7- mafia world

Resto immobile sul suo petto, ascoltando il suo respiro affannoso che gradualmente si calma.

La stanza è avvolta in un'aura di intimità, il profumo di Leo si mescola al sudore e crea un cocktail inebriante.

Un sorriso mi sfugge, un sorriso amaro e dolce allo stesso tempo.

Abbiamo appena condiviso un'esperienza intensa, un'intimità che mi ha lasciata senza fiato. Ma ora, l'euforia sta svanendo, lasciando spazio a un vuoto che mi spaventa.

Leo si alza lentamente, il movimento mi scuote dai miei pensieri. Lo guardo mentre si dirige verso un angolo della stanza. Torna con un orsacchiotto di peluche, consumato dal tempo, con gli occhi un po' sbiaditi.

"Questo era il mio peluche preferito da bambino," dice con un filo di voce, accarezzandone la testa. "Ho pensato che potesse piacerti." Si avvicina a me e lo spruzza con un profumo, lo stesso che indossa. "È il mio profumo. Così, quando lo stringerai, sarà come se fossi qui con te."

Il suo gesto mi sorprende. È un gesto così intimo, così vulnerabile. Mi offre un pezzo di sé, un ricordo della sua infanzia. Eppure, c'è qualcosa di strano in tutto questo. È come se stesse cercando di legarmi a sé, di assicurarsi che non lo dimentichi.

"Se vuoi dimenticare tutto questo, se vuoi dimenticarmi, puoi rifiutarlo," aggiunge, i suoi occhi incontrano i miei.

Le sue parole mi colpiscono come un pugno nello stomaco. Vuole che lo dimentichi? Ma come posso?

In questo momento, l'orsacchiotto non è solo un oggetto, è un simbolo della nostra notte, un ponte tra noi due.

Senza pensarci due volte, allungo la mano e afferro l'orsacchiotto. Lo stringo forte al petto, annusando il suo profumo familiare. In quel momento, realizzo che non voglio dimenticarlo. Non voglio dimenticare questa notte, per quanto dolorosa possa essere.

"Grazie," sussurro, la voce rotta dall'emozione.

Leo mi sorride, un sorriso gentile e triste allo stesso tempo. Si avvicina e mi bacia sulla fronte, poi si alza e si dirige verso la porta.
"Ti chiamo domani," dice, prima di scomparire.

Resto sola nella stanza, stringendo l'orsacchiotto al petto. Fuori dalla finestra, l'alba sta sorgendo, illuminando la stanza di una luce tenue. Mi sento confusa, persa. Ma una cosa è certa: questa notte ha cambiato tutto.

Scesi per le scale ma Leo mi afferrò il polso, prima che possa uscire.
"Devo dirti una cosa"
...

"Non posso credere a quello che sto sentendo." Le parole mi escono dalla bocca a fatica, un sussurro rauco che si perde nell'aria immobile della stanza. Mi sento come se fossi precipitata in un abisso senza fondo, un luogo oscuro e pericoloso dove non avrei mai immaginato di finire.

Leo sorride, un sorriso amaro che non raggiunge i suoi occhi. "Lo so che è difficile da accettare, ma è la verità. Io non sono solo un ragazzo qualsiasi.

Sono cresciuto in questo mondo, e ora è il mio turno di prendere le redini."
Mi stringe il polso con una forza inaspettata, costringendomi a guardare la collana che mi ha appena messo al collo. Il pendente, con la sua rosa rossa e il nome "DiCaprio", mi brucia sulla pelle. È un marchio, un simbolo di una nuova realtà che non ho scelto.

"Cosa significa tutto questo?" chiedo, la voce tremante.
"Significa che da oggi in poi farai parte della mia vita," risponde lui, con un tono deciso. "Sarai protetta, avrai tutto ciò che desideri, ma dovrai anche seguire le mie regole."

Le sue parole mi gelano il sangue. Protezione? Desideri? Sono prigioniera di un incubo, e lui mi sta offrendo delle catene dorate. Mi sento come una bambola, un oggetto da possedere e manipolare.

"Non posso fare questo," dico con voce ferma, cercando di trovare il coraggio di affrontare la situazione. "Non voglio far parte di questo mondo."

Leo scuote la testa, come se stesse parlando a una bambina. "Non hai scelta, Ally. O sei con me, o sei contro di me."

Mi sento intrappolata, senza via d'uscita. Ho paura di lui, della mafia, di tutto ciò che questo nuovo mondo rappresenta. Ma ho anche paura di quello che potrebbe farmi se cerco di scappare.

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