L'Amor Perduto (Parte I)
Quando sorse il sole, quella mattina, Darco decise di uscire in balcone a fumarsi una Magh.
Se l'accese con calma mentre i suoi pensieri correvano alla scena che aveva vissuto la sera prima, al ritorno di Sharlize a casa.
Aveva detto alle sorelle che sarebbe andata a farsi fare un massaggio, a quanto gli avevano riferito... peccato che era ormai certo che le cose non fossero andate affatto così.
Liberò uno sbuffo mentre il fumo violaceo usciva dalle sue labbra, poi socchiuse gli occhi, risentendo i singhiozzi della sorella oltre la porta del bagno. Anche se stavolta era stato solo il caso a permettergli di sentirla. Si stava muovendo in bagno distrattamente e, nell'appoggiare la mano alla porta, i suoi poteri non avevano potuto fare altro che percepire la presenza di un incantesimo di protezione sonora. Molto debole, tanto che per puro istinto aveva deciso di oltrepassarlo... sentendo sua sorella singhiozzare.
Che senso aveva piangere dopo un massaggio? Aveva pensato che si sarebbe arrabbiata se avesse saputo che per l'ennesima volta l'aveva spiata, anche se stavolta non era stato totalmente intenzionale.
Espirò di nuovo, passandosi una mano fra i capelli ramati che brillavano davanti alle luci dei primi raggi del mattino.
Il senso l'aveva intuito solo qualche momento dopo quando, nel tornare in camera propria, il destino aveva voluto che Hazel lasciasse la camera di Skar per raggiungere quella di Hayden, mentre commentava -Ah, i gemelli sono stati qui? Sento il loro profumo...-
Era rimasto congelato dalla cosa... ma, per sua enorme fortuna, le numerose esperienze accademiche gli avevano insegnato a mantenere il sangue freddo e la risposta più opportuna, in ogni circostanza di pericolo.
-Sì, ero con loro.- le aveva detto il ragazzo, vedendola storcere la bocca e lamentare -Uffa! State tutti facendo amicizia con loro! Voglio farla anch'io!-
E Darco l'aveva ignorata, come avrebbe fatto se le avesse detto la verità e se ne era tornato in camera propria, sentendola ritirarsi in quella di Hayden subito dopo.
Lui invece era rimasto vicino alla porta socchiusa della sua camera, in attesa di sentire Sharlize uscire dal bagno. Quando l'aveva fatto, gli era sembrata tranquilla e, benché avesse avuto la mano pronta a spalancare la porta per raggiungerla e andare a parlarle, si era trattenuto.
L'aveva sentita poi ritirarsi in camera propria.
A cena non aveva notato niente di strano in lei, non aveva fatto trasparire nulla e, come già presumeva, Hazel si era dimenticata della sua fantomatica uscita con i gemelli... anche se aveva davvero sperato che ne parlasse, a cena. Almeno avrebbe avuto una buona scusa per aprire la conversazione con sua sorella, anche se l'avrebbe fatto certamente in privato.
Se si stava vedendo di nascosto coi gemelli e se questi le avevano fatto un torto... probabilmente non desiderava che tutta la famiglia lo sapesse.
Sicuramente era questo ciò che nascondeva ed era per questo stesso motivo che i suoi pensieri non sembravano dedicati a Filipp, in quel periodo.
Stavano insieme da un paio d'anni e sostenevano di amarsi... sua madre aveva ragione, non poteva esserselo tolta dalla testa così velocemente, senza avere qualcun altro a invadere i suoi pensieri...
Eppure... Hazel aveva parlato dell'odore dei gemelli, non di uno in particolare... quindi aveva trascorso il suo tempo con entrambi e, da come aveva parlato Dorian, i suoi figli si frequentavano in maniera differente rispetto ai comuni fratelli.
"Relazioni incestuose, ha detto..."
Un brivido gli percorse la schiena mentre la sua mente iniziava a navigare con la fantasia...
Che Sharlize si stesse relazionando a... entrambi? A due persone così?
Li aveva visti decisamente più vicini in quell'ultimo periodo, ma...
"Oh, ma andiamo!!"
Gettò via la Magh e se ne tornò in camera propria, buttandosi sul letto e portandosi una mano alla fronte.
"Magari si sta confidando con loro perché stanno cercando di rinnovare il loro rapporto e, se è tornata a casa piangendo, magari è solo perché ha avuto con loro una conversazione che l'ha intristita e che riguardava Filipp... probabilmente sono io che sto enfatizzando la cosa. Deve essere così."
