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Mingi

Non riuscivo ancora a crederci che la notte di capodanno Haeun mi aveva contattato per risolvere tutta la nostra questione. Quando avevo letto le notifiche dei suoi messaggi avevo lasciato perdere qualsiasi cosa stessi facendo poco prima e le avevo risposto.

Il cuore aveva rischiato di uscirmi dal petto talmente forte aveva iniziato a battere e per un attimo avevo avuto paura che sarei svenuto o che tutto fosse soltanto frutto della mia immaginazione. Quando però anche i miei amici avevano detto che i messaggi erano veri e che quindi tutto ciò era reale, avevo iniziato a ridere come un idiota e finalmente, dopo mesi ero riuscito ad andare a dormire sereno.

Certo, sapevo perfettamente che gran parte dell'opera probabilmente era stata grazie alle parole che mi ero scambiato con Jongho, San e Wooyoung, ma non potevo fare a meno che pensare al fatto che, in ogni caso, anche lei mi rivoleva indietro con sè.

Riuscii a mala pena a leggere quei messaggi che sentii il campanello di casa suonare. Mia madre non era a casa e sapevo che i miei amici erano indaffarati, perciò poteva trattarsi di una sola persona: Haeun.

Mi alzai immediatamente dal mio divano e subito corsi alla porta, aprendola senza nemmeno chiedere chi fosse, data la mia sicurezza. E infatti di fronte a me c'era lei, i capelli chiari che si muovevano a causa del vento invernale e le guance rosse che spuntavano fuori dal cappuccio che stava indossando.

Il cuore prese a battere all'impazzata e il mio cervello andò quasi completamente in tilt, non facendomi più capire nulla. Infatti non mi resi nemmeno conto del fatto che stesse piovigginando e che quindi probabilmente c'era il rischio che si sarebbe bagnata.

«Oddio, scusami, sono un idiota. Entra.»affermai allora facendomi di lato per invitarla ad entrare e lei immediatamente lo fece per non bagnarsi appunto.

«Tranquillo, non preoccuparti.»mi rispose poi dopo un po' e io subito chiusi la porta. La invitai a sedersi sul divano e lei mi ringraziò accomodandosi. Io rimasi in piedi, avendo paura che se mi fossi avvicinato troppo allora mi avrebbe mandato via.

Cadde il silenzio tra di noi e io mi soffermai nel guardarla: era indubbiamente la ragazza più bella che io avessi mai visto, e non potevo credere al fatto che avevo rovinato l'unica possibilità che avevo avuto di tenerla tutta per me.

«Come stai?»mi domandò dopo un po' con voce sottile e timida, una voce che non mi era mai capitato di sentire per il semplice motivo che mi aveva sempre detestato, e quindi non ero mai stato abbastanza nelle sue grazie.

«Da una settimana a questa parte bene.»risposi sinceramente, facendo riferimento al messaggio che mi aveva mandato solo una settimana prima, la notte di capodanno, in cui mi aveva chiesto di parlare con me della nostra situazione. La vidi annuire non appena pronunciai quelle parole per poi abbassare la testa al pavimento.

«Vuoi parlarne?»mi chiese ancora e io immediatamente avvertii un peso formarsi nel mio petto, probabilmente ansia per quanto riguardava quello che ci saremmo detti a breve e che avrebbe determinato che tipo di rapporto avremmo avuto d'ora in poi.

«Voglio chiederti scusa per tutto ciò che ho fatto.»ammisi sinceramente, incrociando le braccia al petto e appoggiandomi alla parete dietro di me, facendo attenzione ai vari quadri che erano appesi.

«In realtà non dovresti chiedermi scusa per nulla, dopotutto noi due eravamo solo...»ma io feci immediatamente un passo avanti, interrompendo quello che stava dicendo sin da subito.

«Di "amici", ti sfido.»le dissi infatti con tono duro e quasi arrabbiato, perchè era ovvio che era quello che stava per dire. Rimase in silenzio, comunque, e ci guardammo negli occhi per quella che a me parve un'infinità di tempo quando in realtà probabilmente furono solo pochi secondi.

«Haeun, non siamo stati amici noi due, quello che c'era tra noi è sempre stato palese.»continuai allora gesticolando un po' per rendere evidente quanto mi facesse innervosire il fatto che lei credeva che per me non valeva nulla.

«Tu lo sapevi che mi avresti fatto così tanto del male, allora?»domandò di rimando, alzandosi in piedi e, nonostante fosse più bassa di me di almeno una decina di centimetri, mi sentii comunque sovrastato dalle sue parole, questo perchè era ovvio che mi avessero ferito in un certo senso. Strinsi la mascella per trattenermi dal dire qualcosa di cui poi mi sarei pentito e respirai profondamente.

«No, non lo sapevo.»risposi infatti con tono calmo e pacato, continuando a guardarla. Soltanto vederla davanti a me mi mandava mille brividi in tutto il corpo alla quale però non sapevo come reagire. In sua presenza diventavo un tornado di emozioni che non sapevo gestire in nessun modo.

