Ciò che tu non mi dai (Parte I)
5:50 del mattino. Casa Malfoy.
Monica Hansel era davanti alla porta della villa, seduta su un muretto che circondava l'abitazione e che si apriva nello svelare la passerella che portava direttamente in spiaggia.
Per sua fortuna era solita alzarsi presto, anche se quel giorno, doveva ammetterlo, si era svegliata più di mezz'ora prima, oltre a non essere riuscita ad addormentarsi subito.
"Sono un po' agitata, in effetti."
Sì, era così. Lo sguardo era diretto verso le proprie mani che sostenevano la bacchetta di Cipresso. In pochi ne conoscevano il nucleo, ma era quasi certa che Hakira avesse iniziato a fidarsi di lei prima che di chiunque altro, proprio perché ne conosceva il forte contrasto intrinseco.
In parte, l'idea di dover abbandonare la propria bacchetta la intristiva, ne andava molto orgogliosa, visto che la rappresentava totalmente ma... dall'altra parte era perfettamente consapevole che lei, più di chiunque altro, avrebbe capito la sua necessità, la consapevolezza che aveva tutta la forza necessaria per fare quel passo avanti. Un passo che sarebbe riuscito ad elevarla magicamente. Del resto, la curiosità e la voglia di apprendere erano una parte preponderante della sua personalità... e non meno l'enorme ambizione, caratteristica del suo rarissimo nucleo.
Sorrise debolmente e accarezzò la superficie del manico. Sentì subito nuova sicurezza infusa dallo strumento magico, come spesso accadeva. Sapeva di stare facendo di tutto per riuscire a non averne più la necessità ma era altrettanto consapevole che, con o senza bacchetta, lei sarebbe rimasta sempre la stessa.
E questo era molto più che sufficiente.
-Ripensamenti?-
Erano le sei in punto e il suo istruttore si era appena smaterializzato davanti alla porta di casa, dove non aveva intenzione di bussare... o tutti quelli che avrebbero potuto, certamente, si sarebbero affacciati dai loro balconi e le avrebbero lanciato una ciabatta in testa .
Monica alzò i grandi occhi verso Darco che si stava accendendo una Magh rossa e poi tornò sulla propria bacchetta -Mi chiedo se... una volta appresa la magia senza bacchetta, potrei utilizzarla per amplificare i miei incantesimi con la bacchetta.-
Darco alzò gli occhi violetti su di lei, era ancora buio per cui apparivano piuttosto scuri in quel momento. La strega non gli appariva assonnata, diversamente da come aveva immaginato.
Le sue parole gli avevano fatto assumere un'espressione ben poco convinta -Se senza bacchetta riuscirai anche solo a sollevare una foglia da terra, sarà già un ottimo risultato.- e lapidario si staccò dalla porta, cosa che fece anche lei, dal muretto però, seguendolo -Quindi sarebbe possibile?-
Non demordeva, notò il ragazzo, mentre si muoveva verso il garage e cercava la sua Mercedes. Ovviamente, ogni automobile di origine babbana presente nel commercio magico, era frutto di una produzione non segnalata, plagiata e modificata in alcuni aspetti che la rendevano totalmente adatta ad un mago, come l'incantesimo di pulizia, l'assenza della necessità di elettricità o benzina per funzionare, una climatizzazione ottimale e immediata, il pilota automatico con la capacità sia di volare che di immergersi sott'acqua, nonché la smaterializzazione immediata. E, cosa scontata, ogni incantesimo determinava costi aggiuntivi. L'unico tratto babbano che permaneva, oltre alla carrozzeria e i materiali di cui era costituita, era la modalità con cui la si poteva guidare.
-Sì, ma solo se fossi naturalmente più brava con la magia senza bacchetta rispetto a quella con la bacchetta. Cosa che non è e non sarà.-
Una volta raggiunta l'automobile moderna, Darco fece sparire il mozzicone e sbloccò le portiere, entrando per primo. Monica lo seguì, venendo investita dal bianco intenso degli interni e dalle linee di LED blu che percorrevano i contorni dell'abitacolo.
Non diede particolare attenzione ai dettagli, lei era decisamente più una tipa da scopa... e poi aveva ben altri pensieri in testa.
-Quindi voi Demoni potreste usare entrambe, come mai non lo fate?- non le interessava se lo stava disturbando con le sue domande. Non se ne sarebbe rimasta zitta per tutto il tempo, solo per farlo contento.