Per cui, ora, la domanda era... cosa doveva fare? Fare finta di niente? O parlarle?
"Si arrabbierà sicuramente, mi dirà che mi sono intromesso di nuovo nella sua vita..."
Però...
"E se avesse bisogno di aiuto? Se si fosse infilata in una situazione... strana, con quei due? Insomma, sono due persone profondamente traumatizzate, non sono affatto normali. Potrei parlare direttamente con loro?"
E quell'idea gli passò in fretta. Scavalcare Sharlize avrebbe certamente significato attirare ire ben peggiori di quelle che ormai già si immaginava avrebbe ricevuto, affrontandola.
"La verità è che non posso proprio ignorare la cosa. Devo assolutamente parlarle, almeno per capire cosa sta succedendo... si arrabbierà, ma almeno potrò trovare un modo per aiutarla."
Certo era che, se si stava interfacciando ai gemelli in maniera non solo amicale, evidentemente le sue ansie e le sue ritenzioni sessuali con loro non sussistevano... e questo poteva avere un qualche significato recondito, magari?
Che Filipp non fosse adatto a lei, per come la conosceva lui, perlomeno, l'aveva appurato sin da subito.. anche se erano giunti dei dubbi vedendola cambiata e così innamorata. Tuttavia, questi erano spariti quando gli aveva riferito delle sue ansie quando cercava di approfondire il rapporto con il suo grande amore.
Qualcosa la bloccava e, checché ne dicesse lei, la possibilità che fosse Filipp la causa di quei blocchi era abbastanza plausibile.
"Nessuna creatura angelica riesce a gestire il proprio potere quando è limitata mentalmente e od emotivamente. E lei lo è."
Aspettò fino alle sette e un quarto, poi si smaterializzò in camera della gemella, trovandola fra le braccia di Skarlet che era aggrappata alla sua schiena.
Con un colpo della mano allontanò la maggiore, sommergendola di nuove coperte e prese la mano di Sharlize, smaterializzandoli in camera propria.
In genere si svegliava intorno alle sette e mezza... sarebbero bastati quei dieci minuti per per parlare?
Storse la bocca, pensieroso e poi decise di svegliarla.
-Lize... ehi, ti puoi svegliare?-
-Mh... ma che ore sono?-
-Le sette e venti...-
-Noooo ma io mi sveglio dopo!- lamentò e lui capì di non poterla svegliare in un modo diverso rispetto a quello che più gli premeva, in quel momento.
-Ieri stavo andando in bagno e... per sbaglio ti ho sentita piangere.-
Liberò in un fiato... anche se mancava la parte che più lo preoccupava.
La vide schiudere gli occhi argentei a quel punto e inquadrarlo. Era abbastanza rimbecillita dal sonno quindi, piuttosto che accusarlo, la sua mente cercò rapidamente una scusa -S-sì... pensavo a Filipp e...-
-So che eri con i gemelli. Hazel ha sentito il loro odore nell'andito e potevi essertelo portata dietro solo tu... anche se le ho detto che ci ero uscito io con loro.-
Sharlize aveva quindi sgranato gli occhi, diventando improvvisamente rossa.
La vide fare perno sulle mani per indietreggiare col busto e rendersi conto che l'aveva portata in camera sua per parlare da soli.
Era certamente riuscito a svegliarla, se questo era l'intento.
-Non te la prendere, per favore. Sto solo cercando di capire se è tutto okay, se... sta succedendo qualcosa con loro di cui non vuoi parlare per paura di intaccare il rapporto che abbiamo con gli Hegland.- optò il Malfoy, non riuscendo davvero a trattenersi, vedendola scuotere il capo, scioccata e scendere rapidamente dal letto, sibilandogli -Tutto avrei pensato, tranne che l'avresti fatto di nuovo! Mi hai spiata!-
E il ragazzo vide l'avverarsi del suo timore, anche se capì di non potersene curare a lungo -Non avevo idea che fossi tu, stavo per entrare ma ho percepito istintivamente la barriera insonorizzante...-
-E l'hai comunque superata! Sapevi che c'era ma, piuttosto che farti gli affari tuoi...!-
-L'ultima volta ti ho trovata in terra sanguinante... non lo dimenticherò tanto presto, Sharlize. Mi hai fatto prendere un accidente.-
-Ma non erano affari tuoi! Maledizione, Darco! Devi sempre fare quello che vuoi, non sei in grado di... di fidarti di me!-
E il ragazzo dovette proprio mordersi la lingua, perché il commento sardonico che gli sarebbe sfuggito, diversamente, avrebbe di certo intaccato il loro rapporto, più di quanto non stesse facendo quella conversazione.
