9 - Diversità
Ormai erano già passati svariati giorni e i Mondi continuavano il loro corso proprio come le due Dee continuavano il proprio lavoro: Sheera distruggeva e portava caos in ogni momento del giorno e della notte, nel mentre Kyra non faceva altro che sistemare il tutto subito dopo appena percepiva negatività spuntare dal nulla. Delle volte si erano incrociate ma non si erano dette nulla, solo uno scambio di sguardi da lontano e di nuovo ognuna per conto proprio. O più che altro era la corvina a non darle più di tanto retta, a malapena ricambiava il saluto che di tanto in tanto provava a porgerle nella speranza di iniziare una conversazione, anche piccola. La cosa l'avrebbe fatta sentire meno sola e trascurata. Peccato che la Dea Nera pareva non voler nulla a che fare con lei.
Dal canto suo, però, Kyra era continuamente spinta dalla propria curiosità, la voglia di conoscere ciò che per lei era ignoto. E poi, quando si metteva in testa qualcosa difficilmente se ne dimenticava, motivo per cui aveva deciso di cercare Sheera. Quanto poteva essere difficile scovare tra la gente una Creatura vestita interamente di scuro dall'anima nera?
L'aveva cercata ovunque per parecchio e, alla fine, l'aveva trovata seduta tra i rami di un grande albero secolare le cui fronde la proteggevano dai raggi solari. Da lontano le era parsa anche piuttosto tranquilla e per niente intenzionata a portare il caos, o forse si stava semplicemente riposando da qualsiasi cosa avesse fatto.
– Dove dovresti andare? – fu la prima cosa che le chiese apparendole accanto in una nube bianca quanto i suoi lunghi capelli prima che l'altra potesse svignarsela. Non si era né spaventata né stupita della sua presenza, la vide solo alzare gli occhi al cielo probabilmente già infastidita.
– Di nuovo tu, non ti stanchi mai di essere così... euforica? –
Kyra ridacchiò alla sua smorfia di disapprovazione e disgusto per l'energia che emanava. Ancora nessun saluto ma perlomeno le aveva rivolto la parola, questo si era detta.
– Quindi, prossima tappa? – provò ancora la chiara con il sorriso sempre pronto intrepidante attesa. Sheera sbuffò e fece spallucce, notò che tra le mani teneva una lama con cui sembrava... giocherellare? Se la passava tra le dita come nulla fosse e incurante della sua pericolosità, non che ce ne fosse per una Dea immortale e incorporea.
– In verità non avrei nulla da fare. Per quale motivo, sentiamo? –
– Ti va di venire con me?–
Sheera la fissò accigliata e fredda. Non aveva altre espressioni quella ragazza? Possibile che non provasse nulla? Che era completamente incurante e se ne fregava di tutto? Inclinò la testa di lato subito dopo come in attesa di una risposta e per un attimo la chiara si soffermò sui suoi lunghi capelli neri leggermente mossi. Pensò di non aver mai visto effettivamente un colore così intenso e cupo tra i Salir e gli Yarix, solo a lei potevano abbinarsi più che divinamente nonostante il contrasto con la pelle chiara. Per quale motivo ci si era soffermata però?
– Avevo voglia di controllare un po' sulle montagne cosa succede. Tu no? – propose titubante la prima cosa che le passò per la testa.
– Non ci vado spesso. – fu la sua risposta poco dopo mettendo una mano davanti gli occhi per ripararsi dagli ultimi raggi solari che la colpivano quasi direttamente ormai.
– Sei una più da boschi e caverne vero? –
Per un attimo la chiara lesse stupore nei suoi occhi ma svanì subito. È così... Misteriosa... E strana anche. Decise in ogni caso di riprendere il suo lavoro senza soffermarsi troppo sul comportamento della corvina così diverso dal suo, e cominciò ad avviarsi spiegando le ali al vento. Non contava molto sulla corvina che la raggiungesse dopo quel suo tono annoiato con cui le aveva risposto, e poi non si conoscevano in realtà, perché seguire una sconosciuta? Giusto?
