Amare è ferirsi (Parte I)

Il 26 Dicembre Hayden Malfoy si vide allo specchio per la prima volta dopo molti giorni. I suoi occhi non erano azzurri come sempre, apparivano più chiari, quasi offuscati da uno strano grigiore. Si era appena destato da un sogno tormentato, ma il batticuore continuava ad agitarlo.

Corrucciò lo sguardo e inghiottì sonoramente, non certo di voler guardare al suo fianco.

Chiuse gli occhi, espirando sonoramente e si volse alla sua destra, riaprendo poi gli occhi.

Storse la bocca un momento, allungò una mano di lato e sfiorò la coperta. In un'altra realtà avrebbe potuto accarezzare la schiena fredda e pallida di Hazel, vedere i suoi magnetici occhi rubini aprirsi, guardarlo e sorridergli, mentre la vampira gli offriva il suo affettuoso buongiorno.

E invece quello sarebbe stato solo il primo di una lunga serie di giorni in cui la presenza della sua migliore amica, nonché sorella acquisita, non sarebbe stata altro che un ricordo. Benché macchiato oramai dalla falsità.

Lì, strinse la coperta fra le dita con forza, vedendo la mano tremare e sentendo la rabbia dargli quel calore che gli mancava.

Quel sentimento però riuscì anche a spazzare via tutti i deboli pensieri che l'assenza della ragazza avevano facilmente fatto riaffiorare. Non sarebbe stato facile associare in automatico la vampira a qualcosa di negativo. Era fin troppo abituato a considerarla una persona di fiducia, probabilmente la più affidabile fra i suoi confidenti.

Con quella consapevolezza e l'ira che stava cercando di ammansire ogni tentativo di pentimento, decise di scendere di sotto, in cucina.

Avrebbe spiegato a tutti cos'era successo.

Il giorno di Natale, quando ormai stavano sparecchiando, gli avevano raccontato che Hazel era sparita dicendo che per lei la festa non era ancora finita. Aveva salutato tutti e poi era sparita in velocità, anche se il suo comportamento aveva lasciato perplessi i più. Mani tremanti, occhi lucidi... era apparsa piuttosto strana.

Sua madre aveva tentato di insistere, ma Hazel doveva aver approfittato della confusione generale, data dal pranzo luculliano, per andarsene senza destare eccessivi sospetti.

Non aveva idea di dove sarebbe andata.

Probabilmente si sarebbe rifugiata nell'antica villa di qualche suo amico Reale, probabilmente avrebbe cercato un nuovo modo per annientare i suoi sensi, i suoi pensieri e le sue malefatte soprattutto, così da non sentire il peso insostenibile che doveva essere ormai diventato il suo senso di colpa.

Magari sarebbe andata alla ricerca proprio di quel Vladimir Tepes che con enorme faccia tosta, come ogni buon vampiro, si era proposto a lei senza alcun ritegno.

"Già, che vada a riempire il mondo di persone meschine come lei! Non me ne importa un accidente!"

Giunse in cucina proprio con quel pensiero e fu abbastanza sorpreso di vedere quasi tutti attorno al tavolo.

C'erano i suoi genitori, con Mara, Sharlize e i gemelli, Darco, Eva e Skarlet. Eliza ancora non era tornata, i corsi di approfondimento non duravano meno di una settimana.

Non credeva di aver temporeggiato tanto a letto, fissandone il lato vuoto.

Come ogni 26 dicembre erano tutti visibilmente provati dalle giornate di fuoco appena trascorse.

Lo salutarono e lui andò a sedersi al suo solito posto. Era corrucciato ma nessuno per il momento gli chiese niente, anche se immaginavano da cosa dipendesse il suo malumore. Era l'unico che Hazel non aveva salutato, dopotutto, aveva approfittato del fatto che si fosse spostato in bagno.

Eva e Darco erano forse gli unici a sembrare freschi e arzilli, considerando le tute da ginnastica che indossavano, forse si erano svegliati presto per allenarsi.

