Il lupo da guardia (Parte IV)

Ricordava ancora che si erano incontrati con l'intento di andare a vedere assieme una partita di Quidditch, forse l'unico interesse che avevano in comune.

L'aveva trovata in mezzo alla folla con un panino già in bocca e con uno in mano –Ciao! Andiamo?-

Non c'era tantissima gente e fu l'occasione giusta per loro di chiacchierare, il biondo le disse cosa stava combinando in quel periodo, anche se a grandi linee e lei non si dimostrò troppo interessata a suoi numerosi passatempi, visto che non riflettevano i suoi propri.

A fine partita andarono a fare una passeggiata, uno affianco all'altra. Difficilmente sarebbero potuti passare per una coppietta, nemmeno negli atteggiamenti , anche se l'amica si era divertita spesso, a scuola, a tentare di infastidire Skarlet baciandolo. Non aveva mai capito che fra loro non c'era assolutamente nulla, nonostante il Nodo.

Erano amici da una vita, ormai, anche se con il passare del tempo e l'approfondirsi dei loro interessi divergenti, probabilmente si erano un po' allontanati. Questo, quantomeno era il pensiero di Rich.

Aveva visto Janet sempre più come un maschio che come una ragazza: sempre in jeans larghi, capelli corti, cappellino con visiera, scarpe da tennis e magliette lunghe con qualche scarabocchio sopra. Mai truccata, mai gioielli, mai tacchi, forse usava il burro cacao d'inverno.

E la cosa non gli era mai interessata. Era sua amica perché la riteneva estremamente limpida, anche se a molti appariva solo molto chiusa e antipatica. Quella era solo una corazza e lui l'aveva capito ormai.

-Rich, oggi ti ho chiesto di uscire perché... mi sono resa conto che in questo periodo mi sei mancato veramente tantissimo, in una maniera che... sinceramente non credevo possibile- iniziò la ragazza, ad un certo punto, bloccandosi in mezzo alla strada e osservandolo. C'erano pochi lampioni ed erano davanti ad un fiume.

Il biondo, davanti a quella rarissima dimostrazione d'affetto, cosa che in genere non si prodigava a dispensare, alzò ambedue le sopracciglia, sorpreso -Oh, che carina!! Anche tu mi sei mancata!!- rispose lui, con ingenuità, facendo per abbracciarla di slancio, ma lei appariva fin troppo seria e lo fermò, sottolineando ora in imbarazzo, il suo cuore aveva accelerato i battiti -Dico sul serio, Rich.-

E, a quel punto, la sua rivelazione lo mise appena in allarme.

-Sono stata lontana da te per un po', per capire e... lo ribadisco: sono stata male.- asserì convinta, come se si aspettasse lo stesso da lui, cosa che però non arrivò –Io... non... mi dispiace, non credevo che...- non sapeva proprio cosa dirle, a quel punto. Non si aspettava per niente una conversazione di quel tipo con lei e non aveva idea di come doveva reagire, anche perché non era del tutto certo della reale conclusione della compagna.

Si stava forse dichiarando?!

-Non è stata la stessa cosa per te, questo era quello che volevo capire.- constatò lei, abbassando lo sguardo, seriamente.

Il biondo assunse un'aria allibita e replicò –Ma...! Non puoi fare così, insomma... ero molto impegnato e...-

-A scoparti quella tettona? Oh, andiamo, Rich! Ti facevo un po' più sveglio di così...-

Lì lo vide arrossire ma non per l'imbarazzo, era infastidito –Lara è molto importante per me, la conosco da anni...-

-A me conosci da prima, Rich, e benché io sia decisamente più sveglia di lei, non desideri la mia compagnia quanto la sua...-

Il biondo era allibito, certo non si aspettava da lei quella spocchia, anche se sapeva cosa pensava delle lupe... e Lara era perfettamente inserita nella categoria.

-Non la conosci davvero, né hai mai voluto farlo, lei è...-

-...Come Skar. I suoi occhi te la ricordano, vero?-

Fece lei, quasi sibilando come un serpente. Qualcosa doveva aver acquisito dalla sua casata.

