Prologo
A chi ci prova, fino alla fine.
Parlare. Parlare è sempre stato difficile per me, non perché non avessi nulla da dire, al contrario avevo un una bufera dentro, ma non avevo la voce per tirarla fuori, ero un raggio di sole agli occhi di tutti, mi piaceva esserlo, volevo esserlo, ed ero brava ad esserlo, ma la luce dentro di me si era spenta da parecchio, si era spenta da quel giorno in cui mi hanno costretta a crescere e a vedere il mondo per quello che era, così abbandonai quella bambina che era in me e che vedeva la vita come una favola e ho continuato il mio cammino da sola, non accorgendomi che mi stavo distruggendo pezzetto dopo pezzetto.
Fingere. Fingere è sempre stato semplice per me, tutti si aspettavano che io crollassi in un modo o nell'altro, ma mi sono imposta di non doverlo fare, quindi fingevo, fingevo che la mia vita fosse perfetta e più crescevo più era credibile la mia messa in scena, era un modo per rifugiarsi in una realtà che volevo fosse vera, volevo essere quella ragazza tosta, coraggiosa, simpatica e bella che tanto fingevo di essere, ma invece, nel profondo ero una ragazza rotta, spezzata, incapace di prendersi la propria vita in mano.
Amare. Amare è sempre stato complicato per me, non avevo idea di cosa volesse dire amare, avevo un concetto sbagliato della parola amore, trovavo sconforto nell'amore, trovavo paura nell'amore, trovavo delusione nell'amore.
Poi è arrivato lui.
Mi ha preso per mano.
Ha scelto di mostrarmi la vita.
Parlare è diventato facile.
Fingere è diventato difficile.
Amare... amare è diventato indispensabile.
Ha scelto il fino alla fine.
Ha scelto di mostramelo.
Mi ha convinto.
Alla fine ho scelto il fino alla fine, purché fosse con lui.
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