Essere Genitori (Parte III)

-E' meraviglioso.- stabilì, senza molte altre parole da spendere.

Dopo pochi istanti però decise di tornare in piedi e voltarsi a guardare il ragazzo che le sorrideva pacifico -Vieni, ti faccio vedere il resto della casa.-

E la portò prima in bagno, dove tutte e quattro le pareti mostravano una piccola conca dove però sorgeva un'altissima cascata che sembrava riversare l'acqua proprio dentro la vasca. Era tutto così verde e intimo. Sembrava di essere da soli in un piccolo ritaglio di paradiso.

La portò anche al piano di sopra dove i souvenir proseguivano, tappezzando muri e ripiani. Quindi giunse alla camera di Ian che mostrava una giungla lussureggiante, ma era notte quindi era tutto più buio e vagamente inquietante. Si vedevano occhi di lemuri e felini che saettavano nel buio e, nelle poche zone di luce lunare venivano evidenziati serpenti striscianti, scimmie o grossi insetti dai colori metallici e brillanti.

-Volevo una tigre, ma Falko mi ha detto che in Africa non ce ne sono, quindi non me l'ha fatta mettere...- le disse imbronciato, riuscendo a farla ridere, per poi accarezzargli la spalla.

Abbandonarono anche la sua stanza ed entrarono nell'ultima camera da letto -Questa non è occupata ma non è meno bella...-

Le disse, aprendo la stanza e mostrandole la luna che illuminava un candido deserto e una piccola oasi, vicino alla quale si stava avvicinando una famigliola di Fennec dalle lunghe e buffe orecchie volpine.

Si voltarono non appena varcarono la soglia, poi tornarono a bere.

Lara era davvero senza parole. Quella casa era una vera gioia per gli occhi.

-Non credo riuscirei a uscire di qui con tutti questi adorabili coinquilini.- e ridacchiò appena, sentendo lui risponderle rilassato -Eh, lo so, Falko ha vissuto sulla pelle queste terre e non ha potuto fare altro che lasciarci il cuore... per questo ha sentito l'esigenza di portarsi qualcosa dietro.-

Lara lo ascoltò con attenzione, ricordandosi proprio in quel momento del perché si trovava lì.

-Se l'amava tanto... come mai non è rimasto lì?-

Domandò, ma senza alcuna cattiveria nella voce, cosa che lui percepì anche senza guardarla -Perché sapeva che il suo posto era questo. Anche se torna almeno due mesi all'anno lì, anche tre se può. E' per quello che la casa è tappezzata di souvenir. Quando non avremo più spazio sulle pareti, sono certo che riempirà il soffitto!- e scoppiò a ridere seguito presto da lei, mentre si spostavano nell'altro bagno. Il suo.

Quando entrarono, la lupa alzò ambedue le sopracciglia, notando quello che non era altro che un fondale corallino, dove nuotavano pesci di ogni genere e colore. Era ricco di coralli, spugne, anemoni, alghe luminescenti... assolutamente bellissimo...

-La mattina inizia a salire e ti porta su un'isola deserta. L'isola di Ras Mohamed, uno spiazzo di sabbia in mezzo a un mare di smeraldo... è meravigliosa.-

E la bionda si volse verso di lui, sorridendogli gentile -Allora la prossima volta ti porto la colazione, così mi fai vedere!- e quello se la rise, annuendo -Ma certo!- e si spostarono di sotto, sentendola quindi chiedergli, più spontaneamente che per indagare sul padrone di casa -Sei un ragazzo davvero molto dolce... vai davvero d'accordo con Falko?- gli domandò, appariva sinceramente preoccupata per lui.

Lo vide sgranare gli occhi chiari, quasi sorpreso da quella domanda -Certo, è un uomo molto in gamba anche se so che non vuole... pubblicizzarlo. Diciamo che è sostanzialmente un tipo davvero menefreghista... si interessa con sincerità solo a chi è interessato a lui e... ha una sorprendente capacità si accorgersi in fretta quando le persone gli stanno mentendo. Credo che questo però dipenda dal suo sangue Reale.- e fece spallucce, andando a sedersi nell'ampio e morbido divano rosso arancio, ricco di cuscini dai colori caldi.