-Ma che diavolo dici?! Sono completamente diverse! Odio la Befana e tu lo sai meglio di chiunque altro! Che diavolo ti sta prendendo?!-

La mora deglutì visibilmente e spostò lo sguardo, irritata –Rich, mi sembra che tu stia cercando di vedere solo quello che vuoi vedere. Lara, Skarlet e Hazel sono molto legate e Lara ha sicuramente un notevole ascendente su di te! Ho paura che possa... convincerti che Skarlet non è poi così male, non voglio che quella schifosa... ti avveleni. Tu sei un ragazzo molto speciale, vali mille volte le ragazze come loro, hai bisogno di una ragazza con la testa sulle spalle, una che ti sia fedele sempre... non di una troia.-

Il biondo scosse il capo e guardo altrove –Janet, non devo sposarmi con nessuno, prima di tutto. Secondo, Lara è una mia carissima amica e sa molto bene cosa c'è fra me e Skarlet.-

-E cosa ci sarebbe?- domandò lei, quasi ironica e altezzosa.

Il biondo assottigliò lo sguardo e replicò aggressivo –Janet! Ora la cieca sei tu! Che ti piaccia o no io e Skar abbiamo sancito un Nodo, e per noi è impossibile ribellarci al suo effetto, anche se lo vorremmo davvero!-

-Solo perché hai l'ormone debole Rich, si tratta solo di tirare un po' più fuori le palle...-

Replicò lei, sempre annoiata e dura con il ragazzo che scosse il capo ferito. –Stai esagerando e, sinceramente, non esco con le persone per litigarci... ci vediamo quando ti passa, Jan- a quelle parole fece per andarsene e lei gli urlò dietro –Stai solo scappando, Rich! Sei un palle-mosce!-

E lì lo vide voltarsi e guardarla con odio, lei rabbrividì davanti a quell'occhiata e si diede della stupida automaticamente.

Lo vide tornare indietro con furore e sgridarla –Ma come diavolo ti permetti di giudicarmi?! Cos'è? Mi hai invitato a uscire per sgridarmi?! Ma chi ti credi di essere?! Come fai a dare a me lezioni di autocontrollo? Non ti sei mai innamorata, non hai mai desiderato niente e nessuno nella tua vita...!-

-Tranne te-

Mormorò lei, ora con gli occhi imperlati dalle lacrime. Lui assunse un'aria allibita e indietreggiò. Osservandola. Ci aveva visto giusto, dunque.

La vide iniziare a singhiozzare e per la prima volta gli apparve una ragazza.

-Mi dispiace... è che... io... io mi sento così...- immerse le mani fra i crini neri e gridò con ira –Oscena rispetto a loro! E credevo che... che se tu eri rimasto mio amico, non era di certo per il mio... aspetto! Ecco!-

Il biondo placò del tutto la sua rabbia e capì la situazione in cui si trovava la ragazza e non poteva dargliene una colpa –Tu per me sei sempre stata una buona amica, che mi dava il suo parere sincero e maturo, ma imparziale, Janet. Non puoi sputare fango su Lara, solo perché hai paura che mi... allontanerà da te. –

La mora si volse e lo guardò, forse speranzosa e lui chiarì –Non dico che questo non accadrà prima o poi, è possibile che se un giorno mi vedrò costretto ad avere una femmina, sceglierò lei e lo farò di buon grado, perché Lara è fantastica e questo non dipende di certo dalle sue misure. Tutte le Lupe hanno un fisico improntato alla seduzione, siamo fatti così, è la nostra natura. Siamo fatti per unirci fra noi e rafforzare l'intero branco. Non sono felice di quello che mi hai detto oggi, mi hai trattato male...-

-Mi dispiace, io volevo... credevo di metterti in guardia, tutto qui...- mormorò e guardò altrove, riprendendo a singhiozzare e il biondo desiderò essere in tutt'altro posto fuorché lì.

