Che le danze abbiano inizio
-Quindi stai per finirlo questo quadro?
Chiese incuriosito Robert, camminando tranquillamente per le strade di New York. Aurora era stata costretta ad indossare un cartellino che la certificava come guardia del corpo.
Si, esatto, perché gli uomini possono farlo e le donne no?
La rosa di forza ne aveva, muscoli anche, tutto in regola. D'altronde il miglior nascondiglio è in mezzo alla folla.
Per lei faceva strano stargli così appiccicata, di solito Robert non si faceva prendere per mano, preferiva poco contatto fisico, e la donna lo accettò. Quando c'erano tante persone e doveva mettersi in fila indiana per camminare, Aurora spesso sfiorava la sua manica e con uno scatto la ritirava indietro, rischiando di colpire qualcuno. Quanto voleva stringergli la mano come una vera coppia, fermarsi all'improvviso e baciarsi senza contare il resto del mondo.
Quanto voleva scompigliare quel ciuffo così disordinato ma bellissimo allo stesso tempo.
Tutto quello che stava facendo era evitare in ogni modo, anche i più disperati, di non toccarlo e cercando di apparire fiera e sicura cosa che non si sentiva affatto.
Piena di dubbi, senza un viaggio figuriamoci la meta.
Stavano per attraversare la strada tutti ammassati e Aurora si accorse che stava praticamente incollata al braccio di Robert, così si scansò immediatamente ricevendo un sacco di insulti e lui non la difese affatto, anzi, si aggiunse.
La rosa lo guardò basita, con la bocca spalancata, ma l'uomo la ignorò.
Sospirò, abbassando il capo quando camminavano per le strade. Entrarono in un bar per prendere un caffè e l'unica cosa che stava pensando era:
Voglio andare via.
Non le piaceva affatto come la stava trattando, aveva stuzzicato troppo il lato femminista, a quanto pare non aveva mai avuto una guardia del corpo prima d'ora.
Il che era inutile poiché nessuno lo riconosceva manco per scherzo se non i bimbi.
Lo seguì fino ad un negozio enorme che vendeva cose vintage e modellini fatti a mano di legno, il paradiso. Downey si fiondò dentro per cercare qualche aereo mentre la ragazza si sedette sul primo divanetto libero dopo ore ed ore di camminata.
-Aurora?!
Si voltò di scatto, immergendosi negli occhi di un volto abbastanza familiare.
-Si, sono io.
Il ragazzo si aggiustò la giacca.
-Ronald Gate, ricordi?
-Ah, ora si! Che piacere rivederti!
Si strinsero la mano, tornando a parlare di mosse e passi. Scoprì che lui stava approfondendo l'arte della danza, puntando anche alla classica che lei sapeva davvero meglio di chiunque altro.
-Potrei insegnarti io, se vuoi.
Troppo tardi per ritirare la frase.
Ronald imbarazzato fece una faccia buffissima che lo fece arrossire, accentuando le lentiggini spruzzate sulle guance.
-Ohh, hai una ragazza, ho capito tranquillo.
Disse ridendo di gusto, ma l'irlandese divenne ancora più rosso e a disagio. Aurora si alzò avvicinandosi a lui, con una mano sulla spalla cercò di farlo parlare.
-Ehm...ecco...diciamo che le ragazze non sono il mio campo.
Il primo che capisce è un mito.
Fu il turno della pittrice di imbarazzarsi, solo che lei trovava sempre un modo per tirarsi fuori da queste situazioni.
-Wow, beh, allora come si chiama?
-Non ne ho ancora trovato uno.
-Sai, su questo posso aiutarti.
Ronald annuì e si mise la mani in tasca, la discussione stava per cedere questo il segnale.
Era alto più o meno come lei, anzi perfettamente uguali.
-Quanti anni hai?
-Ventitré.
Un bimbo confronto alla rosa che si sentì improvvisamente anziana. Continuarono a parlare di ballo, del mondo, delle loro avventure, dei loro sogni.
Ronald sognava di divenire un ballerino esperto a Londra e fare un sacco di spettacoli nei teatri più prestigiosi del mondo. Cosa diavolo ci faceva a New York?
Ci vive, da ben quattro anni.
Con la coda dell'occhio vide Robert spiarli dalla fessura di uno scaffale, così si congedò in fretta e furia proprio quando il ragazzo era deciso ad aprirsi di più. Gate intimorito alzò una mano per salutarla, dimenticandosi perfino cosa doveva comprare.
Aurora arrivò a testa bassa al cospetto di Rob che la guardava con le mani sui fianchi e il piede che sbatteva per terra.
-Chi era quello?
-Non fare il geloso ti prego, sei patetico.
Sbuffò infastidita, ma l'attore le tappò la bocca spingendola dentro il primo sgabuzzino aperto. La pressò contro il muro, Aurora con uno schiaffo tolse la mano.
-Dico sei scemo?!
Sbraitò sull'orlo del fastidio.
-Dobbiamo tornare a casa.
Tagliò corto e correndo tornarono a casa, sfiniti sul divano del salotto. La donna ancora aveva tutto un incendio da lasciar bruciare.
-Oggi mi hai proprio stancato!
-Lo so tesoro, mi dispiace, ma ne va della nostra relazione ricordalo.
Tentò di toccarla, ma come fece lui per tutto il giorno si scostò.
-Ho dovuto subirmi parole su parole per colpa tua, sembra ti faccia schifo essere toccato.
Ringhiò.
Continuarono ad urlarsi contro uno in inglese l'altra in italiano, capendo tutto e niente. Ovviamente lei urlava di più per natura, ma ad usare più ferocia era proprio l'americano.
Finirono al punto di partenza.
-Hai mai avuto una guardia del corpo?
-No.
Rispose antipatico.
-Allora sappi che devi trattarla bene, poiché sta solo lavorando, non che deve subirsi tutto ciò che sta qua dentro.
Posò la mano sul cuore, sentendolo battere solo sotto il suo tocco. Provò a togliere la mano di poco, e non sentì battito, così la rimise e tornò a battere.
Con un tocco lo rendeva vivo.
Robert la guardava mentre accendeva e spegneva il suo cuore, alzando lo sguardo quando smise.
-Senza di te sono solo un corpo.
Mormorò sfiorando le labbra, baciandola poi a stampo.
Aurora, scioccata, ricambiò il bacio sempre con la mano dove risuona l'eco della vita.
-Comunque no, non sono affatto geloso.
-Davvero?
-Certo. Perché gli uomini possono provarci con tutte anche da fidanzati, e le donne no?
Aurora aggrottò le sopracciglia.
-Io non ci stavo affatto provando! È il ragazzo che ha ballato con me per strada.
Robert annuì e si voltò, nascondendo quella piccola macchia di invidia.
-Aspetta...sei geloso perché ho ballato con lui?
L'attore fece il finto offeso, così la rosa divertita mise su la musica, avvicinandosi a passi di hip hop a Rob impassibile.
Che le danze abbiano inizio.
*una cosa molto easy. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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