Beccate! (Parte III)
Lì, la Malfoy arrossì appena, scattando di nuovo fuori a guardare il cielo plumbeo -Questo non c'entra niente. E' parte della famiglia, difenderei ognuno di voi da chiunque, se ne aveste bisogno. Da quel punto di vista, per me, siete tutti uguali.- ultimò convinta -Ed è così anche per lui.-
-Certo che lo è.- sottolineò Bryanna, con voce gentile -E' per questo che sono convinta che tu possa fidarti di lui. Dubito che parlarci seriamente, anche se non proprio di te e Eamon, sia poi questo grande problema, no? Almeno potresti cercare di capire qual è il suo vero obbiettivo. Se lo facessi e le sue motivazioni fossero banali, sicuramente gli rovineresti il gioco, non trovi? Si annoia a farlo a carte scoperte.- sottolineò, guardandola eloquente, riuscendo finalmente a stuzzicarla -Quindi dici che dovrei rompergli le uova nel paniere?-
-Certo... ma cerca di non essere disfattista, come la mattina della festa di Hazel!- e la guardò storto, vedendola arrossire -Ancora?! Ti ci vuoi mettere anche tu!-
-Sei stata molto scorbutica e lui è stato davvero dolce e gentile con te! Mi spiace, ma non hai alcuna scusante!!- la sgridò ancora, lasciando la Malfoy senza parole. No, non le era mai stata fatta la morale... visto che la moralista era lei.
-Ma...! Oh, andiamo! E' assurdo! Sono stata vittima delle sue prese in giro per anni, poi, improvvisamente decidete che è maturo e che vuole fare amicizia e nel momento in cui io lo rifiuto... sono quella stronza. Non siete corretti e questo l'ho detto anche ad Ale.-
-Non siamo più a scuola, non siamo più dei ragazzini o perlomeno non più quei ragazzini! Nessuno di noi! Fattene una ragione, perché da questo punto di vista hai torto, Eliza. Hai ragione a pretendere il rispetto ma non mi aspetto da una persona come te di vederti abbassare al livello di una persona dispettosa!-
La Malfoy era purpurea, tutto si sarebbe aspettata, tranne che avrebbe ricevuto una ramanzina come quella.
-Mi sento in colpa ancora, anche se non dovrei! Avevo tutto il diritto di restituirgli qualcosa, cavolo...-
-Ormai è tardi e non mi pare affatto che a scuola tu ti sia mai trattenuta!-
-Con lui era impossibile prendersela! Aveva sempre la scusa pronta per tutto! Quando tutti sapevano che la maggior parte degli scherzi potevano nascere solo dalla sua mente perversa!-
-E' un tipo creativo...- tagliò corto la Smith, ricevendo l'occhiataccia della Malfoy, ma non accusandola -E in ogni caso, ribadisco. Ormai è tardi! Quindi piantala di pensare di aver ragione! Sei l'unica a pensarlo, anzi, non ci credi nemmeno tu, altrimenti non ti sentiresti certo in colpa!-
Riuscì finalmente a zittire la Malfoy, che storse la bocca e guardò fuori pensierosa.
Bryanna si lasciò cadere di nuovo sul letto, visto che dalla foga si era levata in piedi, poi la sentì dirle -Gli parlerò, mi confronterò con lui per capire cosa vuole ma solo perché sono principalmente una persona corretta, che si accorge anche quando sbaglia. So di essermi comportata male con lui, anche se speravo di poter essere giustificata, per una volta. A suo tempo nessuno gli ha mai fatto pesare il suo comportamento aggressivo verso di me.-
-Era ingiustificato, come lo sei stata tu?-
E non la vide arrossire. Eliza chiuse gli occhi e poggiò la fronte al vetro -Lo so che ero insopportabile, non c'è bisogno di ribadirlo ogni volta.-
-Quindi non era ingiustificato.-
-Quindi pensi sia giusto maltrattare qualcuno che non ti piace.-
-Penso che a sedici anni sia comprensibile. Non a trenta.- sottolineò l'altra, con la risposta pronta. E questo perché aveva ragione.
