Capitolo 27

Peripezie

Il giorno seguente Jake si svegliò alle prime luci dell'alba, ancora inconsueto alle abitudini umane. Senza aver fatto colazione, si infilò una giacca pesante per affrontare la fredda giornata di montagna ed uscì dal capannone.
Deciso ad apprendere utili nozioni ed imparare nuovi termini, Jake si incamminò lungo il sentiero che conduceva alla piazza. La sua mente era piena di stimoli mentre osservava il paesaggio circostante, affascinato dall'odore della terra bagnata che gli si insinuava nelle narici.
Appena arrivato al villaggio, Jake si sentì un po' spaesato. Non era abituato a quel mondo umano e, in un certo senso, era ancora un lupo dentro di sé.
La piazza, deserta e silenziosa, gli trasmetteva un senso di desolazione – mancava qualcosa e quel qualcosa era la vita.
Senza gli uomini in giro per il paese tutto sembrava inerte, esattamente come nella foresta; d'altronde anche le case erano fatte di legno proprio come gli alberi, e Jake percepiva il fitto bosco come un essere inanimato, privo di vita. Non poteva mangiare la corteccia così come non provava nessun gusto nel mordicchiare le foglie sui rami. Qualche volta i frutti ed i fiori dei cespugli avevano un buon sapore, ma Jake sapeva bene che alcuni di essi potevano essere pericolosi, perciò ne stava alla larga.
Ritornando al presente, sembrava che il villaggio stesse dormendo – Tuttavia non ci volle molto affinché le frenetiche vite degli abitanti riprendessero il loro ciclo rumoroso di ogni giorno.
Qualcuno si era alzato dal letto per aprire le finestre su cui battevano i primi raggi solari, altri si stavano preparando per uscire di casa ed assaporare l'aria fresca del mattino, altri ancora davano inizio alle loro attività commerciali.
Continuando il suo cammino per le strade di pietra, Jake ascoltava attentamente le conversazioni dei paesani, cercando di cogliere nuovi vocaboli o frasi. Ogni volta che sentiva una parola sconosciuta, cercava di ripeterla nella sua testa, cercando di memorizzarla e comprenderne il significato.
Osservando i gesti e le espressioni degli abitanti, Jake cercava di imitarli, intento a capire il senso di quei movimenti.
Quando gli abitanti del villaggio gli rivolgevano la parola, il ragazzo lupo rispondeva con brevi frasi confuse e informali. Non era ancora in grado di parlare in maniera fluida e coerente come un umano, ma faceva sforzi per comunicare e farsi capire.
Mentre passeggiava per il mercato, Jake osservava curioso tutti gli oggetti esposti, sentendo il mugugno delle conversazioni a distanza.
Mise da parte la sua diffidenza e si avvicinò ad un uomo anziano che vendeva frutta fresca. 《Salve!》disse Jake, cercando di imitare il tono cordiale che aveva notato negli abitanti.
L'uomo lo guardò perplesso e rispose con un sorriso gentile –《Buongiorno, giovane. Come posso aiutarti?》– il ragazzo lupo, un po' insicuro, disse lentamente: 《Fame... Io posso mangiare quello?》.
L'uomo capì che il nuovo arrivato stava cercando di comprare della frutta e iniziò a indicare le diverse varietà presenti sul suo banco. Jake prese una mela rossa, imitando la pronuncia dell'uomo mentre ripeteva《Mela, mela》un paio di volte.
Senza preavviso gli diede un morso, percependo il dolciume di quel pastoso boccone. Il venditore non fece nemmeno in tempo a rimproverare Jake che quest'ultimo aveva già rigurgitato il pezzo di mela sul bancone.
《No piace, troppo ahh!》disse lui tirando fuori la lingua per far vedere all'umano il disgusto percepito, poi, con due mani provò a risistemare il frutto sul banco insieme alle altre mele, scostando verso il terreno la parte masticata.
L'uomo era rimasto senza parole; prima che potesse elaborare l'accaduto Jake si era già mimetizzato nella folla. Egli osservò la piccola mela mangiucchiata e si chiese con un tono deluso cosa avesse di strano la sua merce.

