Capitolo 20

Il richiamo della bestia

Erano trascorsi due giorni dall'ultima volta che il lupo aveva messo piede in un ambiente chiuso; una strana forza dentro di sé lo aveva assalito al punto di evitare ogni pensiero, ogni azione, ogni dubbio, per abbandonarsi completamente all'istinto.
Non era poi così insolito adattarsi facilmente alla vita selvaggia, d'altronde era pur sempre un lupo.
Egli aveva ricominciato a sentire l'ebrezza della libertà, il calore dello spirito, il brivido della vita.
La foresta l'aveva accolto sotto ogni sua forma: i delicati raggi del sole riflessi sulle chiome dei pini, il profumo del muschio sulle rocce, la candida neve sciolta sul sentiero, l'odore della terra bagnata nell'aria fresca della condensa, il fruscio delle foglie in cima ai folti rami; la Natura lo stava chiamando. Jake era a casa.
Vagando per il bosco il lupacchiotto grigio aveva ripristinato la sua indipendenza e le sue abitudini – riappropriandosi del territorio dei tiranni selvaggi e cacciando autonomamente le proprie prede, Jake era tornato ad essere un solitario.
I pericoli che circondavano il mondo degli umani non potevano giustificare appieno questo suoi cambi d'umore improvvisi, piuttosto proveniva da un sentimento più profondo, innato, scatenato dal tempo trascorso insieme a Maya. La notte in cui Jake si era trasformato in un uomo, qualcosa in lui era cambiato, non soltanto geneticamente ma anche a livello psicologico. Tuttavia al momento non sembrava essere un problema ritrovarsi allo stato brado tra i boschi dell'Alaska, per Jake era un bisogno naturale.
Ma per accompagnare quel bisogno si era risvegliata anche la fame di tre notti prima: lo stomaco del lupo grigio sembrava essersi allargato più del solito, ed ancora una volta era vuoto; la sua vista aveva iniziato ad offuscarsi e la sua razionalità stava per essere sovrastata dall'impulso di uccidere.
Carne... Della carne... Jake stava iniziando a sentire l'acquolina in bocca che aveva provato quando si era imbattuto nel furgone alimentare; soltanto che questa volta non vi erano mezzi di trasporto in giro né tantomeno selvaggina varia, era tutto fin troppo silenzioso.
Poi Jake sentì una voce – non era quella di Maya che chiamava il suo nome nel tentativo di riportarlo alla vecchia capanna, era una voce ben diversa, sconosciuta.
《Fred?》– disse l'uomo grattandosi la barba corta con due dita – 《Dove sei finito, Fred?》continuò lui guardandosi attorno. Jake era a dieci metri di distanza, accucciato dietro ad un cespuglio: osservava l'individuo con attenzione.
《Senti Fred, ovunque tu sia a me non importa più; ho un hot dog nello zaino che non condividerò con te》affermò parlando alla radura circostante; dopo pochi minuti, senza aver ricevuto una risposta indietro, l'uomo si sedette sul tronco di un albero caduto, appoggiando il fucile sulla neve. Frugò un po' nello zaino tirando fuori il suo pranzo: un hot dog.
L'odore di quel würstel avvolto nel pane caldo raggiunse immediatamente le fauci del lupo, il quale stava già in posizione per saltare addosso all'umano ingenuo.
La fame era tanta e quell'uomo era indifeso: l'occasione perfetta per riempirsi lo stomaco e liberarsi di un nemico che aveva invaso il suo territorio. Jake avanzava quatto quatto alle spalle dell'umano ed il suo spuntino – il suo sguardo era senza pietà e era comparsa la bava nella sua bocca.
Ad un metro di distanza il lupo grigio si fermò.
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Il primo della lista