Rimase in silenzio, capendo che si riferiva proprio a lei con quell'ultima frase e annuì, staccandosi provata dal vetro e dicendole -Non sono persona che riesce a a tenersi questo genere di cose dentro, lo sai.-
"Ne ho già troppe che mi tormentano..."
-Se questo tuo errore avrà segnato una riappacificazione fra di voi, allora sarò felice che tu l'abbia fatto.-
E lì, la Malfoy si volse a guardarla, vedendola sorriderle apertamente e muoversi ad abbracciarla. Corrispose affettuosamente, sentendola così ultimare –Dai, sono certa che fra qualche settimana avremo entrambe delle novità da confidarci- e ridacchiò pettegola, facendo appena sorridere un'Eliza poco convinta.
Non sapeva quanto in realtà avesse ragione...
Il pranzo era ormai avviato e, durante la preparazione, Sharlize, che aveva invitato a casa a pranzo il suo fidanzato. Era seduta sul divano fra le sue braccia, mentre osservavano un programma babbano.
Il moro le stava stampando dei baci sul collo e accarezzandole un fianco, con estrema tranquillità, mentre lei sentiva la fame svanire lentamente, convertendosi in altro.
"Oh, no... ricomincia, cavolo!"
In quei giorni nausea e mal di testa non le avevano dato alcuna tregua. La sua mente non faceva altro che ricordarle che era ora che parlasse seriamente con Viktor, magari in presenza di Ares, così avrebbe sicuramente evitato di... saltargli addosso.
Divenne purpurea al solo pensiero, ma le parole del fidanzato la distrassero -Ah, poi mi son dimenticato di dirti com'è andata l'altra notte con i compagni...-
Quando il Demone iniziò il suo racconto, sperò davvero di distrarsi nel sentirlo raccontare, peccato che, al nominare le sue compagne Grifondoro che gli stavano sempre appiccicate, in particolare Melody, la sua mente tornò improvvisamente al bacio che aveva rubato a Viktor, quando se ne sarebbe dovuta andare di corsa da quel dannato balcone. Offrì al suo ragazzo un un sorriso pacato, facendo finta di ascoltarlo mentre il suo corpo rabbrividiva al ricordo di quella lingua che attraversava il suo palato.
Il suo sapore così maschio, così eccitante e... infinitamente sbagliato.
Si dannò quando si rese conto che il suo ventre si era contorto davanti a quel bacio rimembrato, insieme al suo tocco, al suo profumo.
Cielo, fortunatamente non soffriva le temperature ma... una piacevole calura aveva iniziato ad invaderla.
–... da voi, vero??- le domandò così il ragazzo, vedendola annuire con una breve risata, anche se non aveva idea di che cosa stesse dicendo.
In quel momento, vedere sua madre scendere le scale e salutarli, riuscì a tirarla fuori dal tunnel proibito in cui era finita poco prima.
-Ciao!- La salutò allegramente, vedendo la donna rispondere allo stesso modo -Ciao, ragazzi! Vado a controllare il pranzo! Papà è con zio Dorian, ma sta per tornare!- e i due la videro sparire in cucina, quando tornarono da soli, Sharlize tornò a guardare il fidanzato, vedendolo osservarla a bocca storta -Non hai ascoltato una sola parola, vero??- la sgridò, vedendola avvampare, sconvolta -Ma...! Sì, certo!-
E lui annuì, domandandole -Per cui pensi che avrebbero dovuto smistare Melody da voi, giusto??- incalzò, vedendola boccheggiare un momento e lui decise così di saltarle alla bocca, con uno scatto, cosa che la portò a tornare indietro con il capo, atterrita.
Fu come se le avessero ficcato un ago in una tempia, in un momento.
Il suo colorito cambiò e, per evitare che l'espressione perplessa del compagno si trasformasse in un interrogatorio, dissimulò abilmente.
