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Haeun

«Sono a tanto cosí dal firmare la rinuncia agli studi.»annunciò Jongho mentre continuava a bere dal suo frullato per poi grugnire e buttare la testa all'indietro. Quella sera ci trovavamo nella stessa gelateria dove settimane prima ero andata con Mingi e dove poi avevamo visto Yeosang, volevo passare un po' di tempo con i miei amici dato che mi sembrava tanto che non lo facevo.

«Ah si? Almeno non devi combattere con la gente che pretende che tu serva 67 persone contemporaneamente perchè, e cito testuali parole, "hanno fretta e non hanno tempo da perdere dietro un ragazzino incompetente come me.»gli rispose San leccando il suo gelato e sorridendo in maniera ironica.

«Magari sei davvero incompetente.»commentò Wooyoung abbassando il tono di voce ma non abbastanza dal non farsi sentire dal migliore amico, anche se sappiamo benissimo che probabilmente lo aveva fatto apposta.

«Ti giuro ti strappo tutti quei brutti capelli che ti ritrovi uno ad uno.»lo minacciò il più grande puntandogli un dito contro per sembrare il più possibile arrabbiato ed innervosito.

«Brutto ce lo chiami quella specie di cagata di piccione che ti ritrovi in testa.»disse invece il viola e io alzai gli occhi al cielo, per poi dare uno schiaffo dietro la testa di entrambi visto che li avevo uno seduto a destra e l'altro a sinistra.

«La volete piantare?»dissi allora con un tono fintamente incazzato per provare a farmi ascoltare: di certo non avevo intenzione di sentirli bisticciare per il resto della serata.

«Senti Haeun possiamo parlare dei tuoi drammi amorosi? Se parliamo ancora dell'università credo mi butterò dalla finestra.»chiese Jongho sull'orlo della disperazione e io mi tolsi il cucchiaino dalla bocca per rivolgergli uno sguardo.

«E cosa volete che vi dica?»domandai infatti confusamente e cercando dk abbassare lo sguardo sul mio yogurt, non avendo intenzione di far vedere la mia espressione a nessuno dei tre.

«Parlaci di Yeosang, di Mingi. Uno vale l'altro.»affermò Wooyoung con un'alzata di spalle continuando a prestare attenzione al suo gelato come se non avesse appena detto due dei nomi che ultimamente mi tormentavano di più.

«Con Song nemmeno ci parlo e nemmeno lo voglio nominare.»dissi allora sincera. Dopo la serata in discoteca non lo avevo cercato e lui non aveva cercato me, non ci eravamo nemmeno più visti vicino a casa e probabilmente era meglio cosí: meno ci parlavo e meglio era.

«Ouch, l'ha chiamato per cognome.»fece notare Jongho agli altri due i quali alzarono gli occhi al cielo entrambi come infastiditi quando l'unica a doverlo essere ero io.

«Ma avete visto che diavolo ha fatto quella sera? Davanti a Yeosang per lo più!»dissi infatti, ricordando perfettamente la scena: mi aveva baciato davanti a lui dopo che io gli avevo detto che tra noi non ci fosse nulla, più o meno. Il piano era quello di farlo ingelosire e, una volta riuscito, allora noi due non avremmo più avuto alcun motivo per passare le giornate insieme: allora perchè si comportava ancora così?

«Haeun, tesoro, sei tanto intelligente quanto cieca.»borbottò poi San, sbattendosi una mano in fronte e lasciando finalmente stare il cono che teneva ancora in mano per poi pulirsi la bocca. Io lo guardai con un espressione come a volergli chiedere cosa intendesse con quelle parole ma aspettandomi già quale sarebbe stata la risposta.

«È ovvio che ormai quel patto non valga più un fico secco e che tra voi c'è qualcosa!»alzò infatti la voce Wooyoung, come suo tipico da giorni ormai. Infatti lui era stato il primo a farmi notare certi atteggiamenti da parte del rosso e tutti e tre credevano che a me piacesse lui e che a lui piacevo io. Ma ciò non era possibile, giusto?

«Certo, da parte mia c'è una gran voglia di ucciderlo.»dissi allora, cercando di dare un fine a quella conversazione il prima possibile: per quanto mi riguardava, non volevo davvero sentirlo nominare o mi sarebbero venuti ancora più dubbi di quelli che avevo.

«Non puoi prenderci in giro, abbiamo visto come lo guardi.»continuò San imperterrito e io alzai gli occhi al cielo, ignorandolo e continuando a mangiare senza preoccuparmi delle sue parole.

«E come l'hai baciato.»aggiunse poi Jongho e a quel punto sbattei il bicchiere dello yogurt sul tavolo, sentendomi più nervosa che mai e facendo saltare sul posto gli altri tre che ora fissarono gli occhi su di me.

«Si ok ma anche fosse? E Yeosang?»sbottai infatti, non rendendomi conto delle prime parole che dissi. Stavo letteralmente implicando che c'era una piccola possibilità che tra me e lui ci fosse qualcosa, e sinceramente rimasi sorpresa da me stessa al riguardo.