Sharlize e i gemelli, dopo la loro notte di fuoco, facilmente scoperta dai vampiri di casa, erano stati costretti a smettere di comunicare fra loro, benché potessero parlare con altre persone, anche se erano tutti e tre presenti. Era però meglio evitare gli stessi discorsi, o di parlare uno dopo l'altro, altrimenti si rischiava di incrociare le conversazioni. L'anello si era scaldato varie volte mentre testavano la sua sensibilità. Forse quella sarebbe stata la fase più semplice.

Certo, Ares era tornato il solito burbero al risveglio e, nonostante i baci di Sharlize, non erano riusciti a riattivare la sua anima.

-Non avresti proprio dovuto bere quella robaccia, pa'...- esordì con una sgridata Darco, verso il genitore e quello non mancò dal fargli sentire il suo sarcasmo: -Grazie per avermelo detto così... tempestivamente-

E Mara rincarò la dose, severa -Sono d'accordo! Almeno tu sei in piedi, mio marito ha già detto che rimarrà a letto fino al prossimo Natale, così da potersi prendere la sua rivincita.-

E Tom ghignò appena, rammentando almeno di averla avuta vinta a quella gara di bevute -Lo aspetta solo l'ennesima sconfitta.-

Tanya roteò gli occhi a quel punto, guardando Skarlet che smanettava al telefono -Ma non hai ancora notizie di nessuno? Evil mi sembrava preoccupata ieri, Raul è sparito da tempo, Eliza è al corso, anche se potrebbe mandarci un messaggio e... Hazel? Cosa dice? Torna o no per pranzo?-

-Non mi risponde nemmeno lei, ma'! Sto cercando di chiamarli tutti e due, ma non mi rispondono. Raul si dev'essere rincoglionito a Bonnemort! Scommetto che Hazel è con lui! Traditori...- commentò, offesa per essere stata esclusa.

-Credo che questa sia sicuramente la definizione più adatta per lei.-

Intervenne a quel punto Hayden, vedendo a quel punto tutte le teste e gli sguardi scattare su di lui. Rimase un momento in silenzio e scandì, verso la sorella -Dubito che ti risponderà mai, Skarlet. Mi dispiace, ma ho scoperto su di lei delle cose imperdonabili... e l'ho cacciata via da casa.- dichiarò rapidamente, come se si fosse appena levato un dente.

Skarlet, scioccata, si alzò lentamente in piedi, mentre le espressioni dei commensali erano sempre più sconcertate.

Tanya, pallida in viso e tremante, domandò al figlio -Mentito? Ma cosa dici?-

-Ha sempre agito alle mie spalle, in ogni momento. Mi ha mentito da quando è entrata in questa casa e quando ormai aveva capito che ciò che voleva non sarebbe riuscita ad ottenerlo... ha messo in atto il suo piano. Ha portato Jazmyne in una discoteca, drogandola e rischiando che si facesse violentare da dei sudici vampiri... il tutto per allontanarci e approfittarsi di me.-

Inutile dire che quel discorso confusionario non lo capì praticamente nessuno.

-Ma tu non...!- fece per intervenire Skarlet.

-Spero avrai una spiegazione ben più chiara di questa! Nessuno ha capito un accidente!- la interruppe però Tanya, battendo una mano sul tavolo con rabbia e alzandosi in piedi a sua volta.

Se era arrivato a cacciare Hazel per una delle loro sciocchezze, stavolta Hayden non l'avrebbe passata liscia.

-Voleva me! Voleva che fossi suo! Capisco che possa essere un'idea assurda, ma a quanto pare le serviva un bel trofeo! Ha preferito calpestare ogni mio pensiero o sentimento per giungere al suo scopo!-

-Perché ti ama! Razza di coglione!!- berciò a quel punto Skarlet, in lacrime e stavolta fu il turno di Hayden quello di alzarsi, con evidente shock -Tu... tu sapevi!-

-CERTO!- replicò subito la Malfoy, singhiozzante -E se vuoi sentirlo, sono stata proprio io a consigliarle quel piano!-

Hayden era purpureo, indietreggiò, facendo cadere la sedia alle sue spalle -No, tu non puoi averlo...-