Liberò una risata e si coprì la bocca, mentre lui capì che gli aveva solo fatto uno scherzo -Non è divertente, sai??-
E quella decise di alzarsi, ancora divertita -Lo è eccome! Ahahah! E comunque mi scappa la pipì... non volevo interromperti, ma la cosa ha preso totalmente il dominio della mia mente, ciao!!- e scappò via mentre lui era allibito, anche se le disse dietro -Guarda che lo so che non è vero! Sei sempre distratta in questi giorni!-
Lei, che ormai era al piano di sopra, gli disse, prima di chiudersi la porta alle spalle -Ma non è vero, amore!!- e la sentì ridere ancora, per poi chiudersi la porta alle spalle.
Chi, stando nella camera di Skarlet, che teneva spesso la porta socchiusa, non aveva potuto fare a meno di sentire la conversazione fra i due fidanzatini, era stato Darco. Il Malfoy stava studiando per l'esame che avrebbe avuto da lì a pochi giorni, ma il dibattito fra i due l'aveva incuriosito, in effetti.
Quando però sentì la sorella chiudersi in bagno di fretta, decise di uscire dalla camera e lasciar perdere Skarlet che si era addormentata su un libro, mentre gli dava le spalle.
Si mosse quindi verso il bagno, visto che anche lui aveva notato un atteggiamento un po' strano della ragazza, verso il fidanzato.
Sapeva che i due avevano avuto sin da subito delle difficoltà dal lato intimo, ma la sua gemella non aveva mai voluto sottolinearle particolarmente, dicendogli che erano argomenti da donne.
La cosa lì per lì non l'aveva sfiorato troppo, ma, visto che non era la prima volta che la vedeva fuggire in bagno mentre stava con Filipp, decise di accostare la mano alla porta, avvertendo ogni rumore interno al bagno.
Stava palesemente invadendo la sua privacy, ma la cosa non gli interessava molto.
Sentiva chiaramente lo scorrere dell'acqua del rubinetto e della doccia, nello stesso momento e poi degli altri rumori di sottofondo, come dei sospiri trattenuti... o magari dei singhiozzi. Aveva il respiro affannato? O stava addirittura piangendo??
"Ma che succede?"
Si domandò, molto sorpreso davanti a quelle due opzioni che non riflettevano affatto la condizione che diceva di stare vivendo la sorella.
Era il suo fidanzato che le stava provocando tutti quegli ansiti?
Fece così per varcare la soglia, poggiando la mano sulla maniglia, ma questa si piegò prima che lo facesse lui e i due gemelli si fronteggiarono.
-Ah!- ovviamente, a Sharlize prese un colpo, mentre l'altro la scrutò con attenzione -Stai bene?- le domandò quindi, gelidamente.
E l'altra scattò come una frusta -Col cavolo! Mi hai fatto prendere un colpo, Darco!- e lo mandò a quel paese, superandolo sbuffante.
Darco la seguì con lo sguardo e decise di tenerla d'occhio con più attenzione da quel momento in poi. Non aveva gli occhi rossi, per cui non aveva pianto, ma il suo comportamento restava estremamente sospetto... e il suo istinto solitamente non sbagliava.
-Vai in missione, tesoro, vero??-
Era quasi ora di cena, ormai e Lara, pronta per uscire, stava per farlo insieme al compagno che stava mangiando senza troppo garbo un panino con wurstel, cipolla e maionese colante. Lo raggiunse, posizionò la mano sul retro del panino, facendo in modo che con il morso la maionese non le sporcasse il pavimento e il biondo annuì, per poi prenderle la mano e leccargliela, lanciandole un'occhiata furba -Quando torno ti voglio qui...-
E lei gli sorrise pacifica, annuendo -Ci sarò, non preoccuparti.- e si sciacquò la mano nel lavandino mentre lui la vedeva sistemarsi la gonna aderente e che le avvolgeva magnificamente il fondoschiena, benché la stringesse alle ginocchia -Dove stai andando??-
La bionda si asciugò e gli rispose, pacata -A cena da Ian e Falko.-
E, senza badare affatto alla reazione del compagno, andò a prendersi la borsetta, visto che non aveva bisogno di una giacca, essendo l'abitazione del fratellastro a pochi passi da casa sua.
