|•Chapter 4•|

"Hey! Pensavo non mi vedessi..." disse lui.

"Buonasera mio Romeo,che ci fai da queste parti?"Risposi incuriosita.

"Oh Giulietta,Giulietta,non credo ti debba interessare...piuttosto,mi concedi una passeggiata?"

"Uhm...se non te la concedo?"

"Sarò costretto a salire e a chiederlo ai tuoi genitori..."

"Che cosa?! Ma neanche morta! Anzi.. credo sia meglio che rientri...potrebbero scoprirci."

"Ti sto aspettando di qua."

"E chi te lo assicura che io scenda?"

"Sai già quale è l'altra alternativa."disse sicuro di sé.

"Posso staccare i citofoni,quindi shhh..."risposi scherzosamente.

"Non vorrai rinunciare realmente ad un'uscita con me."

Non posso e non voglio assolutamente rifiutare...ma i miei potrebbero scoprirmi,come posso fare?

Fanculo,scendo.

Prendo il giubbotto di pelle nero e la borsa, metto un po' di burro cacao e dico a mia madre che sto uscendo.

Non mi dilungo in spiegazioni, le dó un frettoloso bacio in guancia,scendo le scale e mi dirigo nella via dove si trova Dario.
Spero di essere presentabile...

"Non ci hai messo molto..."

E subito mi strinse a sé.
Sentì un improvviso senso di ansia che si impossessó dei miei polmoni non permettendomi di respirare correttamente.
Sentì le guance pizzicare,segno che stavo diventando rossa in faccia per l'imbarazzo.

"Sarà meglio se andiamo via da qui"dissi ricordandomi che eravamo comunque nella via dopo casa mia e che conoscevo tutti quelli che vi abitavano.

"Dove vuoi andare?"

"Non lo so,sei tu quello che è sbucato sotto casa mia...non eri quello che si perdeva perché sbagliava sempre via?"

"Che brava che sei con i ricordi eh..."rispose sarcastico.

"Sentiamo un po' non ti sei perso neanche una volta?"dissi io con tono di sfida.

"Potrei essermi perso,potrei anche non essermi perso...potrei averci messo 15 minuti prima di trovare la via giusta."disse ridacchiando.

"La mia mente non tradisce e nemmeno il mio sesto senso a quanto pare."

"Simpatica la ragazza..."disse alzando gli occhi al cielo.

"Sì, problemi?!"dissi con tono di sfida.

"Oh no,scusi mia regina."disse ridacchiando e fingendo di essere terrorizzato.

"Allora zitto suddito o potrebbe non finirti bene."dissi io facendo uno sguardo molto severo, ma non riuscì a mantenerlo vedendo la sua faccia e scoppiai a ridere. Lui mi seguì e non potei far altro se non ridere di più per la risata che mi scaldava i timpani dalla dolcezza che emanava.
E poi quelle sue labbra,quella voglia di baciarlo era imparagonabile a tutte le altre.

Era come se mi desse vita ogni volta che sorrideva,ogni volta che mi osservava,ogni volta che mi sfiorava.

Non so come sono riuscita ad andare avanti senza di lui per tutti questi anni,forse era proprio di questo che si trattava,emanava lui che aveva lasciato un vuoto dentro la mia anima quando era uscito fuori dalla mia vita,ma probabilmente era solo una pausa molto lunga,perché mi sentivo come se fossi ritornata a vivere,ma vivere per qualcuno di vero.

"Quindi dove vuoi andare?"

"Uhm...in un luogo non molto affollato,ma che sia sicuro."

"Uhm...potrei anche essere un serial killer,lo sai...vero?"

"Oh certo,ma se davvero tu lo fossi stato,non lo avresti minimamente detto."

"Perspicace."

"Giriamo a destra allora. "

"Uhh,si va al parco?"

"Sì ma...in un posto segreto."disse con tono che stuzzicó la mia curiosità.

"Interessante..."mormorai.

Attraversammo il parco,sino a quando non mi fece tagliare un tratto invaso da rami,foglie e tanta erba alta.

A breve avrei rischiato di macchiare le mie amate scarpe.

Mi fece chiudere gli occhi e mi circondó la vita con le braccia,quando finalmente sussurró che li potevo aprire, restai meravigliata dall'altalena che si muoveva leggermente a causa di un fresco venticciuolo e dai possenti alberi semi spogli.
Scommetto che in primavera sarebbe stato ancor più bello...
Ma nonostante il luogo che mi si presentava era seriamente bello.

