Il Giorno del Giudizio (Parte III)

La moglie non poté che sorridergli debolmente, cosa che lo portò a baciarle la fronte, dopo aver fatto sparire la Magh a metà.

La strinse a sé e le afferrò il volto, affondando numerosi baci sulla sua guancia, sentendola ridere appena e poi dirgli -So che nonostante tutto sei ancora adirato con lui, perché non riesci a giustificare in nessun modo il suo comportamento... ma io sono allo stesso modo preoccupata per lui. E sono molto triste perché non ho potuto fare niente per aiutarlo, stargli vicino...-

-Se ci avesse permesso di fare i suoi genitori, anzi che pensare che superare da solo questa cosa lo avrebbe solo rafforzato, a quest'ora staremmo tutti meglio, anche lui! Vedi perché non riesco a perdonarlo?- e lei annuì, ascoltandolo.

Aveva ragione anche lui, dopotutto. Ma era difficile per lei essere così ragionevole, era sicuramente un suo difetto.

-Avrà la sgridata che si merita però, appena tornerà. Così ci penserà due volte, prima di escluderci totalmente dalla sua vita.-

-Abbiamo sbagliato anche noi però, Tom, lo abbiamo lasciato andare e gli abbiamo fatto credere che la sua lontananza non ci.. non ci importasse.- ultimò, sentendo presto il magone dato dal senso di colpa sopraggiungere e Tom sospirò sonoramente, capendo che in parte aveva ragione, ma in parte no -Chaos ha spinto molto perché lui affrontasse questo percorso come voleva. Ogni volta che gli ordinavamo di tornare, passava comunque le sue giornate rinchiuso a studiare, lo sai che per ripicca faceva in modo di non rivolgerci la parola, di isolarsi ulteriormente... ha sempre trovato un modo per averla vinta lui e farci sentire in colpa per averlo obbligato, come un bambino, a fare ciò che volevamo noi... senza pensare quanto il suo percorso fosse importante, quanto la sconfitta del Titano lo fosse e tutto il resto.-

Tenne a sottolineare il marito, vedendo la donna annuire e ricordare quei lontani momenti con ulteriore tristezza. I primi anni non avevano fatto altro che attrarre il suo disappunto, ma quando avevano iniziato a lasciargli fare ciò che voleva e segregarsi in accademia, ovvero intorno ai dieci anni, quando tornava, quelle due o tre volte all'anno, si dedicava del tutto a loro, a modo suo, chiaramente.

Tom le baciò di nuovo la fronte e a quel punto la donna si avvicinò per baciarlo teneramente a fior di labbra.

E probabilmente avrebbero approfondito se non avessero sentito delle risate provenire dal piano di sotto.

I due assunsero un'aria perplessa e si guardarono, poi però Tom spalancò gli occhi -Ah, oggi c'erano Dorian e Mara a pranzo! Volevo raccontargli subito chi era Axel e come voleva agire. Dorian era piuttosto interessato...-

E Tanya guardò l'orario, chiedendosi se non fossero arrivati in anticipo -Oddio, ma è quasi l'una! Ci abbiamo messo tutta la mattinata! Andiamo di sotto! Non ho preparato quasi nulla!- e insieme si mossero in salone, scendendo la rampa di fretta.

Vedendo però chi c'era, non poterono trattenere l'aria divertita.

-Eh! Alla buon ora! Meno male che dovevi prepararmi il pranzo, Potter!-

Il Reale era circondato dalle sue nipoti più affettuose. Da una parte c'era Skarlet, mentre dall'altra Hazel che però si limitava a tenergli il braccetto.

La coppia li raggiunse e Tanya andò presto a salutare marito e moglie -Adesso vado, seccatore! Ciao bellissimaaa!!- ma si trattenne con Noemi che parve molto entusiasta nel vederla -Ciao, zia!!-

-Vieni, andiamo in cucina che facciamo qualcosa di buono per il tuo papà!-

La invitò, portandola con sé e la bimba le domandò, mentre Mara le seguiva -Qualcosa col sangue?? Piace anche a me!-

Sottolineò, come se non lo sapesse e la padrona di casa se la rise -Ma ovviamente, tesoro! Cosa vorresti??-

-Delle polpette!-

-Ah, che bello!!- sparirono in cucina e Tom rimase con l'amico, sorridendogli appena e avvicinando la mano al viso di Skarlet che gli sorrise e si decise a liberare Dorian...

