Il Rituale del Castigo (Parte V)

Quando Darco tornò in sé, Monica stava guardando verso il cielo stellato, aveva un'espressione molto rilassata.

-Le femmine si sono aggredite per conquistare i pochi maschi presenti. Ma il numero è stato bilanciato dai nuovi nati.-

Le spiegò, come se la biologia della specie le potesse interessare. La vide tornare su di lui e annuire, mentre gli diceva -La puzza è diminuita molto...-

-Che nasino sensibile.- ebbe però da commentare lui, vedendola fare spallucce -Posso andare?- e gli tese la bacchetta, vedendolo afferrarla e risponderle -Sì.- ormai aveva smesso di riempirsi di spine ogni volta che la toccava, anche all'apice.

Il Malfoy notò l'espressione sorniona sul volto della strega e strinse le palpebre, cercando di capire cosa avesse da sorridere in quel modo.

Ma lo capì l'istante successivo. Quando tirò indietro il piede, capì tardi di avere i lacci delle scarpe legati fra loro e cadde a terra come un sacco di patate.

Un bel sacco di patate, sicuramente.

Si sporcò quasi interamente di fango e lei, con un'incredibile faccia tosta, si era morsa il labbro inferiore, cercando di trattenere la risata imminente. Lui era purpureo e impregnato di melma, ma i suoi occhi sconcertati non si erano staccati dalla bruna per un momento -Cosa stai aspettando a ridere, ah? Chissà da quando desideravi vedermi ridotto in questo stato!- la sgridò, vedendola liberare una risata, per poi schiarirsi la gola e assumere un'espressione altezzosa, alzando il nasino e imitandolo -E' solo un po' di fango, si vede che non sei avvezzo al campeggio...!-

E quello alzò un sopracciglio, allibito... anche se, suo malgrado, non era riuscito a non trovarla divertente. Era veramente una piantagrane insopportabile.

La sentì liberare una nuova risata e fargli ciao con la mano -A dopo, uomo delle paludi!- e se la rise ancora, entrando nel cunicolo e illuminando la via cercando di accendere le proprie mani.

Una volta smaterializzatosi, Hayden aveva deciso di rintanarsi in uno stretto viottolo che dava alla strada principale, aveva annullato la percezione di sé per chiunque, quindi non avrebbe creato sospetti di alcun tipo, anche perché non c'era assolutamente nessuno, a meno di Hazel e di alcune persone che non conosceva.

-Finalmente sono riuscita a trovarvi...-

-Signorina Hegland! Glielo abbiamo detto! Non pensavamo che fosse così importante per lei! Noi volevamo solo intrattenerla! E' stata lei e iniziare a baciarci e a toccarci, noi l'abbiamo solo assecondata!-

-Era drogata dal profumo, idioti! Era ovvio che si sentisse molto più disinibita! Che diavolo...!-

-Ma non è vero! Mi creda che se fosse stata davvero interessata al suo fidanzato, non avrebbe certo preso iniziativa! Sicuramente avrebbe fatto più resistenza, cosa che solo dopo è accaduta, ma...-

-Io vi avevo detto di controllare che non le succedesse niente, perché dovevo spostarmi un attimo! Era molto stanca e stava per addormentarsi, ero convinta che l'avrebbe fatto a breve e vi ho dato degli ordini precisi, ma voi l'avete violentata!-

-Ma no! Non è così!-

-Certo! Ve ne siete approfittati! E la pagherete cara!-

-No! Vi preghiamo, signorina! La imploriamo! Non ci siamo intesi completamente, è solo questo! Solo questo!-

Hayden, che non li stava guardando, ma li stava solo ascoltando, attaccato al muro, aveva capito molto bene cosa stava succedendo. E non poteva esserne più scioccato.

