I volti del Branco (Parte I)

Erano le undici del mattino e Rich, dentro la sua stanza, stava preparando la borsa per quei cinque giorni che avrebbe trascorso al Rave recentemente organizzato da Lara e, pieno di pensieri per la testa, espirò sonoramente, cercando di levarsi dalla mente l'idea che ci sarebbe stata anche la befana.

I genitori avevano dato la loro approvazione... a patto che lui impedisse alla ragazza di entrare in contatto con lupi poco raccomandabili che avrebbero potuto farle del male. Molti degli amici che aveva invitato Lara erano innocui, ma da ubriachi... non si poteva mai dire in effetti. Non era certo nemmeno lui di mantenere le sue piene facoltà. Lara gli aveva promesso che gli avrebbe dato una mano per tener d'occhio la ragazza, anche se la Malfoy le aveva già assicurato che non aveva alcuna intenzione di andare con qualche lupo.

Chissà perché lui non ne era così sicuro, la presenza di Falko poi lo innervosiva, lui e Skarlet avevano un buon rapporto, la ragazza aveva mostrato spesso dell'apprezzamento nei confronti del compagno e la cosa non gli piaceva per niente. Certo, non poteva non ammettere che in quel periodo l'odiato rivale sembrava perlopiù concentrato su Lara, ma lui sapeva bene che non era uno che si limitava a una sola femmina.

Un'immagine di quei tre insieme in camera da letto, lo innervosì ulteriormente. Falko era una bestia, un approfittatore.

Erano sempre stati quelli i suoi pensieri e non li avrebbe cambiati solo perché gli era sembrato complice, durante le gare di ballo di Skarlet.

Doveva assolutamente parlare con lei della questione e l'avrebbe fatto prima di portarsela dietro.

Sentì in quel momento bussare alla porta e rimase sorpreso di vedere sua sorella, con espressione imbarazzata –Ciao, so che ti stai preparando per andare al Rave...-

Il fratello alzò lo sguardo su di lei, guardandola dolce e le sorrise –Sì, ti va di venire?- le domandò. Spesso le aveva chiesto di partecipare, ma non aveva mai accettato negli anni, per questo poi non glielo aveva più chiesto.

-Ehm... sì, se hai posto in auto... o sennò posso anche smaterializzarmi- fece la bionda guardando altrove, arrossendo davanti all'espressione sorpresa del fratello che le sorrise ampiamente –Ma scherzi? Preparati che andiamo! Devo passare dai Malfoy, prima di andare da Lara-

Alì sgranò gli occhi argentei sorpresa e fece –Ah... come mai?-

-Devo passare a prendere Skarlet- fece lui irritato, tornando alla sua borsa –E devo anche parlarci un momento, ti scoccia?-

Le chiese, tornando a guardarla, dispiaciuto.

Lei alzò le sopracciglia candide e scosse il capo –N-no... non fa nulla, resto in macchina però.-

Il fratello annuì e lei mostrò di avere la borsa già pronta, così entrò in camera e si appoggiò al muro –Come mai viene anche lei?- domandò con voce atona. Rich sapeva che Skarlet ed Alì non erano mai andate d'accordo, lo sorprese dunque non sentirla particolarmente avversa nei confronti della Malfoy.

-Lara ha organizzato, Lara invita. In genere non lo facciamo in questo periodo, quasi nessuno può, date le vacanze, ma Lara voleva a tutti costi che almeno una volta ci fosse la befana, per cui... confido che la controlli davvero, anche se so già che qualcuno le prenderà, una di queste notti-

Non sapeva Richmond Malfoy quanto avesse ragione.

Alì annuì, vedendolo ultimare lo zaino per poi guardarla, divertito –E tu? Come mai hai cambiato idea?-

La vide arrossire e mordersi un labbro, era chiaro che l'aveva messa in imbarazzo –Volevi vedere Ian? C'è anche lui, sai?-

La sorella tornò sul fratello, con aria altezzosa e commentò –Ah, davvero? No, non lo sapevo... sono incuriosita semplicemente, sai che le vacanze mi annoiano molto-

Il fratello strinse le labbra divertito annuendo e facendo finta di crederle, le passò a fianco e prese facilmente anche la borsa della sorella –Ok, ok... andiamo.-

...