-Sono solo preoccupato, per favore, Sharlize...-
Ma la vide scuotere il capo e afferrare la maniglia, facendo per andarsene, ma la trovò bloccata -Fammi uscire!-
-Sharlize, per piacere...!-
-NO! Basta! Non siamo riusciti a durare nemmeno due giorni, cazzo! Altro che una settimana! Come sempre devi rovinare tutto!!- lamentò la rossa, accusandolo nuovamente di essere la causa dei loro litigi... come se non fossero le sue bugie e i suoi sotterfugi la vera causa.
-Voglio solo sapere se va tutto bene, non ti sto chiedendo altro, ti prego....- la implorò a quel punto, anche se gli dava le spalle e non la vide strizzare gli occhi -Fammi uscire, ho detto!! E prova a dire qualcosa a qualcuno e sappi che non ti parlerò mai più!-
A quel punto il Malfoy abbasso il volto, dicendole -Non l'avrei comunque fatto, altrimenti sta certa che avrei aperto l'argomento direttamente ieri, a cena.-
-APRI!-
E, sentendola urlare, stavolta, obbedì, vedendola uscire di fretta.
Probabilmente avrebbe utilizzato lo specchio che le era stato regalato per prepararsi e andare a scuola e fare colazione lì, direttamente.
"Sono i suoi misteri o la mia propensione a ficcanasare nella sua vita la causa dei nostri litigi?"
Purtroppo, per quando fosse certo di avere ogni diritto di interessarsi a lei e di volerla aiutare, non riusciva a fare a meno di pensare che, normalmente, la verità stava sempre nel mezzo e che quindi, che la cosa gli piacesse o meno, era anche colpa sua se non riuscivano a rimanere in pace per più di qualche giorno.
"Deve però capire che mi dispiace, non voglio che pensi... che non me ne importa nulla del suo desiderio di avere una sua privacy, anche io sono uno molto riservato, dovrei essere il primo a capirla... e invece..."
Doveva chiederle scusa prima di ogni altra cosa, poi, se fosse riuscito anche a intrattenere una discussione con lei, sarebbe stato meglio.
Si stava dirigendo ad Hogwarts, quindi avrebbe fatto lo stesso anche lui.
...
Non impiegò troppo per prepararsi. Doveva assolutamente parlare con sua sorella, non poteva lasciare che la discussione cadesse in quel modo.
Fu rapido a smaterializzarsi ad Hogwarts e rimase alquanto sconcertato davanti all'afflusso caotico di ragazzi che, in un'altra vita, sarebbero potuti essere suoi compagni.
Non si accorse di aver attirato nell'immediato molte occhiate. Camminare fra la gente, soprattutto contro corrente, fece in modo da focalizzare l'attenzione di molti su di lui. Alcune ragazze lo seguirono persino, e per loro non fu nemmeno così difficile, la sua testa ramata e l'altezza non potevano essere perse di vista con facilità.
Sapeva istintivamente dov'era sua sorella, quindi si mosse verso i giardini fuori dalla Sala Grande, provocando subito mormorii e sguardi che lo seguirono curiosi. Monica, che stava cercando di calmare Sharlize, seduta davanti a lei mentre faceva colazione, ancora furente ma singhiozzante, appena vide Darco sbiancò, quindi incrociò il suo sguardo violetto e scosse il capo sgranando gli occhioni allarmata, facendogli segno di non avvicinarsi.
[Adesso non è il caso, Darco! Torna a...]
[Fatti gli affari tuoi] e, benché fosse sorpreso nell'averla sentita così distintamente nella sua testa, la chiuse fuori abilmente.
Assunse poi la solita aria disgustata e fece naturalmente di testa sua.
-Oh no...- fece la mora, spostando lo sguardo altrove e sperando che nessuno lo vedesse. Raramente gli studenti facevano colazione fuori in giardino in quel periodo, ma capitava che qualcuno l'attraversasse e, di certo, il ragazzo non doveva aver fatto molti sforzi, per passare inosservato.
Perché si era presentato proprio lì?! Era un dannato estraneo! Non poteva entrare senza l'invito del preside!
