L'imbrogliona (Parte V)
Deglutì, voltandosi poi improvvisamente e mostrandogli il bel sorriso di Anwyn, o chi per lei.
-No, avevo solo dimenticato il telefono... e tu che ci fai qui?- gli domandò, restando impalata dov'era, mentre notava che il compagno era cosparso di olio. Lo vide poggiarsi al battente della porta e guardarla con una malizia che a lei ovviamente non aveva mai riservato.
-Sono troppo appiccicoso, non voglio che mi si attacchi la sabbia... e tu non sei ancora venuta a darmi un bacio, come mai?-
Ah, erano abituati così loro...
-No, è solo che...- e liberò una risatina, cercando di imitare quella fastidiosa di Anwyn e riuscendoci alla perfezione, naturalmente -...Mi hai spaventata!-
Andando verso di lui e battendogli sul torace con una pacca amichevole. Darco seguì il movimento della mano, sempre più divertito e poi tornò su di lei -Non dirmi che mi basta un po' di olio per metterti in imbarazzo...- e stavolta fu lui ad avvicinarsi, trattenendo persino una risata quando la vide indietreggiare -Ma no, perché mai dovresti imbarazzarmi...?-
"Maledizione, ma quando se ne va!?" si domandò la strega, capendo però che, se voleva tenere il segreto per sé, doveva cercare di entrare maggiormente nella parte!
-Dove scappi?- le domandò a quel punto il ragazzo, acciuffandola con facilità, prendendola fra le braccia e vedendola arrossire ulteriormente. Liberò una nuova risata, visto che la ragazza si era del tutto irrigidita anche se gli sorrideva, cercando di trattenere l'imbarazzo, e lui scese al suo viso, poco più serio -Cosa c'è? Di solito sei molto più disinibita...-
"Già, puoi dirlo forte! Maledizione...!"
Imprecò mentalmente, decidendo di smetterla di scappare. Doveva trovare il modo per gestire la situazione, senza dare nell'occhio!
Con entrambe le mani percorse il torace caldo e gonfio del compagno, non potendo che deglutire e sentire il suo profumo invaderla -No, è solo che sono con la mia amica e non vorrei che si arrabbiasse se mi assento troppo...-
E lui alzò un sopracciglio, poco convinto -Ma chi, Maggie? Figurati, ti adora!- e scese a morderle il naso, visto che la ragazza non sembrava volerlo guardare, anche se gli stava accarezzando le spalle con una rara delicatezza.
-Sì, questo è vero...- gli rispose, sorridendogli di nuovo e domandandogli prima che fosse lui a intervistarla -Adesso mangi?-
-Sì... piuttosto, prima mi son dimenticato di dirtelo...- e la vide alzare gli occhi su di lui, mentre le dita erano risalite ai capelli -A quell'idiota della strega è arrivato un cocktail demoniaco, con del Bacaestus all'interno... qualcuno ha voluto farle uno scherzetto.- e ridacchiò appena, scendendo al suo collo e iniziando a baciarla, mentre le mani scivolavano ai glutei e iniziavano a palpeggiarli. Ben presto la strega si trovò attaccata al muro, senza sapere cosa diavolo rispondergli, né come avrebbe dovuto reagire!
Riusciva a sentire solo la risatina di lui che celava una malsana soddisfazione -E tu... ne sei felice?- gli domandò, non riuscendo davvero a trattenere la curiosità.
-Beh, era uno scherzo, ovviamente. Chiunque sia il responsabile, oltre a sapere che è solo un'insulsa strega... sa anche che essendo insieme a me, avrei trovato subito un antidoto.-
Eppure sembrava molto più sorpreso e arrabbiato quando aveva capito cosa fosse successo. Che avesse fatto finta? Perché mai?