-E sai che ti dico? Ci siamo riuscite perfettamente! Alla prima occasione Jazmyne ha avuto il dubbio se darti o meno le spalle, e cosa ha fatto? Ah?-

-Sta' zitta...- le disse fra i denti il fratello, lanciandole un'occhiata funesta, ma quella si smaterializzò davanti a lui, spintonandolo -Cosa ha fatto!?- berciò -Si è limonata i primi due tizi che le sono capitati a tiro! O ti stai crogiolando nell'idea che sia stata drogata od obbligata!? Niente affatto!-

-Basta...!- si portò le mani al capo, Hayden, in lacrime, sentendo ora il tradimento da un nuovo fronte. Skarlet però avanzava indomabile e furiosa -Nessuno avrebbe mai toccato Jazmyne senza il suo consenso, e il consenso c'era eccome! L'hai visto, c'eri anche tu!- e lo indicò, non aspettandosi però lo scatto del fratello -Adesso basta!!-

Gridò, scaraventandola dall'altra parte della casa, furibondo. Tutti lo sgridarono ma lui si smaterializzò in salone, prima che lo bloccassero e fece, verso Skarlet -Anche tu mi hai tradito! Come hai potuto!? Mi hai sempre preso da coglione, trattandomi come una schifosa pezza da piedi, ma mai avrei creduto che saresti arrivata a tanto! MAI!-

Il telefono di Skarlet suonava da tempo, ma nessuno ci aveva fatto caso.

Skarlet, sfondata la porta della cucina e finita poi sul tavolo del salotto, spaccandolo dopo l'urto, sollevò la schiena, gridando -Certo! Sei un cieco! Non ti sei mai accorto di quanto Hazel fosse importante! Che è lei che ami, non Jazmyne!-

-Proprio come un coglione! Certo, come no!- berciò l'altro, interrompendo le sue parole ma lei appariva ormai disperata mentre il fratello troneggiava su di lei -E ora... ora che l'hai cacciata, che le hai fatto credere di odiarla... si ammazzerà!- ultimò, scoppiando in lacrime.

Fu proprio in quel momento che successe qualcosa di inaspettato.

Nella stanza piombò un Rich pieno di ferite, ma non meno rabbioso di loro. Vedendo Skarlet piangente fra i resti del tavolo e con suo fratello che, con fare minaccioso, le stava così vicino, non ci vide più e scattò all'attacco. Lo afferrò per la casacca del pigiama e lo lanciò contro la rampa di scale, con forza, additandolo -Cosa pensi di fare!?-

Skarlet era senza parole e, a quel punto, decise di intervenire il padrone di casa.

Era stato l'unico a restare in muto silenzio. Bisognava capire cosa stava davvero balenando nella testa di Hayden, a suo parere. -Adesso basta.- e allungò una mano verso Rich che si piegò su se stesso e guardò verso Tom, rabbioso.

-Sei impazzito, Rich!?- urlò anche Hayden, ma fu sua madre a replicare -No! TU sei impazzito! Ti rendi conto di che cosa hai fatto!?-

E Skarlet, sebbene a fatica, raggiunse Rich che digrignava i denti, cercando di opporsi alla schiacciante forza di Tom che gli opprimeva i polmoni.

-Basta, papà! Così gli farai male!- non poté che dirgli Skarlet e l'uomo, che vedeva solo gli occhi accecati di Rich, scandì -Calmalo e andate.-

E liberò il ragazzo che gli domandò -Hai visto cosa le ha fatto, possibile che la cosa non t'interessi?!-

-Ho visto e sentito ogni cosa, a differenza tua. Skarlet.- e guardò la figlia, eloquente. Quella però non ci stava. Iniziò a curare il lupo, pieno di squarci e le cose distrutte in casa iniziarono a ripararsi autonomamente -Non ci sto! Non esiste che approviate una cosa del genere, solo perché lui è una persona stupida e... e insignificante!-

-Non ti permettere!- rimbeccò Hayden, rimessosi presto in piedi, fra le pedate spaccate della rampa, dopo l'urto subito.