Ad un metro di distanza la ragazza si fermò.
La bacheca della piazza era talmente povera di notizie che sembrava attendere anche lei l'annuncio dell'evento più importante della stagione. Maya rivolse un'occhiata al volantino che aveva tra le mani, poi spostò nuovamente lo sguardo sulla bacheca: 《È il primo della lista...》sospirò prima di affiggere la locandina pubblicitaria del torneo di caccia con una puntina.
Per un attimo la piazza parve avvolgersi nel silenzio.
《Oh se solo ci fossi tu, Jake...》– mormorò tra sé la bionda, avvicinando due dita alla collana che portava al collo –《Tutto sarebbe diverso, avresti impedito a papà di organizzare questi stupidi tornei e a me di aiutarlo a distribuire questi inutili volantini》aggiunse rigirando il dente di lupo tra le mani; come suo fratello, anche lei aveva un ciondolo simile.
Piccoli fiocchi di neve iniziarono a scendere dal cielo mentre tra i pensieri di Maya riaffiorava ancora una volta il ricordo del suo fratello maggiore scomparso. Tutto ad un tratto le venne in mente il lupacchiotto grigio: era andato via da due giorni ormai, e tra un impegno e l'altro Maya non era riuscita a ricavare del tempo per andare a cercarlo; ma forse Jake non aveva nessuna intenzione di tornare, ed anzi, cinque giorni trascorsi insieme erano stati pure troppi. Non era nemmeno la prima volta che il lupetto fuggiva dal capanno o reagiva bruscamente, d'altronde era pur sempre un animale selvatico. Eppure c'era qualcosa in lui che attirava Maya, riusciva a scorgere nel suo animo di bestia un lato docile ed un cuore grande. Lo aveva capito fin da subito, anche perché Jake non l'aveva mai aggredita, andando contro la sua stessa natura.
《E va bene, consegno ancora qualche locandina e poi vado a cercarlo》disse la ragazza dai capelli dorati non rivolta a nessuno in particolare; prese un mazzetto di volantini dalla borsa di cuoio che portava a tracolla, dopodiché alzò la testa per osservare il cielo di inizio settembre – fece un gran respiro e con una mano sfiorò le nuvole. 《Nevica》disse una voce maschile alle sue spalle.

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Stupido Barry

《Nevica》disse l'uomo dagli occhi vispi e neri; osservando i fiocchi di neve cadere candidi sulle foglie degli alberi, Fred si chiedeva dove si fosse cacciato il suo ingenuo compagno di caccia.
Fu in quel momento che vide il lupo alle spalle dell'amico: 《BARRY!》gli occhi sgranati accompagnavano il suo grido mentre impugnava il fucile; l'uomo il cui nome era stato chiamato dal vento sorrise sollevando un mano in aria, ignaro del pericolo.
《HEY, FREDDY! STA NEVICANDO》disse lui entusiasta del fenomeno; 《SCAPPA, BARRY》cercò di avvisarlo il compagno, ma sia la distanza che il tempo non permettevano una conversazione chiara.
《Cosa hai detto? Ti scappa? Non puoi trattenerla ancora per un po', Fred, scusa?!》
《Sta' zitto! Vai via di lì!》
《Mah, non capisco. Forse dovremmo tornare al villaggio prima che inizi una bufera– PERCHÉ MI STAI PUNTANDO IL FUCILE CONTRO, FREDDY??》
A quel punto Fred si tolse un guanto e fischiò con due dita per attirare l'attenzione di Jake, che, era rimasto dietro al cespuglio ad attendere non perché non avesse più fame e nemmeno per la neve: aveva visto qualcosa manifestarsi davanti all'albero caduto dove risiedeva l'umano – era la lupa bianca.
《Dannazione! Non mi sente...》disse Fred sconsolato, ma decise ugualmente di fare un tentativo e sparare un colpo da quella distanza per far fuori il lupo. 《Stupido Barry》mormorò l'uomo dagli occhi tutt'ora vispi e neri, prima di rilasciare il grilletto. Il proiettile, però, prese una traiettoria indesiderata, andando a colpire il povero Barry.
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