Darco intuì che l'alunna aveva tutta l'intenzione di sfruttarlo come fonte di conoscenza e, per quanto ne sopportasse poco la presenza e le repliche, era sempre meglio che vedersi costretto ad abbassarsi al suo livello e discuterci.
-Le bacchette per i Demoni, in particolare per i Purosangue e per gli Ibridi come me e i miei fratelli, sono un sostanziale intralcio. Il nostro potere è troppo elevato per riuscire ad attraversare la bacchetta e lasciarla integra. Per questo ci concentriamo direttamente sulla magia diretta... anche perché affiancarsi a una bacchetta per anni e poi abbandonarla, spesso non giova, a livello emotivo.- scandì, vedendola quindi accusare la mezza provocazione e tornare a guardare la sua bacchetta, anche se non mancò la sua replica, come sempre -Dipende dalla determinazione del mago.- sostenne, cosa che stuzzicò un sorrisino perfido sul volto di Darco -Naturalmente... un mago senza alcun ripensamento, pensiero o particolare affezione verso la propria bacchetta, sarebbe certo l'unico in grado di poter utilizzare la magia diretta.-
Anche Monica stirò un mezzo sorrisino, scuotendo il capo e guardando fuori. Ovviamente si riferiva a i suoi apparenti dubbi nella questione -Non ho alcun ripensamento, ma ho amato sin da subito la mia bacchetta, ricevendo da lei tutto ciò che desideravo perché mi riflette totalmente. Entrambe però sappiamo che per ottenere ciò che si vuole, spesso, bisogna fare dei sacrifici... e non m'interessa quali saranno, Darco.- ultimò, nominandolo per giunta, facendogli capire che aveva ben ricevuto l'antifona... e continuava a non fregargliene niente.
Ovviamente, la cosa non poté che infastidirlo. Era veramente una spocchiosa.
Mentre erano in volo verso la loro direzione, decise di accendersi un'altra Magh e, per per prendere il pacchetto, dovette scendere con lo sguardo, notando rapidamente il colore del legno della bacchetta della ragazza. A quel punto non poté proprio evitare di commentare -Cipresso?-
La bruna fu molto sorpresa nel sentirlo indovinare in un colpo e si volse a guardarlo, vedendolo tirare e scandire, visto che la risposta era sulla sua espressione -Sicuramente morirai sacrificandoti per qualcuno o per un ideale.- e storse la bocca, vagamente schifato mentre ultimava -Hai ragione, non potrebbe rifletterti maggiormente.-
La strega sbatté gli occhi, allibita davanti a quel commento del tutto inappropriato e per giunta senza senso per lei, così gli rispose -Devi aver studiato le bacchette in maniera piuttosto superficiale, per esserti dimenticato che la principale caratteristica del legno di Cipresso è...-
-...La nobiltà d'animo? Sono ben lungi dall'essere una persona superficiale, cara streghetta. Ritengo solo un enorme spreco avere grandi ideali, carattere e potenzialità per poi sacrificarli per un qualsivoglia motivo.- ultimò, facendo spallucce e lei scosse il capo, incredula a quel punto -Sacrificarsi per chi si ama è il vanto più elevato che uno possa avere.-
-Sciocchezze. Lo è piuttosto distruggere chiunque ne infici la sua felicità. Sacrificarsi, vuol dire che si è affrontato qualcosa che per noi era troppo grande, con la consapevolezza che lo fosse, e aver così lasciato chi si amava solo, alla mercé del pericolo. E' uno degli atti più egoistici che esistano, perché portano gloria, senza alcun merito.-
Monica era sconcertata davanti alle sue parole. Erano terribili... ma poste in quella maniera, non poteva negare che presentassero un barlume di cinica logica.
-Non se non si ha alcuna scelta.-
Ultimò, abbassando il viso e intristendosi appena. Certo era che i pensieri duri del ragazzo erano abbastanza impopolari.
-Molto di rado non si ha una scelta, ma quando si sa di non averla, bisogna fare tutto il necessario per migliorarsi ed essere all'altezza della situazione. Oppure trovare qualcuno che lo faccia al posto nostro.-
Le sembrava con quell'ultima frase che stesse parlando proprio di lui... e poi di lei.
-Si può giudicare solo quando ci si trova nella situazione. Definire, comunque, il sacrificio un atto egoistico, mi sembra davvero assurdo.-
-Solo perché senti tua la consapevolezza che un giorno potresti sacrificarti per chi ami e lontano da te l'egoismo. Hai un'elevata considerazione di te stessa, questo è certo.- e liberò una mezza risata, piena della solita spocchia.