Le montagne le apparirono dinnanzi in qualche battito d'ali e il vento freddo, l'aria umida, l'odore di neve la circondarono. Fortunatamente l'essere una Dea incorporea significava non sentire il freddo o il caldo in maniera diretta, perciò era protetta sotto questo aspetto o mai nella vita eterna sarebbe andata in un luogo così congelante.
Atterrò tranquilla come molte altre volte, peccato che doveva aver piovuto quella notte e poi le temperature scese drasticamente: la pietra su cui si era ritrovata era scivolosa a causa del ghiaccio creatosi, facendola cadere. Qualcuno però le prese la mano prima che potesse accadere. Così Kyra si ritrovò in piedi a pochi centimetri da Sheera che le teneva la mano tra la sua in mezzo a loro. L'aveva davvero raggiunta. Furono altri i pensieri a dirla tutta.
Era la seconda volta che qualcuno riusciva a toccarla con il suo essere incorporea e viaggiò in corpo una sensazione strana mentre fissava quegli occhi scuri che si era ritrovata davanti. La corvina inclinò la testa guardandola curiosa e divertita per davvero stavolta. Di nuovo. Avrebbe mai capito qualcosa da quei pozzi infiniti e così magnetici che non riusciva a smettere di perdercisi?
– Sicura di star bene? Non notare che la pietra è ghiacciata è grave. Direi che potresti non essere tagliata per essere una Dea. – disse la corvina senza cambiare il tono di voce.
– S-sì, non guardavo dove mettevo i piedi. E non è affatto vero, me la cavo benissimo. –
Vide Sheera fare spallucce e lasciarle la mano allontanandosi di qualche passo e voltandosi, osservando intorno a sé non essendo mai stata in quel luogo probabilmente. Era un amante del gelo, certo, ma non tanto di luoghi così poco o per niente popolati dove non poteva ricavare molto sangue e morte. Per questo non andava spesso lì nonostante non fosse così male.
C'era nebbia alla vallata e purtroppo neppure lei con una vista fuori dal comune non vedeva bene per questo, mentre il suolo era coperto da una sottile neve, non erano nemmeno così in alto dopotutto. Il freddo sulla pelle era così piacevole per lei in effetti, le ricordava gli Abissi Infernali quando raggiungeva temperature considerate miti dalle Creature Oscure.
Eppure il suo tocco era così caldo... Quando aveva aiutato la Dea Bianca giorni prima a rialzarsi dal fiume non aveva avvertito il calore come poco accaduto, poteva essere dato dal fatto che l'acqua doveva aver raffreddato il suo corpo. Era la prima volta che una temperatura del genere non le avesse dato fastidio a dirla tutta. Ancora più strano per lei era il non sapere per quale motivo l'avesse seguita quasi senza accorgersene. Che fosse perché il suo istinto avesse percepito qualcosa di interessante per la sua anima nera da lì a poco?
Fu distratta da un albero poco distante da sé, lo fissò scettica avvicinandosi incuriosita da tale visione.
– Strano che sia qui, è una pianta della stagione calda. – disse con un tono di voce che sembrava annoiato anche quando non lo era. Era una cosa più forte di sé, non poteva farci molto.
– Colpa mia. Tempo fa senza rendermene conto avevo fatto germogliare un albero. Ma ha resistito ed è cresciuto anche più in fretta di altri. – le spiegò Kyra avvicinandosi a lei di poco. La sua presenza positiva non le stava dando così fastidio come aveva sempre immaginato, era pur sempre meglio di quella di Damon in realtà. La cosa le sembrò persino anomala da pensare.
– Sento la vita scorrere in lui. –
Fece una smorfia, non disgustata a dir la verità, non sapeva nemmeno lei perché lo fece. Poggiò poi la mano sul tronco e dopo qualche secondo si ritrovò i capelli e le spalle pieni di neve: l'albero aveva mosso i suoi rami facendo cadere una miriade di fiocchi chiari. Sentì poco dopo Kyra scoppiare a ridere, una risata così cristallina e bella e la guardò per un attimo truce dopo essersi scompigliata i capelli scuri per levarsi di dosso i fiocchi candidi a stonare completamente con i suoi colori.
