8 - Lievi tocchi

Era seduta tranquillamente sulla sabbia chiara e morbida del suo Mondo, l'acqua e il rumore delle onde sinuose che osservava di fronte a sé. Erano passati svariati giorni da quando aveva visto la Dea Nera, il giorno che le aveva chiesto come si chiamasse. Il primo pensiero che aveva avuto subito dopo? Come poteva la Creatura Oscura per eccellenza avere per nome una parola il cui significato era legato alla luce? Una volta tornata nell'Eden ripensò nuovamente alla cosa notando che anche il nome Kyra fosse legato al suo elemento opposto. Che fosse una coincidenza? Che si fossero confusi?

Iniziò persino a chiedersi chi avesse deciso di dare loro un'identità. Era un mistero anche per sé stessa la sua esistenza, cosa vi era stato prima di diventare un essere pensante e cosciente? Come erano i Mondi? La cosa la incuriosiva e affascinava molto spesso, peccato che non si poteva soffermare troppo sul passato dovendo portare il futuro ai Salir e gli Yarix.

Si sdraiò tranquillamente tra i granelli setosi a contatto con la pelle e allungò un braccio verso il cielo luminoso dell'Eden che aveva visto innumerevoli volte e chiedendosi come potesse essere il cielo notturno. Non l'aveva mai visto nella sua interezza, sempre costretta a scappare al suo divenire, e la curiosità era tanta. Ora che la Dea Nera aveva infranto il divieto di uscire quando volesse per i Mondi, avrebbe potuto fare lo stesso? Sicuramente non spesso, la cosa la terrorizzava per le conseguenze che potevano esserci, ma dall'altra parte continuava a dirsi che non vi era nulla di cui preoccuparsi, che non era accaduto nulla di grave.

Le Due Dee non si erano scontrate portando alla catastrofe i Mondi, quindi di cosa ci si doveva preoccupare? Solo perché voleva scoprire cose nuove a lei estranee non significava che avrebbe ignorato i suoi doveri. E poi, aveva visto Sheera un paio di volte, bastava starle lontana se poteva essere un problema in non trovarsi sulla stessa linea di pensiero.

Si alzò in piedi nel momento in cui il sole nel suo Mondo magico e luminoso stava per arrivare a picco e si stiracchiò leggermente prima di sgranchirsi le ali e tuffarsi in acqua, così rinfrescante e piacevole, le infondeva calma la maggior parte delle volte; purtroppo la magia del Bene non agiva su sé stessa se sotto pressione. Quando riemerse dalla superficie non era più nell'Eden, bensì ad Eathevyr. Raramente utilizzava la magia per dirigersi in un attimo altrove senza passare per l'Infinitus, non aveva nemmeno idea del perché fare un tragitto in più quando avrebbe potuto evitarlo. O forse era sempre stato uno stratagemma per tenere sotto controllo il momento in cui una Dea rientrava in casa dando il via libera all'altra.

Uscì da quello che le sembrò un bacino d'acqua e, non avendo addosso l'incantesimo che le permetteva di essere in carne ed ossa fintamente, non le servì asciugarsi come capitava nel caso contrario. Intorno a sé ravvicinati, colorati e alti alberi dalla corteccia chiara: blu, viola, rosso, giallo, vedere così tanta diversità la rallegrava, per non parlare dei raggi solari i quali filtravano timidi tra le foglie per poter far percepire il loro calore. Dedusse essere una bella giornata per gli Yarix. E per lei era il momento perfetto per passeggiare e lasciare che la propria energia magica nutrisse la vegetazione intorno a sé.

