Capitolo 85

Un anno dopo...

Oggi è un giorno speciale. Il frutto dell'amore con mio marito, compie un anno. Passa così velocemente il tempo. Così veloce che spesso non abbiamo neanche il tempo di fermarci a scattare una foto per immortalare il momento rendendolo eterno. Ciò che resta veramente eterno però è l'amore.
Sono emozionata e orgogliosa. Sono in trepidazione. Non riuscendo a dormire, mi sono alzata quasi all'alba per preparare una buonissima colazione.
Ci troviamo nella nostra bellissima casa in mezzo alla natura, al bianco della prima neve arrivata dopo giorni freddi e cupi. Il camino è acceso, il fuoco crepita, la casa si riscalda.
Accendo il bollitore, preparo la spremuta e poi i pancake, le uova e il bacon.
Presto arriveranno tutti gli altri. Ho già sistemato il soggiorno per la festa di compleanno di questa sera, mancano solo gli addobbi. In realtà sarà per tutto il giorno festa ma questa sera in particolare sarà speciale per il piccolo di casa.
Mi rilasso rigirando i pancake. Sorrido anche come una stupida mentre sorseggio un po' di te' verde per scaldarmi e di tanto in tanto lancio lo sguardo fuori dalla finestra. Dall'enorme vetrata si vede il giardino ricoperto da uno strato sottile di neve e l'orizzonte pieno di colori. Un bellissimo risveglio questo.
Due braccia tatuate e forti avvolgono la mia vita. Ethan bacia la mia spalla poi il collo che allungo mugolando.
«Buongiorno piccola», saluta con voce impastata dal sonno.
«'Giorno» piego leggermente il collo mentre vengo percossa dai brividi.
Tra di noi non è cambiato niente. Anzi è tutto amplificato. Siamo una vera squadra. Ormai riusciamo a gestire la nostra vita senza fare danni. Dopo la nascita di Noah, abbiamo affrontato ogni problema insieme. Siamo davvero cresciuti. Adesso abbiamo un nostro ritmo ed equilibrio. Sono orgogliosa e follemente innamorata di mio marito e dei miei figli.
Prendo un pancake porgendoglielo. Lo addenta prima di baciarmi una guancia. «Buono ma tu», sfiora il mio orecchio con il suo fiato caldo. «Tu di più», morde poco più sotto e io mi lascio sfuggire un risolino e un gemito prima di spingerlo.
Sistemo tutto a tavola poi inizio a pulire il bancone. Ethan ravviva il fuoco, controlla che Thor, il nostro cane Husky abbia tutto quello che gli serve e poi dopo avere lavato le mani, torna in cucina.
Indossa una camicia blu dalla quale si intravedono i suoi bellissimi tatuaggi. Di recente ha aggiunto anche il nome delle nostre due pesti. Davina è cresciuta parecchio. È una bambina meravigliosa in ogni senso. Noah, beh è la piccola peste di casa. Due fossette graziose, occhi chiarissimi, di un color ghiaccio da fare invidia al mondo, capelli neri di un nero pazzesco. Un giorno sarà parecchio gettonato tra le ragazzine e io sarò gelosa più di ora.
È gia una peste, specie quando si unisce con  i suoi cugini. Chanel, la figlia di Lexa. Una bambina dai capelli scuri e dagli occhi grandi nocciola. Will, il figlio di Tea. Un bambino furbo e sempre allegro. Stella, bellissima e una peste tanto quanto Noah.
Sono un gruppo unito e pronto a combinare qualche marachella. Davina è il capitano il più delle volte. Lei mi ricorda tanto sua madre ma non dal carattere quanto dall'aspetto. Questo però non influenza il bene che le voglio e che lei ricambia costantemente.
Sorrido. Sento le sue mani sulla pelle. «A cosa pensi?»
Mi volto gettandogli le braccia al collo. «La nostra peste ha compiuto un anno, non posso crederci», dico emozionata saltellando.
Ethan mi fissa imbambolato dopo mi inchioda contro il bancone. «È passato troppo tempo, dobbiamo darci da fare...» dice serio mentre le sue mani sfiorano le mie cosce nude.