Lara, che aveva lasciato il giovane a occuparsi di svelare la torta, per poi tagliarne due fette, gli domandò -In che senso?-

E lui, vedendo che si trattava di una torta al cioccolato si complimentò -Oh... è bellissima! Grazie davvero comunque, non c'era alcun bisogno... puoi venire qui quando vuoi. Farebbe bene a Falko averti qui... sei una femmina tosta.- asserì convinto, offrendo la prima fetta a lei, non notando il suo rossore sulle guance davanti al complimento, poi se ne prese una fetta anche lui.

-Non credo affatto che mi vorrebbe qui... ti avrà detto che ci odia.- e rise mestamente, vedendo il giovane storcere la bocca e le rispose -Lui non... non riesce a classificare nella maniera giusta le donne. Le divide solo in brave a letto e non brave a letto, ma sono tutte delle puttanelle per lui, quelle nei locali sono anche peggio delle non brave a letto, per giunta. E' per questo che con loro si comporta in maniera bruta... non è una giustificazione, ne sono consapevole, ma so anche che io e lui abbiamo delle nature molto diverse. Io per metà sono un mago e ho una sensibilità diversa rispetto alla sua verso le ragazze, per questo mi limito ad evitare quelle che sì, sono lì nei locali solo per cercare dei lupi che le soddisfino e... dal loro punto di vista non è neanche poi così sbagliato, dopotutto... noi lupi siamo davvero ossessionati dal sesso, non siamo paragonabili a maghi o babbani. E' la nostra fonte di vita insieme al cibo e il combattimento... quasi tutti lo preferiscono e tu lo sai bene.- e le sorrise complice visto che, come Falko, la donna aveva visto e subito non poche volte la punizione della Zuccherata.

-L'unica donna che per il momento gli ha davvero lasciato un'impronta positiva è Marika, temo. Anche se pure lei fa davvero fatica a stargli dietro. E' un uomo complicato, silenzioso e riflessivo quando ne sente la necessità. Che gli piaccia o no, questo sangue reale gli scorre davvero nelle vene e prima o poi dovrà farci i conti...-

E sospirò. Lei lo aveva ascoltato con molta attenzione, rendendosi conto che il ragazzo, sebbene avesse delle idee molto chiare, riusciva comunque a mettere una parola buona e a spiegare comportamenti che gli erano totalmente estranei.

-Pensi quindi che... potrebbe essere un buon Capobranco?-

E Ian alzò gli occhi chiari su di lei, sorpreso -Io... per il momento penso di no, ma so per certo che non vuole avere quella carica. Davvero, non gli interessa affatto, sostiene di non essere il tipo... immagino tu creda che Rich sarebbe perfetto.- e le sorrise appena, vedendola alzare gli occhi su di lui e fare spallucce -Io so solo che noi tre diventeremo la nuova Triade e... non so, non credo sia davvero così importante chi deterrà quella carica. Nigro è sicuramente il lupo più forte del Branco ma... diciamocelo, chi prende davvero le decisioni sono Blanco e Marika. Quindi... diciamo che sono tutti e tre fondamentali.- e fece spallucce, sorridendogli debolmente e vedendolo piegare di lato la testa, divertito -So perché sei qui, Lara, ma non ti biasimo, io tenterei di fare la stessa cosa.-

E vide la bionda spalancare gli occhi e arrossire -A... cosa ti riferisci?-

-Sei qui per estorcermi informazioni su di lui.-

La lupa, non aspettandosi quell'arguzia da parte del giovane, schiuse le labbra e gli rispose -So che sembra terribile ma... ho davvero bisogno d'aiuto per capire come posso cercare di far avvicinare Rich a Falko e viceversa. Sono due uomini diversi ma... – e si guardò intorno, ridendo appena -Credo che Rich adorerebbe questo lato di Falko, come sono certa adori confrontarsi fisicamente con lui. Vedo delle affinità, ma ho bisogno che le vedano anche loro, Ian.- e tornò su di lui, guardandolo ora implorante -E credo che solo tu possa davvero aiutarmi...-

Lì, il giovane rimase sorpreso davanti a quelle parole disperate e fece per rispondere, quando però sentì il rumore delle chiavi nella toppa e Lara sbiancò di botto.

Aveva poi sentito l'odore mascolino di Falko non appena aveva aperto la porta -Ehi, moccioso, sei pron...?-

Si bloccò improvvisamente quando vide chi ospitava il suo divano, in quel momento

-E tu che cazzo ci fai qui?-

Non appena l'additò, spalancò gli occhi blu e sollevò un sopracciglio arcuato, vagamente disgustato.