-Per me è una persona importante, una mia cara amica e voi... come diavolo vi siete permessi!?- e i capelli scattarono verso due di loro, sbattendoli contro il muro e lasciandoli scappare via. Arrivò all'ultimo che si era inchinato a terra -Non è giusto, mia signora. Lo sa anche lei qual è la verità! Non è corretto che se la prenda con noi! Probabilmente non conosce davvero la sua amica!-

E Hazel corse con i capelli alla gola dell'uomo, furiosa -Come diavolo ti permetti!? Io sono la regina indiscussa di ogni singolo vampiro, su questo pianeta! Non puoi...!-

-Ma è la verità! Io sono un vostro fedele servitore e ho fatto tutto quello che mi avete detto! Mi sono preso cura di lei e l'ho assecondata insieme ai miei uomini! E lo sa! Lo sa perfettamente!!-

Hazel scosse il capo, rabbiosa e, con un grido, lanciò via anche lui, furente -Non osare mai più avvicinarti a me o alle persone che amo! Inutile feccia!!-

E anche quello scappò via, mentre Hazel si accendeva una Magh.

Hayden capendo che la ragazza sarebbe presto tornata a casa, l'anticipò per non farsi trovare impreparato.

Una volta sul letto però, la sua mente analizzò con attenzione ogni momento della conversazione, cercando di mettere per un momento da parte il forte senso di tradimento che aveva sentito da parte di Jazmyne, anche se nemmeno Hazel sembrava che gli avesse detto tutta la verità.

Certo era che, se quel profumo si limitava a rendere i maghi più remissivi, ma non agiva sulle loro intenzioni... Jazmyne stava certamente nascondendo qualcosa.

"Ma perché separarsi da quei vampiri così in fretta, se desiderava tanto stare con loro? Se tanto lo desiderava... non sarebbe mai venuta a cercarci."

Nel discorso che aveva appena spiato mancava proprio quel pezzo del puzzle e ancora i suoi dubbi non si erano diradati.

"Hanno iniziato poi a parlare proprio quando mi sono smaterializzato per ascoltarli. E se qualcuno che non ho visto l'avesse avvertita della mia presenza? Ero troppo impegnato a nascondermi per notarli..."

Si passò le mani fra i capelli e continuò a far lavorare il cervello "Quindi, quella conversazione poteva essere preparata. Lei voleva che io l'ascoltassi, vuole che pensi che Jazmyne mi tradisca e che lei ha agito a fin di bene..." Si levò in piedi, sentendo un forte conato in quel momento. I suoi timori e la sua malignità stavano prendendo il sopravvento "E questo solo per celare una verità che non può altro che essere l'esatto opposto... altrimenti perché..."

E il ricordo di quel bacio che si erano scambiati sul letto, in cui lei non aveva esitato per un solo momento, gli balzò alla mente.

"Tutto questo ha senso solo con questa soluzione, ma...."

Era impossibile, non poteva crederci, non voleva assolutamente credere a una cosa del genere.

"Magari mi sto inventando tutto questo per colpa delle mie solite insicurezze verso di lei, magari vedo del marcio dove non c'è assolutamente e... le parole di quel vampiro probabilmente sono state dettate solo dal suo pensiero e dai ricordi vacui che doveva avere di quella serata. Magari sono io che sto gonfiando le cose..."

Lasciò uscire l'aria dalla bocca, cercando di far cessare la confusione generata dai suoi numerosi dubbi e provò a trovare una via d'uscita.

"Il mio potere è l'unico che può essermi d'aiuto in questo frangente. Dovrò raccogliere un campione di sangue di quell'uomo, trovarlo e... obbligarlo a parlare. Voglio sapere tutta la verità."

Un'ora più tardi, Darco era in camera da letto con la sua Anwyn, ben felice di averlo visto tornare così presto –Sono felice che oggi tu sia rimasto con me... in questi giorni mi sento così sola.-

Darco assunse un'aria triste e le baciò la fronte replicando –Mi dispiace, ma vedrai che con il tempo andrà molto meglio, anche con le ragazze...- e per l'ennesima volta guardò a che punto era Monica, notandola piuttosto in difficoltà, anche se stava riuscendo a dare fuoco oltre che a se stessa anche ai ragni.