Rido. «Sei già pronto a riempire il pulmino?»
Ride anche lui. «Sempre pronto a mettere al mondo con te persone speciali!»
Il mio cuore batte all'impazzata. «Ti amo!» sibilo tra le sue labbra.
Solleva leggermente i miei glutei facendo contatto. Schiudo le labbra mentre se ne impossessa. È sempre sensuale e provocatorio. In più si sta eccitando mentre premo il mio corpo contro il suo.
«Che ne dici se programmiamo domani?» domando accaldata.
«Quanti minuti abbiamo?» Chiede spingendomi contro il muro.
Lancio uno sguardo all'orologio attaccato alla parete. «Quindici», gemo quando solleva le mie natiche e mi aggrappo a lui come una scimmietta. Prendo il suo viso tra le mani. «Farai l'amore con me?»
Sorride. «Adoro quando lo chiedi!» sussurra.
Ho il corpo scosso dai brividi. Mi piace. Mi è sempre piaciuto provare tutto questo con lui. Non è mai cambiato e mai cambierà.
La sua mano si infila dentro l'intimo in pizzo nero per stuzzicarmi. «Sai che ti amo?»
Sorrido sbottonando la sua camicia e trattenendo i gemiti. Trattiene anche lui il fiato mentre mordo le sue labbra e il suo collo facendolo eccitare maggiormente.
«Emma mi stai provocando per caso?» domanda affannato ma con un sorriso malizioso sulle labbra che non vedo l'ora di sentire sulla pelle.
Scivolo lungo il suo corpo. «Forse...» inumidisco le labbra e prima che scatti corro in camera.
Mi insegue e rido. Chiude la porta con il piede e si lancia su di me. Imprigiona i miei polsi sulla testa.
«Dillo!» rido divertita.
«La dichiaro in arresto per tentata seduzione signorina...»
Non lo lascio finire. Afferro il suo viso e avvio un bacio lungo e sensuale. Freme mentre sfila la mia maglietta. «Quanti minuti?» domanda smanioso.
«Dieci», replico affannata.
«Me ne bastano cinque per prenderti qua e cinque per fare una doccia con te!» mi spoglia con urgenza mentre le mie mani sbottonano i suoi pantaloni.
Geme recuperando una protezione. Sorride in modo spavaldo. Brividi ecco cosa sono. Un cumulo di piacevoli brividi.
Entra dentro di me con attenzione. Gemo e tappa le mie labbra per controllare anche i suoi. Stringo le cosce e aumenta il ritmo eccitato.
«Mi sei mancata!» sibila.
Mordo il suo labbro inferiore mentre mi stringo a lui. «Anche tu!» afferro il suo viso per un bacio eloquente.
Geme fermandosi un po'. Lo guardo curiosa ma anche tremendamente eccitata. Cerco di riprendere un po' fiato. Torniamo stanchi dal lavoro e non abbiamo mai tempo per questo tipo di coccole ma il fine settimana è sempre il nostro anche se dobbiamo calcolare i minuti per non farci beccare. Tutto questo è eccitante.
Le sue labbra si spostano lungo il collo poi verso le clavicole. Mi agito sotto il suo tocco, sotto il suo fiato caldo. Tremo visibilmente. Solo lui è in grado di provocarmi così tanto in così poco. Con un sorriso sornione bacia il mio seno mentre torna a spingere.
Questo suo attacco mi provoca forti gemiti che attutiamo con i baci e i morsi.
Stringo le dita sulle sue spalle segnate dell'inchiostro lasciando qualche mezza luna. Quando lo faccio, si eccita maggiormente. Infatti spinge con più vigore.
Le mie gambe tremano e ben presto mi perdo affannata, rilassata e piacevolmente amata. Anche lui si ferma appoggiando la fronte tra la spalla e il collo. «Il più bel risveglio di sempre!» si solleva toglie la protezione e poi afferrando la mia mano mi trascina a suon di baci verso il bagno.
Rido sulle sue labbra abbracciandolo. Entriamo dentro la doccia. «Cinque minuti?» sussurra.
