Capitolo 7
La depressione
Jake non era più lo stesso, in questo periodo così brutale, la sua vita non aveva più un senso.
Ogni volta che tornava dalla caccia si sdraiava per terra e rimaneva così tutto il tempo, senza mai chiudere occhio; Non dormiva, non mangiava, non beveva. L'unica cosa che lo spingeva a lottare per vivere era il suo attaccamento ai ricordi felici.
La lupa bianca non era l'unica ad infestare i suoi pensieri, anche la morte della madre, l'abbandono del padre, i fantasmi dei suoi fratelli defunti erano tutti constantemente nella sua testa.
Forse... forse doveva smettere di ricordare per non soffrire... Il dolore doveva passare e l'unico modo per farlo era cessare di esistere.
La sua missione suicida però, era stata rimandata più di una volta da qualcosa che proveniva da dentro, una forza che impediva a Jake di scomparire da questo mondo poiché gli diceva: "Salva la tua razza, il tuo Clan, la tua famiglia..." Doveva battersi in guerra e lasciar decidere a quest'ultima il proprio destino.
Una mattina primaverile di marzo, mentre il branco da caccia tornava al campo, Jake rimase là fuori, senza nessuno, come il lupo solitario che viveva ancora in un angolo buio dentro di lui.
Gironzolava per il bosco, privo di difesa, aspettando che qualche lupo nero o bianco lo attaccasse e lo uccidesse.
Ma aveva fatto una promessa al suo subconscio: vincere la guerra e trionfare con la sua patria.
Dopo trenta minuti di corsa nella foresta oscura e cupa cadde sfinito a terra. Si addormentò sul terriccio bagnato e sognò le sue memorie più belle, anche se poche; erano l'unica gioia che possedeva.
Vedeva sua madre correre armoniosamente in compagnia di suo padre che faceva altrettanto, sfiorandosi i musi, saltando per il torrente. Poco più in là vi erano sei lupetti che scivolavano goffamente sulla neve limpida ogni due per tre.
Poi però, quell'armonia venne spezzata nell'istante in cui il padre si era allontanato dalla famiglia; sfamare sette cuccioli era più difficile di rimanere nel territorio dell'Alaska centrale.
Sua madre, ormai sola, doveva proteggere i piccoli e procurare loro il cibo fino allo sfinimento.
Durante un'uscita a caccia, la lupa si era imbattuta in un grizzly che, alto e possente quale era, aveva esaurito le forze dell'avversaria in pochi minuti. Fu in quel momento che l'orso le diede il colpa di grazia.
Jake a quel pensiero si alzò di soprassalto, determinato a tornare al campo: ormai si era scurito il cielo, non restava molto tempo prima che i diavoli della notte iniziassero ad attaccare.
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L'ultima sconfitta
Mentre tornava alla tana, tra gli alberi c'era una certa presenza che lo stava seguendo... era un lupo del sud!
Jake cominciò a correre consapevole di non essere abbastanza forte per battersi con un lupo di tale stazza, poi con la crisi emotiva che stava subendo, affrontare un combattimento era inimmaginabile.
Si fermò dopo averlo seminato; non sentiva più nessun rumore, nessun ululare, solo il silenzio tombale della selva.
Era una trappola! Il lupo grigio si ritrovò circondato da una ventina di lupi neri, famelici e pronti all'attacco.
Per fortuna lo scontro era stato organizzato alla pari, un duello tra Jake ed il loro capo, non che il suo precedente inseguitore; quest'ultimo nel complesso era un lupo molto grosso, con un ampio torace, le zampe resistenti e il muso squartato da segni di artigli, mezzo cieco. Faceva abbastanza paura, ma Jake poteva farcela... il suo unico obiettivo era uccidere il capobranco, perché il resto del clan si sarebbe sottomesso davanti alla sconfitta del lupo alfa.
Iniziò la lotta e Jake sanguinava già dalla schiena a causa delle profonde squartate da parte del nemico. Per difendersi decise di tirare zampate al punto debole dell'avversario: gli occhi.
Esso allora saltò sopra Jake per impedirgli di sfruttare tale debolezza e gli azzannò la gola nel punto in cui scorreva la vena vitale. Gemendo alzò gli occhi per cercare un possibile diversivo che lo facesse sfuggire alla morte; oltre alla folla di lupi pronti ad aggredirlo, vi era un'altra presenza nel bosco.
Questo significava che il lupo nero non era l'unico che lo stava seguendo: l'anomala presenza finalmente uscì allo scoperto e si ritrovò in mezzo al branco dei diavoli della notte; era la lupa bianca che aveva conosciuto.
Jake sapeva che l'avrebbe incontrata di nuovo! Era felice di vederla, ma si trovava nel bel mezzo di un combattimento. Così fece uno scatto all'indietro sbattendo il rivale sul terriccio macchiato del suo stesso sangue. Ripetè la tecnica due tre volte, fino a spezzare qualche costola del lupo nero.
Jake perdeva sangue, ma il suo avversario era ridotto peggio e non poteva alzarsi; si soffermò un attimo per rivolgere nuovamente un'occhiata alla lupa, ma era scomparsa per la seconda volta.
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