Luna di miele

-Questo sarà il nostro mezzo di trasporto.
Disse Robert entusiasta, accompagnandola davanti a un quad bianco con due caschi appesi sul manubrio. Alzò il sedile per metterci due valige dentro, le altre due dovevano portarle loro.
Allacciarono i caschi, l'uomo si mise alla guida mentre Aurora dietro teneva stretto tra le braccia un bagaglio e l'altro stava sulle gambe di Downey. Con quei caschi da motocross era difficile vedere bene il paesaggio, ma mentre il qual macinava la strada riuscì a scorgere le tipiche case bianche dai tetti blu di Mykonos.
Mentre passavano in quella notte tranquilla il panorama lasciava senza fiato:

Robert incrementò di velocità, causando una lieve impennata che lo fece urlare come un cowboy sopra un cavallo imbizzarrito. Per vedere meglio la strada si mise in piedi, le mani strette sul manubrio e i fanali ben accesi. Aurora cercò di non pizzicare il suo didietro con la punta del casco dato che ce lo aveva praticamente in faccia.
Gli diede un piccolo schiaffo sulle natiche sode per farlo sedere, finalmente giunti a destinazione.
Lo vide portare il peso verso destra per entrare nella via che portava ad un grande cancello.
Era tutto fatto di ciottoli bianchi, delle piccole lampadine sul terreno indicavano la strada da percorrere.
Appena entrati parcheggiarono il quad e tolsero i caschi, prendendo tutte le valige.
Camminando ancora un po' si ritrovarono davanti una delle ville più belle al mondo, seriamente.

Vista mare, una piscina enorme, una veranda magnifica.
Erano davvero sull'isola più elegante e fascinosa della Grecia, senza ombra di dubbio.
-Quante settimane dobbiamo stare qua?
-Purtroppo solo una amore, poi dobbiamo subito partire per la Scozia.
La loro luna di miele più che altro consisteva nel visitare tantissimi posti. Da Edimburgo al Giappone, dove alloggeranno a Kyoto per poi fare anche un giro a Tokyo e poi Tahiti, senza escludere quella gita in Australia.
Avevano lavorato tantissimo per guadagnare tutti quei soldi da spendere in una buona cosa come il viaggio, poiché volevano ampliare le loro menti. Entrando nella villa mano a mano che scoprivano angoli nuovi si ritenevano sempre più fortunati. Uno a destra l'altra a sinistra, in completa esplorazione.
Nel frigo La Rosa ad esempio trovò subito tanto yogurt greco, mentre Robert in un corridoio vide tanti ritratti dell'antica Atene. Lui che amava così tanto la loro cultura ora era nel paradiso terreno.
La pittrice giunse nella sala più esterna, a passi lenti.

L'attore invece si avventurò verso la camera da letto che invece si dimostrava più piccola ma accogliente:

