Capitolo 15

Il ciondolo

La ragazza aveva trasportato il lupo fino alla capanna, la quale oramai era divenuta il loro nascondiglio segreto per eccellenza. Mentre rifletteva sull'impulsivo – ma poi non così insolito – comportamento di Jake, notò una punta bianca trasparire tra il folto pelo dell'animale in corrispondenza del collo; per un attimo pensò che si trattasse di un osso rotto, ma pochi secondi dopo Maya realizzò del prezioso cimelio che circondava la gola del lupo. In che modo quell'oggetto a lei tanto caro fosse finito intorno alla larga testa di Jake non lo sapeva, ma di una cosa era certa: rivedere una delle poche reliquie di suo fratello risvegliava in lei una grande nostalgia.
Si affrettò a cercare nei dintorni il cofanetto nel quale era precedentemente costudito quel ciondolo a forma di dente di lupo, – il vecchio capanno era l'unico luogo possibile dal momento che tutti gli oggetti personali di Jake erano contenuti nelle scatole lì deposte – ed infatti lo vide scassinato sul pavimento insieme ad un pezzettino di carta che sbucava dalla fodera interna.
Lo raccolse, era un biglietto. Su di esso vi era un messaggio:

"per la dolce Maya,
con affetto, Jake"

Solo adesso la ragazza poteva comprendere il motivo per cui il giorno della scomparsa di suo fratello era stato recuperato soltanto un piccolo scrigno contenente il medaglione a cui era tanto affezionato: era stato lasciato di proposito, era un regalo per lei. Quel messaggio era come aggiungere legna sul fuoco, poiché alimentava la speranza che la giovane nutriva sulla possibilità che suo fratello fosse ancora vivo da qualche parte.
Iniziò a piangere in silenzio, un pianto alimentato dal ricordo e dal sollievo che si prova quando la tessera mancante completa finalmente il resto del puzzle.
Lasciò che le sue dita sfiorassero il ciondolo legato al collo di Jake, poi affondò il palmo nella morbida pelliccia per dargli una carezza.
《Sta meglio a te...》mormorò la ragazza all'orecchio del lupo prima di stendersi vicino ad esso e si addormentò; entrambi trascorsero la notte in quel luogo freddo e polveroso, dimenticato perfino dalla luna splendente.
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Lo strano individuo

Al sorgere del sole Maya si svegliò con la voce ancora impastata dal sonno, borbottò:《Oh cavolo, ho dormito qui?》balzò in piedi, toccando la superficie del pavimento per verificare di trovarsi effettivamente nel vecchio capannone. Prima di uscire e rintanarsi sotto le coperte per non destrare sospetti sulla sua assenza notturna, la giovane bionda andò a controllare le condizioni di Jake legate all'anomalo comportamento del giorno precedente; quest'ultimo riposava ancora – aveva un respiro stranamente pesante – al di sotto un ulteriore strato di pelliccia.
《Jake? Tutto bene..?》mormorò Maya con un tono basso e preoccupato; Si avvicinò cautamente per verificare da sé, finché, non spuntarono cinque dita rosee ed un palmo: non corrispondevano alla zampa di un lupo né tantomeno a quella di un canide in generale.
Maya, disorientata, si lasciò scappare un urlo spontaneo, in seguito però, si fece coraggio per scoprire l'identità assoluta del proprietario di quella mano sconosciuta:《Chi va là?》domandò stringendo i pugni con fermezza nella voce.
《E dov'è finito il lup... il cane?》continuò lei con un tono intransigente nonostante la tensione; il corpo estraneo si mosse lievemente sotto il velo di peli, ma non rispose. La ragazza indietreggiò istintivamente, dopodiché rifece un passo in avanti, accasciandosi lentamente sul pavimento per avvicinarsi all'intruso; quest'ultimo sembrava aver ripreso a respirare rumorosamente, e dal suo continuo girarsi si poteva anche dedurre che fosse in cerca di un' "uscita" per liberarsi dall'ammasso di pelliccia che lo vincolava nei movimenti.