-Lo so. Tu sostieni che io abbia bisogno di una ragazza più come te, suppongo. Mentre io penso che tu abbia bisogno di un uomo molto diverso da me, io... ci sono molti lati di me che non conosci, che non ti ho mostrato e sono sicuro che non ti piacerebbero, perché un po' ti conosco. Quindi credo che tu... debba solo metterci una pietra sopra. Quando... ti sarai ripresa del tutto, se vuoi puoi chiamarmi, così organizziamo un'altra uscita, ok?-

Le propose lui, positivo e lei domandò, allibita –Mi stai dicendo di non cercarti fino a quando non mi sarò dimenticata che ti amo?-

Ormai si era dichiarata, perché celargli ciò che oramai aveva capito? Era meglio chiarire subito la questione.

Rich capì a quel punto di non poter davvero continuare a fare il finto tonto. Non voleva ferire i suoi sentimenti ma non voleva nemmeno darle illusioni.

-Janet... credimi, mi dispiace molto vederti così, anche perché non ti rendi conto che stai ferendo entrambi con le tue parole. Abbiamo sempre avuto una bella amicizia da ragazzi, con il tempo però siamo cresciuti e siamo divenuti entrambi diversi... e, davvero, non voglio che la mia presenza intensifichi quello che provi per la persona che credi potrei essere per te. Non lo sarò mai.- ultimò, esponendole chiaramente il suo pensiero. Sarà meglio per entrambi se stessimo lontani per un po'. Sono sicuro che le cose cambieranno...-

Lei aveva improvvisamente assunto un'espressione fredda, per poi abbassare il viso gelidamente e annuire senza dirgli nulla.

Era rossa in viso e le lacrime continuavano a rigarlo.

Rich fu sensibilizzato dalla sua reazione, gli dispiacque vederla così... ma anche lei aveva del tutto sbagliato approccio con lui. Non che la risposta sarebbe stata diversa se non l'avesse fatto, ma questa sua presunzione di conoscere le persone quando a mala pena metteva il naso fuori di casa... lo faceva imbestialire. Era piena di pregiudizi e giudicava le persone come più le faceva comodo.

Non era certo una persona come lei quella che lo avrebbe affiancato nella vita.

Annuì e indietreggiò, desiderando in quel momento solamente di scappare via. Anche lui si sentiva a disagio, ormai –Allora... ci vediamo-

La mora non replicò ma prima che lui sparisse gli chiese –La ami?-

Il ragazzo si fermò e rabbrividì, vedendo il volto di Skarlet attraversargli la mente in un attimo, si volse e chiese, preso dall'istinto –Chi?-

Lì, vide la mora sbiancare e sgranare gli occhi, per poi smaterializzarsi improvvisamente.

Lui indietreggiò sconvolto e abbassò lo sguardo, pensoso.

"Perché è sparita?"

Cercò di capire il suo gesto e immaginò che lei stesse chiaramente pensando a Lara, visto che era di lei che si stava parlando, ma il fatto che lui le avesse chiesto a chi si stesse riferendo, rivelava ogni suo dubbio, evidentemente.

"Perché... ho dato per scontato che si riferisse anche a Skarlet oltre che a Lara? Perché io... ho pensato subito a lei?"

Si passò una mano fra i capelli tremante e un forte batticuore lo scosse.

"Sono un coglione, cazzo"


Il mattino seguente, una canticchiante Skarlet Malfoy versava il caffè alla sua amica Lupa.

-Sei di buon umore, tesoro, come mai?-

La bella Malfoy aprì il suo sfavillante sorriso e asserì –Non lo so! Oggi è una bellissima giornata! Non trovi??-

E indicò il cielo nuvoloso, per poi andare a sedersi allegra.

Lara ridacchiò divertita e commentò –Se lo dici tu... Ah! Sta venendo Rich per colazione! –

Quella annuì solamente, senza fare commenti di sorta e disse –Andiamo da qualche parte stanotte?? Ho voglia di festeggiare, sai??- e si stampò un altro splendido sorriso sulle labbra.

La mora fece spallucce pensosa –Non so, magari chiediamo a Rich?- propose, anche se immaginava la risposta.

La vide roteare gli occhi e fare, comunque tranquilla –Ok!-

Lara era ufficialmente sconvolta "Sta male? Hazel deve averle dato qualche strana pozione..."