Annuisco aprendo il soffione e ricominciando a fare l'amore con lui.
Dopo la doccia usciamo rilassati e avvolti dai morbidi asciugamani. Lo abbraccio passando una mano tra i suoi capelli. «Rimettiamo il tempo a dieci minuti fa?» mugolo mentre le sue labbra sfiorano il mio collo.
«In ripetizione continua?» sorride.
Ridacchio. «Ti amo!»
Sfiora le mie labbra prima di rubarmi un bacio. «Ti amo!»
Mi passa la crema e io gli passo lo spazzolino. Ormai siamo sincronizzati. «Quando arrivano?» domanda sciacquando i denti.
«Tra un paio di minuti!» ovviamente mi riferisco alle due pesti che sento ridere.
Ethan ghigna prima di sollevarmi sul ripiano del bagno. Si sistema in mezzo alle mie gambe. «Da quando siamo così grandi?» bacia il mio naso.
«Il tempo vola», sistemo il suo ciuffo. «Hai già un capello bianco», rido quando guarda lo specchio e capendo che sto scherzando inizia a mordermi. «Ti sei salvata!» sibila mentre la porta si apre.
Davina e Noah sbucano sorridenti e mano nella mano. Scendo subito dal ripiano e sollevo Davina mentre Ethan bacia Noah augurandogli buon compleanno.
«Hai fatto gli auguri al fratellino?» domando alla piccola. Annuisce poi si sporge per baciare Ethan mentre prendo il mio piccolo ometto sciogliendolo di baci. «Auguri amore mio!»
Ethan schiarisce la voce. «Papà è geloso!» cantileno mentre bacio Noah che ride aggrappandosi al mio collo.
Mi sporgo e Ethan mi stampa un bacio sulla guancia. «Dobbiamo ancora vestirci e fare il bagno a queste pesti!»
Rido. «Io mi occupo di Davina tu di Noah! E poi ripulite il bagno!»
Ethan alza gli occhi al cielo mentre Noah ridacchia in braccio a lui. È bellissimo vederli insieme e anche emozionante. Sto per mettermi a piangere e non lo faccio da mesi ormai.
Mi rivesto mentre Davina gioca con i miei trucchi poi le faccio il bagno che è un momento divertente perché giochiamo sempre con le bolle. Mentre le asciugo i capelli entrano Ethan e Noah già puliti e lavati.
Noah se ne sta a cavalluccio sulle spalle di Ethan. Ha lo sguardo del padre. Sono la fotocopia identica. Mi daranno del filo da torcere entrambi. Davina invece sta assimilando un po' del mio carattere. Ovviamente non essendo mia figlia non sarà mai come me però non è come sua madre, questo è certo.
«Papà dov'è?» domanda.
Ethan porta subito fuori dal bagno Noah. Davina non lo ha mai chiamato papà. Solo qualche volta "zio". Lo so che inizierà a fare strane domande ma so anche che ha già capito come stanno le cose.
«Il tuo papà arriva tra qualche minuto», le bacio le guance e poi la porto in cucina.
Noah e Ethan sono davanti la tivù. Davina corre da loro mettendosi nel mezzo. Vedo Ethan baciarle la testolina. Vanno parecchio d'accordo.
Si sente il campanello e sorrido correndo ad aprire. La casa in breve si riempie di gente e bambini.
Ci mettiamo subito a tavola per la colazione. In pochi attimi il brusio riempie la casa. Mi rilasso bevendo il mio te' caldo e mangiando i pancake. È sempre piacevole essere circondata dalla famiglia.
Sentiamo il campanello. Guardo Noah. «Perché non andiamo ad aprire?»
Il piccolo mi fissa curioso mentre lo prendo in braccio.
Apro la porta e lui strilla felice. «Zioooo!» lo abbraccia forte. La prima parola di Noah, non è stata "mamma" o "papà". La sua prima parola è stata "zio". Non potete capire l'emozione di quel giorno. Parker era presente ed è stato davvero un momento intenso.
