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Mingi

Quando arrivò la fine di gennaio l'inverno era più freddo che mai e io e Haeun eravamo più legati di quanto lo eravamo mai stati nella nostra vita. Cosa che non mi sarei mai aspettato succedesse era il fatto che i miei amici e i suoi, nel periodo in cui io e lei non parlavamo, avevano iniziato a parlare tra loro per aggiornarsi riguardo alle nostre condizioni e, in un modo o nell'altro, erano diventati amici.

Proprio quella sera infatti avevamo organizzato una serata in discoteca, per festeggiare i progressi della relazione mia e di Haeun e per svagarci un po' da tutto quello che era successo negli ultimi mesi che ci aveva tirato giù il morale.

Quando mandai l'ultimo messaggio ridacchiai e poi spensi il telefono per metterlo in tasca, prima di uscire dalla mia camera e dirigermi in sala per salutare mia madre. Lei era intenta nel lavare gli ultimi piatti e, contrariamente a quello che non avrei mai fatto prima d'ora, mi avvicinai a lei da dietro e le diedi un bacio sulla guancia.

«E questo per cos'era?»mi domandò lei girando subito la testa verso di me con un sorriso che mai avevo visto sul suo volto rivolto a me, e io scrollai le spalle per poi allontanarmi da lei.

«Non lo so, mi andava di salutarti cosí.»le risposi semplicemente io e lei smise di fare ciò che stava facendo soltanto per rivolgere completamente la sua attenzione verso di me mentre si asciugava le mani con un panno.

«Quella ragazza ti sta davvero cambiando, mh?»mi disse, per poi passarmi le dita tra i capelli e scompigliarmeli, al che io mi lamentai con un grugnito e mi allontanai da lei per farla smettere che intanto si era messa a ridere di me.

«Non fare tardi, e assicurati che Haeun dorma qui stanotte!»quasi urlò quando fui fuori dalla cucina e quindi dal suo campo visivo, facendo infine per uscire di casa. Non appena misi piede fuori sentii delle voci in lontananza e infatti vidi una macchina e, nel cortile del mio vicino di casa riuscii a vedere Yeosang e Haeun camminare verso quella macchina.

A quel punto cambiai tragitto e andai verso di loro, volendo salutare prima la mia ragazza e vedere anche cosa aveva indosso. Grazie all'inverno era sempre completamente coperta, cosí riuscivo benissimo a badare alla mia gelosia che non era ossessiva ma che comunque mi impegnava gran parte del tempo.

«Hey!»mi salutò Haeun non appena si accorse della mia presenza e mi venne incontro, per poi abbracciarmi non appena fummo vicini abbastanza. Da lontano vidi che anche Yeosang si era fermato ed era rimasto a guardarci e, nonostante tutto l'astio che avevo provato in passato, ora potevo lasciare andare tutto ciò: Haeun aveva scelto me, lei voleva me.

«State andando?»domandai poi quando ci staccammo dall'abbraccio, riferendomi alla discoteca dove a breve ci saremmo incontrati tutti insieme per passare una delle serate che sarebbero diventate un'abitudine per i nostri gruppi di amici. Nonostante la domanda fosse rivolta a lei alzai anche gli occhi su Yeosang, non volendo che pensasse male di me o che credesse che ero ancora arrabbiato con lui.

«Si, ci vediamo lí?»mi rispose infatti senza nessun problema e io dovetti trattenere il sorriso: magari avremmo avuto la possibilità di tornare a come eravamo stati un tempo, senza alcuna ragazza a mettersi tra di noi. Io comunque annuii e poi riportai gli occhi su Haeun la quale mi guardava dal basso con quello sguardo del quale ero follemente innamorato.

«A dopo, piccola.»le dissi quando mi accertai del fatto che Yeosang si fosse allontanato e che quindi non poteva sentirci, per poi abbassarmi leggermente e lasciarle un casto bacio sulle labbra che poi si aprirono in un sorriso.

«Guida piano!»mi disse come se fosse un rimprovero per poi darmi un piccolo schiaffo sul petto. Io ridacchiai ed annuii, lasciandola andare in macchina coi suoi amici mentre io mi dirigevo alla mia, con l'intenzione di andare a prendere i miei tre amici.

Appena fui dentro partii e andai verso la casa di Seonghwa, dove fortunatamente era presente anche Hongjoong che ancora cercava di sfruttare il beneficio della vittoria di quella dannata scommessa. Non appena giunsi a destinazione fortunatamente entrambi i due ragazzi erano già sotto casa, cosicché non dovessi aspettare.

«Ci hai messo cosí tanto perchè ti sei fermato a limonare con la ragione della tua vita?»commentò il più grande non appena entrò e si sedette nei sedili posteriori come fece poco dopo anche l'altro, lasciando me da solo davanti.