-Lo spero tanto, le adoro, ma ho paura che preferirebbero mille volte la compagnia di quell'inutile strega, piuttosto che la mia...-

Si lamentò, come spesso faceva e il ragazzo le accarezzò i capelli –Quante sciocchezze, smettila di preoccuparti inutilmente, sono legate a lei solo perché la conoscono da più tempo e perché si riciclano i ragazzi con cui vanno a letto. Non devi darti pensiero.-

[Darco...]

Rabbrividì, sorpreso nel sentire un eco della voce di Monica nei suoi pensieri, così la ricontrollò, considerando che era proprio ora di andare da lei.

Era crollata sul pavimento roccioso della grotta, mentre i cadaveri in fiamme riempivano l'aria di fumo –Ora vado, tesoro. Studia un po' se non sai che fare.- e le sorrise incoraggiante, facendo per separarsi, ma lei gli afferrò le mani e mormorò –Resta altri cinque minuti, ti prego...-

Gli occhi violacei del ragazzo vennero attraversati da una patina biancastra, cosa che gli permise di vedere Monica riversa a terra, aveva la pelle escoriata dalle fiamme, sotto di lei si stava allargando una macchia di sangue.

Cercò di tornare immediatamente dalla compagna, avvertendo qualcosa che assomigliava ad un conato. Doveva assolutamente andare.

–No, piccola. Devo andare, davvero, mi sono trattenuto troppo...-

Ma lei strinse con più forza, stavolta, cosa che lo lasciò allibito –Ma cosa ti importa? Andiamo, lo sappiamo entrambi quale sarebbe la soluzione migliore per tutti. Inoltre ti avevo detto che bisognava avvertirla di non essere fuori luogo con Eva, eppure...-

-Ma che diamine stai dicendo?!- le domandò a quel punto, brusco, cosa che la sorprese visibilmente - Ne parliamo dopo- le garantì, poi si smaterializzò.

...

La prima cosa che fece, una volta affiancata la compagna, fu quella di prenderla in braccio e smaterializzarli altrove. Il fumo impestava l'aria.

Con tutti gli incantesimi che conosceva, proprio l'incendiario doveva utilizzare!?

Quando riapparvero erano su una scogliera, il sole stava tramontando, c'era un buon profumo di mare.

La strega era svenuta, il viso bluastro, i vestiti a brandelli e una brutta ferita sulla coscia stava facendo uscire il sangue copiosamente.

-Monica! Forza, sveglia!-

Aveva fatto sparire i pantaloni della ragazza, poggiando il palmo della mano direttamente sulla perforazione, l'altra mano era invece corsa al suo torace. Vi batté sopra un momento e la vide spalancare gli occhi, per poi iniziare a tossire. Sempre la stessa mano libera si posizionò al centro del suo petto, richiamando tutto il fumo che la ragazza doveva aver respirato e spingendolo a uscire, mentre ripuliva le vie respiratorie.

Lei, con espressione allucinata, visto che ormai si era quasi arresa, finì di tossire poco dopo. Non avvertiva più il bruciore alla gola e agli occhi.

In compenso, braccia, gambe e addome erano tutti escoriati. Vedendosi in quelle condizioni strinse le labbra, presa dal nuovo e terribile dolore che l'adrenalina non riusciva più a zittire -Dovevi venire prima!- lo sgridò, offesa e lui, che non poteva vederla in viso, visto che era molto concentrato su quello che stava facendo, replicò laconico -Stavo cercando di slacciare le scarpe...-

Monica spalancò gli occhi, stavolta rimanendo davvero male per la risposta che le aveva dato, nonché per il tono bieco che aveva utilizzato.

Gli occhi le si gonfiarono di lacrime e prese a singhiozzare mentre continuava a fissarlo.

Darco rimase in silenzio e, non sentendola replicare, dovette andare a guardarla.