Poco dopo il suono di acqua corrente la attirò a sé portandola ai piedi di un fiume limpido e ancora giovane, la sua corrente non era turbolenta ancora e le sue sponde non andavano oltre a quattro falcate di un uomo. Si accucciò e chiuse le mani a coppa prima di immergerla e raccogliere l'acqua con esse; il freddo lo sentì, era un peccato che le sembrò comunque una sensazione distante, come doveva essere toccare per davvero qualcosa di ghiacciato? Decise poi di bere, non si nutriva spesso di cose reali ma più di luce o qualsiasi cosa fosse legata al potere del Bene poiché i sapori, come per il tatto, erano come incompleti. In seguito vide dei pesci nuotare e immerse una mano come a volerli accarezzare, e loro se lo lasciarono fare. Così sfiorò con i polpastrelli il dorso facendola sorridere prima che questi continuassero il proprio viaggio seguendo la corrente.

Ma questo è... sangue? Si alzò in piedi quando il suo olfatto fine sentì un odore ferroso nell'aria e guardò davanti a sé. Non notò nulla e in più non percepì segni di dolore altrui o di qualche vita in bilico. La cosa era alquanto strana. Forse è solo la mia immaginazione pensò scuotendo la testa decisa a tornare al suo lavoro perlomeno. Peccato che, quando si voltò, apparì come dal nulla un'ombra scura a prenderla alla sprovvista e spaventandola, facendola indietreggiare di colpo e inciampare prima di cadere in acqua.

Ma guarda un po'. sentì dire da quel qualcuno che era intento ad osservarla con la testa inclinata da un lato. Era divertimento quello che vedeva nei suoi occhi di ghiaccio viola scuro? O forse più confusione? Non fece in tempo ad aprir bocca che ben presto la sua attenzione si spostò nuovamente sull'odore pungente giuntale alle narici. Fu solo allora che notò la sua origine: ai piedi di un albero poco distante vi era un grande cervo nero dalle corna argentate. I suoi occhi scuri erano spalancati, il suo cuore non batteva più. Aveva varie ferite inflitte da morsi di animali, probabilmente un branco di lupi, e il manto intriso di sangue.

Quello che però la incuriosì era che Sheera, ancora in piedi davanti a sé, teneva un coltello da lancio dalla lama imbratta del sangue del povero animale in una mano. Il suo sguardo salì successivamente al braccio, poi la spalla e il collo e infine le labbra. Erano colorate di rosso scuro proprio del liquido denso e scuro e la corvina, notando il suo sguardo tra l'inorridito e il confuso, se le ripulì passandoci la lingua con fare sensuale e mostrando un leggero sorriso malizioso, denti bianchissimi e perfetti in contrasto con i capelli neri. Un brivido le percorse la spina dorsale per un attimo.

Volevi proprio farti una nuotata? Non pensi che quell'acqua sia poco profonda per poterlo fare? la prese in giro la corvina squadrandola e Kyra si riscosse, rendendosi conto di dove fosse: era seduta tra il fondale di pietre e l'acqua le arrivava poco sopra al ventre, non che le potesse bagnare il corpo e quindi recare problemi essendo nella forma incorporea.

Appari sempre così tu? Mi hai spaventata! – le disse un po' tesa, o forse più arrabbiata. La sentì ridacchiare e questo le diede fastidio, oltre che farla avvampare.

Beh, è pur sempre il mio lavoro, o sbaglio? – ammise la Dea Nera facendo svanire la lama e avvicinandosi alla riva.

Che c'è? domandò poi quando Kyra la guardò accigliata nel momento in cui le porse una mano per aiutarla a rialzarsi e solo allora la Dea Nera si rese conto di ciò che stava facendo. Da quando aiutava qualcuno, che non conosceva tra l'altro. Non che la cosa potesse essere differente anche in quel caso.

Non ho tutto il giorno, ti muovi o rimani lì impalata? 