– Credo che tu non gli piaccia. – le disse la chiara continuando a ridere e avvicinarsi leggermente a lei.
– Ma non mi dire! – ribatté.
– Stai meglio con il nero però, se devo proprio ammetterlo. – continuò la Dea Bianca scompigliandole leggermente i capelli ancora levandole definitivamente la neve di dosso.
Sheera, attraverso al nuovo tocco, aveva percepito all'istante imbarazzo e paura in lei, anche se più la prima. Eppure questo non l'aveva fermata nell'avvicinarsi, mentre a lei la poco distanza tra le due, un'energia negativa con una positiva sua opposta, non le aveva stava recando alcun danno o rendendo nervosa, scorbutica più del dovuto. Possibile che sia lei che mi rende così calma ultimamente, tanto da bloccare il mio istinto omicida anche solo standomi attorno o spargendo per i Mondi la sua energia contemporaneamente a me? Anche il sentirsi fissata non lo sopportava e la chiara non le levava quegli occhi viola chiaro curiosi di dosso, perché con lei non era così forte il suo voler istigare all'odio?
– Ti vesti sempre di bianco? No perché è accecante quel colore.– cercò di ringhiare contro stropicciandosi gli occhi per tutta quella luce tra la chiara e la neve, seppur poca, tutt'intorno a loro. Ecco una nota a sfavore delle montagne.
– Beh, è il mio elemento e anche la mia pelle sarebbe bianca in realtà.–
Kyra le mostrò subito dopo la mano da rosa chiaro, come aveva visto in tutte le persone, diventare bianchissima e incorporea per poi tornare come prima. Sheera fece la stessa cosa ma la sua di pelle diventò nera. Nulla di cui non ci si poteva aspettare.
– Direi che qui è tutto a posto comunque. – cambiò discorso poi la corvina portandosi le braccia al seno e guardandosi attorno annoiandosi, e non era mai una cosa positiva per le Creature Oscure. Doveva cercare qualcosa di interessante o avrebbe finito con il distruggere qualsiasi cosa le fosse capitato sotto mano. Si voltò verso destra e notò una piccola caverna o qualcosa di simile. Ovviamente l'oscurità l'attrasse, come non poteva farlo? Nella sua mente già nacque una splendida idea che la portò a leccarsi le labbra come affamata di qualcosa.
– Ma guarda guarda, chissà cosa c'è qui. – esclamò quasi canticchiando in qualche modo divertita e maliziosa, o così poté intuire Kyra. La parete rocciosa non era friabile quindi era abbastanza sicuro come luogo. Non che alla corvina importasse in realtà dato che amava il pericolo e non si faceva di certo problemi a scoprire cose nuove con un po' di adrenalina in corpo.
– È così... Inquietante il buio. – sentì dire da Kyra improvvisamente distante da sé e fu come se la propria personalità di cattiva Dea l'avesse avvolta di nuovo. Kyra invece rabbrividii a ciò che le si era presentato davanti, cosa ci poteva essere peggio del buio?
– Non lo sopporti come in io sopporto troppo la luce. – ribatté un po' acida e seccata di averla ancora lì tra i piedi Sheera. Aveva bisogno del suo amato silenzio nell'oscurità più assoluta.
– Ma non sai cosa si può celare...–
A quelle parole Sheera si voltò a guardarla, sul volto un sorriso malizioso, lo sguardo acceso che Kyra non aveva mai visto in quelle poche volte che si erano incrociate. Nel nulla, il vuoto, per chi non vedeva c'era solo paura ma lei, l'oscurità era il suo elemento e poteva vedere ogni cosa. Tutto ciò che altri non potevano.
– Questo è il bello. – le disse infine svanendo là dentro senza aggiungere più altro.
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