-L'ho invitata io per mangiarci insieme questa torta! Ne vuoi una fetta?? E' buonissima!-

-Fuori, forza.- scandì il Lycan senza perdere tempo, spalancando la porta e facendole cenno con la testa a uscire e lei non poté che rimanerci male. Non si era mai trovata, ora che ci pensava, in una situazione dove non era presente Rich, con loro.

Fece per alzarsi, ma Ian le tenne la mano e indicò a Falko la torta -Allora? Ne vuoi o no un pezzo? Lara è mia ospite, anche se fra poco dobbiamo andare alla festa, giusto?-

Alle feste di compleanno degli amici di uno dei tre potevano anche andarci separati, non era necessario aspettarsi all'entrata del locale.

Falko adesso stava iniziando ad alterarsi, una delle vene sulla sua tempia iniziò a farsi più gonfia e verdognola -Ho detto: fuori!-

E lì, vide Lara alzarsi in piedi rapidamente, scendendo a guardare Ian con aria pacifica -Grazie mille, tesoro. Magari la prossima volta stiamo da me così non disturbiamo.-

E Ian si alzò a sua volta, con aria preoccupata -Ma... come ci vai alla festa?-

La bionda fece spallucce e gli sorrise -Prendo la moto, non ci vorrà molto...-

Falko nel frattempo li stava guardando come si guardano due soprammobili che hanno improvvisamente iniziato a parlare.

-Che cosa sei venuta a fare qui!?- domandò a quel punto il bruno, assottigliando lo sguardo penetrante verso di lei che lo stava raggiungendo per uscire.

-L'ho invitata io, ti ho detto!- intervenne prontamente Ian, quando Lara aveva schiuso la bocca per rispondergli.

-Sì, e io qui in mezzo ho una fichetta bagnata!- asserì il padrone di casa, portandosi una mano al cavallo dei pantaloni, per poi indicargli le scale perentorio -Fa' silenzio e va' a prepararti!-

-Sono pronto! Vengo così!- stabilì l'altro, impettito, proseguendo -E poi avevi detto che potevo invitare chi volevo! Ti pago metà affitto e questo è uno spazio comune!-

Lì, il bruno ringhiò gutturalmente, cosa che riuscì a far vibrare con la sua Autorità anche il pavimento -L'hai finita?!-

-Per favore, non volevo assolutamente creare questa situazione!-

-E invece è proprio quello che hai fatto venendo a casa mia! Voglio sapere cosa diavolo sei venuta a fare! Rispondi!- le ordinò, stavolta facendo persino un passo aggressivo verso di lei, vedendola portare indietro un piede, prima atterrita, ma poi tornò nella sua posizione, assumendo la solita aria fiera con la quale l'aveva conosciuta... e poi anche denigrata pubblicamente.

-Volevo... sapere se gli interessava Alizée.- disse lei, un po' titubante e lui piegò il capo di lato, assottigliando lo sguardo e avvicinando il viso a quello di lei, annusandola e guardandola dritto in quegli occhi in fiamme -Stai mentendo, puttana.-

Le sibilò, emanando sempre più aggressività, ma lei strinse i pugni, guardandolo con convinzione -Non sto affatto mentendo! Non puoi accusarmi così ingiustamente! Forse non avrei dovuto accettare l'invito, ma sarei stata scortese... pensavo fossi già alla festa, solo per questo ho accettato.-

Scandì, vedendo lui vagamente confuso, stava mescolando menzogna e verità, ma ancora non era convinto -Puzzi di paura e vedo che stai mentendo, di' la fottuta verità!-

-Perché mai non dovrei aver paura? Con me sei sempre stato solo una persona aggressiva o violenta. Se non lo sei più... è solo perché hai paura di Rich.-

E lì, lo vide sgranare gli occhi che parvero accendersi dalla furia, mentre la sua Autorità le sbatteva addosso, opprimendola e togliendole l'aria.

Ma lei non demordeva, continuava a fissarlo, anche se vedeva i suoi occhi fattisi più luminosi. Era terrorizzata, ma non gli avrebbe mai dato alcuna soddisfazione. Non più.