-Beh, allora... non è che sei stato tu?- gli domandò la ragazza e fu il suo turno di trattenere una risatina, anche se lui si era fermato un momento -Io? Io ero con lei, non potevo ordinarlo... anche se forse stasera potrei prendere ispirazione. Potrebbe essere un modo per farle abbassare la testa...-
-O anche solo lo sguardo...- concluse per lui la ragazza, non riuscendo a non riportare alla mente la promessa che le aveva fatto.
E si preparò un'espressione rilassata quando lo vide tornare al suo viso, per baciarle la guancia -Puoi dirmelo se sei stata tu, non sono certo questi scherzetti che ti ho chiesto di non farle... sai che poi gli altri...-
-Sì, lo so... tesoro.- ultimò, anche se leggermente in ritardo e Darco sfiorò di nuovo il naso col suo, stampandole un bacio a fior di labbra -Allora?- la sollecitò, vedendola quindi scuotere il capo -Ero con le tue sorelle, non sapevo nemmeno che avessi passato la mattinata con lei...- buttò lì, con fare geloso, come era solita fare anche davanti agli altri e lì, l'espressione di Darco parve ammorbidirsi -Come se non sapessi che l'unica persona con cui vorrei davvero passare il mio tempo sei tu...- e le accarezzò il viso, comunicando con quei meravigliosi occhi violetti tutto l'amore che provava per la sua Anwyn -Mi fa così bene averti qui, riesco a non dare peso a niente che mi disturbi e sono molto più positivo verso... i sentimenti che provano gli altri per me. Presto o tardi mi accetteranno ma... lo sai che mi son sempre sentito di troppo, a casa.-
E la ragazza sgranò gli occhi, balbettando -S-sì... ma non hai mai avuto ragione a pensare che non ti amassero. Sei... sei un figlio e un fratello perfetto e sono davvero felici che tu sia tornato.-
L'altro poggiò la fronte alla sua e rimase in silenzio, con gli occhi chiusi, mentre Monica non riusciva davvero a non guardarlo, non ora che aveva svelato delle fisime che però... aveva già intuito, purtroppo con i suoi comportamenti comunicava molto chiaramente.
A lei poi veniva molto semplice interpretarli.
Suo malgrado, doveva ammettere che in non poche cose si assomigliavano.
-Scusa, bambina... ti sto portando via un sacco di tempo.- e la liberò, sorridendole mesto -Ora è meglio che tu vada, o ti legherò al doccione... e tanti saluti a Maggie.-
"Ancora con queste corde! Ma allora ci avevo visto giusto!"
La vide liberare una risata, diversa dalle solite però, sembrava quella di qualcun altro... ma non gli veniva in mente chi.
Gli poggiò la mano sul torace, salutandolo -Ci vediamo più tardi, allora...-
Lui fu sorpreso dal non vederla correre a baciarlo prima di andare via. La metteva così in imbarazzo? Non aveva nemmeno colto la sua provocazione.
Appena lo superò, fece per levarsi il costume ed entrare in doccia, ma la sentì chiamarlo di nuovo -Darco...-
"Dovrei tenere la bocca chiusa, però..." Si volse, muovendosi prima con indecisione poi con rapidità verso il suo petto e abbracciandolo forte, cosa che lo sorprese molto.
-Ehi...-
-Devi smettere di pensare queste cose, a prescindere dalla mia presenza! Sei tanto amato, da tutti e chiunque se ne accorgerebbe! Sei tutto fuorché un peso per loro.-
Il Malfoy spalancò gli occhi -Oh, amore mio...- e l'abbracciò a sua volta, profondamente intenerito da quelle parole che mai gli aveva espresso con quel candore.
-Possono anche avere dei dubbi sull'amore che ricevono dagli altri, ma... spezzeresti il cuore a ognuno di loro se sapessero che pensi queste cose, prima fra tutti tua madre! Non puoi farle credere che ti sei sentito meno amato rispetto agli altri, perché è questo che pensano i genitori! E non se lo meritano affatto!- lo sgridò poi, lasciandolo sempre più sorpreso da quella faccia che non gli aveva rivelato fino a quel momento. Nemmeno Windy aveva mai avanzato certe osservazioni. Anche se erano ancora giovani a quel tempo...
