Capitolo 8
La Guerra
Ahh, Jake aveva di nuovo perso di vista la lupa!
Al momento però, la sua preoccupazione era un'altra: era circondato da un branco di lupi intenti a divorarlo con gli occhi ed il loro capobranco alle strette.
Balzò in piedi - anche se stava soffrendo dal dolore per le ferite provocate dal combattimento - e azzannò la gola del loro leader, mettendo fine alla lotta. Con quel gesto aveva dimostrato agli altri lupi che se si fossero avvicinati, si sarebbero imbattuti nello stesso destino. Dopodiché fuggì. Non voleva sembrare un vigliacco ed abbandonare tutto all'ultimo, ma allo stesso tempo Jake non poteva rischiare che gli altri diavoli si rivoltassero contro.
Dunque tornò al campo e Blood si precipitò da lui; in quei giorni aveva percepito qualcosa di diverso nel lupacchiotto grigio – il quale sembrava essere stordito e fuori di sé – ma presentandosi in quelle condizioni, il lupo alfa si sentì in dovere di punirlo con una zannata sulla spalla in segno di disappunto per essersi battuto da solo.
Jake incassò anche quel morso, poi si addormentò dentro una grotta, bisognoso di riposare.
Il giorno successivo, al suo risveglio, si ritrovò faccia a faccia con un gruppo di giovani lupi neri; sobbalzò d'istinto, ma senza paura. Il Clan dei tiranni del selvaggi era pronto a respingerli, ma Blood fu il primo ad interrompere l'assalto; aveva assistito alla sottomissione dei nuovi alleati, disposti ad unirsi al branco nonostante la diversa razza. Quei lupi vedevano Jake come il loro nuovo leader.
Un punto a favore dei tiranni: più lupi avevano dalla loro parte, meno erano quelli da battere in futuro.
Eppure a regnare vi era ancora la legge della sopravvivenza che prevedeva tutti contro tutti.
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La bellezza della vita
Da quel giorno in poi le acque si erano calmate, i lupi delle altre razze non attaccavano da mesi. L'arrivo dell'estate era il periodo perfetto per addestrare i nuovi arrivati e ricompensare Jake con il giusto riposo. Molti cuccioli crebbero, altri nacquero, e il clan si iniziava ad allargarsi.
Un pomeriggio di agosto Jake andò a caccia e vide un gruppo di scoiattoli grigi deceduti: qualcuno era passato di lì, il pericolo stava tornando e non era più sicuro far girovagare i giovani lupi per conto loro. Si avvicinò per controllare meglio ed intravide una lupa appartenente al branco; perché si trovava lì? Tutta sola ed indifesa, senza nessuno, e soprattutto lontana più di sei miglia dal campo?
Nemmeno il tempo di dare una spiegazione al quesito che passava per la testa di Jake, che spuntò una fila di cuccioli: la lupa rossa era scappata per proteggere la cucciolata, aveva paura che potesse essere sbranata dai nuovi ospiti del sud.
Jake la tranquillizzò strofinando il muso con quest'ultima, insieme poi tornano al campo trasportando i piccoli in bocca: erano ancora troppo giovani per camminare, la loro vista non si era sviluppata del tutto, ma soprattutto molto numerosi per poter essere trasportati tutti in bocca dalla sola madre.
Jake aggiunse questo bellissimo momento ai suoi ricordi più belli: salvare una giovane lupa in difficoltà e proteggere i suoi cuccioli adorabili era la cosa più bella accadutagli in periodo di guerra.
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