-Sta' zitto!- ribatté la sorella verso il maggiore, ma tornò sui genitori -Sappiate che... che se Hazel non tornerà... non lo farò nemmeno io! MAI PIU'!-

Berciò, riprendendo presto a piangere e sentendo Rich uggiolare al suo fianco, mentre le accarezzava la schiena. Non riusciva a vederla in quello stato, anche se ormai aveva intuito cosa fosse successo. Hayden doveva aver scoperto del loro piano... un piano a cui lui si era sempre opposto.

Certo, non avrebbe mai creduto che il cugino sarebbe arrivato a tanto, ma era certo che non l'avrebbe mai presa bene, se avesse saputo la verità.

Probabilmente anche lui si sarebbe sentito trattare da stupido... e questo perché loro erano cresciuti fra i Grifondoro. Non avevano mai amato i sotterfugi delle serpi.

-Complimenti! Metti i nostri genitori davanti a una scelta del genere! Brava! Sai sempre come arrivare al tuo scopo! Eh, Skar?! Anche calpestando i sentimenti degli altri! E' evidente che vali non più di lei da questo punto di vista! Forse anche meno!- e Rich tornò di nuovo a irritarsi davanti alle parole del cugino, ma Skarlet gli afferrò il polso, cercando di tranquillizzarlo.

-Finitela! Hazel tornerà in questa casa perché è nostra figlia e perché è chiaro che deve offrire a tutti le sue spiegazioni! Sei stato molto vigliacco a cacciarla e a parlare di ciò che aveva fatto senza darle la possibilità di replicare! Bravo! Questo è il coraggio dei Grifondoro!?- lo additò la madre, vedendolo diventare purpureo.

-Skarlet, andate. E sappi che non sei nella posizione di darci una scelta, visto che non esisterà mai nessuno che mi obbligherà a rinunciare a uno solo di voi.  Non ti permettere mai più.- ordinò Tom verso la figlia, sgridando anche lei e vedendola stringere le labbra tremanti, rapidamente infervorata. Fece per andarsene, lanciando un'occhiata piena d'odio al fratello ma quello la indicò, prima che abbandonasse la casa con il lupo -Sappi che a me non importa un bel niente di queste imposizioni! Decido io se voglio o meno perdonare qualcuno, e tu non fai esclusione! Sappi che se non mi chiederai subito scusa e non ti rimangerai ciò che hai detto... ti troverai davanti a una scelta! E se sceglierai lei, che torni o meno, dovrai dimenticarti di me!-

Tanya e Tom lanciarono nuove occhiatacce al figlio che sembrava aver ignorato completamente le loro parole, fecero per intervenire, ma Skarlet si volse a guardare il maggiore, offrendogli solo il suo disgusto -Niente di più semplice. Sei una persona orribile e sarai tu a dovermi pregare perché ti perdoni. Non dimenticherò mai quello che le hai fatto. Sei un mostro insensibile!- e detto questo abbandonò l'abitazione, chiudendosi la porta alle spalle.

-L'abbiamo trovata.- fece poi Darco insieme ad Eva, verso sua madre. La donna annuì in direzione dei figli e tornò su Hayden che però fissava lo spazio vuoto lasciato da Skarlet.

"Non ha avuto un minimo di indecisione nel rispondermi... come se non aspettasse altro che questo."

Quindi... lo aveva sempre detestato in quel modo?

-Io sono profondamente delusa da questo comportamento, Hayden. Non avrei mai creduto che saresti arrivato a tanto.- sostenne Tanya, guardando con incredulità il figlio e quello, presto singhiozzante, ferito anche da lei, fece per rispondere, ma il padre lo anticipò -Andiamo, Hayden.- e quello scese le scale, vedendo la madre tornare in cucina e fare per smaterializzarsi da Hazel, ma Hayden le disse dietro -La tua empatia non sembra funzioni proprio con tutti i tuoi figli, eh!? Non riesci minimamente a capire come io mi sia sentito preso in giro? Come mi sia sentito tradito... è troppo difficile, vero?-

-Ci hai scavalcati, ignorando quello che avremmo potuto dire o che avrebbe potuto dire lei in sua difesa!- replicò la madre, con gli occhi lucidi. Era la prima volta che arrivava a sgridare il suo primogenito.