Qualche minuto più tardi suonarono alla porta e Skarlet l'aprì con la magia –Siamo in cucina!-

Era venerdì mattina e la Malfoy aveva saltato le lezioni.

Il biondo raggiunse appunto la cucina e, appena incrociò lo sguardo di Skarlet rabbrividì, lei abbassò lo sguardo pensosa e mormorò –Il caffè è pronto-

Lui non le rispose e guardò Lara –Andiamo? Ho fretta e sonno-

La bionda lo guardò perplessa e domandò –Che hai fatto con Janet? Sei tornato ora?-

A quella domanda, Skarlet sbiancò appena, si levò in piedi come un automa e baciò la guancia di Lara, asserendo fredda –Tesoro, io devo prepararmi per andare in Accademia.-

La compagna assunse un'aria allibita. Le aveva fatto capire che non ci sarebbe andata!

Ma prima che potesse chiederle spiegazioni, le parole di Rich la intercettarono e impedirono a Skarlet di fuggire via –Si è dichiarata-

Le sue parole bloccarono entrambe. Lara era a bocca spalancata e prese la mano di Skarlet, attirandola a sé, cosa a cui la ragazza cercò di divincolarsi anche se con poca convinzione –Ma... no, dai... Devo andare...-

-Chi si è dichiarata?- Fece un'allegra Hazel, che saltò sulle spalle del lupo e lo abbracciò da dietro come poté –Ciao, bellissimo cucciolotto-

Rich sorrise divertito e le rispose tranquillo –Janet-

La Reale spalancò la bocca a sua volta e cercò gli occhi di Skarlet che, trattenuta da Lara, osservava un punto impreciso sul tavolo.

-Oddio, che schifo! Non dirmi che ti ha costretto a baciarla!-

E scoppiò a ridere la vampira, andando a lanciarsi addosso a Skarlet e tempestandola di baci

[Amore torna in te, sembri piuttosto turbata]

[Ci sarà andato a letto?]

Hazel avvertì la voce gelida e fredda della migliore amica nella mente e prese a farle il solletico –Oggi non mi hai dato il bacio del buongiorno!-

-E se ti dicessi che abbiamo fatto l'amore?- domandò quindi Rich, curioso di vedere le loro facce, ma non vide quella di Skarlet, che era voltata di spalle... ma sentiva bene il palpitare agitato del suo cuore.

Hazel e Lara erano sbiancate, ma Lara si era ripresa subito –Preferiresti succhiarlo a Nigro, piuttosto che scoparti quel bastone!-

Il biondo le osservò, poi però vide Skarlet voltarsi e guardarlo, a stento riuscì a trattenere una risata, ma poi esplose, tanto forte da iniziare persino a lacrimare –Che schifo!!!- Rideva, col viso rigato e Hazel la osservò un tantino preoccupata, ma le tenne il gioco, ridendo con lei –Povero Rich! Scommetto che per farselo rizzare ha dovuto portarsi dietro la foto di Lara! AHAHAH!!-

E Skarlet annuì indicandola –Si! Credo che avrebbe funzionato anche quella di nostra bisnonna!- e risero sempre più cattive, suscitando i sorrisi di Lara che guardò Rich eloquente e gli tese la mano, lui la raggiunse e sospirò, sedendosi davanti a lei –Ha tentato di metterti in cattiva luce, dicendomi che eri solo una troia, diceva che... avevo bisogno di una ragazza con la testa sulle spalle, non di una bambina- e lì, scese a guardare irritato Skarlet, che smise di ridere e si passò le mani sugli occhi, asciugando le lacrime.

-E tu?- gli domandò docile la compagna e lui proseguì –Mi sono incazzato, le ho detto che non si doveva permettere di giudicarmi e giudicarti, soprattutto... Poi va beh abbiamo discusso d'altro e niente, si è dichiarata-

Non aveva intenzione di raccontare loro tutta la serata, soprattutto davanti a Skar.