-Com'è andata?- domandò il Reale e Tom sospirò, sorridendogli appena -Abbiamo risolto, diciamo...-

Si mossero verso la televisione. Tom sulla poltrona con la figlia accoccolata al suo petto e Dorian sul divano con Hazel che lo affiancava, senza stargli attaccata però.

In quel momento si materializzò a casa proprio Hayden che vide i quattro seduti -Oh! Eccovi! Allora?? Com'è andata? Darco mi ha detto che sareste andati dal famigerato Axel!- disse il biondino, andando a sedersi nell'altro divano e allungando la mano verso Hazel, dall'altra parte che non poté che accettare l'invito.

Dorian si vide abbandonare e ne approfittò per fumarsi una Magh -Stiamo aspettando qualcun altro? O puoi dire qualcosa?-

Tom fece spallucce e rispose -Sembrerebbe che questo Axel sia in grado di dominare l'Oblio e questo gli permetterebbe di aprire un varco, in presenza di Eva, che riuscirebbe a trascinarla in questa particolare dimensione dalla straordinaria capacità di strappare via il male dalle persone.- riassunse, per la felicità del suo migliore amico.

Dorian alzò ambedue le sopracciglia e fece per domandare ancora, ma si sentì la voce di Tanya dalla cucina -TOOOM! Vieni ad aiutarmi a fare le polpette! Anche tu Skarlet!-

Li sgridò, lasciando Dorian incredulo quando vide l'amico obbedire. Aprì le mani lateralmente e domandò -Eh?! E' uno scherzo?!-

E Tom fece spallucce, mentre la figlia gli teneva la mano -Ci piace fare le polpette insieme...-

Dorian, davanti al suo viso innocente, assottigliò lo sguardo con aria minacciosa, stava facendo il prezioso!?

-La mia faccia ti suggerisce che mi stia divertendo? Non è così!- scandì e Tanya, sentendolo, gli rispose per Tom, che si stava già spostando -Ne parleremo a pranzo tutti assieme! Deve ancora arrivare Sharlize... se sapessi chi abbiamo conosciuto, poi... ahahaha!-

E la sentì ridere compiaciuta, mentre lui era sempre più allibito.

-Da quando pensi di poterti permettere tutta questa confidenza, Potter?!-

-Da quando hai detto che sono il tuo tesoro più grande!!-

E scoppiò a ridere perfidamente stavolta, seguita dalle figlie. Anche Mara si dovette portare una mano alle labbra, mentre lanciava un'occhiata divertita al marito, anche se provò a difenderlo -Povero, è solo curioso...-

-Non sei d'aiuto, Potter con le tette grosse!!- l'additò, visto che da lei non si aspettava certo uno sgambetto, ma quella rispose prontamente, presto indispettita dal soprannome -La Potter con le tette grosse non te le farà nemmeno vedere se non ti darai una regolata!- lo minacciò quindi, sentendolo sbuffare infastidito e tornare così all'unica coppia rimasta in salone, ignorando le due sorelle a quel punto. Non li avrebbe certo implorati... anche se la curiosità grattava dolorosamente in lui.

-Pfff, chi ci crede...- commentò, inquadrando quindi Hazel e Hayden. Lontano si sentì Mara domandare -Come prego??-

Ma la ignorò e domandò, in maniera inappropriata come al solito. Su qualcuno doveva pur sfogarsi!

-Ma voi due lo fate? Non si è ancora capito...-

Hayden, quasi coricao sul divano, aveva Hazel sdraiata sopra di lui e, a quella domanda, divenne un pomodorino -Eh?-

Mentre Hazel rimase quasi impassibile, anzi, assunse un'aria compiaciuta e guardò lo zio, domandandogli -Fate cosa? Questo?- e con la lingua percorse la mascella del non-fratello, mentre continuava però a guardare Dorian che alzò un sopracciglio, attento.

Ora ci capiva anche meno di prima.

