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Haeun

«Dobbiamo divertirci stasera!»mi urló nell'orecchio San mentre eravamo al centro della discoteca a ballare come matti. Era la notte di capodanno e stavamo aspettando la mezzanotte, insieme a noi c'era anche Yeosang col suo gruppo di amici.

«Non lo stiamo già facendo?»gli chiesi io retoricamente mentre continuavo a saltare al ritmo di musica e cercando sempre di non fare attenzione ad andare a sbattere contro nessuno dietro di noi.

«Non abbastanza!»rispose poi Wooyoung dall'altro lato per poi scoppiare a ridere. Ci eravamo promessi che nessuno di noi si sarebbe ubriacato prima della mezzanotte, cosí da poter rimanere sobri e festeggiare al meglio la prima parte della serata.

«Haeun, ti vado a prendere da bere!»mi disse poi all'orecchio Yeosang e io semplicemente gli mostrai un pollice all'insù e gli annuii, dato che sentivo gia la mia voce venir meno a causa di tutte le urla della serata.

Yeosang si allontanò e io lo guardai mentre si faceva largo tra la folla per andare verso il bancone dove c'erano anche tutti i suoi amici intenti nel bere qualche drink.

«Allora, che hai intenzione di fare?»mi domandò ad un certo punto Jongho, quando il cerchio si fu ristretto e potemmo avere la possibilità di parlare quasi tranquillamente per farci sentire tra di noi.

«Che vuoi dire?»gli chiesi io di rimando, confusa nel sentire le sue parole perchè non sapevo esattamente di cosa stesse parlando, dal momento che ancora non si era aperta alcuna discussione riguardo qualcosa di interessante.

«Beh, è arrivato l'anno nuovo, non ti pare il caso di dover compiere una decisione?»si aggiunse alla conversazione Wooyoung e io corrucciai le sopracciglia con fare confuso per fargli capire che non stavo capendo.

«Non vi seguo.»chiesi poi quando capii che con la poca luce che c'era nel vocale probabilmente non sarebbe bastato mostrare la mia espressione facciale per far capire loro che non avevo la minima idea di cosa stessero parlando.

«Tra Mingi e Yeosang.»spiegò infine San e io alzai gli occhi al cielo, distogliendo l'attenzione da ognuno di loro e allontanandomi leggermente dal piccolo cerchio che avevamo creato per stare tutti e quattro insieme fino alla mezzanotte.

«Mi sembra più che chiara la mia decisione.»risposi io sincera, nonostante avvertii una morsa allo stomaco non appena ebbi sentito il nome del rosso. Era più di un mese ormai che nemmeno ci vedevamo, anche se vivevamo vicino, perciò mi pareva strano parlare di lui: soprattutto dopo la brutta figura che avevo fatto quando lo avevo chiamato da ubriaca, e per aggiungere al tutto non ricordavo assolutamente nulla di quella telefonata.

«Forse per te è facile mentire a te stessa, ma non potrai mai mentire a noi.»affermò il più piccolo e io potevo già capire dove sarebbe andata a finire la conversazione, anche se era una cosa che non capivo perchè veniva tirata sempre in ballo.

«Lo vediamo come lo guardi, e non è lo stesso modo di come guardi Mingi.»gli diede man forte il più basso e io non potei che rimanere in silenzio: dopotutto non potevo sapere se da fuori i miei sguardi per i due ragazzi fossero diversi o meno.

«Mingi era e rimarrà per sempre il tuo punto debole, che ti piaccia o no.»concluse infine San con un sorrisetto che riuscii a scorgere nel buio soltanto grazie ad uno dei flash di qualche foto.

«Va bene, mettiamo caso che per un attimo tutto ciò sia vero e che io, non so, sia innamorata di Mingi.»affermai e sentii il cuore battere più forte quando pronunciai le ultime parole, come se fossi all'interno di una macchina della verità e che in quel modo fossi riuscita ad ammettere i miei veri sentimenti.

«Comunque tutto quello che c'è stato tra di noi è solo frutto di una scommessa.»continuai poi, ricordando a tutti e tre il vero motivo per cui tutto era iniziato tra di noi: una stupida scommessa.

«Non significa che quello che c'è stato dopo sia finto, però.»mi fece notare Jongho e io sapevo dentro di me che aveva dannatamente ragione e che davvero c'era qualche probabilità che lui in realtà con il corso della nostra conoscenza fosse cambiato, ma io avevo semplicemente paura.

Paura di lasciami andare a lui, paura di essere tradita di nuovo e di vivere in una bugia. Non potevo avere una nuova sofferenza, soprattutto non da parte sua che con me era sempre stato buono e...amorevole, in un certo senso.

«Come mai adesso vi importa cosí tanto la mia opinione su Mingi?»domandai poi alla fine, guardando uno alla volta tutti e tre ma nessuno di loro sembrò aver voglia di rispondermi, fino a quando una quarta voce si intromise nel discorso.

