cosa dirle, in quel momento.
Non si sentiva in colpa ma non gli era mai capitato di trovarsi fra le braccia Skarlet ed essere, suo malgrado, abbastanza lucido.
C'era una profonda delusione negli occhi della Demone e Skarlet non si trattenne dall'infierire -Tanti auguri, Jahn! E di' grazie a tuo padre!- e scoppiò a ridere acidamente, mentre la Demone, distrutta, scappava via, con una mano fra i capelli sfatti.
Rich storse la bocca, scendendo di nuovo su Skarlet che rideva sonoramente, quasi affogandosi -Oh, la Beffa migliore di sempre!-
-Piantala, non c'era alcun bisogno...-
-Oh, fa' silenzio, Rich! Non ti sognare nemmeno a difenderla, sono stata chiara?!- scattò però lei, aggressivamente e spingendolo rude sul divano e salendogli sopra, immergendosi subito fra le sue labbra ma il lupo era ormai del tutto in sé e non poté proprio non pensare che, se la compagna non avesse fumato, non si sarebbe mai preoccupata di raggiungerlo...
Non c'era niente di vero in quel bacio, non era reale. Lei era semplicemente fuori di testa non lo desiderava affatto.
Era tutto sbagliato e lui che era lucido, doveva fermare tutto. Il Nodo non si era affatto attivato, probabilmente perché in quel periodo lo stavano accontentando spesso, quindi spostò la testa di lato, dicendole -Basta, Skarlet. Adesso smettila.-
Scandì, deciso, afferrandole le spalle minute e sollevandola, spostandola di lato e alzandosi subito, non voleva vedere la sua faccia, non voleva vedere il suo shock nel venire rifiutata così facilmente. Non voleva nemmeno pensare alle sue lacrime, alla sua enorme delusione... no, non ci sarebbe mai riuscito.
Scappò via da lei, rifugiandosi a piano di sotto e volendo semplicemente andarsene da quella stupida festa.
Non ci faceva più niente...
Ma non era stato l'unico a voler andarsene via di tutta fretta.
Skarlet, dopo essere stata abbandonata su quel divano aveva recuperato improvvisamente la lucidità. Era allibita.
"Mi ha rifiutata..."
Aveva visto che lui era ben presente a se stesso, rispetto a lei che, comunque, aveva sicuramente enfatizzato la cosa ma aveva comunque voluto tentare di blandirlo, di stuzzicare il legame. Era convinta che sarebbe successo anche quella volta, ma non era stato affatto così.
Si smaterializzò sul divano del proprio salone, al buio, seduta su di esso.
"Non mi voleva... era lucido e non mi voleva."
Le mani presero a tremare e se le portò rapidamente fra i capelli, piegandosi sui gomiti, iniziando a piangere rumorosamente.
Delle candele si erano accese a rischiarare la sala e questo aveva sicuramente attirato l'attenzione di chi, per puro caso, era appena uscito dal bagno.
Hayden, notando delle luci dal piano di sotto, immaginò che fosse Darco, che stava ancora studiando, ma si sorprese nel vedere proprio sua sorella, seduta sul divano. Piangeva rumorosamente e non ebbe proprio il cuore di far finta di nulla e lasciarla lì, da sola -Skar... che succede?- domandò, scendendo le scale e vedendola scattare con gli occhi verso di lui, sorpresa.
In quello stesso momento, Darco spalancò la scorrevole, improvvisamente e notò che effettivamente qualcuno aveva occupato il salone. Era talmente immerso nello studio da non essersi reso conto dei lamenti della sorella -Skar...-
La chiamò anche lui, allibito e, quando il ragazzo fece la sua comparsa, la Malfoy si alzò in piedi, passandosi il dorso della mano su un occhio, singhiozzante.
Hayden, capendo che l'attenzione della sorella era stata attirata dal fratello, fu davvero tentato di andarsene, ma sgranò visibilmente gli occhi quando la vide correre proprio verso di lui, aggrappandosi alla sua giacca del pigiama.
Era molto sorpreso mentre la guardava dall'alto e non poté che abbracciarla istintivamente, accarezzandole la schiena.
Darco li raggiunse e commentò, con aria seria, mentre accarezzava i capelli della maggiore -Immagino c'entri Rich.- constatò, vedendo Hayden assumere un'aria sorpresa, anche se la sentirono berciare improvvisamente -Lo odio! Lo odio!!- e Darco sbuffò, dicendogli -Portala su con te, io ho da fare.-
E l'altro fece per dire qualcosa, ma l'altro li lasciò soli e abbracciati, davanti alla rampa, così lui la riportò sul divano e la intimò a sdraiarsi con lui.
Si sentì abbracciare forte da lei, come pochissime volte era successo nella loro vita e non riuscì a non perdonarle ogni cosa. Era adorabile... e lui forse avrebbe dovuto ascoltare maggiormente Hazel.
-Finirà prima o poi, Skar... non ti preoccupare.- le disse, sapendo che nessuna parola diversa da quella avrebbe potuto risollevarle il morale.
La vide alzare gli occhi rubini su di lui, con il broncio e riprese a singhiozzare quando lui le baciò la fronte.
Non molto più tardi si addormentò fra le sue braccia e lui li portò in camera sua, con la smaterializzazione.
La festa a casa Stehodensky era ormai ultimata e Janet era sola, difronte al disgustoso scempio lasciato nello studio di suo padre.
Ogni mobile, ogni suppellettile, ogni tappeto o tenda era intriso di residui biologici poco confondibili con altri.
L'odore forte era stato attenuato dall'apertura della porta, ma furono gli incantesimi di pulizia della Demone a sistemare tutto.
Era furiosa, furiosa come mai prima d'allora... e non certo solo perché anche quell'anno la sua festa era stata rovinata.
Nella sua mente passarono rapide le immagini di Skarlet e Rich che su uno dei divani di casa sua, che aveva poi deciso di fare in mille pezzi, si stavano baciando e toccando con profondo desiderio. Un desiderio che non sembrava affatto quello del Nodo... e non era stato certo l'alcol!
Forse si erano portati delle droghe, ma non potevano essere simulati sguardi così comunicativi, così complici.
Si volevano e lei non sarebbe mai stata pronta ad accettarlo.
Ormai era dai tempi di Hogwarts che si preparava, il suo piano doveva essere attuato... e non avrebbe avuto alcuna importanza che cosa avrebbe perso, nel proprio gesto. Ormai non le interessava più niente di niente.
Skarlet e Rich non sarebbero mai stati insieme, lei non l'avrebbe mai permesso.
Spazio Autore
Oh-ho! Qualcuno qui l'ha fatta grossa! Sembra proprio che con questo gesto, Skar, abbia alterato inevitabilmente la nostra Janet! Che cosa succederà ai nostri ragazzi?? E la nostra Alì? Riuscirà finalmente a prestare attenzione alle parole di Ian(il prestavolto è nelle pagine precedenti, vi piace??)?? Il prossimo capitolo sarà Domenica! Spero vi sia piaciuto anche questo, finalmente vi ho messo qualche scena piccantella AHHAHAHAH
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