Lara storse la bocca e gli domandò, interessata –Come ti sei sentito?-

Il biondo credeva che gli avrebbe chiesto cosa le aveva risposto e fece spallucce –Ero... sorpreso, ma niente di più. In realtà mi ha messo nelle tipiche situazioni che detesto, era fin troppo imbarazzante.-

E Lara andò subito a baciarlo, salendogli sulle ginocchia e lasciando Skar sulla sedia –Questo perché tu sei un bellissimo principe azzurro che vorrebbe soddisfare tutte le donne!- E lo riempì di baci sul collo e sul viso.

Il biondo ghignò soddisfatto e l'abbracciò –Ho cercato di essere gentile, le ho detto che ci saremo rivisti quando... le sarebbe passata.-

-Gentilissimo- commentò ironica Skarlet e il biondo la guardò duramente –Sentiamo, tu che avresti fatto?-

La ragazza assunse un'aria poco convinta e Hazel l'anticipò –Sii seria forza, tu che avresti fatto, trovandoti nella sua situazione? Ignorando che tu non ti cerchi amici brutti, proprio per evitare questo genere di cose.- sottolineò la vampira eloquente verso il ragazzo, che arrossì appena e replicò tentennante -Non... non è perché non è bella che non ci sono andato a letto!- si giustificò Rich e le ragazze lo guardarono poco convinte poi lo liquidarono con la mano in contemporanea, lui mise il broncio e poi guardò Skarlet che pensosa fece –Le avrei sicuramente chiarito che mai l'avrei amata –

-L'ha capito-

Fece lui e la ragazza gli domandò –Davvero? O crede che tu non stai con lei perché c'è Lara? E' molto diversa la cosa, Rich.-

Il biondo sospirò e guardò altrove –Io... non credevo nemmeno che fosse innamorata di me! Mi ha preso del tutto alla sprovvista! Ma sono stato chiaro!-

Skarlet sgranò gli occhi sconvolta –Scherzi? Ti sei dimenticato quanto fosse pedante e appiccicosa da ragazzina!? O... quando abbiamo avuto la missione delle bandiere...- e le morirono le parole in bocca, sentendolo interromperla duramente –No, affatto. So bene cosa accadde in quei giorni, Skarlet-

Anche lei arrossì, ricordando che era stata la prova in cui avevano sancito il Nodo.

-Motivo in più per restare in guardia-

Replicò lei fredda spostando lo sguardo e lui scosse il capo –In ogni caso, adesso non ha importanza. Fra qualche mese mi chiamerà e mi dirà che si era presa una pasticca e che era fuori di testa, non lo so...-

Fece lui muovendo la mano con noia e Skarlet replicò fredda, guardando fuori dalla finestra –Ti amerà per sempre-

Lui sgranò gli occhi e con titubanza cercò i suoi, ma non li trovò.

-Ora devo andare a cambiarmi, ci vediamo...-

Fece la Malfoy, dandosela a gambe e il biondo sospirò quasi sollevato.

Lara sulle sue ginocchia lo abbracciò e commentò –Se vuoi una nuova amica... dovresti pensare a Skarlet. Saprà consigliarti a dovere...-

Il ragazzo la guardò con noia e le pizzicò il sedere –Forza, alzati! Hai detto sufficienti scemenze per oggi!-

La bionda si attaccò all'enorme torace e anche Hazel li raggiunse –Ciao...-

Il biondo le strinse e fece verso Hazel –Ma perché non ti unisci mai a noi?-

E la ragazza fece spallucce –Te l'ho detto, senza Skar non ci sto-

Il ragazzo assunse un'aria pensosa e fece –Potrei rapirla, legarla ad una sedia in camera e poi scoparvi davanti a lei. Così sarebbe presente, no?- sorrise entusiasta ed ottimista.

Lì Hazel ghignò e replicò –Ok, ma a patto che sia totalmente nuda e libera di muovere le manine-

Il biondo arrossì visibilmente, cosa che fece scambiare uno sguardo d'intesa alle due, poi però tagliò corto –Che boiate devo sentire, dovevo restarmene a letto... andiamo!!- e, afferrato il polso di Lara e dato un bacio a fior di labbra ad Hazel, scappò via davanti all'espressione compiaciuta della Vampira demoniaca.

"Qualcosa mi dice che ieri notte avete parlato anche di Skarlet... chissà che cosa vi siete detti"

E ridacchiò malevola, raggiungendo la sorella in camera.

