Assassino?
Aurora sussultò dentro le sue possenti braccia, ma che ora avevano perso ogni forza.
Aprì lentamente gli occhi, cercando di deglutire quel masso che le era entrato in gola. Non poteva crederci davvero, le sue paranoie inutili alla fine non lo erano così tanto.
Pregò che stesse scherzando, ma quando alzò lo sguardo su di lui lo vide confermare quella terribile parola.
Assassino.
Robert sospirò, il suo respiro finì per spostare i capelli di Aurora.
-Chi?
Era una voce tremante, una che poteva amare il tradimento ma non il traditore.
-Non importa, voglio fare l'amore con te adesso.
Ringhiò Rob, usando la spietatezza come difesa per evitare di confessare. Era codardo quell'uomo, il più viscido delle serpi.
La prese per i glutei e la fece sedere sul suo bacino, spingendola contro la sua patta rialzata e quasi rigida. Aurora aveva capito che non era diventato spietato, ma si costringeva ad esserlo. Con gentilezza gli passò una mano tra il ciuffo tutto sfatto, lasciando un leggero bacio sulla sua fronte contratta. Si lasciò graffiare la pelle con violenza, addirittura non urlò quando le morse la vena centrale del collo, ed era pericoloso farlo.
La rosa per la prima volta non reagiva e lasciava al tempo di riaggiustare le cose, rischiando anche di farsi distruggere.
-Chi hai ucciso?
Chiese di nuovo quando capì che la situazione stava cadendo in basso e non voleva farlo sentire un mostro, non un'altra volta.
Robert la guardò disperato, continuando a fingere di essere nella modalità cattiva. Vide lo squarcio nel completo, quegli occhi lucidi come lucciole nella notte.
-Stai zitta!
Finse quel grido, tappandole la bocca e soffocandola con le lacrime agli occhi. Aurora fece scendere lo sguardo, il moro le stava baciando il petto con incertezza, strozzandola quando mise un dito in gola.
La ragazza ripeteva sempre la stessa domanda, lasciando che le parole si soffocassero da sole.
Quando il guerriero fece cadere le armi sul campo di battaglia, lei lasciò le braccia abbandonate sul materasso.
Arrivò il dolore più letale quando le lacrime l'accecarono, facendola boccheggiare per richiedere aria.
Robert le bagnò il pigiama, piangendo e baciandole il ventre.
Gli afferrò il polso per tentare di staccarlo, e scoprì che l'attore era ben disposto a liberarla.
Vedeva il ghiaccio allungarsi sulla sua anima e congelarlo per sempre.
-Smettila, ti imploro.
Spezzava le parole fino a renderle un'unica frase piena di perdono o rimorso sta a voi decidere.
Robert si staccò dal suo corpo, guardandola con occhi rossi e labbra pure. Sembrava che un tornado di eventi si fosse abbattuto contro di lui.
Singhiozzò.
-Non riesco a dirlo...
Si stava abbandonando alla sua stessa ombra, con le lacrime che passavano sugli stessi solchi di anni fa.
Muoveva il petto in fretta, sembrava un attacco d'asma più che un pianto.
-Io sono qui.
Mormorò Aurora, accarezzando i suoi capelli con la dolcezza di una donna, sorridendo con la ingenuità di una ragazzina.
-Che cosa stavo per farti, amore mio.
Come un toro picchiò la testa sul suo petto, facendole male ma non diede motivo di farlo preoccupare ancora di più.
Pianse come un bambino, ancorandosi ai suoi fianchi mentre la rosa passava i suoi petali sulle squame del coccodrillo.
Appoggiò il mento in quella folta chioma, inspirando il suo profumo di pulito che al momento pareva l'unica cosa certa dentro quell'uomo. La pittrice fece dei grattini sulla schiena, distendendo i muscoli contratti fino all'inverosimile.
Come una cintura allacciò le grandi mani venose dietro il busto, chiudendola in quella gabbia dall'entrata aperta.
Strinse le gambe sui suoi fianchi tremanti, attaccandosi come un koala sull'attore per dargli amore e nient'altro.
Si era offerta come suo mondo, stava a lui decidere se distruggerlo o viverci.
-Mi prometti che resterai?
Aurora prese il suo volto con entrambe le mani, lasciando un bacio come una farfalla sulle labbra dilaniate dai continui morsi.
-Per tutta la nostra vita.
Robert fece luccicare ancora gli occhi, avvicinandosi per baciarla, ma allo stremo delle forze fece cadere la testa sulla sua spalla, respirando ancora agitato.
-Calmati, non c'è motivo di fare così.
Sussurrò al suo orecchio, baciando la tempia pulsante.
Non è mai la violenza che traccia le vie dell'amore, sono i nostri stessi passi.
-Ho paura, so che non mi amerai più.
Aurora passò il suo tocco sulla barba cresciuta, rabbrividendo contro quella sensazione ruvida e spinosa.
-Non accadrà.
-Allora, sei pronta?
Sapeva che Robert non credeva affatto alle sue promesse, non l'aveva mai fatto. Per l'attore, abituato a vivere tra le menzogne dato che lo faceva di mestiere, serviva molto più di una promessa per ottenere la sua fiducia.
-Da giovane stavo collaudando un aereo militare, stavo per essere ammesso nell'esercito.
Bloccò i ricordi con un pugno stretto sulla bocca, guardando il cielo fuori dalla finestra e non più la ragazza sul suo grembo.
-Ho invitato una persona con me, ci teneva così tanto.
Era difficile parlare per lui, non riusciva nemmeno a spiccicare parola in italiano per questo proseguì in inglese e alla rosa non diede fastidio.
-L'aereo ha avuto un guasto e siamo precipitati sulla base militare, uccidendo tutti i soldati sulla pista di atterraggio.
Strinse i denti, coprendosi le orecchie da quanto i ricordi, le urla, il fuoco, il dolore stavano tornando ad aprire ferite mai curate.
-Fa così male!
Gridò, tremando più di una foglia che cade dal ramo.
Aurora subito appoggiò la testa sulla sua schiena, accarezzando ogni parte del corpo pur di non fargli mancare l'umanità.
-Io sono riuscito a salvarmi, ma la persona dietro di me no.
-Riesci a dirmi chi era?
Chiese pacata, accettando anche un no come risposta, anche uno schiaffo. Tanto quel racconto le aveva già detto molte cose sul suo conto, e voleva aiutarlo.
-Mia...mia...madre...
Aurora sentì il pianto divenire isterico e senza controllo, lo strinse prima che il cuore uscisse da petto talmente singhiozzava con violenza.
-Che cosa è successo poi?
Robert strinse le lenzuola con pugni di ferro, lasciandosi bruciare da quel fuoco.
-Congedato con disonore.
Le disse come l'avevano messo in prigione, poi rilasciato dopo due mesi dando la colpa a chi aveva costruito l'aereo.
-Cosa vuoi fare?
-Stare con te.
Aurora riuscì a fargli una doccia rigenerante, prenderlo addirittura in braccio quando voleva stendersi in vasca.
Ma a Rob serve la più severa della giuria per decidere la sua condanna, e in questo caso siete voi.
Assassino?
*e niente, doveva esserci una canzone forse, ma non riesco a metterla adesso. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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