Era una vera e propria lotta di sguardi e lui non capiva minimamente perché la lupa non se n'era semplicemente andata, con una delle sue uscite acide -Continui a dire stronzate e non ho tempo da perdere con te... ti ho detto di sparire.-

E la liberò dalla presa della sua Autorità, dandole le spalle ma lei gli disse, prima che sparisse nel corridoio -Purtroppo so anche questo, perché è evidente che non puoi essere spiacevole come ti ho conosciuto io se Ian ti vuole così sinceramente bene.-

Falko a quel punto guardò storto il coinquilino che assunse la solita aria innocente -Non essere così burbero, per piacere... considerando i vostri trascorsi, Lara dimostra una grande intelligenza e bontà d'animo a rendersi disponibile per dimenticare il passato. Un passato di cui non vai fiero, anche se sappiamo tutti che non avevi alcuna colpa... lo sanno bene anche loro, cavolo! Lo sanno tutti! Non puoi nasconderti dietro a un dito!-

Falko aveva ripreso a ringhiare, passandosi una mano fra i capelli, mentre il ragazzo stava cercando di metterlo in imbarazzo con quel tentativo di rivelare la sua vera natura.

-Il passato non viene mai dimenticato, moccioso e...-

-E' vero. Non posso dimenticare ciò che mi hai fatto, Falko. Ma lo potrei perdonare se lo volessimo entrambi.-

E lui fu colpito da quella replica, anche se non ne comprendeva davvero le motivazioni.

Si volse dunque e tornò a inquadrarla. Lo stava fissando con attenzione.

Le onde bionde e marroni dei suoi capelli le illuminavano lo sguardo e la pelle mulatta.

–E perché mai? Tutto ciò non ha alcun senso... e questo solo perché entrambi mi state mentendo!!- stabilì, furioso, scattando di nuovo verso Ian che fece dei passi verso di lui, preoccupato, ma lei parlò decisa -Se ti calmassi, magari si potrebbe anche pensare di dirti le cose come stanno anzi che cercare di farti fare ciò che vogliamo.-

E le sue parole lo alterarono vistosamente stavolta, tanto che si scagliò verso di lei e lo spostamento d'aria fu tale che la porta si chiuse di botto alle sue spalle.

-Falko!!-

Gridò Ian, ma lui si era già fermato a un istante dal volto della compagna che aveva trattenuto uno scatto di paura, socchiudendo lo guardo, una parte di lei era convinta che l'avrebbe schiaffeggiata contro il muro con quella mano con cui adesso le aveva preso il viso, saldamente ma non con forza.

Lo sentì espirare profondamente sul suo viso e ne avvertì l'aggressività abbandonargli il corpo.

Aveva chiuso gli occhi in quel tentativo di calmarsi e aveva appoggiato la fronte alla sua, riuscendo a farla arrossire.

Non gli era mai stata così vicina, non ne aveva mai sentito il calore delle dita in quel modo... ebbe istintivamente una sensazione di protezione completa, non era come con Rich. Quando stava con lui era come stare dentro a una sfera vuota, solidissima e invalicabile ma con Falko quella sfera sembrava più grande e piena, come un abbraccio, non sapeva dire se era altrettanto indistruttibile ma, senza alcun dubbio, era molto più rasserenante.

-Io non me la prendo con chi è buono, Falko e ho dei dubbi sul mio comportamento da quando sei tornato dall'Africa, ma... adesso, con Ian... è evidente che sbaglio e... e non sono persona a cui piace sbagliare, con le persone men che meno. A differenza di ciò che pensi sono una donna intelligente e ragionevole, ma non inseguo nessuno.-

Stabilì infine, alzando gli occhi rubini e convinti su di lui che si era appena separato dalla sua fronte, guardandola serio.

Sentiva distintamente le pulsazioni del suo cuore mentre le teneva il viso con una mano.

-Non ho mai voluto dare retta a Marika, ma forse è il caso che almeno uno di noi tre lo faccia.-

E lì, lui assottigliò lo sguardo, continuando a fissarla -Quindi non è solo per permettere al tuo amichetto di salire al trono che sei qui?-

-No, visto che saremo tutti e tre a farlo. E lo sappiamo.- replicò lei rapidamente, senza dubbio nello sguardo, cosa che lo portò a compiere dei passi indietro e lasciarle il volto.

La osservò da lontano stavolta e piegò appena il volto di lato, chiedendole -E quindi vuoi diventare mia amica, o una roba del genere.-

E lei deglutì, facendo spallucce e abbassando il volto. Sperava sicuramente in delle scuse da parte sua, ma sapeva di non poterle pretendere.