«Andate a fanculo.»risposi io rivolgendo ad entrambi il dito medio prima di rimettere in moto la macchina per passare anche sotto casa di Yunho.

«Anche noi ti vogliamo bene.»ribattè il platino da dietro prima di sporgersi per darmi un bacio sulla guancia per il quale mi lamentai fintamente. Fortunatamente le nostre abitazioni non erano distanti l'una dall'altra e questo mi permise di arrivare presto a casa sua. Infatti poco dopo ero proprio davanti al suo vialetto e lui, già avvertito dagli altri due, si era fatto trovare già pronto per entrare in macchina.

«Sembravi un taxista, con questi due seduti dietro a sbaciucchiarsi.»esordí non appena fu seduto al mio fianco, mentre si allacciava la cintura e io esplosi in una falsa risata mentre gli altri due da dietro commentavano quell'affermazione dicendo che non stavano facendo proprio nulla.

«Divertente.»dissi io quando smisi di ridere e poi ripartii, questa volta con direzione la discoteca. Non sapevo se fosse stato uno scherzo del destino o qualcos'altro, ma era la stessa discoteca dove io e Haeun ci eravamo baciati la prima sera, perciò teneva dei ricordi piuttosto importanti per me e lei: se non fosse stato per quella sera, probabilmente noi non staremmo nemmeno insieme ad oggi.

Fortunatamente arrivammo in poco tempo e, essendo che era piuttosto tardi come orario, non c'era nemmeno troppa fila a farci aspettare fuori. Da quanto capimmo il gruppo di Haeun era già dentro, perciò non appena ci fu possibile parcheggiammo e ci avviammo all'entrata, prendendo braccialetto e mostrando i biglietti per la serata.

Non appena fummo dentro chiusi gli occhi e respirai profondamente, pensando a quanto la mia vita fosse cambiata da quando, quella sera, io e Haeun ci eravamo baciati. Potevo chiaramente dire di essere una persona nuova.

Ad un certo punto, ancora immerso nei miei pensieri, Yunho mi diede una gomitata e poi mi indicò un punto indefinito all'interno della stanza che in breve capii si trattasse del luogo dove erano riuniti gli altri. A quel punto noi quattro ci avvicinammo e, senza farmi vedere, andai ad abbracciare la mia ragazza da dietro.

«Mingi! Ti sei impazzito? Mi stava per venire un infarto!»sbottò lei voltandosi poi tra le mie braccia e dandomi una pacca sulla schiena che mi fece ridacchiare, per poi spostarle una ciocca di capelli dal viso.

«Ciao anche a te.»le risposi io ironicamente, alzando il tono di voce per farmi sentire prima di avvicinarmi a lei e lasciarle un tenero bacio sulla guancia. Non appena ci fummo salutati io e lui, rivolsi un'occhiata e un mezzo sorriso agli altri e Haeun fece lo stesso.

«Non ci credo che siamo in discoteca tutti insieme.»commentò Jongho ad un certo punto con un drink in mano e qualcuno rise nel sentire quelle sue parole.

«Già, e fosse stato per questi due probabilmente avremmo iniziato ad uscire anche molto tempo prima.»continuò San guardando specificamente me e Haeun, la quale alzò gli occhi al cielo e gli mostrò il dito medio prima di guardare gli altri.

«Invece di rinfacciarci le cose, che ne dite di bere un po'?»chiese poi, alzando il bicchiere che probabilmente aveva preso prima che arrivassi e mostrando che già fosse vuoto. Allora io lo presi e le feci capire che sarei andato a prenderle da bere.

«La fai facile, tu, mica devi guidare.»sentii Wooyoung ribattere quando mi allontanai e mi diressi al bancone. Quando mi ritrovai a domandare per un drink però, accadde qualcosa di curioso: infatti proprio accanto a me si sedette una ragazza che conoscevo e della quale ricordavo perfettamente l'occasione in cui l'avevo incontrata.

«Hey, ragazza misteriosa.»la salutai allora, voltandomi verso di lei completamente e allora la ragazza fece lo stesso, volgendo l'attenzione proprio come aveva fatto circa tre mesi fa, quella sera al locale dove ci aveva provato con me ma io non ero riuscito a fare nulla perchè già troppo preso da Haeun.

«Oh rosso, guarda chi si rivede!»mi disse lei buttandosi subito contro di me e abbracciandomi con una sola mano mentre l'altra teneva in alto il bicchiere come a voler fare attenzione a non farlo cadere a terra.

«Come va?»le domandai quando mi lasciò andare e lei subito corrucciò le sopracciglia e prese un sorso del suo drink per poi poggiarlo sul bancone.

«La vera domanda è: come va a te? L'ultima volta che ti ho visto non stavi messo benissimo.»chiese lei di rimando e io non potevo che darle torto: quando ci eravamo visti da poco avevo realizzato che Haeun mi piacesse e tutto ciò che era legato alla scoperta della scommessa non era ancora accaduto, perciò credo mi abbia visto in un periodo fatto di dubbi ed insicurezze.