«Magari è stato un bene che vi siete lasciati, magari dovresti lasciarti tutto alle spalle.»disse Wooyoung, non prestando troppe attenzioni alle mie parole e continuando col suo discorso. Io per un attimo pensai che forse aveva ragione, che se la rottura tra me e Yeosang era successa di certo un motivo c'era e che quindi probabilmente davvero dovevo lasciarmi tutto alle spalle.

«O magari no.»commentò poi Jongho e io alzai la testa di scatto su di lui, corrucciando le sopracciglia confusamente. Prima insistevano su Mingi e poi cambiavano opinione? Ma quando vidi che tutti e tre stavano puntando dietro di me mi voltai, trovandomi di fronte proprio il biondo che si era avvicinato a noi.

«Ciao ragazzi, Haeun.»ci salutò infatti e io immediatamente ricambiai, sentendomi improvvisamente a disagio in sua presenza, cosa che prima d'ora non mi era mai capitata e che non riuscii nemmeno a capire il perché.

«Possiamo parlare, in privato?»mi chiese poi riferendosi a me e io deglutii, lasciando cadere il cucchiaino sul tavolo come avevo fatto poco prima con lo yogurt e poi voltandomi verso di lui, che ora mi stava rivolgendo un sorriso.

«Certo, vi raggiungo subito.»gli risposi per poi riferirmi agli altri, alzarmi e incamminarmi con lui in un punto indefinito della gelateria. In un primo momento rimanemmo in silenzio, lui con le braccia incrociate al petto e io che guardavo a terra, ma poi quando sentii che l'atmosfera fosse troppo pesante lo bloccai.

«Senti, voglio dirti ancora mi dispiace per come è andata...»gli dissi per l'ennesima volta. Infatti già quella sera, dopo averlo trovato gli avevo chiesto scusa per come Mingi si era comportato e lo avevo rassicurato che da parte mia non c'era nulla nei suoi confronti, anche se oramai stentavo a crederci.

«Non voglio sentire ulteriori scuse, ho capito, non c'è problema.»rispose lui infatti mostrandomi un sorriso sincero e mettendosi poi di fronte a me, io strinsi le labbra in una linea sottile e annuii, non sapendo cos'altro dire.

«Anzi, vederti con lui mi ha fatto capire cosa mi stessi perdendo.»aggiunse poi e io immediatamente alzai gli occhi nei suoi, mentre lui si mordeva il labbro inferiore e faceva un passo avanti verso il mio corpo. Continuai a guardarlo negli occhi mentre lui abbassava lo sguardo sulla mia bocca e non seppi cosa aspettarmi.

«Perciò volevo chiederti di uscire con me.»affermò e io quasi non mi strozzai con la mia stessa saliva. Sgranai gli occhi e un sorriso involontario si venne a creare sul mio viso. Mi grattai la nuca con la mano e poi iniziai ad annuire senza mai fermarmi, facendolo ridacchiare sotto i baffi.

«Oh, si, si! Quando vuoi!»risposi infatti con la voce più acuta di quello che mi aspettavo e lui allora annuí insieme a me, prima di portarmi una mano su un fianco. Riconobbi subito il suo tocco anche se ormai era passato molto tempo da quando ci eravamo lasciati, e dovetti ammettere che era piuttosto piacevole avvertirlo di nuovo su di me.

«Va bene, allora ci sentiamo per telefono e ci organizziamo?»mi chiese poi e io deglutii, emozionata dall'idea che sicuramente quella notte l'avrei passata in bianco a scrivermi con lui e a pensare all'eventuale appuntamento. Per un momento mi venne anche in mente un ragazzo dai capelli rossi ma scossi la testa leggermente per togliermelo dai pensieri.

«Perfetto per me!»gli dissi infatti con lo stesso tono felice che avevo usato poco prima e poi, fece qualcosa che non mi ero immaginata: chinò la testa su di me e mi baciò.

Non seppi come reagire e semplicemente rimasi immobile, grata del fatto che lui non cercò di approfondire il bacio ma che lo rese un semplice bacio a stampo, senza alcuna fretta o malizia dietro. Quando poi ci separammo lui stava sorridendo e io sapevo perfettamente che le mie guance erano della stessa tonalità di un pomodoro.

«Ci vediamo.»mi sussurrò poi a pochi centimetri da me, prima di lasciarmi andare, voltarsi e tornare dai suoi amici che a quanto pare avevano avuto la stessa idea dei miei quella sera e venire a mangiare qualcosa di fresco qui. Io subito dopo ritornai dai tre che ovviamente mi stavano guardando da quando me ne ero andata, perciò avevano visto tutto.

«E Mingi?»mi chiese San, non appena fui seduta di nuovo al tavolo, senza nemmeno darmi il tempo di raccontare cosa fosse successo tra me e Yeosang poco fa.

«Beh, ormai è finito tutto, il piano ha funzionato per me e lui è riuscito a trascorrere l'estate tranquillo e lontano da sua madre. Vinciamo tutti cosí, no?»spiegai in breve e loro tre annuirono, anche se poco convinti. Io d'altro canto, dicendo quelle parole, le sentii un po' più vere e sperai soltanto che lo sarebbero diventate davvero.

Rip Mingi come la giacca nella gif

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