No, non si aspettava di vederla in quello stato. Si sentì spregevole in un momento, tanto che arrossì visibilmente davanti ai suoi occhi -Sto scherzando, non...- e fece per raggiungerla con la mano libera, che aveva iniziato a risanare le ulcerazioni sull'addome, ma lei la cacciò via, disgustata -Divertiti pure, razza di stronzo! Chiederò ad Hakira di curarmi, ridammi la mia bacchetta!- berciò, facendo per mettersi dritta, ma lui assunse un'espressione incredula -Ma non diciamo idiozie! Stai ferma!-

E cercò di fare attenzione nel trattenerla, cosa che permise alla bruna di alzarsi persino in piedi, ma solo perché aveva risanato la ferita alla coscia.

Era ben chiaro, comunque, che non sarebbe potuta andare molto lontano, per cui l'acciuffò subito quando le ginocchia tremanti non le permisero di allontanarsi.

-Lasciami!-

Ma lui l'aveva attirata al suo petto, stringendola forte e approfittandone per curare i numerosi sfregi sulla schiena -Basta, buona...-

-Stai zitto! Ti odio! Ti detesto! Sei una persona orribile! Non ti sei minimamente interessato delle mie condizioni! Sapevi di avermi gettato in una fossa di ragni assassini e...!-

Il Malfoy accusò le sue urla, attutite dal petto e sentì persino i suoi deboli pugni batterci sopra, con rabbia.

-Ed ero lì ad ogni tuo passo.- le disse all'orecchio, con voce roca, sentendola scuotere il capo -Sei un bugiardo...!-

-Ero lì quando ti sei fatta inseguire dai primi ragni perché non riuscivi a lanciare nessun incantesimo, ero lì quando per istinto hai usato il bombarda e hai quasi rischiato di restare seppellita sotto le rocce, ero lì quando come una sciocca hai deciso di usare l'incendio per appiccare fuoco alla tana, ma hai preso fuoco anche tu e c'ero quando hai iniziato a scappare di nuovo, piena di escoriazioni, nel tentativo di raggiungere l'uscita, ma l'ultimo ragno ti aspettava e ti ha preso per una coscia affondandoci una zampa. C'ero anche quando sei riuscita a ucciderlo spezzandogli la zampa, con non so quale forza, e dandogli subito dopo fuoco.-

Monica rimase imbronciata sul suo petto a sguardo basso, mentre lui passava a curarle le braccia. Non fu però felice della sua replica -E dove diavolo eri quando avevo bisogno di te?! AH!? Sei un insegnante inutile!- gli urlò, alzando il capo, ben poco affascinata dal calore della sua voce, ma lasciò che la mano destra di lui si chiudesse attorno al suo braccio, scorrendovi attorno e rimarginandolo con calma. L'altra mano era ben salda sui suoi lombi, per tenerla stretta a lui.

Seguì con lo sguardo ciò che stava facendo, per poi passare rapidamente all'altro braccio, anche se stavolta spostò gli occhi su di lei, era a un passo dal suo viso. Lo vedeva pieno di graffi ed era evidente un'escoriazione che partiva dal petto e risaliva sanguinolenta verso il collo, giungendo al mento e ultimando al labbro inferiore -Starai bene, non devi avere paura. La consapevolezza che non sarei venuto ad aiutarti, quando hai preso fuoco, ti ha permesso di utilizzare i tuoi poteri seguendo esclusivamente la volontà e questo era ciò che desideravamo.- le disse, a voce appena sussurrata, obbligandola a concentrarsi sulle sue parole per ascoltarlo e riuscendo a placarla. Quando vide la sua mano raggiungere il suo petto, poco sopra il seno sinistro, fece per sgridarlo, ma lo vide scorrere con delicatezza sull'ulcerazione, muovendosi lentamente verso l'alto. I suoi brillanti occhi violetti seguivano lo spostamento, cosa che a quel punto la spinse a ribattere -Devi sistemarmi le gambe, cavolo! Non lo vedi che non mi reggo in piedi!?-

-Ho iniziato qui e finirò qui. Continui a pensare di potermi dire come mi devo comportare... ma non hai ancora capito che faccio sempre e solo ciò che voglio.- E col pollice percorse la gola, obbligandola a sollevare il mento. Lei poté sentire la barba attorno alle labbra di lui sfiorarla.