-Lo confermo, mi piaccio molto...- sostenne l'altra, con convinzione stavolta, cosa che lo sorprese appena. Dimenticava che era finita a Serpeverde... e non dubitava che fosse proprio per quel motivo. La sua boria sovrastava ogni altro suo tratto. –...E continuo a non vedere correlazione fra Senso di sacrificio ed Egoismo, semplicemente per il fatto che i morti sono morti. E non possono vantarsi poi di un bel niente, a differenza di chi sconfigge le avversità.-
-Beh, il vantaggio per chi sconfigge le avversità, sta proprio nel potersi beare delle sue azioni, con l'assoluta obbiettività. E se non accetti la correlazione, è solo un tuo rifiuto personale, non perché tu non la veda.- disse, facendo spallucce e ultimando poi -Dentro dev'esserci la corda di cuore di qualche Drago...-
Notoriamente, bacchette aventi un nucleo di Corda di cuore di Drago appartenevano ai maghi più potenti. Erano però anche piuttosto volubili, perché se estorte da un duellante migliore, cedevano la loro fedeltà a quest'ultimo. Erano, tuttavia, derivanti da delle bestie che sapevano il fatto loro, indomabili, determinate... e spesso testarde, talvolta persino ottuse.
Monica capì rapidamente che idea si era fatto di lei, anche se l'aveva intuita già da tempo... del resto, non era certo il primo a pensarla in quel modo, anche se almeno, per quanto i suoi pensieri fossero così immensamente cinici, aveva degli argomenti e offriva spunti di riflessione particolari.
Decise così di conservare la propria bacchetta nella manica, spostando lo sguardo fuori dal finestrino, notando uno stormo di uccelli attraversar loro la via -Già... mi chiedo quale sarebbe la tua, piuttosto.-
Vedendolo iniziare a planare in una grande valle, dove dominava un bel lago blu.
-Prima che la distruggessi, da piccolo, era di Tasso con Ali di Fata nel nucleo.-
-Tasso... come Lord Voldemort, wow...!- ultimò con vago sarcasmo, ridendosela appena mentre scuoteva il capo. Considerando la bacchetta che gli era stata affibbiata, era proprio assurdo che si permettesse di insultare la sua... senza nemmeno conoscerla poi.
-Mi chiedo se li abbia studiati tu, i legni delle bacchette.-
-Sì, sì... finiscono solo fra le mani di persone straordinarie, nel bene... e nel male.-
Sottolineò, guardandolo, mentre lui replicava -Allora... conoscerai anche la natura del nucleo.- e stirò un sorrisino compiaciuto, vedendola storcere la bocca e indicarlo, presentendolo con un gesto teatrale della mano -No, di' pure.-
Lo stava beffando, per caso? Si stava prendendo delle libertà che ben presto le sarebbero passate, questo era indubbio.
-Le Ali di Fata permettono alle bacchette in cui sono contenute di fare del reale male fisico solo a chi se lo merita. Rifiutano totalmente di colpire gli innocenti, per questo vengono utilizzate in tutti i carceri demoniaci, da mezzodemoni in grado di padroneggiarle, poiché sanno decidere chi è colpevole e chi non lo è, anche se rendono impossibile mentire all'esecutore. Tra i comuni maghi è impossibile trovarle, poiché necessitano sempre di un mezzodemone con un potere impressionante.
-Inutile, se esplodono dopo qualche incantesimo.- replicò lei, rapidamente, mentre lui atterrava sul prato.
-A cinque anni non ero così abile a controllare il mio potere.- le fece notare, con fare rilassato, cosa che annoiò visibilmente lei. Era insopportabile.
Una volta giunti a destinazione però, Monica decise di cambiare argomento -Quindi, come farai a insegnarmi a usare la magia diretta?- gli chiese, scendendo dall'auto come aveva fatto anche lui che si appoggiò al muso e inserì le mani in tasca. Monica lo stava fronteggiando, con le braccia conserte.
-Prima di tutto, valuteremo se possiedi davvero o meno un'attitudine.-
-Che significa?-
-Significa che appureremo se la magia entra in tuo soccorso, quando ti trovi in una situazione di stress.- e le tese la mano, scandendo -Dammi la bacchetta.-
Lei ignorò il gesto, abbassando un momento gli occhi e tornando a guardarlo -Non la userò. In ogni caso non pensavo che la magia diretta fosse quella emotiva...-
A quel punto, davanti al fare poco collaborativo di lei, rispose, disfattista -Disobbedisci ancora una volta e me ne vado, strega. Non sono uno a cui piace ripetersi.-
Fu fin troppo impositorio per il gusto di lei che certo non era proprio abituata ad obbedire senza una reale motivazione, ma decise di farlo, anche perché lui era il maestro, dopotutto.