Fu rapidamente sensibilizzato dalle sue parole, anche perché gli aveva appena mostrato di aver capito esattamente ogni cosa, anche ciò che non le aveva detto. Era senza parole davanti alla determinazione che leggeva nei suoi occhi, in modo particolare quando la sentì dirgli -Promettimi che metterai da parte questi dubbi, promettimi che...- ma dovette smettere di parlare quando il compagno scese a baciarla. Liberò un mugolio, non aspettandosi di vederselo piombare addosso in quel modo, ma stavolta chiuse gli occhi e ricambiò il bacio, afferrandogli il volto e accarezzandolo.
Fu decisamente intenso e significativo, per entrambi e non meno ricco di desiderio, da come le loro mani si accarezzavano e trattenevano.
Quando si separarono, lui era tornato a guardarla, con gli occhi arrossati. Lei era ancora un po' scombussolata dal bacio che si erano scambiati, il cuore palpitava fin troppo agitato. Che le stava prendendo? Possibile che quel contatto l'avesse colpita a fino a quel punto?
-Grazie, non sai quanto avessi bisogno di queste parole.-
Oh, glielo si leggeva negli occhi quanto ne avesse il bisogno...
Gli sorrise con affetto, accarezzandolo e rispondendogli -Adesso... devo proprio andare.- anche se lo vide afferrarle il mento e spingerla a tornare a guardarlo -Ti prometto che cercherò di mettere da parte questi pensieri, ma tu devi promettermi che non penserai mai che non ti ami.-
E lei batté le palpebre ripetutamente, appena in difficoltà -P-perché dovrei pensarlo?- e spostò lo sguardo, anche se il giovane la obbligò a tornare ancora una volta su di lui -Sai perché. Sono sicuro che hai delle insicurezze legate al fatto che io voglia aspettare prima di finalizzare il nostro rapporto... ma solo perché nessuno ci ha mai offerto la possibilità di vivere il nostro amore come meritavamo.-
Quindi... non andavano a letto insieme? Eppure Anwyn faceva intendere tutto il contrario quando lui non c'era! Le fece un po' pena... era così piena di insicurezze.
Ma non era suo compito immischiarsi nella questione.
-Mi basta guardarti per sentirmi completamente amata... non devi preoccuparti per questo.-
Lo rassicurò, sperando di non aver fatto pendere troppo l'ago della bilancia, anche se sicuramente era una di quelle cose che gli diceva sempre. Gli occhi di lui d'altronde parlavano da soli, era molto facile capire che cosa provava per il prossimo. Soprattutto osservandolo da fuori.
Fu di enorme conforto per Darco sentirla parlargli in quel modo, svelandogli lati di lei che ancora non era riuscito a conoscere in quei giorni. Avevano così tanto tempo da trascorrere insieme prima di poter essere certi l'uno dei pensieri dell'altro e viceversa.
-È davvero un sollievo per me sentirti parlare in questo modo, ero certo che ce l'avessi con me per questo mio desiderio.-
"Oh, andiamo... ma se la guardi con quegli occhi, come diavolo fa ad avercela con te?!"
La sua mente liberò quel pensiero senza che lei potesse trattenerlo e, benché si sarebbe voluta dare un calcio nel fondoschiena da sola, capì di avere un'altra premura, in quel momento.
-All'inizio ero solo un po' delusa, adesso però è diverso... davvero, non ti devi preoccupare.- ribadì, decidendo quindi di indietreggiare con più decisione e sorridergli -Adesso vado, amore. Comportati bene e stai con la tua famiglia.- e lo vide annuire, lasciandola scappare via e dicendole solo -Ti amo.-
Si bloccò prima di uscire.
"Ovvio no? Che ti aspettavi!? Rispondi!"
Rimase per un momento impietrita ma fu molto naturale nella successiva risposta. Gli sorrise ampiamente e, prima di sparire, rispose -Anche io... ti amo.-
Certo, glielo disse... ma aveva spostato lo sguardo all'ultimo, sparendo prima di vedere l'espressione stranita del compagno.
