❖25

Haeun

Quando arrivò dicembre sapevo che i miei genitori, o almeno uno dei due, avrebbe voluto trascorrere il Natale con la loro famiglia, e così io avevo approfittato dicendo che avevo da studiare per rimanere a casa. Infatti era così da giorni, e non potevo non pensare a quanto poco fregasse ad entrambi di me, ma in realtà non dovevo nemmeno stupirmi più di tanto, no?

Eppure, ogni anno succedeva la stessa cosa e ogni anno speravo fosse diverso e che almeno uno dei due avrebbe pensato a me e mi avrebbe portato con sè. Ma ogni anno mi sbagliavo e ci stavo sempre peggio.

E quale modo migliore per affogare i proprio dolori se non con una serata in discoteca insieme ai miei amici?

«Un altro!»urlai infatti quando fui al bancone accanto ai miei amici, per poi ridacchiare da sola senza un apparente motivo. Appoggiai le braccia sul bancone e mi chinai su di esso, posando poi la testa sul marmo freddo.

«Haeun, non credi di star esagerando con i drink, stasera?»commentò San ad un certo punto, mettendomi una mano sulla schiena e facendomi tirare su in una posizione composta.

«Ma che dici, è solo il quarto!»gli risposi con un tono piagnucolante io, rivolgendogli poi un broncio mentre aspettavo pazientemente il mio drink.

«Solitamente non vai mai oltre il terzo.»mi fece notare Jongho poi, mostrando tutti i bicchieri che erano messi in fila sul banco, che a me in quel momento però sembravano sei. Infatti ci misi un po' a vederli per bene e a fermarmi per guardarli.

«Beh, direi che allora è il momento di cambiare, non vi pare?»risposi io a tono, afferrando poi il bicchiere che mi fu offerto dal barista. Lo ringraziai con un sorriso sbilenco e poi mi portai il bicchiere alle labbra, mandando giù il primo sorso di non so nemmeno io cosa.

Non riuscii a leggere quel che avevo scritto perciò risi soltanto mentre mi scolavo in un solo colpo il bicchierino, aspettando che il sapore amaro mi bruciasse in gola, cosa che probabilmente non doveva essere troppo piacevole ma che per me lo era.

«Sei ubriaca?»la voce di Wooyoung mi arrivò lontana, come se lui non fosse davvero qui con me, ma che fosse ovattata in un angolo del mio cervello. D'altro canto però mi voltai verso di lui e gli cinsi il collo con le braccia, buttandomi di peso sul suo corpo.

«Ora basta, dallo a me.»una seconda voce si intromise e subito dopo vidi San afferrare il bicchierino ormai vuoto dalle mie mani, rendendosi conto soltanto dopo del fatto che ormai era finito.

«Che c'è? Mi merito di ubriacarmi un po'!»urlai allora nell'orecchio di Wooyoung il quale sibilò e si allontanò da me per paura di perdere un timpano a causa di un mio secondo urlo.

«Non mi va di pensare a niente, voglio soltanto divertirmi, chiedo troppo?»aggiunsi poi, allontanandomi dai tre per tornare al bancone e fare per ordinare di nuovo.

«No, ma non è il modo migliore per affrontare il dolore, questo.»sentii Jongho dirmi dietro di me e io alzai subito gli occhi al cielo, volta domi verso di loro e cercando di non cadere a terra a causa del poco equilibrio che avevo in quel momento.

«E cosa dovrei fare allora? Crogiolarmi in camera mia perchè nè a mia madre, nè a mio padre importa di me?»iniziai a dire più che ironica, per poi sbuffare una sonora risata.

«Allora sono i tuoi genitori ad essere il problema?»mi domandò Wooyoung, non capendo quindi dov'era lo sbaglio e perchè mi stessi comportando in quel modo: probabilmente pensava che il motivo fosse semplicemente Mingi.

«Ovvio che non sono loro.»dissi infatti, mettendo su un broncio e incrociando le braccia al petto, per poi abbassare gli occhi sul pavimento per non guardare nessuno in faccia in quel momento.

«Perchè non parlate e basta? Così chiudete definitivamente.»mi chiese poi San e io per un attimo avvertii il fastidio nello stomaco soltanto a pensare di rivolgergli la parola ma fu soltanto un breve momento perchè l'attimo dopo ci avevo già ripensato.

«Hai ragione, forse dovremmo parlare e basta.»dissi infatti, per poi iniziare a cercare il telefono e accenderlo, andando nella rubrica alla ricerca di un contatto specifico.

«Non adesso, un altro giorno!»esclamò Wooyoung quando capì le mie intenzioni ma io ormai avevo già avviato la telefonata e mi ero allontanata dal gruppetto.

«Haeun!»fu l'ultima cosa che sentii da parte loro, dato che Jongho aveva cercato disperatamente di fermarmi per farmi chiudere tutto e l, probabilmente riportarmi a casa.