I due, una volta salutati i genitori e la loro sorellina Zoe, tutti piuttosto sorpresi di vederli partire insieme, salirono in macchina e, con la musica a tutto volume, raggiunsero rapidamente casa Malfoy, sfruttando i vialetti privati che mettevano in comunicazione le villette vicine. Rich parcheggiò l'auto davanti all'abitazione e guardò la sorella –Beh, io vado. Sicura che non ti scoccia?- le domandò di nuovo –Anche se non ho molta scelta...-

E la sorella fece spallucce, pacifica –È tutto okay.-

Quello annuì scendendo poi dalla macchina, non sapeva che sua sorella aveva la mente impegnata in ben altri pensieri, uno di questi era trovare un modo per iniziare una conversazione con Ian.

Già, come avrebbe trovato il coraggio per farlo? Dal giorno del suo salvataggio non l'aveva più visto e aveva cercato di evitare, come una vigliacca, i posti che ospitavano i licantropi. Era chiaro però che non poteva continuare così, nessuno aveva mai fatto tanto per lei né, tanto meno, le si era interessato come il ragazzo e lei ormai aveva capito che Ian era effettivamente un brava persona, come di rado se ne incontrano, ancor meno fra i lupi.

Gli doveva quantomeno le sue scuse... e delle spiegazioni, se avesse avuto la pazienza di ascoltarla.

Quando Rich suonò alla porta, gli aprì una Hazel in canottiera e pantaloncini, cosa che lo fece sorridere entusiasta –Ciao, meraviglia.-

-Ciao...- fece lei in un miagolio, appendendosi affettuosa al suo collo –Come stai, tesoro?-

Il ragazzo aveva notato che la vampira doveva essersi svegliata da poco, appariva molto rilassata.

-Bene... anche tu mi sembra-

La vide annuire e fare spallucce, chiudendo la porta e facendo –Sei venuto a prendere Skar?-

Il Lupo annuì e in quel momento vide Tanya uscire dalla cucina –Ciao, tesoro. Skar è in camera sua.-

Rich annuì, avvertendo chiaramente l'odore della ragazza –Sì, ora vado... spero le abbiate chiarito qual è la mia posizione!-

E Tanya gli sorrise compiaciuta –Certo. Sa che detterai tu le regole, visto che mi fido totalmente del tuo giudizio. Purché non ne approfitti, è ovvio.-

Ultimò poi, severamente e Rich roteò gli occhi commentando –Bah... come se fossi il tipo.- detto questo, guardò Hazel un momento e notò che nessuno aveva intenzione di accompagnarlo, anzi, la vampira si era mossa affettuosa verso la madre adottiva –Mami! Mi abbracci?-

Rich salì le scale, sentendo la risata divertita di Tanya in risposta, poi raggiunse la porta della stanza di Skarlet e il suo profumo che già aleggiava nell'aria prese il dominio del suo olfatto.

Varcò la soglia e vide l'enorme zaino sul letto. Immaginava si sarebbe portata un sacco di roba inutilmente.

"Beh... non me ne frega, se la porterà da sola."

La vide fuori in balcone, con delle scarpe da tennis, dei pantaloni lunghi, bianchi e aderenti e una felpa addosso, mentre i crini rosa ondeggiavano lucenti nel vento.

Era così bella, maledizione...

-Ehi, spicciati!- la chiamò, afferrando la borsa e notando che era decisamente troppo leggera per apparire così piena.

La Malfoy si volse di scatto e fece sparire la Magh, entrando in camera e vedendolo soppesare il suo zaino.

Non si incontravano dal sabato precedente, quando per poco non era riuscito ad annegarla.

Sapeva che non era saggio stargli così vicino senza averlo informato degli effetti collaterali dell'incantesimo che doveva aver recentemente subito, ma era da anni che voleva andare a uno dei Rave organizzati dai lupi. Sarebbe rimasta con Lara, tanto non aveva alcuna intenzione di trascorrere il suo tempo con degli sconosciuti, non lupi, di sicuro.

–Le ho fatto un incantesimo, per quello è leggera.- fece, notando che un'altra volta, priva delle limitazioni che le provocava la sua particolare condizione, probabilmente l'avrebbe aggredito. Questo era senz'altro un altro fattore di cui si stava rendendo conto solo di recente. Parlare con lui o con gli altri di lui, non la faceva più arrabbiare. E certo non dipendeva da una rinnovata indifferenza nei suoi riguardi...