{Sei strana, ragazzina}

{Davvero, Dorian?}

-Non dargli corda, è solo che non sa con chi prendersela...- le spiegò Hayden, abbracciando poi la sorellina, mentre le baciava la fronte affettuosamente. Lei non aveva ancora staccato gli occhi dal Reale davanti a lei.

Sì, era decisamente strana.

Ma era finita la Magh e, piuttosto che indagare sulla qual cosa, preferì raggiungere il resto della famiglia in cucina -Allora, quanto ci metti, Potter?!-

Hazel e Hayden decisero di alzarsi dal divano poco dopo, raggiungendo il resto della famiglia in cucina. Tom stava aprendo il vino.

E Dorian avrebbe senz'altro ripreso a lamentarsi se, improvvisamente, in salone, non si fosse sentito il clamore provocato da qualcuno che sembrava essere appena cascato in terra.

Tutti spalancarono gli occhi, restando ammutoliti e poi si fiondarono in sala.

Tom fece appena in tempo a notare i due sconosciuti che una grande barriera nera fu piazzata su di loro niente meno che da Eliza, smaterializzatasi per prima dalla sua camera.

Il padrone di casa fece per rinforzarla ma si fermò, quando vide due occhi glaciali inquadrarlo, furiosi -Veramente!? Ci mancava solo la barriera! Levatela!- erano di un uomo che non conosceva e che stava adagiandone un altro a terra mentre però lo guardava dispoticamente.

-Oh... oh, Cielo, no...-

Asserì Mara, riconoscendo anche lei in quegli occhi e in quei lineamenti una notevole famigliarità. Si appoggiò al battente della porta e Hazel la sostenne prontamente, seguita presto dalla sorella che però a fatica era riuscita a staccare gli occhi dai nuovi arrivati.

Tom agitò la mano per far sparire la cupola nera dalle scintille purpuree posizionata sopra i due apparenti estranei, mentre Dorian si era già mosso verso l'uomo che stava inginocchiato a terra. Sul pavimento ce n'era un altro, ma sembrava svenuto.

Erano entrambi vestiti completamente di nero, anche se i loro abiti erano molto rovinati. Erano entrambi cosparsi di sangue e palesemente feriti.

-Non è possibile...- riuscì a liberare senza fiato Dorian, raggiungendo a tentoni i due e quello dagli occhi così straordinariamente simili ai suoi, lo guardò finalmente, vedendolo presto commuoversi -Aiutami e non frignare. Skar!-

La presa in causa arrossì di botto e si mise subito dritta, guardando un momento il padre che le poggiò la mano fra le spalle e si avvicinò ai due, insieme a lei.

-Siete... siete voi...- riuscì a dire Dorian, a mala pena, crollando in ginocchio davanti a coloro che aveva appena riconosciuto come i suoi figli.

-Già. Skar, spicciati! Aiutami!- Asserì quello che ormai era stato identificato da tutti come Ares.

La Malfoy si avvicinò a lui tremante e attivò subito i suoi poteri di rigenerazione, mentre però i suoi occhi non potevano che rivolgersi a quelli di Dorian. Era scioccato, anche se non sapeva dire se era felice o meno.

Cosa diavolo era successo?!

Eliza che, più di tutti, escluso Ares, era riuscita a mantenere il controllo, raggiunse i gemelli e domandò, allibita -Siete adulti. Come è stato possibile?!-

Ares scattò con lo sguardo glaciale e ferino su di lei -Puoi indagare quando mio fratello riuscirà a tornare in sé?!- le domandò, sensibilmente irritato e quella arrossì appena, vedendo il padre poggiare una mano sulla spalla del Diurno e curarlo a sua volta.

Quindi decise di aiutare anche lei, scandendo però -Considerando che siete degli adulti da un po', Karim ha infranto il giuramento da molto ma non è morto, altrimenti sareste arrivati prima. Dobbiamo aspettarci che piombi qui da un momento all'altro?-

-Manchiamo da meno di un mese, quindi no, Eliza, non ha infranto nessun giuramento.- scandì il bruno, sentendo Skarlet dire -Lo sento, si sta per risvegliare.- e Ares liberò un fiato, con sollievo.

