4.Non sapevo che l'amavo
{Spazio autore:
Okkkey, avete adesso sentito le parti dei nostri due protagonisti.
Adesso il racconto si fa più interessante e dunque lo narro esterno alla storia. Buona lettura :3 se vi sta piacendo fatemi sapere cwc}
Erano passati 4 mesi da dopo quell' accaduto e Alfred ed Arthur non si erano più visti e ne sentiti.
Quella volta per Alfred non successe nulla di buono quando i suoi occhi videro quella scena tra Francis e suo fratello.
Ci era rimasto male e questo suo sentimenti non fecero altro che influire su i suoi istinti dopo che si era avvicinato a loro, Arthur invece era rimasto senza parole ma il rancore per l'altro era sempre, sempre più forte, rimpiazzando quel che era un amore spezzato per un odio profondo.
Era arrivato dunque il tanto atteso compleanno di Alfred, il 4 luglio.
Come ormai entrambi sapevano per l'americano era un giorno importante, aveva conquistato la libertà molto tempo prima tramutando l'avvenimento nel giorno del suo compleanno ma per Arthur non si poteva dire lo stesso, stava male, avvolte non riusciva neanche ad alzarsi dal letto tranne per quel 4 luglio..
Alfred aveva preparato tutto, casa sua era decorata in un modo spettacolare e pieno di colori.
C'erano tanti palloncini, un ricco buffer, musica, giochi e tanto altro ancora, doveva essere un party incredibile!
Aveva invitato tutte le nazioni, anche Arthur ma come sempre non accettava mai... un Po ci rimaneva male è vero, gli sarebbe piaciuto tanto avere quella figura che una volta chiamava fratello, anche se adesso non lo erano più poi così tanto però rimaneva il fatto che Arthur per Alfred era stata la persona di cui provava un bene enorme per come lo cresceva.
Era seduto sul divano, pensando per la prima volta tutti i bei momenti passati con Inghiterra..
-Dai fratellone! Prendimi un braccio, il mio aereo di carta deve volare in alto!
-Certo America, dai su, lo faremo volare fino alle nuvole se ti va
-Si! Grazie Engwad!
Ripassava così accuratamente quei ricordi che adesso sembrano svaniti nel nulla, sparsi forse, oppure persino spezzati in piccolo frammenti introvabili ma nella mente di America rimanevano indelebili...
-chissà.. se Arthur li ricorda...
-TRIN TRIN!-
A spezzare quel silenzio era quel rumore assordante...
Qualcuno al campanello aveva bussato, Alfred costretto si alzò quasi subito per andare ad aprire.
Magari gli ospiti erano già arrivati, dunque aprì lentamente la porta ad infatti all' ingresso c'era: Canada, Russia, Italia del nord insieme a Germania, Spagna insieme a Italia del sud.
C'erano quasi tutti ma intanto pensò che iniziare la festa con qualche ballo non sarebbe stato poi tanto male.
Il tempo passa, la festa sembrava avere successo!
-Alfred!
Una voce alle spalle di Alfred lo chiamò, costringendo a interrompere il suo passatempo; Mangiare Hamburger.
Si girò con un pezzo enorme di panino nella bocca e guardando in direzione della voce, sembrava essere quella di Spain
-Alfred! Ti vogliono al telefono
Disse lo spagnolo indicando la cucina dove aveva lascito il telefono in attesa
-Mh, sHmSi... Arrivo!
Disse con la bocca piena ma poi ingoiò tutto in un solo boccone per poter avere libertà di scandire le parole alla persona che lo attendeva dall'altra altra parte del telefono.
Con passo scelto raggiunse la cucina prendendo il telefono e postarlo vicino all'orecchio.
-pronto?
-Alfred, sono Francis.
-Dimmi Francis...
-Devi farmi un favore enorme! Lo devi fare ti prego
-dipende, oggi è il mio compleanno.
-Si lo so bene ma devi andare da Arthur.
-Ma... sono nel bel mezzo di una festa, non posso...
-Se non lo farai forse sarà anche l'ultima volta che lo senti nominare!
-In che senso...?
-Tuo fratello può tentare di uccidersi da solo! Io non posso andare, solo bloccato qui in Francia con una riunione! Vai!
-Si.. adesso vado...
La chiamata di chiuse qui...
Alfred non ci voleva credere... infondo se stavano insieme perché doveva chiedere aiuto a lui? Pensò.
Lui credeva veramente che i due si frequentassero dunque per che si doveva intromettere in cose che non erano sue.
Non voleva per nulla abbandonare la festa ma se le cose stavano cosi doveva per forza andare però come prima cosa, voleva assicurarsi se Arthur stava a cade dunque con quello stesso telefono digitò il numero di Inghilterra sperando che rispondesse..
... .... .... ....
In attesa sempre, squillava ma non rispondeva
-Pronto...
Disse una voce tremante e singhiozzante.
-Arthur..! Sono Alfred... dove sei...?
-Non sono affari tuoi!
La chiamata si chiude qui.
Prime che Arthur staccarsi Alfred aveva sentito un Po di casino, vociare di persone, molte persone e bicchieri di vetro che battevano fra di loro.
Aveva capito dove stava. Dunque corse subito fuori per cercare sui fratello... al solo pensiero sentiva il cuore accelerare, ma non per la corsa ma per qualcos'altro...
Era di sera, l'atmosfera era un Po fredda, forse avrebbe iniziato anche a piovere ma questo non gli importava, Arthur aveva bisogno del suo Eroe!
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