-Si sarebbe fatta uno stupido pianto nel tentativo di sensibilizzarvi e voi ovviamene l'avreste considerata la vittima che aveva agito solo in nome di un amore malato, che prevedeva solo menzogne, falsità e biechi piani di conquista! Mentre io sarei stato il carnefice che l'ha rifiutata!-

-Se non l'ami come ti ama lei, non è colpa di nessuno. Sarebbe bastato che ti esprimessi chiaramente e lei l'avrebbe accettato... se ha agito così, è stato solo per paura di perderti.- sostenne Darco, vedendo ora il maggiore indicarlo -Ma bene, sembra che anche tu fossi a conoscenza di questo segreto! Adesso si scopre che tutti lo sapevate!-

-Che Hazel ti amasse... era ormai cosa nota per me. A nessuno ha mai offerto gli sguardi che dedicava a te e non te ne sei mai davvero reso conto, se hai agito così.- continuò il minore.

-Ma possibile che nemmeno adesso riesci a vedere le cose come stanno? Mi ha tradito e preso in giro! Perché sembra solo a me una cosa assurda!?- domandò, incredulo e Tanya scosse il capo, raggiungendo Darco ed Eva -Hazel è mia figlia, e tornerà a casa sua. Che continuiate a farvi il muso non m'importa... ma non permetterò mai che tu ce l'abbia sulla coscienza, Hayden. E questo perché so perfettamente quanto potrebbe farti male una cosa simile, un dolore imparagonabile a quello che provi ora.-

Sostenne la donna, facendogli capire che lo conosceva fin troppo bene -Andiamo, ragazzi...- e guardò Sharlize e Mara prima di andare via, insieme a Darco ed Eva.

-Hayden, vieni con me.- scandì invece Tom, verso il figlio che alzò gli occhi sul genitore -Posso sapere il perché!? Non ti vergognerai di sgridarmi qui davanti a loro! Magari fra poco potrebbe darti manforte anche Dorian!-

E fu l'occhiata severa del Demone quella che intercettò, stavolta. Arrossì e deglutì, vedendolo fargli strada, senza dirgli nient'altro.

Lo seguì, offeso. Non era mai stato davvero sgridato dai suoi genitori, certo non immaginava che avrebbero iniziato a farlo a trent'anni.

Seguì il genitore in giardino, muovendosi verso il labirinto di siepi dove, anni prima, un adepto del Titano e una giovane Eliza tredicenne si erano scontrati.

Hayden aspettò che il genitore parlasse, vedendolo andare a sedersi sul muretto che circondava la fontana posta all'ingresso del piccolo labirinto.

-Si suppone che i genitori, per essere considerati tali, debbano offrire ai loro figli la forza e la sicurezza per poter affrontare il mondo e soprattutto le persone, senza mai abbassare la testa, senza avere dubbi, senza mai perdere la fiducia nelle proprie capacità o nei propri sentimenti.-

Hayden strinse la bocca, incrociando le braccia sul petto. Non immaginava che la loro conversazione non sarebbe iniziata con una sgridata.

-E' dunque evidente che con te, e tutti i tuoi fratelli, chi più chi meno, io e tua madre abbiamo fallito miseramente.- sottolineò quella parola con rimprovero, ma verso se stesso.

-Esclusa Eva, per ovvie ragioni, tutti avete manifestato profonde insicurezze in questi anni. Alcuni le nascondono con atti di plateale dispotismo, alcuni con risposte acide, piene di sarcasmo e altri, come Hazel, con assurdi piani di conquista.- Hayden spostò lentamente gli occhi su di lui, facendo per rispondere, ma il padre lo anticipò -Anche se nessuno, tranne te, aveva utilizzato la fuga.- e finalmente arrivò la sgridata tanto attesa.

Assottigliò lo sguardo e replicò -Se l'ho cacciata è stato solo per impedirle di abbindolarvi con le sue parole.-

-Perché sono uno stupido, io, giusto? Mi bastano un paio di lacrime per crollare ai vostri piedi.- gli domandò, facendo brillare sotto il sole le iridi rubine del demone.