Fece slittare la bacchetta in mano, da che era inserita nella manica e gliela porse a palmo aperto, dicendogli -Prendila per il manico, non le piace essere toccata altrove.-
Darco non poté quindi che commentare con sarcasmo, quando acciuffò la bacchetta e ne attraversò tutto il dorso col pollice, notando diverse spine ergersi sulla superficie appena sfiorata -Una bacchetta capricciosa, che strano...-
-Quindi imparerò a gestire la magia emotiva?- tentò di dissuaderlo dall'interesse che stava mostrando nello scocciare la sua bacchetta, mentre la punzecchiava ancora con le dita, persino sulle spine. Era proprio un bambino.
-Niente affatto.- fece, andando ad osservare in controluce il riverbero verde smeraldo di una spina che aveva fatto crescere più delle altre, tastando quindi ora il manico con più interesse e continuando -Lo stress è differente dalla furia e dal terrore, situazioni in cui la magia emotiva fa la sua entrata, ma non è a questo tipo di sensazioni che la magia diretta risponde inizialmente, bensì, come ho già detto, in una situazione dove vuoi usare la magia anche se i tuoi sentimenti principali sono la frustrazione, l'irritazione, la preoccupazione e un generale senso di disagio. Riassunto: stress.- ultimò quindi, afferrando con più decisione la bacchetta di lei e agitandola verso il prato, cosa che allarmò subito lei -Che stai facendo!? Non voglio che la obblighi a fare incantesimi!- e fece per prendergliela dalle mani, ma lui tirò indietro il braccio e scattò verso di lei -Eppure scommettiamo che alla fine avrete imparato entrambe?! Cos'è? La disciplina è facoltativa ad Hogwarts? Poi ti chiedi perché non riesci a ottenere il massimo...!-
-Questo non c'entra niente con le lezioni che ancora non abbiamo affatto iniziato!-
-Stai discutendo ancora?!- domandò a quel punto lui, corrucciando lo sguardo e infastidendosi definitivamente, vedendola stringersi il labbro inferiore fra i denti, mentre il suo orgoglio veniva schiacciato -Lei non c'entra niente con tutto questo...- gli sibilò comunque, facendogli notare che sì, effettivamente era molto legata alla sua bacchetta. E questo non l'avrebbe certo aiutata a separarsene, checché ne dicesse lei.
-Tu e lei imparerete prima di ogni altra cosa ad obbedire. Levati.- e la fece spostare, staccandosi dalla macchina e andando ad osservare il cespuglio che aveva creato con il suo incantesimo.
Monica, vagamente agitata, era alle sue spalle. Lo vide piegarsi sulle ginocchia e avvicinare la mano allo strano fiore dalla campanula nera e allungata che il giovane stava muovendo nell'aria per osservarlo meglio, ma non lo stava toccando.
-Hai mentito.-
Lo sentì accusarla, mentre si metteva dritto e con un gesto secco e breve delle dita faceva polverizzare la pianta appena creata. Quindi si volse a guardarla, duramente. Lei non gli stava dedicando un'espressione migliore -Non pensavo necessitassi conoscere il vero nucleo della mia bacchetta.-
Darco la trovò fastidiosa, come sempre, ma non le rispose mentre di lato iniziava a sollevare il palmo della mano, cosa che coincise con il tremare del terreno. Monica sgranò gli occhi, allibita e, benché il compagno la stesse ancora fissando col solito fare algido, alle sue spalle poté notare l'intera massa d'acqua iniziare a sollevarsi. Quando il palmo si fermò, furono le dita a raggiungersi sopra di esso e, allo stesso modo, i contorni del lago si raggiunsero, creando prima una forma irregolare, a fico, poi divenendo una sfera quando la mano del compagno si strinse a pugno.
Stava facendo tutto quello senza nemmeno guardare il suo obbiettivo.
No, decisamente non erano paragonabili, magicamente parlando.
-Questo sarebbe il potere di Sharlize, se riuscisse a utilizzarlo?- gli domandò però, del tutto affascinata e decisamente meno aggressiva di quanto si aspettasse.