«So di esser stato un coglione ad aver fatto quella stupida scommessa, ma penso che tu sappia che tipo di persona ero fino a qualche mese fa.»continuai allora, facendo un ulteriore passo avanti fino a quando i nostri corpi furono vicini a tal punto che quasi riuscivo a sentire il suo profumo nelle narici, un odore che mi mandava completamente in tilt.

«Un tipo di persona diverso da quella che sono da quando sto con te.»conclusi alla fine, allungando un braccio e afferrandole una mano. In un primo momento avevo pensato che si sarebbe tirata indietro ma non lo fece e semplicemente fece intrecciare le nostre dita. Dopo mesi ebbi di nuovo la possibilità di toccarla e sentii i brividi partirmi dal punto in cui eravamo uniti e arrivare in tutto il resto del corpo.

«Mi hai fatta stare male.»sussurrò a bassa voce con voce spezzata e io sentii l'impulso di attirarla a me e di tenerla tra le mie braccia per sempre, al sicuro da tutto quello che poteva farla soffrire,
me compreso.

«Lo so, e mi dispiace.»risposi, portando l'altra mano sul suo viso e alzandole la testa per far incrociare i nostri occhi di nuovo. Vidi un velo di lacrime nei suoi e non potei fare a meno che continuare a guardarla e ad accarezzarle la pelle morbida al tatto.

Volevo stare con lei, lo volevo con tutto me stesso, e avrei fatto di tutto per averla di nuovo con me. Sapevo che anche lei provava qualcosa per me, o altrimenti non ci saremmo mai trovati in questa posizione in primo luogo.

«So che probabilmente dicendo questa cosa mi andrò a mettere ancor piú nella merda: ma se potessi tornare indietro io rifarei tutto da capo.»iniziai a dire e vidi immediatamente la confusione sul suo viso e io sorrisi, continuando a toccarle il viso gentilmente.

«Soltanto in questo modo avrei di nuovo l'opportunità di innamorarmi di te da capo.»ammisi alla fine e sentii come se avessi perso un peso che tenevo nello stomaco da chissà quanto tempo ormai. Non sapevo esattamente quale era stato il momento in cui avevo capito di amarla, ma sapevo che era molto ormai.

Lei spalancò gli occhi, probabilmente non aspettandosi quelle parole da parte mia e in realtà nemmeno io me le ero aspettate. Mi ero promesso che glielo avrei detto più in la, che non volevo che si sentisse costretta a stare con me soltanto a causa dei miei sentimenti, ma non avevo resistito e già nel momento in cui era entrata in casa mia avevo sentito il fuoco dentro di me accendersi.

«Perchè è vero: io sono innamorato di te.»ripetei poi, come se volevo renderlo ancora più vero di quello che già era. Lei continuò a guardarmi e io avvertii l'impulso di baciarla, infatti per un attimo mi avvicinai al suo viso ma poi mi tirai indietro quasi subito, non volendo metterle fretta e farle fare qualcosa che lei non voleva.

«Ma ora sta a te decidere cosa fare.»sussurrai poi, e non sapevo perchè stavo parlando a voce bassa, dopotutto in casa c'eravamo soltanto noi perciò non c'era un vero e proprio motivo, ma era come se volessi tenere quella mia confessione il più privata possibile e il tutto rendeva ancora più intima tutta la situazione in cui ci trovavamo in quel momento.

Lasciai cadere le mie mani dal suo corpo e poi feci un passo indietro, dandole più spazio possibile e attesi con ansia che lei parlasse e mi dicesse quel che pensava di tutto ciò. Non sapevo come sarebbe finita, ma ero fiero del fatto che fossi riuscito a confessarle quello che provavo davvero.

«Io so solo che i primi giorni senza di te ho provato soltanto una cosa: rabbia pura.»iniziò a dire e io annuii, sentendomi improvvisamente in imbarazzo per quello che era successo quella mattina. Non riuscivo ancora a crederci, tante volte, che ero stato la causa per la quale tutto tra noi era andato a puttane, ma alla fine non era la prima volta che mandavo a puttane qualcosa, no?

«Non hai idea di quanti modi per vendicarmi di te ho trovato.»continuò e io deglutii, iniziando a temere il fatto che forse lei non provava quello che provavo io e che in quel momento mi avrebbe detto che non voleva più avere nulla a che fare con me e che...

«Ma non sono mai riuscita a trovare l'occasione per metterli in atto.»non riuscii nemmeno a fare in tempo di pensare in maniera negativa quello che sarebbe potuto succedere che lei mi tolse ogni dubbio con quelle parole. Sentii il cuore iniziare a battere all'impazzata a causa sua e poco dopo, quando la vidi sorridere, fu ancora peggio.

«Perchè dopotutto anche io sono innamorata di te.»

Non riguarda la storia ma volevo farvi sapere che ho appena pubblicato una nuova FF! Questa volta è sugli Yungi e si chiama "Guerrilla[J.Y.S.M.]" e se vi interessa la potete tranquillamente trovare anche nel mio profilo!

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