Per evitare che la sua preoccupazione si trasformasse in paura, Maya tirò via lo strato di pelliccia con una mossa secca. Nel fare ciò, la bionda non si era resa conto di aver chiuso gli occhi per proteggersi dalla rivelazione dell'individuo misterioso, e quando li riaprì, rimase esterrefatta per diversi secondi:
《Chi diavolo sei tu–》– commentò osservando l'intera figura dello sconosciuto che aveva davanti –《Ma– sei nudo?!》tra le mille domande che attraversavano turbolente i pensieri di Maya, l'unica che riuscì a formulare con tanto stupore fu proprio questa. Il giovane socchiuse gli occhi con un'espressione confusa, tentando al contempo di adattarsi alla luce del giorno. Non reagì in alcun modo alla precedente domanda della ragazza.
《Si può sapere chi sei e cosa ci fai qui? E dove sono i tuoi vestiti?!》continuò Maya spaesata ed imbarazzata per l'insolita situazione; il ragazzo era ancora lì, immobile sul posto e senza proferir parola. Poi si mosse gattonando sui quattro arti come un bambino, o più precisamente, un animale selvatico.
Maya saltò sul posto non essendo preparata ad una reazione immediata del genere da parte dell'ignoto individuo; successivamente impugnò un ramo dal fusto duro – il quale era accatastato insieme al resto della legna da ardere, vicino al camino – e glielo scagliò contro per farlo smettere. In un primo momento il giovane uomo si fermò, diede un'occhiata al corpo estraneo che l'aveva colpito, poi posò nuovamente lo sguardo sulla ragazza.
In uno scatto veloce avanzò innanzi a quest'ultima, come se volesse odorarla ed assalirla; Maya cadde per terra colta alla sprovvista, dunque per difendersi riprese il ramoscello duro che aveva precedentemente lanciato allo sconosciuto con l'intenzione di abbatterlo.
Quell' "arma", più che ferire il suo assalitore pareva essere un gioco, una sorta di bastone da sminuzzare con i denti; il ragazzo si era infatti focalizzato sul tronchetto che adesso stringeva tra i canini, provocando un rossore alle labbra ed alla lingua ed un sottile sanguinare delle gengive. Maya era più stranita che terrorizzata, le sembrava di avere a che fare con una belva piuttosto che con un suo simile; si rialzò sconvolta dalla scena, approfittando della distrazione dell'intruso per avvicinarsi alla porta dalla quale sarebbe presto fuggita.
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Una stramba ipotesi

Prima di abbandonare il capanno però, Maya si prese un momento per ragionare sugli ultimi avvenimenti: Jake era scomparso, al suo posto c'era uno sconosciuto nudo che sembrava non essere in grado di capire e reagire come un essere umano comune, e per di più era stata attaccata da esso prima che si scagliasse su un fusto di legno ed azzannarlo come un selvaggio. Ma non erano questi gli unici presupposti che permisero ad un'ipotesi bizzarra di sorgere nella mente della bionda: un altro particolare che concordava con la sua stramba teoria era il medaglione – piuttosto familiare – che l'estraneo portava al collo.
《Che diamine!?...》– balbettò la ragazza dopo aver riconosciuto il ciondolo che agghindava il folto pelo del lupo la notte precedente –《Sei tu, J-Jake?》domandò lei avvicinandosi nuovamente all'individuo che ipotizzava potesse essere Jake.
Era davvero possibile che quel ragazzo incapace di comunicare e comportarsi da umano fosse in realtà un lupo – Jake – o Maya stava fantasticando troppo?
Qualunque fosse la verità, la ragazza non poteva permettersi di denunciare l'intruso alla polizia né tantomeno avvertire i domestici e suo padre; rischiare di essere sottoposta ad un interrogatorio e dunque, confessare tutto – ricostruendo anche la storia legata alla medicazione di un lupo selvatico –, non rientrava tra le alternative, per di più suo padre non le avrebbe più concesso di uscire da sola nella foresta per il resto della sua vita.
Maya fece un passo indietro, rivolgendo ancora un'occhiata al giovane ragazzo accovacciato per terra:《Sei davvero tu..?》gli chiese sottovoce, lasciando che i loro sguardi si incrociassero; in quell'istante Maya riconobbe quegli occhi color caramello, schivi e veementi al contempo, unici ed inconfondibili nel loro genere:《Jake!》esclamò lei con convinzione, rassicurata da tale certezza.
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