9.Ci credi in un lieto fine?
La nottata per Arthur e Alfred passò piuttosto in fretta ma per i due quella sera fu speciale, fantastica e forse anche magica, per la prima volta si erano dichiarati.
Alfred si sentiva benissimo, era stato perdonato dal suo Arthur e lui invece, si sentiva in piace con sé stesso, il cuore si era liberato di tutto quel peso che aveva accumulato per anni.
Il 4 luglio più bello di sempre, sia per Alfred di aver ricevuto quello splendido regalo ovvero le labbra dell'inglese e anche per Arthur che adesso quel dolore di ogni anno che ritornava puntualmente il 4 di quel mese si era tramutato in pura felicità.
L'immagine dei due, ereno perfetti insieme, nessuno immaginava che uno completava l'altro così appassionatamente.
Alfred infondo a tutto non poteva mentirsi e negare che provava una certa attrazione per l'altro, era convinto che fosse solo quel bene per un amico speciale, la mancaza di avere la spalla di un fratello forse ma si sbagliava, quello che provava era amore e solo quella sera ne aveva avuto la conferma, lui amava follemente Arthur, come Arthur amava America, il suo eroe, unico e solo amore...
Abbracci mancanti, amici sbagliati e amori mai nati, non prima di quella sera.
"25 luglio.
Caro diario,
Ormai è passato un per po' di giorni da quando io e Alfred ci siamo confessati l'uno con l'altro.
Forse è vero, sarà la miliardesima volta che te lo racconto.. ma sai , è stato stupendo sentire le sue labbra soffici e soavi sulla mie, quei occhi che guardavano solo me, davano l'impressione che stessi guardando per la prima volta un mare pulitissimo senza inquinamento, un luogo di pace che riusciva a tranquillizzarmi, meglio dei soliti tea che uso, mi bastava guadrare quelli.
I suoi abbracci, quante volte ne volevo uno da lui, anche per senza motivo...
Quella sera è successo... Non potrò mai e poi mai dimenticare quella sera.. ma il giorno dopo è dovuto partire per l'America... non so più nulla di lui.
Oggi ci sarà un nuovo incontro, essendo che quello precedente Francia è mancato, spero di rivederlo..."
Fece per chiudere il suo diario e appoggiarlo sulle proprie gambe. Seduto ancora sul letto guardava l'orizzonte così chiaro che si intravedere dalla sua finestra con la testa appoggiata alla parete dietro di sé un po' giù, era più pallido rispetto a prima. Ormai è da giorni che si sentiva così, non mangiava quasi nulla, giusto quel poco e rimaneva digiuno fino alla sera, faceva davvero questo effetto l'amore?
-8:00 AM.-
La sveglia suonò ma lui, ovviamente era già sveglio e vestito per uscire di casa e dirigersi al meeting.
Sinceramente aveva paura..
Quella sera era così preso a baciarlo che un vuoto di meoria gli avvolse completamente i pensieri dimenticandosi di chiedergli spiegazioni su quel che aveva sentito in bagno tempo prima..
-Io non lo amo, era solo una scommessa.-
o qualcosa del genere, Arthur non aveva ancora chiesto nulla.
Camminava tranquillo per il marciapiede, le mani si erano rifugiate nella tasche del giubbino leggero che aveva, seppur faceva caldo c'era comunque un lieve filo di vento gelido per le piogge che dava nel luogo di tanto in tanto ma Arthur non lo sentiva nemmeno per come era perplesso in quel memento, pensava ad Alfred, unicamente lui, doveva sapere la verità anche se era crudele, non gli importava, non poteva stare più nel dubbio, non ne poteva più.
Arrivò alla meta,
La tensione si faceva sempre più forte, era seduto al tavolo di tutte le nazioni, c'erano si e no un paio di persone, tra cui : Spagna, Canada, Giappone, Francia e Germania insieme a Italia ma di America neanche l'ombra.
Arthur iniziava a preoccuparsi seriamente e starsene seduti non ne poteva proprio.
Perché non era venuto ancora? Certo, è vero che faceva sempre tardi, certe volte il ritardo era anche dovuto per l'attesa di un quintale di panini al Mc ma adesso stava facendo troppo tardi.