Si aggrappò alla sua maglia, iniziando ad avvertire dei brividi a causa della brezza marina che diventava più fresca al rapido calar del sole.

-Hai freddo?-

-No.- rispose di getto, vedendolo sorridere compiaciuto quando la spinse ad abbassare il mento -Visto che non sembri abbastanza assennata per tremare di paura, devo dunque supporre che i tuoi tremori debbano essere dovuti alla mia vicinanza?-

E trattenne un sorrisino quando vide i suoi grandi occhi assottigliarsi, pieni di disprezzo -Che tu fossi una persona supponente, era ovvio... ma anche un povero illuso, non me l'aspettavo proprio. Che io abbia freddo o meno non è di tuo interesse, finisci quello che devi e lasciami in pace.-

Il Malfoy, non capì tutta quella rabbia e infatti le domandò -Sei sempre alla ricerca di contentini inutili, Monica. Devi imparare a fare le cose per te stessa, non per vanagloria.-

La strega restò molto sorpresa davanti a quell'osservazione -Pensi davvero che sia per quello che sono incazzata?- e lo sentì passarle la mano sul volto, mentre faceva sparire ogni graffio e livido.

-Alla fine è sempre per quello, perché non ti do alcuna soddisfazione.-

-Ti confondi! Quella è la motivazione per la quale tu mi odi!-

-Non ti odio affatto e nemmeno tu mi odi.- sostenne rilassato, decidendo di mettersi seduto e di accogliere la ragazza fra le sue gambe, mentre l'aiutava a piegare le sue, sentendola liberare numerosi lamenti -No! Piano!-

-Adesso passa...- e le tenne un braccio sulle spalle, vedendola stringere le cosce vergognosa e infreddolita -Apri su...- la incitò, dopo aver percorso un polpaccio e salendo per controllare l'interno coscia.

Monica iniziava a sentire molto sonno, anche perché come sempre la finiva per fare i soliti discorsi con lui.

-Mi hai stancato, Darco... discutere con te è sfibrante. Come lo è rapportarmi alla tua odiosa fidanzata.-

Lamentò, poggiando il capo alla sua spalla e guardando verso il mare. Il sole era ormai sparito oltre l'orizzonte, le stelle si stavano accendendo.

Al Malfoy non piacque sentirla parlare in quel modo, non aveva mai insultato Anwyn così esplicitamente. Ormai sentiva di avere totale libertà di parola.

-Peccato che questa sincerità non la utilizzi per dirmi come stanno realmente le cose fra voi due.-

-E a che pro dovrei parlartene?- gli chiese, ruotando stancamente il capo verso di lui, ribadendo con gli occhi lucidi -Mi sei del tutto inutile-

-Difficile agire senza sapere i fatti!- scattò però lui, stringendole la coscia, mostrandole una rabbia che in quell'ultimo periodo stava reprimendo.

Lei osservò la sua reazione, ma non si scompose, continuò a guardarlo con stanchezza e col sorrisino di una che la sapeva lunga -Le sai perfettamente le cose, Darco. La verità è un'altra... la verità è che tu la ami per la persona meschina che è, la persona invidiosa e altezzosa che cerca inutilmente di celare dietro i sorrisini di Windy e questo perché probabilmente anche tu ti nascondi dietro un bel tipo che crede di avere la soluzione per tutto, che si interessa al prossimo chiedendo nient'altro che amore indietro. Ma la verità è che tu sei uguale a lei nel profondo... e mi auguro che possiate passare l'eternità insieme, così da non rischiare di rovinare la vita di nessuno.- e vide i suoi occhi arrossarsi mentre la fissava. Non ricordava di essere mai stata così cattiva con qualcuno come in quel momento. Lui gliene aveva dette tante, ma lei aveva senza dubbio oltrepassato il limite.