«Perchè sei innamorata di lui.»era stato Yeosang a parlare, da dietro di me, e io immediatamente mi voltai verso di lui e lo trovai con due bicchieri di chissà che cosa al loro interno mentre sfoggiava un piccolo sorriso evidente soltanto grazie alle luci colorate della discoteca.

«Yeosang...»cercai di dire, con l'intenzione di smentire tutto quello che poteva aver sentito, anche se le parole mi morirono in gola: come se nemmeno io, inconsciamente, fossi capace di tirarle fuori perchè sotto sotto sapevo che fossero false, che tutto ciò che gli altri mi avevano detto era vero e che forse anche io provavo qualcosa di forte per Mingi.

«No, in realtà lo capisco benissimo, ed è più che evidente che ci sia qualcosa di forte tra voi due.»asserí lui passandomi uno dei drink per poi portarsi alle labbra il suo, come se il discorso che stavamo facendo non stava ferendo l'anima di entrambi.

«Non c'è niente tra noi due, almeno non più.»quello che dissi non fu una bugia, per questo probabilmente riuscii a tirarlo fuori soltanto con un po' di dolore al petto, come se io stessa avessi paura di dirlo per non renderlo vero.

«Smettila di mentire a te stessa, sappiamo tutti che eri più felice con lui di quanto lo fossi mai stata in vita tua.»ribattè per l'ennesima volta Wooyoung per poi tirarmi uno scappellotto dietro la nuca come a volermi bacchettare per aver commesso qualcosa di sbagliato che poteva avere delle reazioni serie, quando in realtà ciò di cui stavamo parlando era più che normale e il massimo che avrebbe potuto fare sarebbe stato creare del gossip per la nostra città.

«E voi cosa suggerite di fare?»domandai infine, essendo stanca di tutti quei sottorifugi, consigli dati a metà e stupidaggini varie che non avrebbero fatto altro che interporsi tra me e il mio scopo finale.

«Intanto dovresti accettarlo, poi potrai parlargli e chiarire le cose.»spiegò brevemente San e io non potei fare altro che abbassare la testa al pavimento, sapendo dentro di me che in realtà aveva ragione.

Tutto quello che avevano detto era vero, dopotutto, e io potevo capirlo da come mi sentivo soltanto nel sentirlo nominare. La notte che avevamo passato insieme prima del litigio mi aveva fatto capire di provare qualcosa nei suoi confronti, qualcosa che però non avevo nemmeno avuto il tempo di sviluppare che avevo dovuta riporla in un posto nascosto del mio cervello.

Ma più ne parlavo con loro e più capivo che in realtà tutto ció fosse vero e che in realtà io amavo Mingi e che mi mancava come l'aria.

«Entrambi meritate un bel finale per la vostra storia, e il destino ha voluto che foste l'uno il finale perfetto per l'altra.»affermó Yeosang ad un certo punto, facendomi portare di nuovo alla realtà e le sue parole mi fecero venire i brividi su tutto il corpo, come se sentirlo parlare in quel modo rese il tutto ancora più reale.

«Io non sprecherei quest'opportunità per nulla al mondo.»continuò infine guardandomi negli occhi e io non riuscii a non annuire. Facendo ciò era come se stessi ammettendo che tutto era vero e che avrei fatto quello che mi avevano detto per tornare di nuovo da lui.

Yeosang poi mi passò il bicchiere che prima era andato a prendermi e io lo ringraziai con un sorriso per poi portarmelo alle labbra e prenderne un sorso, mandando giù il liquido amaro.

«Che ne dite di aspettare la mezzanotte, adesso?»chiese poi ad un certo punto Jongho cambiando del tutto il discorso e io mi resi conto che infatti a breve sarebbe scattata la mezzanotte. Tutti fummo d'accordo con lui e semplicemente ci precipitammo in una zona vicino ad un televisore e al DJ, dove si stava già tenendo il conto alla rovescia.

Mancavano poco meno di due minuti e io non riuscivo a far altro che pensare a Mingi e a cosa avrei dovuto dirgli per riaverlo con me, di nuovo. Sentivo il mio cuore più leggero e allo stesso tempo più pesante, come se fossi soddisfatta ma contemporaneamente ora più consapevole dei sentimenti che provavo.

«BUON ANNO!»fu gridato in tutto il locale quando finalmente arrivò la mezzanotte, e tutti iniziarono ad urlare felici, me compresa. Ci baciammo sulle guance con i miei amici e quando arrivò il turno di Yeosang non mi sentii nemmeno troppo in imbarazzo: dopotutto, anche lui aveva provato a darmi una mano con il mio cuore.

Però, in un attimo afferrai il cellulare dalla mia borsetta e immediatamente feci una cosa che mai mi sarei aspettata di fare.

AMEN

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