«Beh...»feci io per rispondere ma nemmeno mezzo secondo dopo avvertii delle braccia legarsi attorno alla mia vita da dietro, come avevo fatto anche io poco prima, e poi delle labbra sul lobo nel mio orecchio, cosa che mi mandò brividi in tutto il corpo.

«Mingi, anche i tuoi amici vogliono da bere e...»mi iniziò a dire Haeun all'orecchio prima che si rendesse conto della ragazza di fronte a me. Soltanto a quel punto si scostò e si mise accanto a me, prendendomi una mano come a voler far capire alla ragazza che non c'era alcuna speranza per lei.

«Suppongo che vada meglio.»commentò però con un sorriso la figura di fronte a me, prima di prendere il bicchiere e fare da sola un brindisi all'aria, lasciando il volto di Haeun imbronciato, probabilmente perchè non stava capendo.

«Sono un po' confusa.»commentò infatti dopo un po', guardando prima me e poi davanti a sè, cercando di capirci qualcosa da quella situazione, glielo potevo leggere in faccia, e ciò mi fece sorridere.

«È una ragazza che ho incontrato prima del...casino.»spiegai molto in breve, non volendo andare nel dettaglio e dirle come avevo spifferato ogni mio pensiero a lei e quanto avesse influito sulla nostra relazione quando mi ero poi deciso a parlarle.

«Tranquilla, non abbiamo fatto niente, in ogni caso è sempre stato troppo innamorato di te.»volle aggiungere lei quando si rese conto dell'espressione preoccupata di Haeun e io annuii, sentendo le guance diventarmi rosse tutto ad un tratto. Non riuscivo a credere quanto fossi stato stupido a non capire prima i miei sentimenti mentre una sconosciuta era stata in grado di leggermi con così tanta facilità.

Rimanemmo per un po' in silenzio, dopo ovviamente quella dichiarazione sapevo che Haeun fosse più tranquilla, ma comunque riuscivo a capire il leggero disagio che si era creato e probabilmente anche le altre due riuscivano a sentirlo.

«Buona fortuna, rosso.»disse infatti alla fine la ragazza davanti a me, afferrando di nuovo il
suo bicchiere e mettendosi dritta, per poi poggiarmi una mano sulla spalla e sparire nella folla come se nulla fosse successo. Io e Haeun rimanemmo soli e proprio per questo decisi di cogliere quell'occasione per averla un po' per me.

«Ok, questo è stato strano.»commentò lei non appena ebbe di nuovo aria nei polmoni e la capacità motoria di far muovere la sua bocca per parlare.

«Andiamo.»le dissi però io, cingendole la vita con un braccio e tirandola via di lì, andando verso un punto indefinito che però conoscevo fin troppo bene e cercando allo stesso tempo di evitare i nostri amici.

«E i drink per gli altri?»mi domandò Haeun infatti quando capì dove io la stessi portando, ora consapevole del fatto che probabilmente ci avremmo messo un po' prima di tornare dal nostro nuovo gruppo allargato.

«Possono benissimo aspettare.»le dissi io, quando arrivammo finalmente dove volevo io. Accanto a quella parete dove molti mesi prima l'avevo poggiata e l'avevo baciata, inconsapevole di ciò che quel bacio avrebbe scatenato soltanto per essere stato ritratto in una fotografia.

«È qui che tutto è iniziato.»le feci notare io, facendo la stessa cosa di mesi prima e facendole poggiare la schiena alla parete e poi incastrandola tra essa e il mio corpo, portandole infine le mani sul collo. Lei sorrise e portò le sue dita ad avvolgersi attorno ai miei polsi, mentre mi guardava negli occhi e mi dava un promemoria dei motivi per cui l'amavo.

«Non avrei mai pensato che avrei finito per innamorarmi di te.»le dissi infatti alla fine, dopo aver avvicinato la testa alla sua per abbassare il tono di voce, rendendo quelle parole un sussurro nella folla e quindi non udibili a tutti gli altri. Lei mi strinse a sè e la sua bocca si aprì in un sorriso, prima che si unisse alla mia in un semplice e casto bacio a stampo.

«Ti amo.»mormorò poi sulle mie labbra e io riuscii a malapena ad udirlo perchè le unii di nuovo in un bacio con la quale volevo trasmettere ogni mio sentimento che provavo per lei.

Per quanto quell'anno fosse stato pieno di stranezze e cambiamenti, non potevo dire che quello di innamorarmi di Haeun fosse stato un errore. Anzi, grazie a lei, potevo benissimo ammettere di aver trovato il vero motivo per cui mi trovavo in vita, qualcosa da amare e proteggere per sempre: la mia utopia.

Fine.

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