«Haeun?»venni chiamata di nuovo ma questa volta la voce proveniva direttamente dall'interno del mio telefono ed era inoltre una voce profonda e confusa: Mingi mi aveva risposto.

«Ciao Mingi!»lo salutai allora urlando per farmi sentire al di sopra della musica fino all'altro capo del telefono: non potevo credere che avevo trovato il coraggio di chiamarlo soltanto da ubriaca.

«Stai bene?»mi domandò lui e probabilmente se fossi stata bene avrei percepito la preoccupazione nel suo tono di voce ma visto che ero quasi completamente andata mi venne difficile coglierla.

«Sto una favola, in realtà!»commentai allora per poi ridacchiare e andare a poggiarmi su una delle pareti del locale, avvertendo il freddo del muro sulla pelle accaldata e sudata.

«Sei ubriaca?»chiese ancora una volta e io alzai gli occhi al cielo nel sentirlo: che gli fregava se lo fossi stata o meno?

«Perchè continuate a chiedermelo, certo che no!»risposi allora con tono di voce più duro e serio, come se volessi far capire quanto mi avesse dato fastidio in nemmeno due minuti di conversazione.

«Con chi sei?»sembrò crederci e cambiò argomento e io fui felice del fatto che almeno lui si fidava di quello che gli avevo appena detto e che quindi ero stata brava a nascondere quanto in realtà fossi andata.

«Con i miei amici! Wooyoung, Jongho e San!»risposi sinceramente, girandomi attorno per cercarli e li notati tutti e tre intenti a fissarli accanto al bancone del barista, ma la domanda che mi porse dopo distolse la mia attenzione da loro.

«Dove sei?»perchè continuava a chiedere cose? Che gli fregava poi? Non ero stata solo una stupida scommessa che tra l'altro aveva anche vinto? Perchè mi aveva risposto? E perchè io l'avevo chiamato?

«Che ti importa di sapere dove sono? Così vieni a controllare e a vedere se c'è anche Yeosang?»commentai infatti facendogli avvertire il fastidio che avevo provato soltanto a causa di quella stupida domanda.

«No, che c'entra Yeosang adesso?»chiese allora lui e io scoppiai in una risata: in realtà non c'entrava molto, ma visto che volevo infastidirlo quanto lui infastidiva me, avevo deciso di parlare di Yeosang.

«C'entra sempre visto che tu sei geloso di lui.»dissi infatti allora anche se sapevo che in realtà non fosse vero: ero stata solo un gioco, non aveva motivo di essere geloso di lui.

«Non credo sia il momento adatto per parlare di questa cosa.»rispose lui sincero e io aggrottai le sopracciglia, non aspettandomi di certo una frase del genere. Perchè non era il momento quello? E quando sarebbe stato il momento giusto per parlarne?

«Non lo è perchè tu non vuoi parlarne.»gli risposi io a tono quasi immediatamente, mordendomi il labbro inferiore e sentendo lo stomaco stringersi a causa dell'improvviso nervosismo che provai a causa delle sue parole.

In realtà non avrei dovuto nemmeno io chiamarlo, dato che ero stata io in primis a dirgli che non doveva contattarmi e che non gli avrei mai più rivolto la parola, ma a quanto pare non ero così tanto coerente come credevo, dopotutto.

«Perchè sei ubriaca e domani non ti ricorderai nulla.»rispose poi serio e io sentii lo stomaco stringersi ancor di più, al punto che dovetti piegarmi su me stessa per sopportare, anche se per poco, i dolori che stavo avendo. Soltanto in quel momento i miei amici tornarono di nuovo vicino a me, come per accertarsi che tutto andasse bene e che io non stessi male.

«Uffa, sei sempre stato così noioso? Come ho fatto ad innamorarmi di te?»ribattei per poi fare una pernacchia al telefono, senza nemmeno rendermi conto delle parole che lasciarono la mia bocca. Capii che era qualcosa di grave o fuori luogo a causa delle occhiate che tutti e tre mi lanciarono ma io ci risi su, fino a quando avvertii il dolore di stomaco espandersi in tutto il mio corpo.

«Sei innamorata di me?»ripetè le mie stesse parole ma io non feci in tempo a rispondere che, non appena la frase giunse nelle mie orecchie e nel mio cervello, allora avvertii un conato di vomito.

Buttai tutto quello che avevo bevuto fuori, sul pavimento del locale e non so se beccai anche qualche ragazzo in pieno ma non me ne fregò quasi per niente. Chiusi gli occhi e continuai a vomitare per istanti infiniti fino a quando mi accasciai contro la parete fino a terra.

Tutto quello che accadde dopo fu confuso, vidi Wooyoung prendere il mio telefono e San e Jongho venire verso di me, mentre entrambi controllavano che non mi ero ferita o fatta nulla di grave.

Grande Haeun

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top