.3.

                                                                                                                     Le stelle

                                                                                                                    non brillano

                                                                                                                    senza oscurità.

La mia testa stava scoppiando avevo bevuto davvero troppo: "Ragazzi vi giuro la prossima volta che mi chiedete se voglio venire ad una festa di mercoledì sera vi uccido uno ad uno." Dissi scendendo in cucina dagli altri, loro risero: "Siete tu, Allison e Trev, che vi siete ubriacati come degli a stupidi." Disse Caleb mettendomi una coperta addosso visto che ero in mutande e reggiseno: "Grazie, c'è l'hai una aspirina?" Mi posò subito un bicchiere davanti alla faccia sorrisi e lo presi: "Sei il migliore". Lui sorrise soddisfatto: "Lo so." Allison uscí dal bagno: "Dio che mal di testa." Caleb portò un bicchiere d'aspirina anche a lei: "Grazie Caleb." Scese dalle scale anche Trevor barcollando: "Ragazzi è possibile che l'alcol si ancora in circolo nel mio corpo?" Caleb portò l'aspirina pure a lui: "Oggi mi tocca fare pure da medico." Disse sbuffando: "Grazie Caleb." Olivia mise sul tavolo i pancake: "Sedetevi e mangiate vi fa bene mangiare." Ci mangiamo tutti i pancake e gli altri ci raccontarono a me e ad Allison quello che avevamo fatto con quei ragazzi, volevo sotterrarmi ero stata imbarazzante parecchio imbarazzante: "Oddio H, abbiamo davvero bisogno di andare a vivere in un altro continente per un po'." Ridemmo: "Non siete stati così tanto imbarazzanti dai, almeno voi due, vogliamo parlare del fatto che Trevor ha limonato con Suzy la cheerleader pensando che fosse un maschio, gli ha detto letteralmente vuoi che ti succhiotto il cazzo." Trevor diventò tutto rosso: "Okay é tutta colpa vostra non dovevate portarmi da bere come prima cosa e poi seconda cosa sembrava davvero che avesse il cazzo Suzy, dico sul serio." Non facemmo altro che ridere mentre facemmo colazione, poi ci avviammo verso scuola: "Ci vediamo a pranzo ragazzi." Ci separammo e io ed Allison andammo nell'aula si economia, ci sedemmo vicine, mentre continuavamo a ridacchiare sulla sera prima alla festa, al suonare della campanella, entrò un ragazzo alto, con i muscoli ben definiti, i capelli castani chiari e gli occhi azzurri indossava una felpa grigia larga e dei pantaloni della guata beige, i suoi occhi mia catturarono sembrandomi estremamente familiari: "Yuuuuoo, terra chiama Hayley, oh ho capito cosa guardi, quello è il figone, il nuovo arrivato non ricordo come si chiama, ha una storia complicata da quanto ho capito." Io ero convinta di conoscerlo, il prof entrò in classe: "Buongiorno ragazzi, oggi diamo il benvenuto ad un nuovo studente, Cameron Smith si è trasferito qui con la sua famiglia, sono sicuro che lo farete sentire a casa." Cameron Smith O Mio Dio, era Cameron Smith mi si bloccò il fiato, si venne a sedere dietro di me io non staccai un attimo gli occhi da lui come lui fece con me, aveva il viso imbronciato, ma era proprio lui Cameron Smith, era Cam, era stato con me la seconda volta che ero stata rimandata in casa famiglia, eravamo diventati molto amici avevamo 7 anni, poi dopo qualche anno lo hanno trasferito da qualche parte, non lo avevo mai più visto ed ora me lo ritrovavo in classe assurdo, cercai di non pensarci per il resto della lezione, ma fu impossibile finita la lezione la prima cosa che cui due dirlo ad Allison: "A, lo conosco lui, ti ricordo il bambino di cui ti parlavo sempre a a scuola quando avevamo 7 anni? Ecco è lui Cameron Smith." Lei spalancò gli occhi: "COSA!?" Strillò gli tirai uno schiaffo sul braccio: "Shh, stupida." lei si tappo la bocca: "Scusa, è diventato proprio un bel figone." Lo guardammo parlare con il prof di economia, poi il prof mi chiamo: "Hayley, vieni qui ho un lavoro per te." Io strizzai gli occhi, Allison mi spinse: "Vai stupida." Andai dalla cattedra prendendo lo zaino in spalla e i libri in mano: "Dovrai mettere al passo Cameron, tu sei la migliore in classe sono certa che gli farai avere ottimi risultati." Disse il prof prima di andarsene lasciando me e Cam lì davanti alla cattedra, Cam si girò verso di me: "Bene bene piccola Hayley ora ti ubriachi alle feste eh." Allison si alzò: "Io ti aspetto fuori H."Gli feci di si con la testa: "Vai alle feste di mercoledì sera, fai la birichina." Lo fissai strizzando gli occhi, non mi ricordavo di averlo visto alla festa e comunque lui non era nessuno per dirmi cosa potevo o non potevo fare, feci una risatina sarcastica: "Scusami, se non sbaglio c'eri anche tu alla festa se mi hai visto, e inoltre non sei mio padre non avresti il diritto di rimproverarmi." Lui sogghignò: "Giusto, non posso darti torto."Disse abbassando lo sguardo: "Comunque, il prof vuole che ti rimetta in pari quindi..." Scrissi il mio numero su un foglietto di carta il mio numero di telefono e glielo porsi: "Quando ti sei organizzato con tutto il resto chiamami e vediamo quando studiare insieme." Lui prese il foglietto e annuí: "Grazie, ci vediamo Hayley." Disse scandendo il mio nome fece per andarsene ma io volevo salutarlo meglio eravamo legatissimi da piccoli, volevo che sapesse che ero felice di rivederlo: "Cam!." Lui si girò, pensai a quello che dovevo dire un attimo: "Se sparisci un altra volta ti mando all'inferno intesi?" Lo minacciai sorridendo, Lui rise: "Anche io, sono contento di rivederti peach." Al sentirmi chiamare di nuovo così mi vennero i brividi, un milione di ricordi mi salirono alla testa e lui lo sapeva, sogghignò prima di andarsene e io rimasi andai da Allison: "Allora come è andata?" Io annuí: "Bene credo, non lo so è strano." Misi nell'armadietto i libri: "Beh è normale H non vi vedete da quanto sette, otto anni?"