-Scusami!?-
Le domandò però l'altro, incredulo, poggiando il panino e raggiungendola, ma lei gli indicò il lavabo -Ehi! Fai attenzione con quelle mani! Non ho voglia di cambiarmi!-
-Ma stai veramente andando in quella casa!?-
-Non è la prima volta e, se venissi anche tu, sono certa che te ne innamoreresti!-
-Ancora con questa storia!? Possibile che ti sia davvero fissata!?-
-Possibile, piuttosto, che tu non l'abbia ancora capito?! Non ho alcuna intenzione di litigare adesso, comunque. Quando sei a casa, passa, magari puoi prenderti il dolce.- pensò, come se fosse normale per loro, comportarsi così.
Lui era allibito, non aveva idea di cosa dirle... ma purtroppo, avendoci discusso davvero troppe volte in quei giorni, non voleva litigarci ancora. Anche perché era davvero brava a tenergli il muso.
-Non puoi proprio rinunciare a questa cosa, vero?-
-No, anche se mi piacerebbe che venissi tu stesso... almeno per capire che non c'è niente di rischioso. Ma resta pure nella tua posizione e continua a temere per me, visto che ti piace tanto.- e gli prese i polsi allontanando le mani da lei e andando a rubargli un bacio a fior di labbra -Fai attenzione in missione, ciao.-
Lui continuò a guardarla con quell'adorabile espressione da cucciolo, ma stavolta non riuscì a farla desistere.
Era la seconda volta che Ian la invitava, se avesse rifiutato ancora avrebbe inviato loro il messaggio sbagliato.
Raggiunse l'abitazione con passo rilassato, mentre i capelli molto mossi quella sera ondeggiavano attorno alla sua figura.
Fronteggiò quindi la porta e, dopo un breve sospiro, fece per suonare, ma la porta si aprì prima -Allora avevi ragione, moccioso.-
-Te l'avevo detto che sarebbe venuta!-
Falko, in tenuta da casa e appoggiato al battente dell'ingresso con un gomito mentre con l'altro si accarezzava appena la barba incolta, guardava dall'alto la lupa che quindi levò gli occhi carmini su di lui, alzando un sopracciglio davanti alla sua perplessità e indisponenza. Voleva intimidirla?
-E' ancora valido l'invito?-
Gli domandò quindi, diretta e Ian, sorpreso, spalancò gli occhi, mentre divideva l'ennesimo tuorlo dall'albume, vicino al tavolo. Il Mezzo era tutto sporco di farina, fin troppo. Sicuramente Falko gli aveva fatto uno scherzo.
-Ma certo! Ignoralo! Fa solo l'idiota, come al solito!- lo sgridò arditamente, ma il padrone di casa continuava a fissarla, come lei fissava lui.
Era evidente che la risposta non gliela doveva certo dare Ian -Allora?- sollecitò, vedendo il bruno lanciare lo sguardo felino sulla strada, sporgendosi verso di lei e obbligandola quasi a poggiare il nasino sul suo torace scultoreo e nudo, mentre lui controllava se stava passando qualcuno -E lo sfigato? L'hai legato al piede del tavolo?-
Le domandò con fare naturale, tornando indietro e scendendo a guardarla. Lei non si era mossa di un millimetro -No, stanotte è in missione. Forse passa più tardi per il dolce.-
E Falko la guardò ben poco convinto, mentre le rispondeva e le permetteva di passare, indicandole il salotto con fare svogliato -Peccato, non ne sarà rimasto.-
-Ah, beh, che sia quello...- e indicò i due contenitori con le uova, poi se stessa –...O questo, sono certa che ne sarà comunque soddisfatto.-
E gli girò la faccia, senza bearsi troppo dell'effetto che aveva avuto la sua plateale provocazione.
Subito dopo si mosse verso Ian che, vedendola fare per salutarlo indietreggiò -Oh no, non voglio sporcarti!-
E Lara se la rise, poco interessata, afferrandogli la maglia e spingendolo ad avvicinarsi, baciandogli le guance, poi guardò le numerose ciotole che lo fronteggiavano e fece il giro del tavolo, sfilando davanti a Falko mentre quello continuava a leggere solo plateali provocazioni da parte sua.
A che gioco stava giocando??