Perché gli aveva lasciato addosso una sensazione diversa? Anwyn era affettuosa e prodiga di complimenti, lo era sempre stata. Aveva sempre cercato di nutrire la sua autostima, benché non fosse esattamente quella che avesse bisogno di essere alimentata. Non dal punto di vista che tendeva sempre a sottolineare lei, come la sua intelligenza, la sua forza, la sua determinazione e il suo coraggio. Gli diceva sempre che era il migliore in assoluto e certe volte era arrivata persino a sottointendere che in casa lo svalutavano, non dandogli il giusto merito.
Certo, era cosciente di quanto fosse legato a loro, di quanto li amasse ma... non l'aveva mai messo in discussione, non gli aveva mai fatto capire che sbagliava a tenersi stretto le sue insicurezze, così da non avere sorprese, se poi si fossero rivelate vere.
Si spogliò ed entrò in doccia, non riuscendo a non pensare e, mentre l'acqua calda scorreva su di lui, sentì il cuore accelerare davanti a una considerazione del tutto razionale "Chi mi mette in discussione... non è certo lei."
E i grandi occhi verdi di Monica gli passarono davanti, con quell'espressione severa e minacciosa che tanto le piaceva assumere con lui.
Anche se li aveva visti diversi. Raramente e certo non con lui, ma erano in grado di comunicare apprensione, malizia... e calore.
Quando capì di averle dedicato fin troppi pensieri, sbuffò irritato e cercò di pensare a tutt'altro, anche se fu l'occhiata che più detestava ricevere da lei, quella che gli passò davanti. Ed era la sua delusione, la consapevolezza di aver infranto le sue aspettative. Come se le dovesse qualcosa, maledizione!
Chiuse l'acqua e iniziò ad asciugarsi, nudo, fuori dalla doccia. Fu in quel momento che sentì la porta chiudersi -C'è qualcuno?- era passato poco meno di un quarto d'ora da quando Anwyn era andata via.
Riconobbe chiaramente la voce e, dopo essersi legato l'asciugamano in vita, notò Monica fuori dal bagno, gli dava le spalle.
-Che cerchi?-
Le domandò, vedendola scattare atterrita indietro e rispondergli, infastidita -Di trattenere l'infarto!-
"Maledizione! E' ancora qui! Fortuna che avevo l'antidoto della polisucco a casa... anche se ci ha messo un sacco di tempo a fare effetto!"
Aveva dovuto utilizzare la Passaporta e poi gli Archi per andare a casa propria e poi tornare lì.
Sbuffò, raggiungendo la parete di oli e creme, iniziando a leggere sulle etichette le diverse proprietà e profumazioni che avevano. Per una puntigliosa come lei non sarebbe stato semplice decidere.
Doveva controllare che andassero bene anche per le streghe, visto che i demoni non avevano certo problemi di pelle bruciata dopo una tintarella prolungata.
Darco prese un altro asciugamano e iniziò a frizionarsi i capelli. Se ne sarebbe andato via ma decise di dirle -Comunque non è stata Anwyn a offrirti quel cocktail.- era bene affrontare il troll nella stanza. Sapeva che se c'era qualcuno che silenziosamente la strega stava accusando, era proprio la sua Anwyn.
Monica si fermò e si voltò a guardarlo. La sua espressione era insondabile.
-Okay.-
E tornò al suo da fare, ignorandolo, cosa che ovviamente lo indispose -Immagino tu abbia comunque qualcosa da dire, a proposito.-
-No, perché non ho voglia di litigare, più tardi dobbiamo allenarci.-
Ribatté lei, poggiando un tubetto e prendendone un altro.
-Se ti esprimessi con garbo, certo non litigheremmo!-
E la bruna, trovato finalmente quello che cercava, decise di fronteggiarlo, avvicinandosi a lui che aveva fortunatamente deciso di rimettersi il costume.