Con le mani sulla testa dall'incredulità perseguì tutto il resto, scontrandosi contro Aurora lungo il corridoio che univa l'ala est a quella ovest della villa.
Su un muro c'era scritto: η αγάπη κάνει τους ανθρώπους, che in greco significa esattamente questo:
L'amore rende esseri umani.
-È stupendo.
Disse lei, accarezzando la guancia del marito con una leggera barba che le solleticò le dita.
-Περισσότεροι.
Rispose lui, baciandola.
Aurora fece finta di capire, ma per istinto sapeva che le aveva detto qualcosa di sdolcinato. Per la foga e l'eccitazione del bacio la sbatté contro una parete, ma questa volta purtroppo fece un po' del male alla donna che era incinta.
-Oh Cristo scusami tanto, devo smetterla di perdere il controllo è solo che...sei...così...sensuale...
La Rosa vide un intero lampo di pentimento che vagava nelle iridi quasi completamente di un verde scuro con qualche spruzzo di nocciola. Teneva le mani sulla pancia per assicurarsi di non aver recato alcun danno al pargolo.
-Ti prego perdonami.
Mugugnò Robert, facendole alzare lo sguardo per vederlo con gli occhi lucidissimi e le lacrime che cadevano. Si intenerì tantissimo: vederlo piangere faceva sempre venire una fitta al cuore. Lo abbracciò forte, mentre lui singhiozzava accarezzando la pancia con delicatezza.
-Non fare così piccolino, è tutto okay sai?
Sussurrò dolcemente, accarezzandogli il ciuffo mentre passava una mano sulla schiena. In quel momento era sua madre, stava mantenendo la promessa del matrimonio. Dondolandosi avanti e indietro lentamente tentò di cullarlo. Purtroppo Robert era una persona estremamente terrorizzata dal senso di colpa dopo esserci vissuto per anni.
A volte il ginocchio con l'affare di metallo dentro lo faceva arrancare un pochino. Restava comunque un soldato fuggito dalla guerra e in cerca di un'altra, e Aurora doveva sia proteggerlo da quella ricerca sia scendere in campo con lui se necessario. Quando si calmò La Rosa lo prese per mano, portandolo verso la camera da letto.
Togliendosi i vestiti salì sopra di lui, muovendo il bacino contro la patta rialzata.
La baciò con le mani tra i capelli, senza mai staccarsi finché lei si sollevò per permettergli di penetrarla.
Lentamente muovevano il ventre a ritmo, come due orchestre che si rispondono senza darsi tregua.
Fuori il mare accarezzava dolce le rive della spiaggia che avevano davanti, Mykonos dormiva beata.
Aurora il giorno dopo aprì gli occhi di scatto, boccheggiando e stringendo con tutte le sue forze il materasso. Abbassò lo sguardo vedendo la testa di Robert affondata nel suo fiore.
-Oddio..
Disse tra i continui gemiti di lussuria.
Tremava, trincò gli addominali quando l'attore massaggiò il clitoride infilando la lingua in profondità, facendole stringere le gambe mentre premeva la sua testa ancora di più. I polmoni stavano consumando ogni scorta da quanta aria doveva prendere per riuscire almeno a respirare. Si mise a sedere spingendogli la nuca ancora di più, cadendo poi a peso morto sul letto e tirando pugni sul materasso da quanto godeva. Con la coda dell'occhio vide Robert che intanto muoveva una mano lungo la sua virilità per darsi piacere.
Strillò fortissimo quando esplose, vedendo Rob alzarsi e sorriderle.
Dopo che lei ricambiò il favore si lavarono i denti insieme.
-Fai piano.
Raccomandò il marito quando la vide corricchiare verso la scalinata che scendeva giù in spiaggia.
Erano in costume, pronti a fare il bagno. Robert vedendola gettarsi subito nel mare limpido stese sulla sabbia fina una stuoia, mettendoci sopra una cesta di vimini con dentro il cibo per fare colazione e pranzo in riva al mare.
Togliendosi la maglietta prese maschera e boccaglio anche per la moglie, correndo in acqua.
Esplorarono i fondali magnifici, cercando di inseguire i pesci che passavano davanti alle loro facce.
Giocarono alla rincorsa dei pesci più piccoli e veloci, senza avere mai un vincitore.
Come veri subacquei si davano segnali per avvisare la presenza di qualche specie rara e via discorrendo. Robert la sorprese togliendo un secondo il boccaglio e mordendole una natica, facendola spaventare pensando fosse uno squalo o altro. Tornando a galla lo schizzò tutto per ripicca, salendogli sopra le spalle e strofinando il braccio contro i capelli sapendo che gli dava tanto fastidio.
La mise a tacere facendola ribaltare all'indietro con delicatezza, senza farle fare un salto di cinque metri.
Per metterla a tacere la baciò, portandola in braccio a mo di sposa fino ad uscire completamente dall'acqua.
Dopo essersi seduti sulla stuoia aprirono il cesto, tirando fuori frutta e yogurt assieme a del succo di mela.
Il Sole con un po' di vento asciugava il sale sul loro corpo, abbracciandoli con i sul i raggi caldi.
Aurora guardò in basso vedendo la mano di Robert lentamente avvolgersi sulla sua, gli anelli in bella vista. Si guardarono senza mai fermarsi.

Dove tra uno sguardo passava il tempo, dove di notte vedevano la Via Lattea nelle iridi dell'altro.
Questa si può chiamare una luna di miele coi fiocchi.




*beati loro. Comunque sono nella fase post visione di Dunkirk quindi boh, andate a vedere quel maledetto film se siete degli inglesi durante la seconda guerra mondiale. Non faccio il classico ma il linguistico e no, non studio greco quindi se ho sbagliato a scrivere quelle frasi prendetevela con Google traduttore. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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