-Anche se comunque non sono affari tuoi...- ultimò cercando di rimanere nella parte, sebbene il tono non riuscì ad essere tanto irritante quanto lo sarebbe stato tempo prima. Era come se non ricordasse esattamente il tipo di atteggiamento che assumeva con lui, la piega dello sguardo, il tono di voce... era tutto molto confusionario. Si sentiva decisamente diversa, anche se allo stesso tempo sapeva di essersi liberata da un peso. Il doverlo affrontare a prescindere, anche se la maggior parte della volte non aveva molto senso, era effettivamente faticoso da sostenere, solo ora che si era liberata di quel peso se ne era accorta. Anche se la volta all'Avatar, non essere riuscita a ferirlo a sua volta mentre lui non aveva fatto altro che infierire su di lei, non le era affatto piaciuto. Tante rispostacce gli avrebbe potuto rifilare la vecchia Skarlet, ma in quel momento si era sentita completamente priva di inventiva.

Rich mollò di nuovo la borsa sul letto e, infastidito, non notando assolutamente il suo fare leggermente cambiato, si volse e la guardò duramente –Spero proprio che Lara e tua madre ti abbiano chiarito...-

-Sì, l'hanno fatto e ho accettato le condizioni.- lo anticipò lei, con assoluta freddezza, cosa che rincuorò lui che annuì –Bene, l'importante è essere chiari sin da subito... c'è anche mia sorella.-

Skarlet sgranò gli occhi sorpresa, infastidita per un istante che la Malfoy si fosse trascinata dietro anche l'odiata Janet e Rich vide la sua avversione nello sguardo –Hai dei problemi?- domandò, un pelo aggressivo e la ragazza storse la bocca –Credevo che Janet odiasse Lara, anche se non mi sorprende che...-

-Lei non c'è, infatti.- tagliò corto lui, scrutandola perplesso e la vide ammorbidire lo sguardo –Ah... non pensavo che Alì partecipasse ai vostri Rave- commentò, grattandosi il capo e Rich ammorbidì il suo sguardo facendo spallucce –No, infatti. Ho il sospetto che sia venuta per Ian...- le rivelò lui, anche se non sapeva esattamente perché. Loro due non erano soliti spettegolare, tranne quando erano in compagnia di Hazel.

La vide sorridere come una che la sapeva lunga –Ah, ma certo...-

Il biondo la inquadrò e la vide mettersi in spalla la borsa con facilità –Che cosa?- domandò lui, non resistendo alla tentazione di avere un suo parere nella questione, visto che in genere ci vedeva più lontano degli altri e la ragazza lo guardò, eloquente –Quella notte all'Avatar, Ian è sicuramente diventato il salvatore di tua sorella. Lara mi ha detto che ha avuto il coraggio di attaccare il suo stesso Alpha pur di proteggerla... e non sono molti i lupi che l'avrebbero fatto. Di certo Alì l'ha capito, per questo vuole vederlo... per ringraziarlo.- concluse, assumendo un'aria compiaciuta, vedendo il compagno annuire –Sì, beh, spero proprio sia per quello. Ian è davvero un bravo ragazzo.-

E la vide fare spallucce rilassata, uscendo dalla porta –Sicuramente è così.- stabilì, con la solita boria ereditata da suo padre.

Non poté fare a meno di pensare che era piuttosto rassicurante sentirla parlare in quel modo, sperava davvero che sua sorella stesse iniziando a guardare la propria situazione sociale con occhi diversi. Aveva bisogno del suo Branco.

Vide Skarlet scendere le scale e la seguì vedendo stavolta Tom che stava uscendo dalla cucina con espressione dura –Potresti anche prenderle lo zaino...- fece l'adulto e la figlia replicò, prima che potesse farlo Rich –È leggera, papi, le ho fatto un incantesimo!- e saltò sul posto, non accusando il peso dello zaino.

Il padre storse la bocca, mugugnando qualcosa e poi guardò gelidamente Rich –Mi raccomando- e lo scrutò intensamente, riuscendo persino a farlo arrossire. Skarlet sgranò gli occhi, atterrita dal loro scambio di sguardi e l'ansia sopraggiunse –Beh, dai! Andiamo?- domandò a Rich, che si limitò a guardare con rispetto Tom e ad annuire prima verso di lui, poi verso Skar, che scrutò con attenzione –Andiamo...-

La ragazza salutò presto i genitori e la sorella, poi, insieme a Rich, uscì di casa.

