2.La verità

[Part.Alfred]

Mi aggiustai gli occhiali sopra il
naso.
Finemente l'avevo fatto... ma pensandoci.. perché l'ho fatto..
Iggy per me è solo un fratello, ne più è ne meno.
Tornai dunque nella stanza dove ora la folla ce ne era, dunque mi aprì in un sorriso come al solito e salutai tutti quanti "normalmente"

-SALVEEEE!
Allora? Oggi di cosa parliamo?

C'era anche Canada, che bello, dopo tanto tempo rivedo mio fratello!
Corsi subito ad abbracciarlo da dietro, stringendolo forte a me, ignaro che l'altro stesse soffocando.

-A-America... così mi fai male...!

Risi felice, dopo molto tempo potevo risentirlo, in america ero solo, non sapevo mai con chi scherzare o con chi giocare magari a Baseball.

Ad un tratto chi era ad entrare in aula era proprio la nazione più robusta, forse anche più di me: Germania

-Bene, sedetevi tutti quanti adesso...

Fecero tutti come gli era stato ordinato, incluso me.
Una volta seduto già iniziavo ad annoiarmi ma prestati attenzione a qualunque cosa Germania dicesse

-Manca Inghilterra... dov'è?
Non manca mai si nostri incontri.

Beh, era ora di confessare.
Tirai un lungo sospiro ma prima ci potessi accennare una vocale una risatina attirò l'attenzione di tutti in un angolo della stanza, seduto all'ultimo posto..

Perché Francia stava ridendo?

È ben presto ebbi la risposta..

-Oh amor, hai fatto dunque quella cosa...?

Chiese guardandomi.
Strinse forte o pugni e i denti, volevo tanto spaccargli la faccia.
I miei occhi stavano rilasciando un gelido e fulminante sguardo verso l'altro anche se sapevo che non dovevo accettare... "quella" cosa

-Nessuno ti ha interpellato...

-Mon ami, la domanda era rivolta a tutti...

-Ma io non c'entro!

-Tuo "Fratello" ti ha insegnato a non dire le bugie...

Ed eccone un altra risata. Non lo sopportavo più.
Mi alzai dal tavolo e sbattei la sedia al punto da farla cadere, avviciandomi a lui e prenderlo per il colletto del mantelinno blu cobalto che aveva prima che potesse dire un altra frase.

-A-Amour, calami...

-Non chiamarmi in quel modo!!

-Sei stato tu ad accettare! Non io!

Volevo dargli un pugno in faccia...
Alzai il braccio con già la mano chiusa e con le nocche pronte a menarlo di sangue ma qualcosa afferrò mi afferrò quel pugno per fermarmi
Era Spain, Antonio

-Ehi calmati... vatti a sedere...

-Neanche per idea!

-Vuoi parlarne?

Ma si, forse era meglio così...
Annuì e mollai Francis lasciandolo cadere a terra, non mi importava se si era fatto male o altro. Mi diressi fuori con Antonio...

C'erano le finestre aperte nel corridoi e dei bei raggi di solo che entravano per scaldare il luogo.
Mi appoggiai dunque con la schiena al davanzale della finestra così che il sole dietro di me mi scaldasse le spalle.

-Allora Al... che è successo con precisione...?

Esitai a parlare, guardai di lato e poi mi girai verso la finestra per affacciarmi e allora mi decisi a parlare

-Era una scommessa...

-scommessa?...

-si esatto...
Se la perdevo ero costretto ad andare con lui in un bar e vestirmi in modo strano... io non volevo e dunque mi fece una scommessa sulla cosa che io tenevo di più caro...
Non avevo scelta che accettare...

-la scommessa qual'era?

-baciare Arthur... ma io non volevo farlo.. lui è solo mio fratello...
Io non lo amo...

Dissi, si era la verità... o almeno era quello che mi diceva la testa
Dopo un minuto di silenzio si sentirono dei rumori provenire dal bagno, come se qualcuno avesse sfondato una porta.
Cos'era? Bho, non lo sapevo ma ritornano a guardare il cielo, era l'unica cosa rilassante che c'era dopo quel casino successo in sala

[Fine secondo capitolo ]:

Minnaaaa!!
Scusate se è corto ma non ho avuto molto tempo
Però! Ricordate chi c'era in bagno...
Hihihi
Al prossimo capitolo!!! *^*

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