-E va bene. Non mi aspetto che Anwyn ti venga a dire che ha cercato di uccidermi, Darco. Non è così stupida da non capire che se si venisse a sapere una cosa del genere, tutta la tua famiglia le girerebbe la faccia... vuole entrare a farne parte e non smetterà mai di reputarmi un ostacolo, checché tu ne dica.-
Ma il Malfoy scosse il capo, disgustato -La stai descrivendo ai miei occhi come una persona meschina e priva di lucidità! Ma non è affatto così! E' molto, molto lontana da quell'idea che ti sei fatta di lei, ma... se arrivi a pensare che una persona possa agire in questo modo apparendo comunque agli occhi di tutti senza peccato, beh...- e la indicò -Forse è a te stessa che ti stai riferendo.-
Monica alzò ambedue le sopracciglia, sentendolo insultarla in quel modo e, anche se non leggeva nei suoi occhi la solita cattiveria gratuita, iniziò a chiedersi perché riusciva a guardare oltre i comportamenti degli altri, anche quando non se lo meritavano affatto.
Decise di non attaccarsi a quel plateale insulto, nato solo dal fatto che proprio con le sue parole, che per lui erano state di Anwyn, aveva solo intensificato il senso di protezione che provava verso la sua fidanzata. Non aveva proprio immaginato quel noioso danno collaterale.
Lei voleva solo...
"Già, che cosa volevo io? Non ho potuto fare a meno di dirgli quelle cose... forse perché era la cosa giusta da fare, ciò di cui aveva bisogno. E non me la sono sentita di non fare la mia parte."
-Darco, non ho voglia di continuare a discutere di questo argomento, okay? Ho pensato e penso tutt'ora che la responsabile sia lei, per ovvie ragioni. Ma non mi sarei mai azzardata ad accusarla, visto che non ne ho le prove. Quindi pace, non c'è bisogno di arrovellarsi. Qualcuno in spiaggia mi ha visto e gli sono stata sulle scatole a pelle, così ha cercato di uccidermi regalandomi un cocktail, ma l'importante è che ora io stia bene, giusto?-
E il Malfoy strinse le labbra in un sorrisino infastidito ed esasperato dalle risposte ciniche della strega, poi tornò su di lei, eloquente -Le ho parlato, ho impostato la conversazione in modo tale che non pensasse che per me fosse un problema se ti aveva fatto uno scherzetto, ma non mi ha rivelato niente perché non c'è niente da rivelare. Non è stata lei!-
Vide la strega annuire con noia, di nuovo, cosa che lo infastidì ulteriormente. Poi gli rispose, facendo per andarsene -E io ti ho già risposto. Quindi ci vediamo dopo, cia...-
Ma lui le afferrò il polso obbligandola a stargli a un passo di distanza -Stiamo ancora parlando, ragazzina! E mi stai facendo innervosire! Sono assolutamente certo che non sia lei la responsabile, probabilmente qualche tuo compagno di classe era qui in spiaggia, ti ha vista e ha voluto fartela pagare!-
-Uccidendomi. Cavolo, devi pensare che la gente mi odi davvero, là fuori.-
-Vuoi forse dirmi che se ne avesse la possibilità, non ci sarebbe qualche compagno che ci proverebbe?-
-Che io sappia no, ma tu sai sempre tutto, quindi sicuramente hai ragione, Darco. Non so come farti capire che non mi va di...-
Ma lui la strattonò, liberandola rude e rispondendole, schifato -Sei solo una persona invidiosa. Adesso che Anwyn si è finalmente rilassata e sta persino riuscendo a farsi apprezzare dalle mie sorelle ti senti minacciata! Hai paura che ti soffi il posto che con tanta fatica ti sei conquistata, è per questo spari a zero su di lei! Appena le mie sorelle sapranno cosa è successo, ovviamente l'accuseranno e indovina di chi sarà la colpa!?-
Lei era assolutamente senza fiato. Non si aspettava quella pioggia di cattiverie, non dopo gli ultimi avvenimenti.
