Chrissy tornò alla realtà e imbarazzata gli sorrise, era come stata ipnotizzata dalla performance di Eddie sul palco.
«Eddie sei stato...»
«Dillo avanti!»
«Mitico!»
Il Munson sorrise incrociando le braccia.
«Tanto da incantarti!»
«Esagerato!»
«Comunque vieni...Voglio farti conoscere il meglio di questo posto!»

La prese spontaneamente per mano facendo in modo che entrambi sentissero un forte brivido lungo la schiena. Chrissy si chiese curiosa di chi o cosa si trattasse.
La portò davanti al bancone, c'erano solo loro e la barista, una tizia alta con piercing e tatuaggi notevoli.
«Jess!»
La barista si voltò era molto carina, Chrissy si ingelosì involontariamente: che fosse la ragazza di Eddie?
«Oh finalmente ce l'hai fatta a portarci una ragazza Doppia D!»
«Già lei è Chrissy. Chrissy lei è Jessica!»
Le due ragazze si strinsero la mano.
«Per gli amici sono Jess! Allora...Da quand'è che state insieme?»
«Eh?»
I due ragazzi sobbalzarono imbarazzati, la ragazza si ammutolì, mentre i loro cuori battevano forte per l'agitazione. Fu Eddie a prendere la situazione in mano.
«No lei è soltanto...un'amica!»
«Certo...Beh era ora che avessi delle amiche oltre me!»
Il cuore di Chrissy si rassicurò, e sorrise. Un briciolo di coscienza forse stava prendendo finalmente piede in se stessa.
«Allora cosa ti servo?»
La ragazza fu interdetta, non gli piacevano gli alcolici anche se ne aveva assaggiati veramente pochi da poter giudicare.
«Per me una birra!»
«Sempre il solito, e tu?»
«Ecco credo che prenderò una pepsi...»
Lo disse talmente sottovoce come se fosse crimine. Ma Jess le rise gentile di rimando, solo allora Chrissy si ricordava di non avere soldi con sé, ma la barista la fermò.
«Offre la casa!»
«Grazie!»

Eddie la guardava incantato mentre la ragazza beveva dalla cannuccia, tutta timida, con le guance arrossate per via del caldo del locale, così vedendo quel dettaglio gli venne in mente un'idea.

«Chrissy seguimi per favore!»
«Eh? Dove?»
«Voglio portarti in un posto!»
Le porse la mano con un sorriso gentile, i loro cuori palpitavano non poteva rifiutarsi, non a lui, non era un obbligo come per Jason, no, era ...forse...desiderio?
Desiderio di stare con la persona amata, come negli amati romanzetti rosa o nelle soap opera tipo Dynasty?
Non voleva ancora rispondersi, l'eccitazione era tanta.

Gli prese la mano e lo seguì sul retro del locale, disturbarono inconsapevolmente una coppietta che pomiciava al buio, o meglio sotto la luce fioca del lampione. Entrambi i ragazzi arrossirono, perché entrambi mentalmente si erano immaginati in quella posizione.

Si sedettero sul marciapiede osservando il cielo decorato di stelle, in quel punto della città era più facile vederle.
Erano uno spettacolo magnifico, alzando il braccio sembrava quasi di toccare un tappeto magico.
Eddie la guardava ancora, felice, i sorrisi di Chrissy gli regalavano molto, era come adrenalina pura c farla contenta. Non sapeva che inconsciamente per la ragazza valeva lo stesso.

Bevevano in silenzio, cullati dalla notte. Eddie e Chrissy finirono le loro bibite.

«Sai non ti sapevo tipo da trasgressione...»
«Ah no...E' il nostro primo incontro, allora?»
«Touché. Comunque intendo venire qui, in questo posto di notte...Dimmi perché lo hai fatto?»
Chrissy decise di essere sincera.
«Mia madre sai, non mi avrebbe mai dato il permesso...»
«Quindi sei scappata? O sbaglio?»
«Ero da una mia amica...»
«E lei ti ha coperto per venire da me?»
La ragazza annuì, Eddie sembrava estasiato.
«Si, è comunque non posso fare troppo tardi.»
«No ci mancherebbe, non è posto per una principessa!»
«Non chiamarmi principessa. E poi non è così...tanto male.»
«Dal tuo tono, sembrerebbe il contrario.»
«Diciamo che questo posto è come un'ostrica!»
Eddie inalzò un sopracciglio e Chrissy pensò di esser stata stupida usando quella metafora, ma un braccio intorno alle spalle la rassicurò con il suo calore.
«Chrissy, Chrissy parli troppo per metafore per uno come me che ha "Non Classificato" in letteratura!»
La ragazza gli sorrise di nuovo. Sta bene con lui.
Si sentiva a casa, come di appartenergli, ma non sapeva se per lui era lo stesso, e questo la spaventava.
«Dico solo che anche nei posti "meno estetici" si possono trovare perle rare!»
«Ed io sarei la perla?»
Eddie ghignò facendola arrossire ma con il sorriso.
«Forse mi si addice di più una perla nera, non trovi?»
«Stupido. Sei perfetto così come sei!»
«Non me lo aveva mai detto nessuno.»
Il ragazzo si fece serio, si guardarono negli occhi, i loro visi erano molo vicini, le guance di Chrissy arrossivano per via del dolce fiato di Eddie; per il ragazzo era come se stesse sognando di perdersi in quegli occhi turchini così rari, come gemme preziose. Non si era mai sentito così vivo!
Era come se qualcosa li muovesse, che fosse il palpitante cuore a parlare?
Quando stava per accadere l'irreparabile Chrissy starnutì per il freddo e il loro non bacio e contatto visivo si spezzò, lasciandoli imbarazzati.
«Scusami.»
«Non scusarti. Inizia a far freddo a quest'ora. Tieni!»
Eddie si tolse il giacchetto di pelle glielo posò delicatamente sulle spalle.
«No! Moriresti di freddo per colpa mia!»
«Non preoccuparti, questo non è nulla. Prova a dormire in una roulotte d'inverno senza riscaldamento e poi mi dici!»
«E che mi dispiace...»
«Non dispiacerti mai con me. Piuttosto guarda il cielo e guarda che spettacolo meraviglioso!»

Chrissy lo seguì con lo sguardo, e vide accennate qualcosa.
«Stelle cadenti? Ad Hawkins?»
«Su avanti esprimi un desiderio!»
«Ecco io...»
«Avanti fa presto!»
«Tu hai gia fatto?»
«Si! Anche se è molto scontato come desiderio!»
Chrissy divertita si attaccò a quella superstizione e quando l'ultima stella cadente passò, a dite incrociate e ad occhi chiusi espresse il suo desiderio.

«Cosa hai espresso?»
«Non sarebbe giusto dirtelo, no?»
«Ma io non sono come gli altri, puoi dirmelo!»
«Solo se poi mi dirai il tuo!»
«Un giorno,magari, si!»
Chrissy gonfiò le guance indispettita e Eddie la trivò adorabile e il desiderio di toccarle il viso dolce gli tornò prepotente in testa, come accadeva da giorni.

«Allora cosa hai desiderato?»

«Di essere felice!»