-Grazie.- e guardò Tom, che gli accarezzò i capelli, era visibilmente preoccupato, era evidente che tutti volevano sapere, mentre Dorian aveva le mani tremanti e immerse fra i capelli di Viktor, anche se lo fissava.

Sembrava non sapesse cosa dire ma leggeva un profondissimo senso di colpa.

Non li aveva protetti e se erano cresciuti tanto... certamente il passaggio di Karim nella loro vita doveva aver lasciato un segno come lo aveva lasciato nella sua. Ovvero l'unica cosa al mondo che non avrebbe mai voluto per loro. L'unica cosa che era convinto avrebbe evitato, con quel giuramento.

-Come stai?- fu l'unica cosa che riuscì a chiedergli il genitore.

Ares lo fissò, senza venir scalfito dai suoi occhi arrossati e rispose, ma dopo quegli istanti di silenzio in più che spinsero gli occhi del padre a lacrimare -Sto bene.- sentenziò, annuendo duramente.

E lì, finalmente, Viktor schiuse gli occhi, iniziando a sputare sangue da un lato, ma lo fece per poco.

Eliza, che lo aveva davanti, lo ripulì rapidamente e lo vide alzare gli occhi verde acqua su di lei.

Sembrava sorpreso, quindi si volse indietro, trovando Skarlet -Ah, finalmente un bel risveglio.- commentò, dedicando il suo sguardo malizioso a entrambe.

Eliza scattò col sopracciglio, sorpresa, mentre Skarlet arrossì appena -Tesoro, come stai?- e quello le prese la mano, baciandogliela con fare galante -Benissimo, meraviglia... oh! Ciao, papà!- e notò il genitore, che quindi prese a piangere quando lo vide sorridergli apertamente -Vick...-

E Ares, che aveva assunto un'aria annoiata fino a quel momento, quando vide padre e fratello abbracciarsi, ammorbidì lo sguardo, sollevato.

Erano a casa, almeno.

-Sono loro? Non... non sto sognando??- domandò invece Mara, appena svegliatasi e Ares la notò vicino ai divani, sorretta da Hazel che cercava di tranquillizzarla -Sì, sì... sono loro, zia.- e l'aiutò, come cercò di fare Tanya, accompagnandola da Ares che vide la donna crollargli addosso, sul pavimento -Oh, non è possibile! Ma... ma cosa è successo?? Amore mio!!- gli disse, stringendolo forte e riempiendolo di baci sul viso, dopo averglielo preso fra le mani con disperazione.

L'altro le accarezzò il capo e socchiuse gli occhi, forse un momento in difficoltà davanti a quel moto d'affetto improvviso.

Erano passati così tanti anni da quando l'aveva vista, l'ultima volta.

Vederla lì, affianco a lui e piangente, gli dava delle strane sensazioni. Anche se nessuna era davvero nitida.

La donna riuscì a separarsi da lui, solo quando Viktor andò ad abbracciarla a sua volta, molto affettuosamente e Dorian tornò a guardare Ares che ammorbidì l'espressione severa del suo viso scolpito e sospirò, poggiando la fronte sulla spalla del padre.

Dorian rimase sconvolto da quel gesto. Sapeva che non era stato dettato da un sentimento, visto che l'anima di suo figlio non funzionava come le altre. Se però aveva fatto così... voleva significare che almeno, lui e Viktor, non lo ritenevano direttamente responsabile di ciò che era loro successo. Un vero peccato che ci avrebbe pensato la sua coscienza a martoriarlo per il resto dei suoi giorni.

–Lasciami, Hayden! Dai!- stava invece lamentando la piccola Noemi, sentitasi messa da parte in quell'abbraccio famigliare.

Il cugino la liberò e strinse a sé Hazel che sembrava commossa come Skarlet e Tanya che non riuscivano a smettere di guardare la famiglia riunitasi.

La piccola Noemi volò subito fra le braccia di Ares che la strinse al petto, salutandola -Ehi...-

-Ma uffa! Siete così grandi, adesso! Con chi gioco io?!- lamentò subito, visibilmente preoccupata ma non lo rimase ancora per molto.

-Ma noi continueremo a giocare con te, ovviamente!!- asserì entusiasta Viktor che aveva stretto e baciato la madre fino a quel momento.