Tanya raggiunse il marito divertita, avvolgendogli attorno all'addome le mani e stringendolo –Vedrai, tesoro... questa vacanza smuoverà le acque, fidati di me. Io e Lara abbiamo chiacchierato al mare e mi ha detto che lei e Falko organizzeranno qualcosa per... dar loro una svegliata.- e gli baciò la spalla, ridacchiando compiaciuta. Tom cosciente delle buone ragioni della moglie la lasciò crogiolarsi nel suo senso di vittoria, pensando a come la coppia sarebbe riuscita a dar loro una svegliata.

Quando quel primo pomeriggio Monica raggiunse casa Malfoy fu per il suo solito allenamento.

Il giorno precedente avevano sensibilmente cambiato registro sulla modalità, visto che il compagno aveva deciso di farle affrontare un nemico.

Aveva creato un gigantesco granchio che l'aveva inseguita sulla sabbia per ore, prima che riuscisse a capire che poteva ucciderlo solo annegandolo.

E, l'unico modo per riuscirci, era farlo levitare per un lasso di tempo sufficiente, prima di lasciarlo cadere nell'acqua alta.

Era stato un allenamento molto utile, anche se non meno stancante, anche per una ben allenata come lei.

Quello che però l'aveva disturbata era stato il comportamento del Malfoy. Dall'ultima conversazione che avevano avuto, sebbene avessero esagerato entrambi con le parole, le era sembrato di aver raggiunto con lui una sorta di tregua, dove finalmente si era deciso ad ammettere che voleva allenarla e che non desiderava il suo male.

Le erano sorti i dubbi quando però, con un'insopportabile indifferenza, si era limitato a portarla sulla spiaggia, presentarle il suo amico chelato, indicarle l'obbiettivo e poi sparire nel nulla, per tornarsene dalla sua fidanzata.

Insomma, era chiaro che Anwyn avesse la necessità di dimostrazioni tangibili dei suoi sentimenti, non le bastavano i suoi sguardi o le sue parole... ma era con quel tipo di atteggiamento che aveva deciso di manifestarle il suo amore?

Era rimasta infastidita per tutto l'allenamento, soprattutto quando, davanti ai suoi risultati, lui non aveva avuto alcun tipo di reazione.

Non si aspettava certo dei complimenti, ma uno dei suoi commenti, anche sprezzanti, non avrebbero guastato.

Una volta a casa però, aveva analizzato con più attenzione ogni vicissitudine, ammettendo con se stessa che stava esagerando, stava diventando pretenziosa con una persona che era del tutto disinteressata a lei... e questo solo per il puro compiacimento di vederlo ammettere i suoi errori, di sentirlo rivelarle i reali pensieri che aveva su di lei e che una parte del suo essere, quella egocentrica e supponente, era convinta che fossero di totale ammirazione.

Oh, sì. Non era certo solo la sua ambizione ad averla portata fra le fila delle serpi, ma la sua autostima, quella che si era costruita con fin troppa fatica e di cui andava immensamente fiera... senza vergognarsene mai.

Ed era proprio quella boriosa parte di lei che voleva bearsi non dei suoi complimenti, ma delle sue ammissioni nolenti. Quelle che per orgoglio non voleva assolutamente palesarle e che, tanto più tendeva a precluderle... tanto più lei pretendeva.

Alzò gli occhi sul Malfoy quando lo vide uscire dall'ingresso di casa sua. Era seduta sul muretto e gli aveva mandato un messaggio per dirgli che lo aspettava fuori.

Sharlize sarebbe tornata da scuola nel giro di un'ora, si era fermata per finire di rivedere i suoi appunti, prima dell'esame di ricapitolazione che presto avrebbero affrontato, quindi non aveva senso entrare in casa... anche se chi voleva vederla, era uscita comunque.

-Tesoro!-

Hazel, subito alle spalle di Darco, si sporse oltre il ragazzo che dovette farla passare, con espressione infastidita e Monica rimase perplessa mentre notava che la vampira era sola -E' riuscito a legare Skarlet ma non te?- domandò, mentre lanciava un'occhiata fugace verso Darco...