"Si più o meno." Seguii il resto delle lezioni cercando di non pensargli troppo, a pranzo se ne stava in un tavolino da solo e ogni tanto lanciava un sguardo al nostro tavolo, mi chiedevo sa dovevo chiedergli di unirsi a noi, ma mi dava l'impressione che no fosse più il bambino socievole che io conoscevo, all'uscita della scuola lo vennero a prendere dei tizi grandi con delle moto da corsa sembravano essere molto amici, per me invece era ora di tornare a casa purtroppo: "Ci vediamo domani bella, chiamavi se hai bisogno." Mi urlò Allison dopo avermi accompagnata a casa, aprii la porta di casa: "Oh sei arrivata finalmente." Disse sarcasticamente Christine, misi apposto tutta la mia roba e misi tavola: "Hayley, cosa hai preso di letteratura." Mi chiese Leon, presi un bel respiro: "C, Ho preso una C." Lui incrociò le braccia sul petto: "Come mai solo C?" Deglutii cercai di parlare ma non mi uscirono parole di bocca, lui sbuffò: "Sei una delusione Hayley, davvero ci stai solo prendendo i giro nulla di più, non tollero questo comportamento, non dopo che ti dopo un tetto e quattro mura in cui vivere vai immediatamente a studiare e domani voglio una A non accetto di meno sono stato chiaro?!" Urlò io feci di si con la testa e andai in camera mia a studiare cose che ormai sapevo memoria, ma non abbastanza da prendere una A, ora che ero in camera da sola potevo togliermi tutti i braccialetti e i cerotti dal braccio e lasciarlo respirare.

Restai tutti la sera in camera mia non avevo voglia di scendere a mangiare per fortuna non mi chiamarono e non fecero storie dissi solo che stavo poco bene, nessuno si era preoccupato di venire a vedere cosa avevo che non andava, ma andava bene così, mi misi il pigiama e andai a dormire, mi sentivo sola e in trappola in questa vita avrei voluto prendere un qualcosa di affilato anche quella sera, ma invece uscii dalla finestra di camera mia e mi misi sul tetto a fissare il cielo, il cielo sarebbe stato sempre lì infinito e bellissimo, e se non altro lui poteva essere ovunque e questo mi faceva sentire un po' più libera inspirai l'aria fresca e feci dei respiri profondi, il dolore stasera era sopportabile, potevo resistere, dovevo resistere.

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