Il Disastro
Avrete incontrato il "Disastro" già nei primi capitoli de "La luna di nessuno"; nel romanzo, però, non ho fornito molte informazioni a riguardo di un evento così importante, che costituisce una pietra miliare nella cronologia di "Uomini e Dei".
Il Disastro di Skara avvenne nel 562 DRS (Dopo la Rivolta dei Semidei), ossia 241 anni prima degli eventi de "La luna di nessuno", e comportò la distruzione di tutte le costruzioni umane sulla superficie della luna Skara a seguito del bombardamento orbitale della flotta di Firsa. Prima di parlare dell'atto finale, però, vi illustrerò gli antefatti che hanno portato al Disastro.
Il Dio Affers (principale divinità di Firsa) aveva scoperto che da qualche parte su Skara era sepolto un potente artefatto risalente alla Rivolta dei Semidei che avrebbe permesso a chiunque di uccidere un Dio; per prenderne possesso e, al contempo, impedire ad altri di ottenerlo, fece in modo che il Sindaco di Firsa si espandesse sulla luna, acquisendo i territori in cui poteva trovarsi il misterioso oggetto. Questa ricerca non passò inosservata: il Dio Odvion (uno degli Dei di Skara) riuscì a intuire cosa si nascondesse dietro le inaspettate mosse di Firsa ed ebbe un colloquio segreto con Affers. I due decisero che, una volta trovato l'artefatto, l'avrebbero custodito insieme.
Odvion, temendo di venire tradito, parlò con un altro Dio di Skara, Gedsin, il quale era uno dei più influenti sulla luna, rivelandogli i piani di Affers in cambio della cessione di molti territori. Per fermare l'espansione di Firsa, Gedsin ordinò a un suo Semidio di attaccare le nuove colonie di Firsa; ne risultò una sanguinosa guerra che vide da una parte le forze rispondenti ad Affers e dall'altra una coalizione degli Dei di Skara capitanata da Gedsin.
Firsa, disponendo della flotta migliore del sistema, non ebbe problemi ad assediare la luna, ottenendo vittorie su vittorie nello spazio, ma sulla superficie si arrivò presto a un punto di stallo. Consapevoli che non sarebbero riusciti a riprendere i territori fondamentali per le ricerche di Affers, i capi militari di Firsa per sbloccare drasticamente la situazione ordinarono alle navi di bombardare a tappeto la luna, sulla quale si trovavano ancora milioni di civili.
Il bilancio delle vittime fu catastrofico e rivoluzionò il sistema: riuniti in un consiglio, tutti gli Dei decisero che non sarebbe mai più potuto accadere qualcosa del genere, così fondarono il Corpo di Sicurezza Interplanetario (CSI) per tenere sotto controllo le controversie tra le varie potenze. Tra i principali responsabili del Disastro vi erano Affers, che doveva rispondere del bombardamento, e Gedsin, che aveva dato inizio alla guerra senza una forte motivazione; il secondo, per liberarsi delle accuse, disse che era stato Odvion a chiedere di attaccare i nuovi territori di Firsa, millantando l'esistenza di un piano secondario di grande importanza. Affers confermò la versione di Gedsin in modo da mantenere segreto il suo vero scopo, perciò Odvion si trovò isolato e sotto accusa.
Le conseguenze furono varie: Odvion venne lasciato in esilio su Skara, col compito di mantenerla per sempre disabitata come monito di ciò che aveva causato la brama di potere; Firsa perse, ovviamente, tutti i territori sulla luna, oltre ad altre colonie, e la sua flotta venne ridimensionata; Gedsin divenne il burattinaio del CSI, di cui avrebbe controllato l'attività da dietro le quinte.
Come mai Odvion non provò a difendersi raccontando la verità sul piano di Affers? Scaltro e rancoroso, il Dio decise di attendere il momento più propizio per vendicarsi e per mettere lui stesso le mani sull'artefatto, essendo uno dei tre Dei a conoscenza dell'esistenza dell'oggetto. Nel corso degli anni andò lui stesso per molto tempo alla ricerca del misterioso artefatto, preparando nel frattempo un piano per rovinare Affers e Gedsin...
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