...

Rich prese a camminare pensoso e, quando entrò in macchina, il pensiero volò improvvisamente a Skarlet e alla sua risata malvagia mentre sfotteva Janet.

Di scene di quel tipo ne aveva viste davvero tante e se la sua fosse stata la solita storiella dei romanzi, probabilmente avrebbe agito da principe azzurro, sposando la povera Janet, derisa ingiustamente dalla rivale cattiva.

Ma quella era la realtà, non avrebbe mai condiviso la propria eternità con Janet, sarebbe stato orribile.

"Mentre con lei...?"

Assottigliò lo sguardo, irritato dal fatto che quel pensiero gli avesse attraversato la mente, esattamente come quel dannato giorno.

Mise in moto e partì, accendendo la musica e tentando in tutti i modi di non darsi alcuna risposta a proposito, non doveva pensarci visto che non aveva alcun senso farlo.


-Ah, Hazel Hegland, sempre in ottima compagnia, vedo.-

Altra festa privata, altra notte di piacere per Hazel e Jazmyne. L'ultima delle due, ormai amava le uscite con la sua presunta migliore amica. Riusciva a non pensare a nulla, e non era solo per l'alcol o la sigaretta che le aveva offerto l'amica e che ora bruciava fra le sue dita, bensì era la presenza di lei, i suoi sorrisi e il fatto di essere sempre a suo agio in ogni situazione.

Da una parte l'ammirava e dall'altra la invidiava, avrebbe tanto voluto essere così socievole come lei, ciò che però permetteva all'ammirazione di soppalcare del tutto l'invidia, era l'infinita generosità della Reale. Infatti, non era la tipica magnifica ragazza socievole che faceva di tutto per essere al centro dell'attenzione e si affiancava a ragazze timide per evidenziare questa sua peculiarità; no, lei faceva sempre in modo di inserirla in ogni discorso, riuscendo a coinvolgerla e quindi a metterla a proprio agio. Quest'ultima capacità l'aveva notata anche in Hayden, ma Hazel di certo l'aveva molto più sviluppata.

L'uomo, di quasi quarant'anni probabilmente, aveva una carnagione chiara, capelli corvini tirati elegantemente all'indietro, occhi e bocca piegati in un'espressione caparbia e fiera. Era appena arrivato e, con la gentilezza di un vero signore, aveva baciato la mano ad entrambe, scrutandole attento.

Hazel aprì il suo splendente sorriso, delimitato da un forte rossetto corallo e replicò all'uomo –Signor Edvige, che piacere, davvero... lasci che le presenti la mia cara amica, Jazmyne-

La bionda sorrise anch'essa, gonfiando le guance colme di tenere lentiggini e gli occhi cangianti sorrisero anch'essi, portando l'uomo a stirare un sorriso compiaciuto –Incantato, davvero... - sottolineò verso la bionda e Hazel, notando lo scambio di sguardi si lasciò sfuggire un sorrisino malizioso. Poi, indicando la ragazza, fece –Jaz adora le nostre feste private, sebbene sia una semplice strega. Del resto, essendo sotto la mia protezione, non corre alcun rischio e può godere di quasi tutti i piaceri che possono offrire questi eventi-

E lì vide l'uomo sgranare gli occhi sorpreso –Come "quasi"?-

La ragazza rise gioviale e guardò immediatamente Jaz, che arrossì ed abbassò il capo, nascondendo un sorriso mesto.

-La nostra Jaz è fidanzatissima, e non può e non vuole assolutamente tradire il suo fidanzato-

L'uomo lì, alzò ambedue le sopracciglia e Hazel terminò –Tranne che con me, ovviamente-

A quelle parole entrambi spostarono repentini lo sguardo su quello estremamente compiaciuto di lei, che allungò una mano sul viso della compagna e l'attirò a sé, avvicinandosi al suo viso –Non è forse così, tesoro?-

Jaz, del tutto impietrita e in completo imbarazzo, divenne un pomodorino, mentre Hazel le infilava propriamente la lingua in bocca.

Ma non era certo la sua vittima che guardava.