Sì, lo aveva appena provocato, non potendo davvero resistere alla tentazione.

"Piantala!"

E poi, non aveva scelto certo un verbo a caso la sua linguaccia.

Hazel finì di abbracciarla e le mise il broncio -Skarlet è partita con i lupi! Mi ha lasciata da sola per cinque giorni! La sostituisci? Ti faccio divertire un sacco io, sai?- e allargò il suo sorriso diabolico, atterrendola appena. Non l'aveva mai guardata in quel modo.

-Che peccato... Ho l'esame di ricapitolazione fra pochi giorni!- le disse con sarcasmo, districandosi dalla presa della vampira demoniaca e facendo per raggiungere il Malfoy, ma Hazel non perse il suo sorrisino e approfittò della sua distrazione per allungare i propri capelli e raggiungere caviglie e polsi della strega che ovviamente cadde in terra, sulle ginocchia -Ehi!-

L'ingresso della villa era chiuso dalle spalle di Darco che era poggiato ad esso, a braccia incrociate.

I suoi occhi erano però scesi all'altezza della strega, in ginocchio davanti a lui, in quel momento decisamente poco gradita di trovarsi in quella posizione scomoda. Altre ciocche della vampira si erano mosse in avanti, sul suo ventre, sotto la maglia, insinuandosi fra i seni e uscendo dalla scollatura, facendola arrossire mentre cercava invano di liberarsi. -Hazel!-

La vampira ora era alle sue spalle e aveva deciso di abbracciarla, mentre però i suoi occhi erano saliti al suo fratellino, maliziosi -Non devi mai aver paura quando sei insieme a noi... tanto meno... se sei legata.- le sussurrò all'orecchio la vampira, con voce vellutata.

Vide la strega deglutire, cosa che la spinse a baciarle la gola, con quelle labbra rosse, mentre i suoi occhi però erano riversi sul fratellino -Mai- ribadì, come se la strega non l'avesse sentita abbastanza bene -Lasciami.-

-Lo farò quando il tuo cuoricino si sarà calmato.- le promise, portando la mano sul suo viso, che era del tutto ruotato dal lato opposto, obbligandola a spostarlo su Darco che, nel completo silenzio, si limitava ad osservarle.

-Sei imbarazzata...- ridacchiò la vampira, mentre alla ciocca di capelli sotto la sua maglietta se ne aggiungevano altre due.

Monica sgranò gli occhi e, a quel punto, capendo di non avere molta altra scelta, diede una potente testata alla vampira che perse la presa più per la sorpresa che per il dolore, ovviamente. -Ahi!- la cosa permise alla strega di mettersi in piedi rapidamente e affiancare Darco che non aveva potuto fare a meno di cercare di trattenere una risata. No, non si aspettava affatto un risvolto di quel tipo.

-Tu non stai bene!- decretò Monica, indicando Hazel, purpurea in viso, mentre quella, imbronciata, si massaggiava la fronte -Che antipatica... uffi! Stavo solo giocando un po'... e tu non ridere!- e additò Darco, che strinse le labbra mentre tratteneva un'altra risata.

Monica scattò su di lui, allibita e gli domandò -Quindi!? Hai intenzione di restare imbalsamato lì ancora per molto!?-

E lo vide scendere con gli occhioni violetti su di lei, sornione, per poi tenderle il dorso della mano. Prima di smaterializzarsi però lanciò un'occhiata annoiata alla sorella, che gliela restituì subito. Si erano capiti, anche se ovviamente entrambi restavano della loro idea.

Quando Darco li smaterializzò, il Malfoy appariva ancora divertito nel veder sparire il quadretto erotico che pensava di aver ricreato Hazel davanti ai suoi occhi.

-Ah, beh, almeno qualcuno qui una risata se l'è fatta!- lamentò la strega, notando che si trovavano in aperta campagna. Poco lontano c'era un edificio a tre piani che svettava davanti a una stradina sterrata. Era circondato da un vecchio parcheggio con alcune automobili accatastate.

L'erba secca e rigogliosa le arrivava fin oltre le ginocchia e la notte era illuminata da delle lucciole rosse e dorate che sembravano disseminate ovunque nei dintorni.

-Non vorrai accusare anche me di essere strano...-

E stavolta fu lei ad essere stata provocata... anche se aveva letto bene, fra le righe, cosa le stava dicendo.