-Non lo so. Iniziare ad essere pacifici l'uno con l'altra per me sarebbe davvero l'ideale. Parlare, senza azzannarci, ecco... anche se non so se Rich...-

-Non mi aspetto nessuna torta da lui... né la voglio.-

Stabilì quello, rilassato, andando quindi sul divano e andando a prendere un pezzo della torta di cui però non stava affatto parlando, e lei lo sapeva bene, infatti alzò un sopracciglio, alterandosi appena -Io e te non scoperemo, Falko.- stabilì quindi, vedendolo dare un morso e guardandola, poco convinto -Ah no? E perché, scusa?-

E la vide arrossire, interdetta ma Ian riuscì a ritardare la sua risposta -Io non dovrei ascoltare questa conversazione, quindi è meglio che...- e fece per uscire di casa per dirigersi direttamente in auto, per quanto fosse felice che i due avessero fatto pace, quegli argomenti certo non lo riguardavano!

-No, ma rimarrai perché ti meriti quelle guance rosse, almeno. Hai agito alle mie spalle ed è bene che te ne vergogni.- stabilì però il padrone di casa, vedendolo diventare purpureo e scattare verso di lui, offeso -Ma io l'ho fatto solo per te! Perché so che...-

-Ssst! Zitto, oggi hai blaterato abbastanza.- e tornò su Lara, facendole un cenno col mento -Allora, bionda? Cos'è? Prima mi dici che vuoi essere mia amica e cazzate varie, poi non mi vuoi nemmeno nel tuo letto??-

E la vide stringere i pugni, decisa -Esattamente! Non mi ridurrò certo a tua compagna di letto! So bene cosa pensi della ragazze così e non ti permetterò di trattarmi senza rispetto solo perché te la do!-

Il bruno a quel punto si appoggiò con aria compiaciuta al divano, la stava fissando, come un Re guarda una recluta ardita che ha avuto il coraggio di contraddirlo... seppur non senza ragione.

Era una risposta lecita, ma non corretta -Le mie preferite le rispetto abbastanza...- asserì, guardando Ian e cercandone la complicità, ma il coinquilino era offeso, con le braccia incrociate sul petto e appoggiato al tavolo -Ogni tanto ci fai battute e mi prendete per il culo, non so se si possa definire rispetto.-

Fu Lara a decretarlo -Niente affatto. Io e te non avremo quel tipo di rapporto, dimenticatelo.- stabilì sempre più convinta la Lycan, stavolta e lui alzò gli occhi al cielo, annoiato. Avrebbe voluto un coinquilino che lo favorisse maggiormente, purtroppo ne aveva trovato uno fin troppo corretto.

-Beh, peggio per te. Buona la torta...- le concesse quindi, prendendo la seconda fetta che divorò.

E lei fu sorpresa dal complimento, infatti arrossì e rispose istintivamente -Grazie...- e Falko lanciò un'occhiataccia a Ian che divenne purpureo, visto che la sua bugia era appena stata svelata, ma Lara non parve dolerne e scandì -Casa tua è bellissima.-

Falko tornò su di lei e buttò giù il boccone, passandosi le mani fra loro rumorosamente per togliersi lo zucchero a velo. Quindi si alzò in piedi e rispose -Sì, lo è. E ora fuori tutti e due, o berremo Zuccherata per il resto del mese se non andremo a quella cazzo di festa!- lamentò, superandoli e Ian gli disse dietro, scontento -Io non sono affatto obbligato a...-

-Buono, ho detto. Tu dove stai andando??- e afferrò il polso di Lara, vedendola arrossire, sorpresa che le avesse fatto quella domanda -La mia moto è lì.-

–...E naturalmente non ci stiamo tutti e tre. Sali in macchina e non fare complimenti, mi annoiano.-

Ian li guardava con aria divertita ed eccitata, ora. Aveva notato subito come il compagno si stava comunque trovando a suo agio con quella novità.

Aveva sempre saputo che una parte di lui sperava di non scontrarsi più con Rich e Lara, il suo allenamento prevedeva la pace totale del suo spirito e sapeva che per raggiungere nuovi traguardi nel suo personale percorso di apprendimento, doveva lasciarsi alle spalle ogni sentimento negativo. Accettarsi e accettare gli altri, in ogni modo possibile.

Forse ne stava approfittando, come ne stava approfittando Lara ma... sapeva che se entrambi non avessero davvero voluto far pace, allora allenamento e futuro del branco sarebbero andati insieme a quel paese.