Non lo conoscevo e la consapevolezza dell'inaspettato mi stava dando una sensazione di tranquillità.

Mi fece andare un po' più avanti e mi fece notare particolarmente un albero.

Quell'albero aveva un qualcosa di familiare,ma non feci in tempo a capire cosa,che iniziai a sentire Dario sempre più vicino a me.
La stretta si stava facendo più forte sino a quando non mi fece alzare i piedi da terra e mi fece voltare dal lato opposto,facendomi scappare un gridolini.
C'era un qualcosa che mi diceva che stesse nascondendo qualcosa,ma non riuscivo a capire cosa...

Mi propose di salire sull'altalena,ma non potevo...
Mi sarei sentita come una bambina e non volevo.

"Eddai,so che vorresti fare un giretto con quest'altalena."

"Nah..."dissi io.

"Altrimenti ti obbligo a farmi i grattini."

Quanto odiavo quella parola...sapeva che non glieli avrei mai fatti,quindi avrebbe vinto lui sicuramente in entrambi dei casi a meno che...

"Allora me ne vado."

"Non puoi."

"Certo che posso."ed iniziai a scansarmi più forte che potevo dalle sue braccia.
Non riuscendoci iniziai a fargli il solletico,sapevo che era un suo punto debole,del resto anche il mio.

Inizialmente si trattenne ma poi non ci riuscì ed inizió a ridere senza sosta, poiché io non la smettevo più di fargli il solletico,perché quella risata contagiava anche il mio umore.
Era un toccasana.

Una domanda invase la mia mente però...sarebbe mai finito tutto questo? Ma soprattutto quanto dureremo?
Ma la cosa sbagliata era che io mi ci vedevo già con lui.
Io ci vedevo insieme.
Ma saremmo mai stati felici?
Mi stavo facendo troppi filmini affrettati.
Stavo completamente sbagliando.

Ad un tratto mi fermai.

E lui ne approfittó per capovolgere la situazione,cercai di farlo cadere in tutti i modi,pur di farlo smettere.
Ridevo a non finire,era impressionante come fossimo capaci di conoscere i nostri punti deboli,nonostante tutti gli anni trascorsi.

Stavo lentamente perdendo il respiro, ma non solo a causa del solletico, eravamo caduti per terra,su questo prato d'erba dall'odore pungente,ma accogliente,morbida,fresca e tagliente.

Ed io ero sopra di lui,sembrava come se mi ritrovassi in un film o in un libro.

Osservai intensamente il suo volto,dai suoi lineamenti,i suoi capelli castani,le sue orbite,così disperse nelle mie.
Fino ad arrivare sulle sue labbra e mi fu difficile trattenermi.
Circondai con le mie dita tremolanti le sue labbra e lui sembró così rilassato al mio tocco.
Mi piacevano i nostri silenzi,ricchi di attimi fuggenti.

Ora sembrava come se tutto fosse placido e quiete,sembrava tutto così paradisiaco.
Sembrava come sentire una strana musichetta nella nostra mente,soave e armoniosa.

Mi stava rapendo l'anima furtivamente.
Mi stavo lasciando rubare ogni singola parte di me,non lo avevo deciso,glielo avevo permesso e basta,senza saperlo concretamente,ma quando ero con lui non riuscivo a ragionare lucidamente.

Era così spaventoso sapere che le mie emozioni erano fra le sue grinfie,che tutto stava pian piano dipendendo dalla sua presenza.

Era impressionante come senza fare o dire nulla mi lasciavo soggiogare.

Era un'attrazione segreta la nostra.
Un'attrazione anch'essa silenziosa e furtiva.
Come se ci stessimo nascondendo da qualcosa,forse dalle parole, ma non dai nostri sentimenti.
Sarebbe potuto accadere di tutto in quel momento.

❤•Spazio Autrice•❤

Super aggiornamento! Yee!
Come vi è sembrato questo capitolo?
La protagonista dovrà prendere tante decisioni importanti ed ha tremendamente paura di sbagliare...

Come vi sembra la coppia?
Si baceranno subito o no?
Questo è un capitolo un po' breve...
L'ho accorciato per aumentare la suspense...*faccina dispettosa*.

Se la storia vi piace,potete anche dirlo ai vostri amici...sarebbe davvero un gesto importante per me.
Ho bisogno di sapere se piace o no,così mi invoglierete a fare sempre di più.

Vi voglio bene,al prossimo capitolo!❤

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