Arthur camminava, sempre più veloce fino a giungere l'uscita della sala quando qualcosa gli afferrò di punto in bianco il polso e costretto lui, seppur con il batticuore si voltò. .. ma nei suoi occhi c'era solo una delusione di quel che sperava, che voleva Francia da lui.
-Inghilterra, dove stai andando? Non vorrai abbandonare la sala come quella volta
-Certo che no ma adesso lasciami andare... ho da fare..
-Il meeting sta per cominciare, non puoi...
-E tu chi sei per impedire me di andare fuori o dove cavolo mi pare!
Rispose freddamente Arthur facendogli mollare la presa. Francia era rimasto senza parole da quello scatto che aveva avuto, quella volta non era stato così, si era lasciato persino abbracciare ma adesso sembrava proprio che gli stesse ringhiando contro.
-Non mancherò... adesso vattene...
Aggiunse prima di uscire dalla porta quasi frettolosamente ma Francia teneva duro e non voleva mollare adesso, lo stava inseguendo, quasi come un buffo acchiapparello.
-Vattene!! Vattene brutto rospo Francese!
-Non me ne andrò! Torna qui!
Corse, sempre più veloce, non voleva farsi prendere. Era un pervertito, chissà che voleva fare ma no, Arthur era più veloce, avrebbe vinto persino una maratona allenato com'era quando giocava con Alfred da piccolo.
Davanti a sé c'era solo l'uscita e Francia era rimasto anche indietro, sarebbe stato il momento buono per scappare e uscire da lì, ma non doveva dare nulla per vinto.
Si sentì tirare nuovamente da un alto, poi una mano che gli tappò la bocca e il resto del corpo bloccato dall'altra mano del "ladro."
Era sicuramente Francis ma Arthur non voleva darla vinta.
Si divincolava come non mai , doveva fuggire nonostante cercasse di urlare e chiedere aiuto ma la mano lo impediva.
Guardò di lato, sentendo dei passi correre velocemente: Era... Francis che correva... è allora chi era costui che lo teneva in ostaggio...
-P-Perdonami.... ma dovevo farlo per mandarlo via...
Disse l'altro tra l'affanno.
Arthur provò a calmarsi, quella sensazione... non era la prima volta che avvertiva sulla pelle, quel profumo e quella voce, uniche da potergli far venir il batticuore e quella specie di farfallio nello stomaco.
La mano dell'altro sembrava perdere pian piano la presa in modo da lasciare un po' d'ossigeno ad Arthur. L'inglese curioso si girò lentamente e a vedere quel ragazzo si prese un colpo..
-A-Alfred!
Si, era proprio lui, non si immaginava minimamente di vederlo, non in quel quel modo almeno.
L'americano sentendosi chiamare ridacchiò divertito con una mano portata alla nuca, riprendendosi dalla corsa
-Scusami Arthur, ma Francis non si voleva andarsene e io..
-Perché hai fatto tardi?!
-O-Oh... Beh per una commissione...
-Non ci credo... tu e ancora quelle schifezze... tsk sei il solito..
-No.. io veramente avevo preso questo...
Alfred si mise stranamente in ginocchio, mostrando ad Arthur un cofanetto tinto di pelle morbida come una piuma di color rosso fuoco.
Arthur guardò la scena e anche il cofanetto. Non ci voleva credere... non poteva essere vero. Sentiva un nodo alla gola, non sapeva che dire ma prima di fraintendimenti non accennò nulla se non una mano che tremava
-Inghilterra... vorresti essere il mio ragazzo?
Gli occhi di Arthur si riempiono di lacrime, lacrime di gioia accompagnato da un rossore sul volto e una mano sulle labbra, non ci credeva voleva gridare, piangere, magari morire
-... Si America, SI LO VOGLIO!
Disse lasciandosi andare e cadere in ginocchio per abbracciarlo forte a se.
Entrambi si chiesero all'inizio
"Ci credi in un lieto fine?"
Adesso si, i sogni potevano sul serio avverarsi...
.
.
-The And.-
FINEEEE!
Ciao a tutti ragazzi, qui ci scrive la vostra KeyMiry :3 spero che il libro vi sia piaciuto!
Volevo un vostro parere su questa cosa strappalacrime (?)
Ma a parte questo, ben presto ho intenzione di scrivere un altro libro sempre UsUk quindi che dire, alla prossima e vi ringrazio ancora *-*
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top