Lara gli afferrò gentilmente la mano che le stava tenendo saldamente il polso -Ti ringrazio, ma non voglio che ti senta obbligato. Insomma, l'importante è che non ci azzanniamo più... non devi farmi favori se...-

Ma lui guardò schifato Ian -Oh, Dee... è anche peggio di te...- e quindi tornò su di lei, ora con espressione irritata -Non vorrai che ti apra la portiera, vero? Sali!- e stavolta la spinse davanti a lui, verso la macchina.

Lei parve ancora titubante e guardò con perplessità Ian che le sorrise incoraggiante -E' un po' dispotico... ma temo che il sangue non aiuti.-

Lui li aveva già superati e stava entrando nella jeep.

La bionda quindi fece per salire dietro ma Ian l'anticipò e le aprì la portiera davanti -Io sto dietro!- e ovviamente fu costretta a prendere il posto del passeggero.

Salì quindi al fianco del Lycan e capì che ringraziarlo di nuovo non avrebbe fatto altro che annoiarlo, così guardò il complesso impianto stereo mentre si metteva la cintura -Che musica metto?-

Domandò, andando a vedere cosa tutto poteva fare con il computer di bordo. Ne aveva uno simile anche Rich.

-Tu, nessuna. Moccioso...!- e lanciò un'occhiata eloquente a Ian, dallo specchietto e infatti Lara ci rimase male -Guarda che non ce l'hai solo tu! Se vedessi quello di Rich...-

-L'ho visto quello del tuo amichetto e non sono rimasto affatto impressionato, pensa un po'!- le rispose ironico, inserendo rapidamente un contesto sessuale nella conversazione e, come se l'avessero appena chiamato, il telefono di Lara squillò, rivelando essere proprio Rich.

Notò troppo tardi i numerosi messaggi a cui non aveva risposto, così accettò la chiamata -Tesoro! Sì, scusa... no, nulla, tutto okay... sto...- e lanciò un'occhiata rapida a Falko, che gliela restituì, quasi con fare di sfida e lei assunse un'aria minacciosa, rispondendo -Falko mi ha gentilmente proposto di venire in macchina con lui e Ian. Stiamo par... no, no è tutto a po... Rich... Ehi, sto be... ma ti ho detto che...! No, Rich, ho detto...!- rimase pochi istanti in silenzio mentre ascoltava le urla del compagno, ma le sedò in fretta - RICH!!- con un grido atterrò i due nell'abitacolo e anche l'altro maschio dall'altra parte -Ho detto e lo ribadisco: sto benissimo! Datti una fottuta calmata! Sono stata chiara!?- stabilì, sentendo quello che voleva, finalmente, ovvero il silenzio -Bene! Torna dentro con i tuoi amici, ci vediamo fra poco.- e sbuffò sonoramente, chiudendo la chiamata.

-E' mezzanotte passata, siamo un po' in ritardo... sicuramente era preoccupato.- tenne subito a giustificarlo Ian, notando l'ora.

La lupa era ancora corrucciata per essere stata costretta a bacchettare il suo cucciolo, ma quando sragionava non lo sopportava.

-Può anche essere, ma sa che con me non deve alzare la voce, Ian. Ero tranquilla e ha iniziato a urlare, cosa che non sopporto. Se l'è meritato.-

-Sono d'accordo.- asserì compiaciuto Falko, infastidendo la bionda che gli lanciò un'occhiataccia -Tu non gongolare e metti un po' di musica.-

L'autista però le lanciò un'occhiata rapida e scandì -Dimenticati di dare ordini a me, bionda, non sarò mai il tuo cagnolino come lui.-

-E allora tu non potrai darli a me.- rimbeccò lei, rapidamente e quello, dopo aver fatto uscire la macchina dalla Tana, accelerò e la fece planare verso la direzione prevista, in Francia. Con la magia sarebbero arrivati nel giro di venti minuti -Stiamo iniziando male, bionda...-

-Non ammetto che prendi per il culo il mio rapporto con lui. E' la persona più importante della mia vita, non ti permetto di dire niente perché non sai niente di noi.-


Spazio Autore

Eccomiiii!! LA serata evolve in maniera interessante non trovate?? Spero vi piacerà il suo decorso!! Che dite del mio bel Jason con gli occhi blu?? XDXD Mamma mia che bello... XD

Comunque per oggi finiamo qui, il prossimo sarà venerdì! SAUUU!!

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