capitolo 7

Decido di andare in biblioteca per scoprire qualcosa di più sui Nephilim per aiutare Castiel nella sua ricerca e stranamente riesco ad arrivarci senza perdermi.
Purtroppo non è vuota come speravo, ci trovo l'ultima persona al mondo che attualmente vorrei vedere: Sam.
Decido di andare direttamente verso lo scaffale che riportava la scritta "angeli e paradiso" senza infastidirlo.
È lui a rivolgermi la parola per primo
"Melanie" pronuncia solamente il mio nome.
"Ciao Sam" dico con l'espressione più tranquilla che potessi fingere.
"Che cosa stai cercando?" domanda.
"Qualsiasi cosa parli dei Nephilim, voglio aiutare Castiel a trovare la ragazza che ha in grembo il figlio di Lucifero" rispondo.
"Ecco, prova con questo" dice allungandomi un libro.
"Grazie" dico afferrandolo.
Mi siedo dalla parte opposta della libreria ed inizio a cercare qualsiasi cosa possa essere d'aiuto e annotando tutto ciò che poteva tornare utile in un taccuino, proprio come facevo in università.
Mentre sto rosicchiando furiosamente la matita alzo lo sguardo e noto che Sam si è addormentato. Decido di alzarmi e coprirlo con una coperta presente sul divanetto vicino al suo, ma nel momento in cui gliela poso addosso i suoi occhi si spalancano, la cosa che mi fa più paura è che non sono verdi come al solito, ma rossi "Finalmente ci vediamo Melanie" dice con un tono di voce che non avevo mai sentito prima.
Non mi allontano, non ho paura di lui.
"Lascialo stare, esci da lui" dico cercando di non far tremare la mia voce, come se potessi spaventare il diavolo così facilmente
"Ma io non sono ancora dentro di lui, siamo solo fortemente collegati e mentre dorme non può controllare questa cosa. Preparati, sto venendo per mettere al mondo mia figlia. Il primo passo l'ho già fatto, mio figlio è già stato concepito, presto arriverò anche qui".
Appena finisce la frase i suoi occhi tornano verdi e Sam è visibilmente confuso "Sam sei tu?"
Annuisce "Grazie a Dio" dico visibilmente sollevata.
"Stai bene?" Mi chiede.
"Non sono io quella che ha appena parlato con la voce di Lucifero" dico seria.
"Ho sentito tutto comunque, vuole che tu metta al mondo sua figlia. Tramite me. Dobbiamo proteggerti"
Lo vedo sudare e tremare "Sam tu hai la febbre" dico toccandogli la fronte "resta qui, vado ad avvisare gli altri di quello che è successo" .
Corro subito a cercare Dean e fortunatamente lo trovo in cucina, gli spiego tutto nel tragitto verso la biblioteca e quando torniamo Sam sta di nuovo dormendo "Oh no" corro verso di lui "Sam, Sam svegliati"
Fortunatamente quando apre gli occhi sono verdi e tiro l'ennesimo sospiro di sollievo della giornata.
Lascio i fratelli per un po' da soli e torno a scarabocchiare informazioni sul taccuino e a rosicchiare la matita, dopo poco qualcosa attrae la mia attenzione.
"Ragazzi, credo di aver trovato il modo per trovare la ragazza" dico euforica.
Mi avvicino verso i due e mi siedo nella poltrona di fronte a loro.
"Il feto ha in sé già la grazia, ovviamente non è ancora in grado di comunicare, ma è in grado di seguire un segnale. Dobbiamo dire a Castiel di chiamare tramite la radio angelica quell'energia che percepisce e attirarla verso di noi. In questo modo la madre sentirà dover venire qui" dico convinta.
"Hai ragione" afferma Sam.
"Cerco di chiamare Castiel, è partito per il Texas perché credeva che il segnale di questa notte venisse da lì, grazie Melanie"
Dice alzandosi e lasciando la stanza.
"Sam sei cadaverico, ti va di mangiare qualcosa?"
Annuisce.
Vado in cucina e preparo un sandwich com marmellata e burro di arachidi e glielo porto con un bicchiere di spremuta d'arancia.
"Abbi pazienza, è la cosa più salutare che mi è venuta in mente" dico ridacchiando.
"È perfetto, grazie Melanie"
Lo lascio mangiare mentre cerco di recepire più informazioni possibili sui nephilim quando si alza e cammina verso di me, sono troppo concentrata per accorgermi che posa le labbra sulla mia guancia.
"Grazie ancora" dice allontanandosi e uscendo dalla biblioteca.
Rimango per qualche secondo a fissare la porta ancora incredula e poi torno alla mia ricerca.
Credo di restare in biblioteca fino a sera tanto da addormentarmi sul tavolo.
Il giorno dopo mi sveglio sul divanetto con Sam accanto a me.
"Buongiorno dormigliona, ho ricambiato il favore della coperta" dice.
Mi stiracchio come al mio solito "quanto ho dormito?" Bofonchio.
"Circa 7 ore. Castiel è tornato"
Mi tiro su di corsa "dov'è?" Domando.
"Nella stanza delle mappe con Dean"
In quel momento non cosa cosa mi prende, stavolta sono io a dare in bacio sulla guancia a Sam per ringraziarlo e poi filo via dal mio angelo preferito.
Quando lo vedo strillo "Castiel! Sei tornato!"
È felice quanto me "Ciao Melanie, certo e ho anche messo in pratica il tuo consiglio, ho mandato il segnale, sembra che si stia avvicinando."
"Ma è fantastico" dico emozionata.
"Come va la tua ferita?" Chiede Castiel.
"Molto meglio, non devo muovere troppo la spalla perché altrimenti sanguina, però fa già molto meno male di prima. In fondo è passato solo poco più di un giorno, non posso lamentarmi."
Lascio Castiel e Dean da soli e vado nella mia camera per farmi una doccia.
Quando esco con solo un asciugamano addosso trovo Sam seduto sul mio letto.
"Ehm scusa?" Dico un po' innervosita.
"Oh scusa Melanie, volevo dirti una cosa importante non pensavo uscissi così" dice avvicinandosi a me "anche perché così mi rendi molto più difficile mantenere il controllo"
Indietreggio fino a toccare il muro con la schiena "Sam sei tu? O sei Lucifero?" Dico seria.
"Sono Sam" dice posando la sua mano sul mio viso.
"Mentre tu sei stata coraggiosa l'altro giorno a dirmi cosa provi per me, mi sono tirato indietro come un codardo quando l'unica cosa che volevo era fare questo" dice baciandomi.
E non sulla guancia come il giorno prima, ma sulle labbra.
Ed è un bacio dolce a cui ricambio quasi immediatamente.
Sono io a posare le mani sul suo viso mentre si avvicina sempre di più a me.
"Dean mi ha detto cosa provi per me, io sento le stesse cose, è come se ci conoscessimo da una vita, non da qualche giorno. È un legame più profondo dell'amore e non voglio rinunciarci per una profezia"
Sorrido, sorrido perché è il momento più bello della mia vita, come se la mia anima avesse finalmente trovato la sua metà.
Mentre stavo per baciarlo nuovamente qualcuno si intromette
"Ehm ragazzi, avete lasciato la porta aperta" bofonchia Dean imbarazzato.
Sam esce ridacchiando chiudendo la porta dietro di sé.
"Ci vediamo in biblioteca" dice dallo spiraglio della porta.

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