Il ragazzo aveva superato le numerose barriere del castello solo ed esclusivamente perché era un Puro di Cuore, il quale risultava del tutto immune alle difese scolastiche che, come quelle di casa Malfoy, si basavano principalmente sullo spirito e sulle intenzioni dell'intruso. I rari Puri di Cuore erano gli unici a potersi muovere a scuola liberamente, sempre che non venissero scoperti.
Infatti, nel caso in cui i demoni fossero stati avvisati, avrebbero ingaggiato una battaglia memorabile e Monica sapeva bene chi l'avrebbe spuntata.
-Sharlize...- iniziò il ragazzo, poggiando una mano sulla spalla della sorella che sgranò gli occhi tempestosi e si volse scioccata –Che...?! Che diavolo ci fai qui?! Non voglio parlare con te e poi non puoi entrare nell'edificio! Non hai nessun permesso!- scattò contro di lui, allibita.
Non si aspettava certo che la seguisse a scuola!
Il ragazzo assunse un'aria poco convinta –Oh, chi se ne importa di quello... dobbiamo parlare.- fece poi serio, guardandola eloquente. Lei, ormai allarmata, spostò gli occhi su Monica che scosse il capo e si levò in piedi, piantando i palmi delle mani sul tavolo e fissando con decisione il Malfoy, ordinandogli minacciosa –Parlerete a casa vostra! Ora abbiamo lezione e tu non puoi stare qui! Tutti gli estranei vengono allontanati bruscamente se non hanno ricevuto un permesso o un invito!-
Darco alzò gli occhi annoiati sulla strega le domandò –Sei ancora qui? Levati dalle palle...- poi scese sulla gemella, con espressione preoccupata –Sharlize io, davvero, ho bisogno...-
-Ehi! Tu non sei uno studente di Hogwarts!-
La voce di un estraneo fece raggelare il sangue a Monica che sgranò gli occhi e si volse di scatto, notando la presenza di una delle tante rompiscatole che non aveva voglia di vedere.
"Devo farla sparire, maledizione!"
Si schiarì la voce e assunse un'aria rilassata, sorridendo per giunta –Nessun problema Morgan, continua a fare quello che stavi facendo... il ragazzo ha un permesso- sentenziò la Caposcuola con nonchalance e Sharlize guardò delusa il fratello, bloccandogli la mano e facendo per allontanarlo, non avrebbe permesso che Monica passasse dei guai per colpa sua.
-Davvero? Allora voglio verificare!- asserì arrogante la ragazza, tirando fuori la bacchetta. Molto presto l'affiancarono tre sue amiche che le diedero manforte. Monica tirò un profondo respiro e incrociò le braccia sul petto –E chi ha l'autorità per richiedere un documento simile? Oh, aspetta... io c'è l'ho! Ho già controllato, levatevi dai piedi!-
Asserì duramente poi. Darco, annoiato da quelle bambinate, afferrò di nuovo il braccio della sorella che fece verso il gemello, sotto voce –Lasciami! E vattene! Non ho intenzione di parlarti adesso! Ho lezione!-
Monica si volse eloquente verso i due e poté solo notare l'espressione ferita di Darco, davanti ai rifiuti della sorella.
-Non ha nessun permesso! Ne sono certa! Adesso chiamerò i Demoni, così...- ma mentre la ragazza parlava, Monica si volse lentamente verso di lei e fece dura –Come ti ho già detto è tutto in regola, cara. Sei libera di andare a informare qualche Demone della cosa, anche se mi chiedo come mai non siano già qui, forse perché il ragazzo ha un'autorizzazione?? Chissà...- la beffò con ironia, vedendola stringere i pugni, irritata -Andrò comunque! Non vi sareste nascosti qui se...!-
-Inoltre...!- la sovrastò Monica, facendo dei passi verso di lei, facendo aleggiare il mantello nero alle sue spalle -Se i demoni dovessero presentarsi qua per un falso allarme, indovina chi passerebbe dei guai e indovina chi solleciterebbe il Preside per prendere finalmente dei provvedimenti verso una ragazzetta falsa e irriverente come te-
Lasciò un momento di silenzio, giusto per riuscire a vedere la sua determinazione sgretolarsi, poi ultimò, indicando le porte che davano a quella nicchia -Ora ti dirò io cosa farai: ci darai le spalle e ti assicurerai che questa discussione non venga divulgata altrove o... sai cosa ti aspetta, Morgan.-
Videro la studentessa sbiancare, mentre Monica si era fatta a un passo da lei, solo che una delle altre ragazzine intervenne, aggressivamente –Non puoi fare quello che vuoi solo perché sei Caposcuola! Sei un tiranno! La devi smettere!-
A Monica venne da ridere e, sentendo la critica, spostò i grandi occhi sull'altra ragazza -Qualcuno ti ha eletto come giudice? Non mi pare affatto... e sai perché?- e si spostò anche verso di lei, guardandola eloquente -Perché non sei all'altezza del ruolo.- stabilì, fissandola ora più aggressivamente, riuscendo a farla indietreggiare appena.