Darco fu altresì sorpreso che avesse tirato in ballo proprio lei in quel momento, anche perché c'era una strana nota di tristezza nei suoi occhi.
-Sì.- le rispose. Era piuttosto irritato visto che le sue intuizioni su di lei avevano certamente toppato... anche se, dopotutto, la cosa aveva ben poca importanza se ciò che mostrava di sé era il comportamento di una ragazzetta capricciosa.
-Sai nuotare?- le domandò, vedendola a quel punto spostare i grandi occhi su di lui, con aggressività malcelata -Sì.-
-Magnifico.- le rispose, mostrandole un sorriso compiaciuto che l'atterrì rapidamente.
L'istante più tardi era dentro quella sfera d'acqua ghiacciata e, ovviamente, la prima cosa che provò a fare fu quella di uscire da essa a nuoto.
[Ho bloccato temporaneamente la smaterializzazione, cerca di raggiungere la superficie in ogni modo ti venga in mente]
[Perché mai questa situazione dovrebbe stressarmi e non farmi incazzare o spaventare?!]
Fu molto sorpreso di sentirla rispondergli mentalmente e con chiarezza, doveva aver sfruttato la connessione mentale che aveva appena creato con lei.
Il suo tono non variò, comunque [Beh... perché non sono qui per ucciderti. Mi sembrava ovvio.]
[Dubito che vedermi affogare ti turberebbe tanto!]
E, proprio in quel momento vide spuntare la sua testa dal bordo superiore della sfera d'acqua. Lui si era invece infilato la bacchetta nella tasca dei pantaloni e si era appena preso un libro [Sento che ti piace molto lamentarti...]
E la trascinò di nuovo sott'acqua con un movimento della mano piuttosto distratto.
[Piagnucola di meno e trova un modo per uscire da lì che non sia il nuoto, strega.]
La bruna, piuttosto sorpresa nel venir trascinata di nuovo sott'acqua, spalancò gli occhi e, quando fu di nuovo al centro della sfera, decise di muoversi verso la superficie, ma si fermò prima di raggiungerla.
"Dovrei cercare un incantesimo di propulsione che mi facesse direttamente schizzare fuori di qui... potrei usare l'incantesimo di schianto ma per avere un rinculo sufficiente, dovrei trovarmi davanti a un ostacolo molto vicino..."
Dovette tornare però a galla a prendere fiato, prima di potersi concentrare sul suo piano.
Quando lo fece, Darco alzò gli occhi sul suo libro e la vide immergersi da sola, prima che fosse lui a farlo, si era quindi posizionata davanti a uno scoglio che seguiva la debole corrente interna alla sfera d'acqua e che non permetteva a niente di sedimentare o di uscire dal basso.
La vide posizionarsi davanti e guardare il masso con convinzione, mentre pensava a qualche incantesimo che l'avrebbe fatta uscire definitivamente dalla sfera. Aveva capito rapidamente di dover fare da sola.
Abbassò di nuovo lo sguardo sul proprio libro e lanciò un'occhiata anche alla bacchetta, ogni tanto vibrava, ma la ignorò... come ignorò la sua padrona nell'ora successiva, quando si stancò di attendere. Erano le sette e mezza, ormai, il sole era sorto da un po'.
Con un gesto secco di indice e medio la fece sbalzare fuori dall'acqua a gran velocità, davanti a lui.
Ovviamente era tutta bagnata e, quando la fece cadere a mezzo metro da terra, la vide prendere a tossire sul terreno, mentre tremava.
Ah già, era fine Novembre e loro si trovavano in Francia, probabilmente l'acqua era piuttosto fredda.
La cosa non lo impensierì che per pochi secondi, infatti fece subito adagiare la sfera d'acqua nel cratere lasciato e la liberò dal suo giogo con delicatezza, senza che tutto ciò che vi era immerso rimanesse troppo traumatizzato dallo spostamento.
-Non possiedi alcuna attitudine.- sentenziò, prendendo la bacchetta e lanciandogliela in terra, davanti al viso, con fare annoiato.
La bruna si morse il labbro e, mentre sussultava, afferrò la propria bacchetta, mormorando -Incendio.-
E intorno a lei si accese un cerchio di fuoco, che scaldò immediatamente l'aria intorno a lei, facendola sentire subito molto meglio.