Fu un po' brusca ma solo per evitare di pensare al fatto che fosse stata gentile, stranamente. Kyra invece allungò un braccio verso di lei e, dopo aver tentennato un istante, afferrò la presa. Fu strano toccare qualcuno, qualcuno come lei priva dell'incantesimo speciale. E quel tocco fu anche così confortante per la Dea Bianca, il sapere di non essere sola ma poter esser compresa da un altro. Sospirò quasi incredula a quel tocco. Probabilmente Sheera poté comunque intuire il perché di quell'atteggiamento e, in effetti, fu così. Ma, anche lì, tentò di non pensarci e riportare l'altra sulla riva in silenzio.

Che combini? cambiò argomento Kyra una volta fuori dall'acqua e le loro mani di nuovo lontane, non che avessero parlato prima molto. La corvina le aveva dato le spalle raggiungendo l'animale inerme a terra.

Mi sfamavo un po'. rispose con il solito tono freddo e annoiato. Ormai aveva capito che quella fosse la sua normalità e che non faceva trasparire nulla di quel che pensava o percepita, le emozioni.

Bevi sangue? rabbrividì la chiara. Era davvero strano, ed era la prima volta che sentiva una cosa del genere. Ma forse non lo era tanto per la Dea Nera, la personificazione del Male in effetti.

Se non ci sono troppe morti o energia negativa sì. Non fai nulla del genere?

Mmhh... Una cosa simile con la linfa degli alberi.

Kyra si avvicinò alla corteccia di un albero accanto a sé e con una lama simile a quella della corvina fatta apparire dal nulla e lo incise in profondità con facilità ma evitando di fargli male, anzi, si scusò mentalmente con la pianta per quello. Poco dopo dalla corteccia ne fuoriuscì un liquido dorato che raccolse in una piccola fiala anch'essa creata con uno schiocco di dita. Non tutti gli alberi avevano quella linfa di cui si nutriva da quanto aveva imparato in quegli anni, ed era in grado di differenziarli dagli altri ormai.

Ma la uso solo quando ne ho bisogno, non lo uso come un pasto come fai tu, presumo. aggiunse facendo svanire la fiala. Si voltò verso la corvina che la fissava con sguardo neutrale. Di solito capiva tutti dagli occhi altri, riusciva a captare qualsiasi cosa. Ma con lei no. La cosa la intrigava abbastanza e al tempo stesso infastidiva. L'essere più potente dei Mondi non era in grado di captare nulla dall'altro essere suo pari.

Sheera poi distolse lo sguardo per un motivo, inizialmente, a lei sconosciuto.

E comunque, non volevo spaventarti.

Quelle parole stupirono la chiara e lo sguardo dell'altra si incupì perdendo quel brevissimo istante di luminosità in un certo senso, come se fosse stata tranquilla.

Davvero? Insomma, pensavo ti piacesse farlo. O almeno immagino sia così, sei il mio opposto quindi...

Stai solo complicando la situazione! Si maledì la Dea Bianca zittendosi e sorridendo un po' in imbarazzo mentre Sheera guardò altrove, di nuovo.

Delle volte ma non era mia intenzione stavolta. Ti avevo vista e, beh, non so nemmeno io cosa mi sia passato per la testa. Sono un po' a corto di morti e la cosa mi destabilizza. disse cercando di non guardare quegli occhi viola chiaro intenti a scrutarla. Che essi potessero leggerle nella sua anima? No, non avrebbero potuto farlo, non avrebbero mai infranto la barriera che l'avvolgeva da sempre, nessuno ne era in grado.

Capisco. C'è qualcosa che posso fare magari? provò a dire Kyra, mordendosi il labbro subito dopo sentendola ridacchiare a facendosi maliziosa.

Dubito che tu possa uccidere qualcuno o aiutarlo a morire.

Kyra si passò una mano tra i capelli bianchi prima di mettersi a giocherellare con una ciocca.

In effetti non ci avevo pensato.

Invece la corvina parve notare qualcosa al polso di Kyra, un filo rosso. No, quello era sangue, rosso misto a dell'oro a simboleggiare la forza di un essere divino. Probabilmente si era fatta male cadendo tra le pietre. Sheera aveva notato che la chiara, per un istante e forse senza rendersene conto, aveva attivato l'incantesimo di indurimento. Poteva esserne la ragione.