Per ogni passo che facevano avanti, sembravano farne quattro indietro.
-Quindi la persona meschina sarei io.- constatò lei, mentre i suoi occhi iniziavano a mostrare quella piega intrisa di sola delusione che tanto infastidiva il Malfoy -Certo!-
Monica annuì appena e guardò altrove, ora trovando il suo di veleno. Lo aveva trattenuto per un lasso di tempo sufficiente.
-Vuoi sapere cosa penso io, razza di idiota?- gli chiese retorica, lasciandolo allibito davanti all'insulto diretto, anche se riusciva a leggere un nuovo livore sgorgare dai suoi grandi occhi -Penso che quella stronza ci stia prendendo tutti per il culo, a te per primo. Penso che tu sappia perfettamente come potresti accertarti della verità ma che tu non lo faccia perché sei terrorizzato alla sola idea che lei non sia affatto quel bel fiorellino che pensi di avere fra le mani e infine penso che tu sia solo un ragazzino accecato dall'amore per una persona che è morta, Darco, e non tornerà... devi fartene una ragione e accettare chi hai a fianco per ciò che è e magari darle le sicurezze che le mancano, perché se mi vede come una minaccia... non può essere solo colpa mia.- sottolineò, esacerbata ormai da quella discussione.
Vedeva i suoi occhi arrossati, era riuscita a ferirlo, dopo tanto tempo passato a litigare, sembrava finalmente dare un peso ai suoi pensieri.
Arrivare a quella consapevolezza non poté che farla sentire in colpa, ma non per molto.
-Preferisco mille volte essere cieco... che arido come te. Meriti ogni cosa ti abbia resa così triste e sola.-
No, non se lo aspettava. Solitamente, quando zittiva le persone, queste non trovavano un modo per per zittirla a loro volta.
Non fu brava come lui a trattenere il dolore inferto da quelle parole... e solo perché una piccola e malvagia parte di lei non faceva altro che ripetergliele quando agiva contro gli altri in maniera discutibile.
Quel giorno era stato come sentire quella voce palesarsi.
Annuì, indietreggiando mentre gli occhi le si riempivano di lacrime, poi il Malfoy fece appena in tempo a vederla sparire, che il suo Cuore Puro gli ricordò che non poteva infierire in quella maniera con le persone. Assistere a quella reazione imprevista lo aveva colpito.
Quindi non poté che ripensare alle proprie parole.
Le aveva detto una cattiveria molto grande, soprattutto perché non aveva mai avuto una vera famiglia e, se si era tanto legata alla sua, probabilmente i suoi nonni non erano riusciti a colmare le sue mancanze come avrebbero dovuto.
Eppure non era solo la sua natura moralista a pretendere che andasse a chiederle scusa, ma anche lui voleva farlo.
Non voleva litigare ma se aveva cercato in ogni modo di interloquire con lei, era stato per tranquillizzarla e impedirle poi di parlar male di Anwyn alle sue sorelle. Non ora che finalmente sembrava che le cose si stessero muovendo nella giusta direzione.
Batté la mano sulla porta, si rivestì e si smaterializzò, sapendo che la ragazza non poteva che aver utilizzato la Passaporta in modo tale poi da usare l'ASC e tornarsene a casa sua, come solitamente faceva.
Ebbe ragione perché la vide al centro degli archi, pronta a sparire, anche se probabilmente i singhiozzi e i pensieri l'avevano distratta.
La raggiunse in un momento e le afferrò il polso, vedendola spalancare gli occhi e diventare purpurea, prima di imbarazzo e poi di sola rabbia.
Spazio Autore:
Eccoci qua! Anche stavolta un taglio netto! AHahha! Devo uscire che mi sono usciti giusti giusti questi capitoli! XD Come concluderà questa conversazione? Riusciranno a fare pace... Pfff XD
Il prossimo sarà giovedì! Bacii!
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