Noemi gli sorrise apertamente e prese le mani di entrambi i fratelli, domandando -Ma quindi... non ci lasciate più??-

E lì, Mara e Dorian guardarono i figli, affettuosamente.

Ares sembrava molto più rilassato in quel momento, ma mai quanto Viktor che scandì, allegro -Certo che no! Anzi! Dov'è Alexis?? Vorrei proprio vedere la sua faccia!-

Dorian gli rispose subito -L'ho informato mentalmente poco fa, fra poco sarà qui. Non ci si può smaterializzare da Bonnemort.- spiegò e quindi il bruno fece per parlare ancora ma sgranò improvvisamente gli occhi verde acqua quando avvertì una voce conosciuta provenire dal piano di sopra... e con essa, il suo profumo.

-MAAA!! Monica è stata trattenuta da Hakira, non c'è a pranzo!!-

Stava gridando Sharlize dal corridoio.

-Oh, Lize...- commentò Skarlet e Viktor si levò in piedi, con aria birbante -Non dite niente, le facciamo uno scherzo...!- e guardò eccitato Ares che assunse un'aria annoiata -Non è affatto necessario.-

E, insieme ai genitori, si alzò anche lui.

-Cavolo, sei così alto, tesoro...- gli disse la madre, accarezzandogli le spalle forzute. Viktor restava più longilineo e slanciato, ma comunque più basso.

-Dai, dai! Andiamo!!- incitò però quest'ultimo che sembrava esattamente lo stesso ragazzino burlone che avevano lasciato qualche settimana prima.

-Non spaventatela, poverina...- li pregò Tanya, vedendo Viktor con aria compiaciuta salire di sopra, mentre Ares sbuffava.

La situazione non lo intrigava affatto.

Quando i gemelli sparirono di sopra, Tanya si mosse subito dalla sorella e l'abbracciò forte, con le lacrime agli occhi -Tesoro, sembrano star bene, no?-

La donna annuì, singhiozzante, ma dedicò lo sguardo a Dorian, ora con Hayden e Tom. Quest'ultimo appariva non meno preoccupato di Mara.

-Non lo so, sono grandi... quanto tempo sarà passato per loro?-

Ed Eliza, sentendole, decise di intervenire. Appariva molto seria -Non abbiamo pensato che potesse utilizzare dimensioni temporali perché non ve ne sono di così piccole...- e guardò il maggiore, che annuì d'accordo -Sì, ma poi sono dimensioni controllate, sotto il controllo di poteri più alti, come i sovrani demoniaci o, nel nostro caso, l'attuale preside dell'Accademia per Domatori! Loro sono degli adulti! Come minimo avranno passato lì dentro vent'anni!- ed Eliza incrociò le braccia sul petto, proseguendo -Le dimensioni temporali più ampie sono di massimo cinque anni, ma vi si deve rimanere all'interno per almeno nove mesi. Quindi questo luogo dove sono finiti era una dimensione che non conosciamo.- concluse, mentre Tom decideva di dare il parere che aveva formulato non appena aveva capito cos'era successo -Non possiamo nemmeno escludere che sia stato lo stesso Titano a creare quella dimensione per lui. Forse era il dono che gli aveva fatto in cambio del suo aiuto, la scorsa volta...- e Dorian, che la pensava allo stesso modo, annuì -Con il giuramento sapevo che in un modo o nell'altro Karim sarebbe riuscito a farmela, ma detto sinceramente, non avevo proprio pensato a questo... sono stato un vero idiota.- ultimò, sensibilizzando tutta la famiglia. Non l'avevano mai visto così sconfortato e infatti condizionò subito Skarlet che gli afferrò la mano -Non dire così! Non avevate alcuna scelta! Non potevate immaginare una cosa simile!-

E Dorian lanciò un'occhiata alla moglie, che si lasciò trascinare sul suo petto e baciare la fronte -Bisognerà capire cosa ha lasciato in loro questa... esperienza.-

-Già. Sembrano uguali a come li avevamo lasciati ma... devono ancora spiegarci moltissime cose.- stabilì Tom che guardò poi verso Hazel e Noemi, ultimando –...E non sarebbe il caso che lei ascoltasse.-

Mara alzò gli occhi verdi sul marito e gli domandò -La porto da mamma e papà?- e il moro annuì, mentre Tanya interveniva -Va bene, allora io li avverto. Dobbiamo ancora aspettare Alexis e, da sopra le scale, si sentì, come già preventivato, il grido di paura lanciato da Sharlize.