E anche lei, spinta dall'istinto, le si avvicinò e le prese il polso prima di sfiorare con l'indice la lieve ferita raccogliendo quella piccola quantità di sangue portandosela alle labbra, la ferita che si rimarginò subito dopo. Era dolce ma non troppo, non aveva mai assaggiato mai niente del genere. Lasciò la mano calda di Kyra quando ritornò in sé e capì quello che aveva fatto, allontanandosi di qualche passo, voltandosi. Non le disse nulla al riguardo.

Forse non dovresti starmi vicino, trovare qualcuno con cui parlare in me. Sono pericolosa, anche quando non voglio esserlo. disse solamente, e se ne andò lasciandola sola mentre la chiara si toccò dove c'era stata la ferita. Non se n'era neppure accorta, senza parlare del fatto che non avesse idea che anche loro potessero sanguinare. Non erano incorporee? Certo che i nostri corpi sono strani!

Scosse la testa e riprese a camminare ascoltando il canto degli uccelli con cui si mise anche a parlare di tanto in tanto, continuò a trasmettere energia alle piante più basse i cui raggi solari faticavano a raggiungerli e il tempo passò velocemente. Prima che potesse rendersene conto, la notte stava facendo il suo ingresso nella volta celeste proprio nel momento in cui uscì dal bosco, raggiungendo una prateria azzurrognola.

Gli Yarix non uscivano quasi mai durante le ore più buie, si diceva che ci fossero esseri magici pericolosi nelle loro storie, che fosse vero? Kyra non aveva mai visto nient'altro che il sole in quegli anni. La Dea Nera si muoveva quando voleva da quanto aveva intuito, perciò non sarebbe potuto accadere niente se si fosse fermata un po' di più ad Eathevyr per guardare finalmente ciò che mai aveva visto. Così aspettò pazientemente ma anche con un filo di agitazione per cui dovette chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi.

Impiegò poco a svanire nel momento in cui, quando riaprì gli occhi, la meraviglia la colpì: una miriade di piccolissime lucine bianche o dorate la ipnotizzarono, erano ovunque e facevano compagnia a quella che aveva imparato dai Salir e Yarix essere la luna. Era davvero maestosa, perfettamente rotonda quel giorno e chiara quasi quando la pelle della corvina che aveva visto. E poi il blu, così intenso, cupo ma al tempo stesso di un'affascinante bellezza nobile. Le ricordò gli occhi viola scuro del suo opposto, anch'essi parevano nascondere tanto dietro il velo scuro. E quando ripensò a quello che era capitato quel giorno, le tornarono alla mente le sue parole. Cosa aveva voluto dire? Non mi sei sembrata pericolosa...

Decise di lasciar perdere e rimanere lì quella notte, la prima ad aver mai visto e la prima volta che non sarebbe tornata nell'Eden. Voleva scoprire di più sul cielo, su come cambiava nelle ore. E la sensazione di libertà che l'attraversò per tutto il tempo non se la sarebbe mai dimenticata.

Ehilaaaaa, ciao a tutti! Tranquilli, non sono sparita, sono solo stata abbastanza impegnata in questi giorni ma sono riuscita a recuperare un po' di tempo per la scrittura e non solo 😉

Sapete ormai che mi piace cambiare le cose fino a quando non mi soddisfano appieno e le sento mie (mi spiace per chi è qui fin dall'inizio e ha dovuto sopportare i cambiamenti drastici di Fate of Opposite ed Essence of Opposites, oooooppppsss) e mi sono messa sotto appena ho avuto l'opportunità di creare da zero le copertine di queste tre storie che per me significano molto e che spero possano piacere anche a voi ❤️

Grazie ancora per la pazienza e alla prossima! (Sperando non sia troppo in là la prossima pubblicazione ahaha)

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