-Andiamocene, ragazze- disse dunque la Morgan, dopo aver lanciato un'occhiataccia verso i Malfoy.
Monica nemmeno le guardò e fece per tornare dai Malfoy, ma fu la terza ragazza a parlare stavolta e Monica si dovette fermare, stanca davvero di quella tiritera.
-Se fossi così corretta come dici, ci faresti vedere le loro autorizzazioni e invece vuoi solo cieca obbedienza e fiducia! Sei una persona ingiusta e se sei stata scelta dal Preside per tutti questi ruoli di potere è solo perché ci sai fare di bocca ed è cosa nota al mondo! Hansel!-
Sharlize spalancò gli occhi, scioccata davanti alla folle audacia che aveva avuto la studentessa di Grifondoro a dire una cosa del genere a Monica. Molti maschi pensavano di prenderla in giro in maniera simile ma certo non andavano ad accusarla direttamente di intrattenersi col Preside, anche se in molti lo pensavano. Fra loro c'era stata anche lei, non molto tempo prima.
L'aria si fece improvvisamente elettrica, tanto da far scoppiettare i fili d'erba che circondavano la figura della strega.
Darco percepì l'Aura della ragazza e che risiedeva in lui iniziare a scaldarsi, segno che il suo corpo si stava preparando a lanciare un incantesimo... non sarebbe stato un problema normalmente ma la vedeva piuttosto colpita, quindi capì di dover intervenire, altrimenti avrebbe fatto saltare per aria qualche parete -Ehi, strega! Vedi di darti...-
-Tu chiudi la bocca! Hai fatto abbastanza per oggi!-
Saettò su di lui però, imperativa, cosa che lo lasciò senza parole. No, nessuno si era mai permesso di zittirlo in quel modo.
La vide poi tornare alla compagna che l'aveva accusata, mentre le altre sgranarono gli occhi, atterrite. Il mantello volteggiava attorno ala sua figura.
Era furibonda.
-Sai che cosa è scorretto, Joy?-
Le domandò, retoricamente, ora raggiungendo lei -Scorretto è che, nel darla in giro neanche fosse un volantino, tu sia passata anche per il fidanzato di Rori...- e indicò la Morgan, che spalancò la bocca, scioccata, ma Monica proseguì -Scorretto è che tu e Noel vi incontriate con cadenze regolari durante gli allenamenti di Quidditch della cara Rori, proprio in uno di questi giardini appartati, beandovi di apparire come fidanzati e migliori amiche perfetti...- e prese con disgusto il simbolo dei Grifondoro che Joy aveva stampato sul mantello, lasciandolo subito dopo -...Quando in realtà siete solo delle merde.-
La studentessa di Grifondoro aveva gli occhi lucidi davanti allo sguardo accusatorio che Rori le stava lanciando, provò a discolparsi... ma era talmente scioccata che non riuscì proprio a negare in maniera convincente -N-non è vero! Noi non...! -
Monica alzò il viso, decisamente seria -Dimenticatevi di alludere ancora una volta a fatti generati dalla vostra consapevolezza di non valere niente in questa scuola. Il Preside non sarebbe magnanimo come lo sono stata io.-
Disse, vedendo quindi Rori assistere all'inizio del pianto isterico di Joy. Quest'ultima non riusciva proprio a sostenere le sue occhiate piene d'odio, così fuggì via, inseguita per cui dalla, ormai, non più amica -Dove diavolo credi di andare?!-
La terza, non meno scioccata, aveva i pugni stretti e vide Monica fare per tornare di nuovo dai Malfoy, ma le domandò, prima -Spero che almeno tu sia soddisfatta! Non spettava a te parlarne! Joy e Noel glielo avrebbero detto presto, sicuramente! Vogliono molto bene a Rori!-
E lì, a Monica venne da ridere, palesando il suo sarcasmo -Hai ragione... sono molto soddisfatta. E ora sparisci, non mi farò certo fare la morale dall'infida complice di un tradimento.-
Vide la Grifona scuotere il capo, offesa, poi tornò a scuola, lasciando i tre di nuovo da soli.