Hayden tirò su col naso e rispose -Con la scusa che aveva agito per amore sì, vi avrebbe convinti di essere stata la vittima! Ma...!-

-Ed è così. E sei stato tu a renderla tale perché no, non sono certo orgoglioso di cosa lei e Skarlet abbiano architettato per far uscire allo scoperto i tuoi sentimenti. Non è così che questi devono manifestarsi, non devono essere mai estorti! I sentimenti devono essere liberi di essere espressi... e se uno non riesce a comunicarli ad un altro, non trova il modo di farlo... allora non sono abbastanza forti. Non c'è da girarci intorno.-

Sostenne l'uomo, che aveva ben chiaro, nella sua testa, come andavano valutate determinate questioni.

-Beh, almeno questo! Mi state trattando come se fossi impazzito! Come se improvvisamente fossi diventato un mostro!-

-Niente affatto. Ma ti tratterò come il bambino a cui sei regredito, perché non c'è niente di più infantile che scappare da qualcosa che presto o tardi bisogna affrontare. Hai pensato di allontanare di casa Hazel e...- liberò una mezza risata -E cosa? Credevi davvero di non rivederla mai più? Che io e tua madre non l'avremmo riportata a casa, che non vi avremmo obbligati a confrontarvi?-

-Beh, io...!- provò a ribattere il figlio, ma l'altro si sovrappose -Cosa, Hayden? Non ti ho mai considerato uno stupido né un pusillanime, ma se hai davvero creduto che avremmo assecondato questa tua scelta senza ascoltare la campana di Hazel... allora ti sei comportato proprio come tale. E dovresti davvero vergognartene, tua madre ha ragione. Sei stato il vigliacco che mai hai mostrato d'essere... e questo solo per colpa di queste infinite insicurezze verso i sentimenti che Hazel ha sempre sbandierato per te e che mai avrebbe potuto simulare. L'ha fatto sempre a cuore aperto e con completa sincerità, cosa che sei tu a non aver mai capito.- e si alzò in piedi, vedendolo scuotere il capo, indietreggiando -Se... se davvero li avesse provati... non avrebbe dovuto aver paura di parlarmene! Non è così, papà! Non sono affatto d'accordo!-

-Ma davvero? E da cosa nasce questa correlazione? Perché mai non dovrebbero essere sentimenti sinceri, anche se dominati dalla paura di non venir ricambiati!? Tu sei il primo ad amare totalmente ognuno di noi eppure verso Skarlet hai avuto immense insicurezze! Prova a negarlo! L'hai forse amata meno, solo perché avevi paura di non essere ricambiato?! Rispondi!-

-NO!-

-E allora di che cazzo stai parlando!?- urlò a quel punto il genitore, vedendo l'altro scoppiare in lacrime portandosi la mano al viso -Sono così... così arrabbiato, papà! Mi ha trattato come lo stupido che... che ho sempre ritenuto mi ritenesse! Quello buono e che si fa fare di tutto perché è uno smidollato! Incapace di prendersela davvero, perché ama troppo tutti quanti!-

-In questo modo pensi quindi di aver mostrato loro le palle?!-

-Ho dimostrato che non ci si pulisce le scarpe sulla mia schiena! Che hanno sempre sbagliato a ritenermi il noioso credulone della situazione!-

-Oh, meglio mostrar loro quanto tieni al tuo orgoglio, giusto? Quanto tu sia pronto a passare sopra anni di amicizia, pur di farti valere e dimostrare che sei un vero uomo, degno della loro ammirazione! No? Pensi di esserci riuscito, Hayden? Sei soddisfatto adesso!?-


Spazio Autore:

Eccomi qua con il nostro capitoletto! Hayden è finalmente venuto allo scoperto! Era ora! Ma nessuno sembra gli stia dando manforte per fortuna! Skarlet è sparita con Rich, chissà che non sia il momento opportuno per qualche coccola extra XD

Alla prossima belle! Sarà Domenica! <3



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