L'uomo, davanti alla scena, spalancò la bocca sconvolto e venne colto da un'improvvisa scossa di piacere, che partì da lui, fino a divulgarsi nell'intera sala.

All'interno di quelle nere pareti rimbombò una forte inspirazione di donna, che ebbe come il potere di far echeggiare anche il piacere nel corpo di ogni vampiro presente. Solo Jaz rimase immune a quel potere.

Quando Hazel si separò dalla bionda tornò sull'uomo con espressione vagamente aggressiva e fece, gelida –Credo che questo sia più che sufficiente e non dimentichi che il rispetto, per me, è alla base di tutto.- e, presa la mano di Jaz, si allontanò verso un divano, sdraiandosi e gettandosi addosso la ragazza.

Jazmyne era senza parole ancora e quando cercò lo sguardo di Hazel, la Vampira Demoniaca sentenziò –Guarda come ci osservano, Jaz.-

La bionda obbedì e vide decine di volti diretti verso di loro, occhi rubini, ed ambrati soprattutto, erano tutti stati presi alla sprovvista dall'improvvisa dose di piacere regalatagli dalla loro sola ed unica Padrona.

E le osservavano così attentamente che Jazmyne si sentì quasi sopraffare. Li vedeva leccarsi le labbra, toccarsi collo e petto, accarezzarsi distrattamente l'inguine. Erano tutti presi dal piacere ma cercavano di nasconderlo, cosa che rendeva tutto ancora più eccitante. Sentiva l'aria farsi più calda, il piacere diventare denso e quasi palpabile, carezzevole e protettivo.

-Ė... sorprendente, Hazel. E' un nuovo potere?-

La compagna le sorrise bonaria davanti a quell'innocente curiosità -No, ma è cresciuto insieme a me. Posso dominare le sensazioni di piacere e dolore di quasi tutti i vampiri, a meno dei più anziani, per il momento.- e ridacchiando maliziosa le baciò il collo, strusciandosi sulla sua mandibola, mentre con la mano le accarezzava la coscia.

Jazmyne chiuse gli occhi, avvertendo del piacere fittizio attraversarla appena, lasciandole una sensazione di compiacimento e rilassamento che ben poche cose erano in grado di offrirle.

-E' così strano, lo sento anche io...-

-E' più potente perché ci sono molti vampiri. Tu ne avverti la ridondanza... ti piace?- e la vide subito annuire, rispondendo -Molto... è un potere molto speciale, Hazel. –

-Già, lo sfoggio solo quando mi trovo a feste come queste, dove è assolutamente vietato rivelarne gli accadimenti, per far sapere a tutti che devono fare da bravi con me, senza però diffondere la voce, visto che mi è stato proibito rivelare il mio potere. Presto o tardi tutti mi temeranno silenziosamente, cosa che, nello stesso tempo, gli impedirà per sempre di amarmi.- terminò, sempre con fare lapidario.

Jazmyne si volse dunque verso di lei, con lentezza, avvertendo gli occhi tremare e la gola tapparsi di calore e tristezza.

-Non puoi davvero credere una cosa simile...-

La vide sorriderle amorevole e accarezzarle il viso –Tesoro... l'ho accettato da tempo, non devi preoccuparti. Significa che non potrò mai innamorarmi di un vampiro, non di qualcuno che non lo sia. No?-

Quella annuì rapida e l'abbracciò forte, cosa che la sorprese. I vampiri, notando che le due non avevano intenzione di proseguire con quelli che parevano preliminari, spostarono lo sguardo, diminuendo fortemente l'intensità del potere della vampira e anche del piacere che le avviluppava ancora.

-Va bene così, piccola, ho sottolineato la mia prevaricazione su di loro, così potremo ubriacarci e divertirci senza che ci scoccino. Considerando le attenzioni che stiamo generando con le nostre boccate d'aria... era il momento che ricordassi loro qual è il posto che gli appartiene.-

La compagna annuì sorridente e insieme si misero in piedi, muovendosi verso gli alcolici.



Spazio Autore:

Eccomi quaaa! Spero che anche questo ultimo pezzetto vi sia piaciuto! Il prossimo chappy sarà venerdì! Baciii!! <3

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