-Che cosa c'è per cena?- domandò, sedendosi davanti al giovane Gamma e quello scandì, scontento -Sappi che ho preparato tutto io! Lui non ha alzato un dito!-
E indicò Falko, che gli diede una pacca sulla schiena, bella forte, spingendolo a sbattere contro il tavolo, mentre staccava la nuvola di farina che ancora lo ricopriva. Il movimento fece agitare le ciotole piene di uova, cosa che spinse il ragazzo a fermarle, atterrito -No!-
Mentre Falko si sedeva capotavola e rispondeva, offeso -Ma se ho anche aperto la porta!?-
E ricevette l'occhiataccia del coinquilino, mentre Lara sembrava divertita dalle loro baruffe.
-Ho tagliato dieci cipolle da solo! Mentre tu sei scappato pur di non piagnucolare! Ho avuto gli occhi rossi per un'ora!.- continuò il giovane, mentre il padrone di casa lamentò -Ma dovevo recuperare il sonno! Quanto ti lamenti!-
E Ian scosse il capo, tornando poi su Lara, ammorbidendo lo sguardo e sorridendole gentile -Sei molto bella stasera!-
La bionda arrossì appena, davanti a quel complimento del tutto inaspettato e schiuse le labbra, non sapendo cosa rispondere -Oh, gra... grazie...-
Era la prima volta che riceveva da un maschio etero un complimento che non fosse finalizzato a nient'altro.
Falko aveva invece alzato un sopracciglio. La naturalezza del compagno lo sorprendeva quando meno se lo aspettava.
-E dimmi, come hai fatto a convincere Rich a passare di qui, più tardi??- le domandò sempre Ian, curioso, iniziando a montare gli albumi.
La lupa però davanti a quella domanda, tornò naturale e fece spallucce, rispondendogli -Gli ho dovuto spiegare un altro paio di volte la situazione, ma alla fine credo si sia arreso alla cosa. Non so però, sinceramente, se verrà qui più tardi, forse è ancora presto.-
E Ian annuì, gentile -Lo capisco, anche se mi piacerebbe rivederlo...-
Lara così decise di volgere la conversazione in un'altra direzione -Sai, da poco è persino uscito con Alì.- e il lupo scattò con gli occhioni azzurri e lupini su di lei, domandandole -Ah, e come sta? Non mi è parso ci fosse alla festa di... Hazel, giusto?-
-Esatto. No, non viene mai ai compleanni... ma Rich le ha fatto capire che il suo comportamento non è normale e che se ha del disagio deve esprimerlo, non tenerselo dentro come fa da anni.-
E Ian annuì, totalmente d'accordo -Sì, ha fatto bene. Te l'ho detto, secondo me questa scelta la sta proprio ossessionando.- e controllò che gli albumi fossero ben montati mentre mescolava tuorli, zucchero e della crema verde intenso che attirò presto l'attenzione sia di Lara che di Falko.
-Sì, lo penso anche io...- rispose lei, un po' distrattamente e, quando vide il giovane poggiare la ciotola, fece per passarci golosamente il dito dentro ma Falko fu più rapido e le prese la ciotola -Che roba è questa??- domandò il padrone di casa, infilando due dita nei pochi resti rimasti e Lara, scontenta lamentò -Ehi, fallo assaggiare anche a me!-
E l'altro le tese le dita intinte nella crema, guardandola malizioso -Tutta tua...-
Ma quella intese rapidamente le sue porche intenzioni, così parve pensare alla cosa e si avvicinò a lui con la sedia, facendo accostare le loro ginocchia nude. Gli prese poi la mano, guardandolo convinta ma altresì offesa -Non provare a muoverla! So benissimo che stai cercando di fare!-
E il bruno assunse un'aria innocente -Io?? Quando mai? Siamo amiconi io e te, ormai.-
Tenne a sottolineare, vedendola quindi assumere un'aria scorbutica che lo divertì, mentre la notò poi spostare lo sguardo sulle dita, gli aveva afferrato la grossa mano con le sue e, seppur un po' indecisa, si era mossa verso indice e medio di lui, tesi verso la sua direzione.