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Esplorazione 

Mentre il vagabondaggio di Jake andava avanti da qualche oretta, la giornata di molte persone stava incominciando. 
Continuando la sua passeggiata, il ragazzo lupo si allontanò dal mercato cittadino per godersi un po' di quiete. Dunque, una volta abbandonata la strada principale – affollata di bancarelle e carretti – egli raggiunse un vicoletto opposto alla piazza centrale: si trattava di una via tracciata dal sentiero di pietruzze che legava il centro del villaggio alla periferia, la stessa zona in cui si potevano trovare piccole villette come quella in cui abitava Maya.
Jake la percorse fino a giungere innanzi ad uno spiazzo dove vigeva una vecchia quercia colossale, ed alcune ragazze sedevano sulle sue radici, immerse nelle loro chiacchiere animate.
Il giovane lupo si avvicinò a loro con un sorriso e ripetendo a modo suo una frase che aveva sentito in giro disse:《Buongiorni! Oggi proprio bella giornata, voi pure?》Le giovani si misero a ridere, scambiando l'innocente tentativo di Jake di iniziare una conversazione per un flirt – 《Ah, è la prima volta che ricevo un complimento da uno straniero, ed è pure carino》– disse una di loro con i capelli scuri e le labbra rosee; 《Non sei di queste parti, vero? Hai uno strano accento... Mi piace!》aggiunse un'altra con dei bellissimi occhi verdi.
《E fai attenzione, si dice "Buongiorno" con la "O"》commentò una terza ragazza, continuando a ridacchiare ma senza malizia.
Jake annuì, prendendo nota dell'ultima correzione, poi rispose: 《Già, io vivo lontano, casa è bosco》– lanciò un'occhiata alla foresta distante qualche decina di miglia, rimanendo incantato per qualche secondo, poi riprese a parlare – 《No molto bravo con parole io, però sto imparando》chinò il capo provando un pizzico di vergogna nei confronti delle ragazze con cui stava interagendo. Loro parlavano molto velocemente ed in maniera spontanea, ma soprattutto ridevano tanto! Jake voleva raggiungere quel livello di bravura per diventare un umano a tutti gli effetti.
Le donne continuarono a scherzare e parlottare tra di loro, ma stavolta Jake si limitò a sorridere, accettando i suoi tentativi di conversazione come un normale passaggio nell'apprendimento di una nuova lingua.
《Buona giornata》disse infine, spostandosi nuovamente verso una nuova strada del villaggio.

Più tardi, quando la fame si era risvegliata,  Jake si avvicinò ad un negozietto di alimentari, dove incontrò un giovane commesso intento a sistemare alcune scatolette. 《Ciao, amico!》esclamò Jake, cercando di sembrare amichevole. Il commesso sorrise e rispose:《Ciao a te! Hai bisogno di qualcosa?》A quel punto Jake pensò di elencare tutti i prodotti che voleva comprare, ma si accorse che le parole si stavano incasinando nella sua mente. Prese fiato, sospirò e disse con un tono imbarazzato:《Scusa, nemmeno so cosa dire》.
Il giovane commesso, percependo lo scoraggio nel ragazzo difronte a sé, gli mise una mano sulla spalla e disse con tono rassicurante: 《Nessun problema, amico. Ti aiuto io.》e così fece. Mostrò a Jake i vari articoli tra gli scaffali, elencando i nomi di tutti i prodotti; il ragazzo lupo ascoltava attentamente per cogliere le parole che gli venivano dette, ed alla fine, un po' più sicuro, trovò quello che stava cercando:《Grazie, amico, molto gentile》disse con un sorriso, guardando entusiasta il reparto salumeria.
Prese un po' di tutto senza badare al prezzo di ogni articolo, d'altronde Jake nemmeno sapeva cosa fossero i soldi. Perciò alla fine fu costretto ad abbandonare il suo bottino ed uscire dal negozio a mani vuote.
《Ehi amico, aspetta!》lo chiamò il commesso a gran voce sulla soglia della porta; 《Tieni questo, ma la prossima volta porta con te del denaro. Buona giornata!》disse con un sorriso mettendogli in tasca un pezzo di prosciutto crudo; gli fece l'occhiolino e lo salutò. Jake non comprese il significato di quel gesto, però lo accettò con grande piacere. Ringraziò il commesso e si dileguò.
La giornata di Jake continuò così, cercando di comunicare con i paesani, ascoltando attentamente mentre imparava nuove terminologie. Nonostante le sue lacune nel parlare in modo fluente, egli non si scoraggiava e la sua voglia di imparare era evidente nel suo sguardo determinato.
Mentre il sole tramontava sulle montagne, il ragazzo lupo rifletteva sulla sua giornata. Nonostante gli sguardi curiosi e le parole confuse, era grato per le persone che lo avevano aiutato e considerato come un essere umano.
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