15- febbre
L'alba filtrava dalle finestre, tingendo di rosa pallido la stanza. Aprii gli occhi e vidi Leonardo accanto a me, pallido come un fantasma. Aveva gli occhi rossi e infiammati, le guance arrossate dalla febbre. Il mio cuore si strinse.
"Leo?" sussurrai, toccandogli delicatamente la fronte. Era rovente. Presi il termometro e glielo misi sotto la lingua. Quando lo estrassi, il numero mi fece gelare il sangue: quaranta.
"Oh, Dio mio," sussurrai, spaventata.
Iniziai a correre da una stanza all'altra, alla ricerca di farmaci e di panni umidi. Gli diedi le medicine, mettendogliele delicatamente sulle labbra. Poi gli posizionai delle pezze fredde sulla fronte, sperando di abbassargli la febbre.
"Stai tranquillo, amore mio," gli sussurrai accarezzandogli i capelli. "Tutto andrà bene."
Lui aprì gli occhi, li fissò nei miei e sorrise debolmente. "Grazie, Ally. Non so cosa farei senza di te."
"Non dire sciocchezze," risposi, stringendolo a me. "Sono qui per te."
Gli feci un leggero massaggio alla schiena, cercando di alleviargli il dolore. Si rilassò tra le mie braccia, il suo respiro profondo e regolare. Mi sentivo come una madre che accudiva il suo bambino.
"Mi sento così protetto con te," sussurrò.
"Io anche," ammisi, stringendolo ancora più forte.
Passammo così il resto della giornata, io che mi prendevo cura di lui e lui che si riposava. Gli preparai una zuppa leggera e gliela diedi a piccoli sorsi.
Gli lessi un libro, la mia voce dolce cercava di farlo addormentare.
La sera, la febbre era diminuita, ma Leo era ancora molto debole.
Mentre la luce del tramonto filtrava dalle finestre, mi avvicinai a Leo, che giaceva ancora nel letto. Aveva un aspetto migliore, ma era evidente che aveva ancora bisogno di riposo.
"Leo," dissi dolcemente, "ho pensato di farti un bagno caldo. Ti aiuterà a rilassarti e a farti sudare un po'."
Lui sorrise debolmente. "Grazie, Ally. Sei un angelo."
Lo aiutai ad alzarsi, sostenendolo delicatamente. Lo accompagnai in bagno e lo feci sedere sulla sponda della vasca. L'acqua calda fumava, profumata di lavanda.
Cominciai a svestirlo, lentamente e con cura. Il suo corpo era caldo al tatto, e la sua pelle era morbida come seta. Mi sentivo così protettiva nei suoi confronti, come se fosse un bambino.
Quando fu completamente nudo, lo aiutai ad entrare nella vasca. L'acqua lo avvolse, e lui emise un sospiro di sollievo. Presi una spugna e cominciai a lavarlo delicatamente, dal collo ai piedi
Mentre lo lavavo, non potei fare a meno di notare quanto fosse bello. I suoi muscoli erano tesi, ma allo stesso tempo morbidi. I suoi capelli, bagnati, gli incorniciavano il viso, e i suoi occhi, anche se spenti dalla febbre, erano pieni di gratitudine.
Quando lo ebbi lavato, lo avvolsi in un asciugamano morbido e lo aiutai ad uscire dalla vasca. Lo avvolsi in un accappatoio caldo e lo portai in camera.
Preparai il pigiama e l'aiutai a vestirsi. Era come prendersi cura di un bambino, e mi piaceva prendermi cura di lui. Quando fu pronto, lo misi a letto e lo coprii con le coperte.
"Buona notte, amore mio," gli dissi, baciandolo sulla fronte.
"Buona notte, Ally," rispose lui, stringendomi la mano.
Mi sedetti sul bordo del letto e continuai a tenergli la mano. Sentivo il suo cuore battere forte sotto le mie dita. Mi sentivo così grata per avere lui nella mia vita.
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