8- nuova vita



"Non posso credere a quello che sta succedendo. Un attimo fa stavo per andarmene e ora mi ritrovo qui, a discutere con un mafioso del mio futuro." I pensieri mi turbinavano nella testa, un vortice di paura, rabbia e confusione.

Leo mi osservava con intensità, i suoi occhi verdi penetranti sembravano leggere dentro di me. "So che è tutto molto improvviso, ma... vorrei che vivessi con me. Tutti mi vedono come un attore ma nessuno sa questo!"

La sua proposta mi lasciò senza parole. Convivere con lui? Era come se mi stesse chiedendo di saltare nel vuoto, senza alcuna rete di sicurezza.

"Perché?" riuscii a balbettare.
"Perché voglio stare con te, Ally. Perché mi piaci e voglio che tu faccia parte della mia vita."

La sua voce era dolce, quasi sussurrata, ma le sue parole nascondevano un'ombra di minaccia. Sentivo che stavo scivolando sempre più in profondità in un mondo oscuro e pericoloso.

"Ho paura, Leo," ammisi, la voce tremante. "Ho paura di tutto questo."
"Di cosa hai paura?" chiese lui, avvicinandosi a me.
"Ho paura di te, di quello che fai, di tutto questo mondo in cui mi stai trascinando. La mafia è crudele!"

Un'ombra attraversò il volto di Leo. "Non ho mai voluto farti del male, Ally. Lo sai."
Devo confessare.

"Mio fratello è stato ucciso dai Ferrara!" urlai, le lacrime che mi rigavano il viso. "E tu mi dici che vuoi stare con me? Come posso fidarmi di te? La mafia uccide!"

Leo si irrigidì. "I Ferrara sono il nostro clan nemico. So che è stato difficile per te perdere tuo fratello, ma io non c'entro nulla."

Le sue parole mi ferivano, ma sapevo che c'era una parte di me che voleva credergli. Avevo bisogno di qualcuno a cui aggrapparmi, qualcuno che mi proteggesse.

"Qual è l'alternativa, Leo?" chiesi, la voce rauca. "Voglio stare con te, ma ho paura."

Leo mi prese la mano, stringendola forte. "L'unica alternativa è che tu te ne vada, e io non posso permetterlo. Sei mia, Ally, e io ti proteggerò."

Le sue parole mi fecero sentire al tempo stesso protetta e prigioniera. Ma in quel momento, avevo bisogno di lui. Avevo bisogno di sentirmi al sicuro.

"Va bene," sussurrai, la voce appena udibile. "Verrò a vivere con te."
Leo sorrise, un sorriso che non raggiunse i suoi occhi. "È la decisione giusta," disse, attirandomi a sé in un abbraccio.

Mi strinse forte, cercando di farmi sentire al sicuro. Ma io sapevo che la strada che avevo scelto sarebbe stata lunga e tortuosa.

Spiegai tutto a bianca e andai a casa a fare i bagagli.

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