Lo vide spostare lo sguardo violetto sulla sua coscia, l'unico arto che mancava, ma non le disse niente. Rimase in silenzio, facendole sentire tutto il peso delle sue parole, anche se in buona parte le pensava e non era stata in grado di tenere la bocca chiusa.

Diversamente, in quel momento, non sollecitarlo al confronto le stava riuscendo molto semplice. Non voleva in alcun modo tornare sui suoi passi, non voleva calpestare il suo orgoglio e solo perché sapeva che quella non era proprio la verità.

-Ti ho lasciato alcuni lividi e ferite superficiali. Domani, dopo che ti sarai riposata, dovrai provare a sistemarli autonomamente. Adesso ti riporto all'ASC.-

-Hai davvero intenzione di chiudere così la conversazione?!-

-Hai ragione.- tagliò corto lui, stavolta tornando a guardarla... ma i suoi occhi erano vuoti, inespressivi.

Vedendolo darle il contentino che lui era convinto desiderasse tanto, restò allibita -E cosa vuoi che me ne faccia!? Non hai ancora capito un accidente di me!-

-E tu invece hai capito ogni cosa di me. Brava.- e l'afferrò per i fianchi, aiutandola a mettersi in piedi, ma la sentì liberare un lamento e tenere su la gamba sinistra -La caviglia! E' rotta!-

-Sì, lo so. Te la curerai domani.-

-Non ho dell'ossofast e se la curassi male potrei storcere l'osso! Rischierei di non camminare più!-

-Sei bravissima, ci riuscirai alla perfezione.- le rifilò un nuovo complimento gratuito, sempre con quella voce impersonale e lo afferrò per il bavero, più irritata che mai -Giuro che se non me la sistemi, mi smaterializzerò in camera tua stanotte stessa e sai che lo farò! Sistemala!- lo minacciò, cosa che non poté che infastidirlo stavolta.

-Provaci e ti riporterò a casa tua, dove non vuoi assolutamente che venga per paura che scopra quanto ti detestino gli ultimi famigliari che ti son rimasti.-

La vide arrossire e sgranare gli occhi, ma rimase intirizzita quando lo vide calare sul suo viso, con un ghigno malevolo -O credevi che non me ne fossi accorto, Lyona? Certo è che non mi sorprende. Sei arrivata a dire cattiverie impensabili a una persona che è semplicemente innamorata e lo sai perfettamente... posso solo immaginare cosa tu sia arrivata a fare a quei due vecchietti. Sei entrata nella mia famiglia col solo scopo di rovinarla, perché in realtà la persona meschina, invidiosa e altezzosa sei proprio tu.-

Oh, il piacere sottile che offriva quel tipo di vendetta, aveva un sapore immensamente gustoso... ma solo all'inizio, perché nessuno dei due riusciva davvero a far fronte al proprio buon cuore.

La vide riprendere a piangere e abbassare il volto sul suo petto, poggiandovi la fronte -Scusami...!- singhiozzò in lacrime e lui si morse il labbro inferiore, dicendole -Certe cose non si possono rimangiare, strega. Devi prenderti la responsabilità di ciò che dici.-

-A volte le penso, non posso dirti che non è così... ma...-

-Non ci sono molti "ma" che possono risolvere la cosa.-

-MA meriti una persona diversa! Dannazione! Ti rovinerà, rendendoti esattamente come lei solo per accontentarla, ti obbligherà a difenderla quando non avrà assolutamente ragione e... spingerà i tuoi famigliari a guardarti diversamente! Non...! Non voglio che ti succeda una cosa del genere! Hai capito?!- e gli batté sul petto, piangente, non vedendo lo sguardo sgranato di lui che la osservava dall'alto, ora persino con le guance imporporate... anche se non quanto il volto di lei.



Spazio Autore:

Ecco l'ennesima discussione dei nostri Darco e Monica, non possono proprio evitare di scontrarsi >.<  Che ne penserà il nostro Malfoy di questo grande "Ma"? e Hayden? Che dite, scioglierà il bandolo della matassa? Fatemi sapere! Alla prossima che sarà Lunedì! Baci!

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