Poi Falko fece giusto in tempo a sbattere le ciglia che le dita gli dolsero immediatamente, mentre la ciotola che teneva nell'altra mano era ormai sparita.
Era stata assolutamente fulminea e ora, mentre si gustava la crema che c'era sulle sue dita, si leccava le proprie, immerse nella ciotola sporca -Continua pure a sognare!- gli disse, candidamente e quello, infastidito, si portò le dita dolenti alla bocca, leccandole e guardandola, cosa che la indispose, anche se non si spostò da lì.
-Forza, restituiscimi la ciotola!-
E lei, sentendosi presto sgridare dal cuoco, assunse un'aria innocente -Eh? E perché?-
-Perché non voglio che vi roviniate l'appetito! Forza!- e allungò una mano, con fare severo, cosa che la divertì, anche se obbedì -Uffa.-
E l'altro allontanò la ciotola da entrambi -Lei cosa ha risposto quando Rich le ha detto così?-
Continuò il discorso precedente, mentre Lara sentiva chiaramente il contatto con il ginocchio caldo del lupo affianco a lei, lo stava muovendo impercettibilmente sul suo, cosa che non poté che distrarla appena -Niente di che, come al solito. Non è di molte parole, anche se Rich ha notato di essere riuscito ad imbarazzarla con quel discorso. E' evidente che almeno sul suo disagio ci abbiamo preso.-
E Ian annuì convinto, mentre creava un amalgama verde chiaro molto invitante che depose all'interno di una forma per torte.
-Okay, ci sono. Ora la metto in forno e vado a farmi una doccia.- e guardò minacciosamente Falko -Vedi di ripulire e apparecchiare! Non voglio che lei alzi un dito!- lo sgridò, vedendolo assumere un'aria allibita -Se avessi saputo che farla venire avrebbe dovuto significare... ehi! Moccioso!-
Ma quello era già salito al piano di sopra con un sorrisino compiaciuto. Avrebbe fatto, ovviamente, con molta calma.
Lasciò la coppia sola e il bruno si levò in piedi sbuffante, iniziando a riporre ciotole sporche una sopra l'altra.
Lara gli aveva dedicato tutto il suo sguardo, sembrava molto attenta.
-Hai intenzione di continuare a goderti lo spettacolo o alzi quel grosso fondoschiena e fai qualcosa anche tu?- le domandò, con il cipiglio e lei ne venne rapidamente contagiata, era molto tentata di lasciarlo fare da solo, ma non voleva fare la bambina dispettosa.
Né voleva obbligarlo a comportarsi diversamente da ciò che sentiva.
Sperava di essersi avvicinata un po' a lui, durante la festa di Hazel... ma evidentemente si era sbagliata.
Ora lo fissava in silenzio, mentre lui iniziava a chiedersi a che caspita stesse pensando, ma la donna sospirò e si levò in piedi, abbassando definitivamente lo sguardo e muovendosi verso il lavandino, alla ricerca di uno straccio per pulire il tavolo sporco.
Falko, notando che probabilmente si era offesa, raccolse le ciotole sporche con una mano e si posizionò proprio dietro di lei, gettando le ciotole nel lavabo laterale, mentre lei inumidiva lo straccio e lo strizzava.
Lui così ne approfittò per lavarsi le mani, circondandola inevitabilmente mentre accostava il mento affianco al suo capo.
Sentì il suo calore intensificarsi non appena il suo torace aderì alla schiena di lei e così commentò -Menomale che eri lucida l'altra volta.-
Era risentito.
Palesemente risentito!
Sentendolo assumere quel tono, scattò con il capo di lato, mentre lui si stava lavando le mani con l'acqua che stava usando lei.
-Come, scusa!? Ero lucidissima! L'unico ubriaco eri certamente tu, carissimo!- sostenne, convinta e il lupo, a quel punto, dovette scendere a guardarla, infastidito -Infatti quello a culo girato sono io.-
Spazio Autore!
Non vedo l'ora di farvi leggere il prossimo XD, lo adoro! A sabato belle! Spero di sentirvi numerose!! 🥰🥰🥰
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