Riprese a tossire, mentre lui la osservava, poi la sentì dirgli -Ma tu già lo sapevi, questo.-
-Ovvio, sei una comune strega, anche se sei convinta che non sia così.- sostenne il rosso, vedendola stringere la mano attorno al manico della bacchetta e dirgli -Quindi? Questa era la tua lezione? Dimostrare che avevi ragione?-
E stavolta, i suoi grandi occhi, illuminati da quel fuoco che l'avviluppava, saettarono su di lui, con rimprovero e delusione... E non certo verso se stessa.
Già...
Autocritica zero.
Darco stirò un sorrisino bieco, muovendosi verso di lei e piegandosi sulle ginocchia, raggiungendola... ma quella non parve intimorita, nemmeno per un istante, benché i brillanti occhi violetti di lui fossero rischiarati dai raggi del sole.
Sì, erano ufficialmente gli occhi più belli che avesse mai visto... anche se, per sua fortuna, riusciva a ignorare l'avvenenza maschile quando serviva.
-Dimostrare? Niente affatto, streghetta, non c'era un bel niente da dimostrare, sto solo attuando il metodo opportuno. Verificare l'assenza di attitudine alla magia era il primo step. La prossima volta conoscerai il secondo.-
E agitò rapidamente la mano, facendola asciugare in un momento e spegnendo il fuoco sull'erba.
-E adesso alzati e sali in macchina.-
Monica era molto provata dall'intera mattinata. Afferrò la bacchetta e si mise in piedi, vedendolo muoversi verso la portiera dell'autista -Devo andare a scuola, sono le otto.-
Gli disse, vedendolo spostare gli occhi violetti su di lei e annuire, soddisfatto -Ottimo.- e fece per entrare in macchina ma lei gli disse, prima -Quando... quando sarebbe la prossima??- le aveva detto lui che ci sarebbe stata una successiva lezione, giusto? Non era pretenzioso incalzarlo per avere una data!
Darco indossò un paio di occhiali da sole e replicò, gelidamente -Lo saprai a tempo debito. Non sarà domani, in ogni caso.-
Lei strinse i pugni ma decise di non rimbeccare stavolta.
Lo vide accendersi una Magh e mettere in moto. Si guardarono un momento, mentre il parabrezza li divideva, poi lui fece planare l'auto, lasciando a terra lei e muovendosi verso casa propria.
Non gli interessava di averla lasciata sola in un luogo sperduto, né che con ogni probabilità gli avesse detto una sciocchezza sul fatto di dover tornar a scuola, visto che era domenica e per loro, la domenica, era inspiegabilmente vacanza.
Quando tornò a casa, erano appena le otto e venti e ovviamente trovò i genitori intenti a fare colazione, nelle loro tute da ginnastica.
-Ciao, tesoro!!- lo salutò allegramente la madre, guardandolo come si guarda qualcuno che cela un segreto che si vuole a tutti i costi conoscere -Dov'eri di bello??-
-Davvero? La vuoi prendere così da lontano??- le domandò infastidito il figlio, muovendosi verso il piano cucina per prepararsi un caffè.
Stranamente, nel tragitto verso casa, anzi che levare dalla sua mente il pensiero della sciocca strega per concentrarsi sulle cose davvero importanti della sua vita, non riusciva a non pensare al suo dannato nucleo... e al modo in cui aveva tentato di celarglielo.
"Che razza di stupida ingenua... ancora non ha capito con chi ha a che fare."
La madre stava agitando le ginocchia, ormai più curiosa che mai, mentre Tom sembrava del tutto rilassato mentre beveva il suo tè.
-Va bene! Lo ammetto! Com'è andata la prima lezione?? Come ti sembra Monica?-
Erano due domande ben diverse e lui cercò di essere esaustivo -E' più fastidiosa di quanto non pensassi. Mi auguro che abbandoni presto quella sua dannata bacchetta e impari ciò che deve, così non sarà più un mio problema.-
Spazio Autore:
Eccomi qui!! Allora? Che mi dite di questa prima lezione? Vi dico subito che per me sono delle parti molto divertenti da scrivere. Monica e Darco hanno idee molto contrastanti e mi piace farle impattare le une con le altre. Voi che ne pensate? Chi aveva ragione fra i due? Mamma e papà Malfoy riusciranno a estorcere al loro pargolo tutte le informazioni che desiderano?? Lo scopriremo nel prossimo! So che ancora non ho risposto alle recensioni, ma questo mese ho molto da studiare, per cui andrò un po' a rilento! Ma mi rimetterò in pari certamente appena dato l'esame! Alla prossima che sarà mercoledì!
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