Pochi minuti prima, infatti, i due Diurni erano saliti silenziosamente al piano superiore, la giovane non si vedeva, ma la porta della sua camera era socchiusa.

Ares si era presto appoggiato alla parete, osservando il gemello che invece si era sporto per guardare oltre lo spiraglio e vedendo la cuginetta di spalle mentre si levava la camicia bianca della divisa e restava nel suo reggiseno candido, mostrandogli il profilo.

Ares notò l'altro leccarsi il labbro, cosa che lo portò a ringhiare minacciosamente ma molto piano verso il gemello.

Viktor, avvertendone il fare, gli fece la lingua, offeso e tornò a guardare dentro.

La ragazza ora era di nuovo di spalle e si era appena messa una T-shirt.

Era dunque il suo momento.

Si smaterializzò oltre la porta e subito dietro Sharlize, cosa che lo dissestò un momento.

Solo a un passo da lei poté sentire il profumo dei suoi capelli invadere le sue narici.

Anche Ares si materializzò dentro la stanza, ma restò indietro, guardandosi intorno. Una cosa che ormai gli veniva da fare istintivamente.

Viktor non disse niente, ma acciuffò per i fianchi Sharlize improvvisamente, sentendola cacciare un urlo pieno di terrore.

Ares si appoggiò dunque alla porta, chiudendola e determinando così l'insonorizzazione della stanza.

La giovane Malfoy si era dunque voltata di scatto, rossa in viso e terrorizzata, ma non usò i suoi poteri per liberarsi quando incrociò gli occhi così unici del bel Viktor. Il Diurno la osservava con la solita espressione divertita... anche se c'era qualcosa di diverso.

Qualcosa che quando era piccolo non c'era.

Ad ogni modo, notando anche la presenza di un altro uomo, sulla porta e incrociandone lo sguardo severo e glaciale, non poté davvero che intuire -Vick...?- mormorò, mentre gli occhi iniziavano presto a velarsi, anche se non ne capiva del tutto la motivazione.

Il suo interlocutore allargò le palpebre, appena sorpreso -Oh, bambina... ciao...- e la trascinò sul suo petto, stringendola forte e accarezzandole schiena e capelli, chiudendo gli occhi mentre ci immergeva il volto.

Sveva un così buon profumo...

-Siete tornati? Ma... ma cosa è successo?- domandò commossa la ragazzina, andando a baciare sulla guancia l'altro che le afferrò il volto e la guardò da vicino, immergendosi in quelle iridi argentee.

Era meravigliosa...

-Ne parleremo di sotto. Ci aspettano.-

Intervenne Ares, glaciale come sempre e lei gli lanciò una breve occhiata, anche se faticava a staccare gli occhi da quelli di Viktor, in quel momento.

Strinse le labbra, trattenendo un nuovo singhiozzo e gli accarezzò il viso, domandando -State bene?-

E quello le rispose immediatamente -Benissimo.-

Ares alzò un momento le sopracciglia e guardò altrove, un pelo infastidito dalla situazione che il gemello stava creando -Andiamo.-

-Mi sei mancata molto...- non riuscì a trattenersi Viktor dal dire, vedendo l'altra arrossire e mormorare -Oh, Vick...- e, tutto avrebbe pensato, tranne che di restare assolutamente immobile nel ricevere sulle labbra quelle di lui.

Per Sharlize era sparita ogni cosa, ogni informazione utile, ogni cognizione razionale.

Sentiva solo la stretta di quell'abbraccio, quella mano poggiata sul viso e quelle labbra.

Il tutto era contornato dal respiro e il profumo del Diurno su di lei.

-Vick, lasciala. Piantala.-

Spazio Autore
Ed ecco finalmente uno dei primi colpi di scena della nostra fic XD
Sorprese? Ve lo immaginavate?? Fatemi sapere! Alla prossima che sarà Domenica!!

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