Sharlize si mosse subito verso l'amica che dava loro il profilo, pensierosa e le domandò -Moni'... è tutto okay?-
La bruna le sorrise appena, facendo per dirle qualcosa ma l'occhiata piena di disgusto di Darco la fermò, quindi si giustificò -La mia autorità è abbastanza contestata qui, per cui ti prego di non prendertela se ti ho risposto in quel modo.-
Lui nemmeno si preoccupò di risponderle, le girò la faccia e guardò la sorella, con fare più mansueto -Ho bisogno di parlarti.-
-Non abbiamo un bel niente da dirci! Cavolo! Adesso basta! Cosa pensi? Che Hakira non sappia che sei qui?! Monica non ha chiamato i Demoni perché sa che non avrebbero fatto altro che peggiorare la situazione! Ma potrebbe comunque passare dei guai per colpa tua!-
E lì, il Malfoy alzò un sopracciglio, con fare altezzoso, per poi dedicare la sua ironia a Monica -Ma quanto mi dispiace...-
La strega assottigliò lo sguardo, piegando la bocca in una smorfia rabbiosa. Era stato davvero odioso.
-Non ho certo tempo da perdere con le sciocche regole di questo asilo. Ero venuto semplicemente a chiederti scusa se ti ho spiato ancora, ma è evidente che non riesci proprio a comprendere le mie preoccupazioni, né t'interessano. Non so cosa stia succedendo fra te e i gemelli ma spero che non sia niente di grave... lo spero soprattutto per quei due, perché farò loro saltare le teste... figli o non figli di Dorian.-
Liberata la sua minaccia che Sharlize sapeva non essere stata espressa a vuoto, Darco indietreggiò con espressione delusa e sparì, non vedendo quanto, con quelle parole, era riuscito a ferire ulteriormente la ragazza.
Monica, che non aveva fatto in tempo a capire cosa fosse successo esattamente, sentite le parole del Malfoy, sospirò stanca e domandò all'amica -Cosa ha scoperto?-
Sharlize tornò a sedersi al tavolo e le raccontò ogni cosa, persino i dettagli di ciò che era successo il giorno prima -... Ero furiosa, non volevo parlargli... ma poi mi ha seguita e... il resto l'hai visto.-
Monica annuì e le accarezzò i capelli, mordendosi il labbro inferiore e dicendole -E' molto preoccupato. Chiunque, sentendoti piangere e sapendo che avevi avuto appena a che fare con i gemelli si sarebbe preoccupato. Me l'hai detto tu, Karim li ha cambiati.-
E la rossa annuì, dicendole -Voglio raccontargli tutto, però abbiamo chiesto già aiuto a Tancredi e... e se riuscissi a risolvere questa cosa per conto mio capirebbe che non sono così sciocca e immatura come pensa lui! Inoltre capirebbe anche che non deve trattami come se fossi una bambina!-
Monica sospirò sonoramente, scuotendo il capo -E se questo Tancredi non avesse alcuna soluzione?-
-Allora gli racconterò tutto comunque.- stabilì, convinta, vedendo quindi la bruna alzarsi in piedi e dirle -Va bene... io allora vado a informare il Preside dell'accaduto, ti raggiungo a lezione, fra poco inizia...-
E la rossa annuì, con aria dispiaciuta -Scusa se è piombato qui, è anche colpa mia se l'ha fatto... so che lo sto esasperando, ma sul momento... l'ho presa molto male. Non pensavo che mi avrebbe spiata un'altra volta.-
-Mi dispiace, tesoro... ma se fossi la mia sorellina preferita e non mi raccontassi cosa ti affligge, dubito che riuscirei a fare finta di niente... e nemmeno tu ci riusciresti. So che vuoi i tuoi spazi e vuoi dimostrargli di non essere infantile, ma la situazione inizia a farsi grave... e più tardi glielo dirai, più se la prenderà.-
E vide l'altra annuire, silenziosamente così capì che nessun altra sua parola sarebbe riuscita a smuoverla dal dire tutto a Darco, quello stesso giorno, magari.
Benché il ragazzo fosse assolutamente insopportabile... era forse l'unico che poteva aiutarla e certo non avrebbe preso bene la cosa, quando avrebbe saputo cosa stava succedendo.
Spazio Autore:
Eccomi con il vostro supercapitolone! Spero che vi sia piaciuto! La nostra Monica prova a convincere Sharlize a fare la cosa giusta! Voi che ne pensate? A lunedì! Bacii
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