-Quindi reputi normale che Rich faccia del male a tua sorella per divertimento e che l'altra tua sorella abusi del corpo di qualcun altro. Se lo pensi, non sei normale nemmeno tu, no.-

-Le concezioni di normalità e stranezza cambiano notevolmente quando ci si trova in un mondo che non ci appartiene affatto. Vivi in un contesto dove le persone non devono fare del male agli altri a prescindere da ogni cosa... ma nel nostro mondo, certe azioni, celano sempre qualcosa, soprattutto se le naturali conseguenze come il dolore sono inesistenti.-

-Quindi sono azioni giustificate.-

-Sono comprensibili e vanno interpretate.- la corresse lui, facendo spallucce -Hazel voleva solo provocare me, visto che è solita spiare le persone in moltissimi contesti che non le dovrebbero affatto interessare e Skarlet e Rich si fanno del male solo perché è l'unico modo che hanno di toccarsi e stare vicini il tanto sufficiente da rischiare di attivare il Nodo, così da potersi limonare senza dover affrontare il terrore del rifiuto reciproco nel palesare il proprio celato desiderio.-

Monica lo ascoltò con attenzione, portandosi poi le mani alle tasche e borbottando -Ho chiesto loro scusa... in quel momento non potevo proprio far finta di niente, non so se avrei reagito allo stesso modo, se avessi saputo quali erano le loro reali intenzioni.-

-Già, ti è venuto ben più semplice accusarli di essere due psicopatici.-

E lei scattò a guardarlo, stavolta, allibita -Sei intervenuto anche tu, in quel momento!-

-Sì, perché in quel momento mi faceva comodo che pensassero di non essere normali a comportarsi in quel modo. Se smetteranno di picchiarsi, dovranno trovare un modo diverso per attivare il Nodo e l'unico che rimane è quello tradizionale.-

Okay, non ci stava capendo più niente.

Si fermò sullo sterrato, sentendolo sbuffare e voltarsi a guardarla, annoiato -Non ho tutta la...-

-Tranquillo, potrai tornartene dalla tua fidanzata gelosa molto presto!- gli rifilò, sprezzante in una maniera che lo indispose rapidamente e la sentì proseguire -Prima mi dici che ho sbagliato a giudicarli e poi mi dici che quello che ho fatto era la cosa giusta?!-

-Lo confermo.- rispose lui, laconico, vedendola alzare un sopracciglio, allibita -Ma non ha senso!-

E lui parve dubbioso -E perché mai? Ciò che pensi è diverso da ciò che hai provocato con le tue parole. Se avessi mentito nel diretto scopo di farli sentire in colpa, sarebbe stato perfetto, ma non è così, visto che oggi sei stata pronta a giudicare strana Hazel solo perché ti ha legata un po'.- e la guardò con superiorità, facendosi beffe del suo pudore -Ti starai pure facendo lupi e vampiri, ma non sembrano dotati di molta fantasia...-

La vide arrossire improvvisamente e raggiungerlo però, con sguardo minaccioso, mentre lo indicava -Io non giudico mai gli altri, se non mi sento minacciata da loro! Ho ripetuto mille volte a quelle due che non sono interessata a cose lesbo, eppure continuano a insistere! E se fossi una persona che è stata violentata, eh!? Avresti ancora quella faccia da schiaffi, Darco!? Come se poi ce ne fosse bisogno, cavolo! Solo perché voleva provocarti per inserirmi in uno di quei contesti sessuali che ti piacciono tanto, non è un mio problema, e non deve diventarlo! Anche in questo caso, indovina di chi è la colpa!- e lo superò oltraggiata, dandogli persino una spallata.


Spazio Autore

Eccoci qui nel pieno di una discussione fra insegnante e allieva! Chi l'avrà vinta secondo voi? Il Rave sta iniziando e sappiate che questo sarà un momento topico per la(le) coppia(e) che state tanto aspettando! Non vedo l'ora di conoscere i vostri pensieri! Alla prossima che sarà Domenica!

PS: Chiedo scusa se ancora non ho risp ai commenti degli ultimi capitoli, ma da due settimane sono alle prese prima con un viaggio di piacere e poi un trasloco, quindi confido che da settimana prossima tornerà tutto regolare!

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