Parker lo stringe tra le braccia. «Ho saputo che un ometto a cui voglio tanto bene ha compiuto un anno oggi! Auguri piccolino!»
Mi bacia una guancia poi entra in casa tenendo Noah in braccio. Al suo seguito c'è anche Drew. Chiamo Davina che arriva timida all'entrata. Non appena lo vede corre da lui saltandogli addosso con un sorriso bellissimo sulle labbra. Ha portato due regali. È davvero cambiato. Inoltre ha iniziato a lavorare come meccanico in una delle officine qui vicino per potere comprare casa e portare Davina con sé. Mi mancherà la piccola e spero sempre che quel giorno sia lontano.
Li lascio entrare e poi torno in cucina riscuotendomi. Prendo posto accanto a Ethan e finisco serena la mia colazione.
Ovviamente subito dopo si creano due gruppi. I ragazzi con i bambini e noi ragazze in cucina a pulire e a preparare il pranzo mentre chiacchieriamo.
«Allora?» domanda Lexa maliziosa.
«Allora cosa?» prendo una teglia per le patate da condire evitando lo sguardo curioso delle mie amiche.
«Tu e Ethan...»
Arrossisco. «Va più che bene con lui!» ammetto.
Parlare davanti a Ester non è mai semplice. Lei si è trasferita qui a Vancouver e adesso vive con Daniel e Tommy mentre i nonni hanno trovato una piccola casetta qui vicino e di tanto in tanto passano a trovarci in città.
Sono davvero circondata dall'amore e per questo non ringrazierò mai abbastanza.
«Se non è un problema, vorrei portare Noah con noi al locale. Abbiamo organizzato una piccola festa...» inizia indecisa.
Sorrido. «Hai organizzato una festa per Noah o lo hai fatto per lasciarci un'ora liberi?»
Sorride. Ci capiamo al volo noi due. «Ecco, diciamo per entrambi i motivi.»
La abbraccio. «Grazie!»
Ethan passa dalla cucina per prendere delle birre. Mi lancia uno sguardo complice e di sfuggita mi bacia una guancia.
Ester ride. «È davvero cambiato!»
Lo guardiamo entrambe mentre solleva il piccolo per farlo giocare.
«Noah è davvero la sua fotocopia!»
Sospiro. «Ci sarà da divertirsi allora...»
Ridono tutte. «Mio fratello è cambiato e non è detto che Noah sarà spericolato come lui»
Inarco un sopracciglio quando vedo Noah e Chanel sul bordo del divano pronti a saltare sulle spalle di Mark che nel mentre sta parlando con Daniel ignaro di tutto.
Lexa spalanca gli occhi mentre io scoppio a ridere. «Stavi dicendo?» domando ad Anya la quale indica sua figlia accanto a Davina con le mani imbrattate di colori.
Ridiamo tutte. «Saranno proprio un gruppo unito e pestifero!» dice Anya. «Prepariamoci al peggio!», sospira.
Concordiamo.

Durante il pranzo si chiacchiera del più e del meno. Si affronta l'argomento lavoro e divertimento. I ragazzi vorrebbero tornare alla gara di macchine d'epoca così in breve organizziamo nel dettaglio questa bellissima uscita di gruppo con un campeggio.
Dopo avere riordinato la cucina, salgo un momento in camera. Mi siedo davanti al camino e prendo l'album dei ricordi.
Il tempo passa davvero velocemente. Sorrido ripercorrendo ogni attimo di questo nuovo anno passato insieme. Daniel ha immortalato tutto, dal matrimonio di Anya alla nascita di Noah.
La porta cigola e poi le sue braccia mi avvolgono. «Nostalgia?»
Appoggio le spalle contro il suo petto. «Ricordi questa?» rido guardando la foto in cui Ethan cerca di fare mangiare Noah che imbratta il suo viso con la frutta.
«Sarà come me», bacia la spalla. «È uno stronzetto!»
Ridiamo. «Ti farà spuntare quel capello bianco prima o poi», lo abbraccio. «Grazie!» sussurro sulle sue labbra.
«Di cosa?» porta una ciocca dietro il mio orecchio. Di recente ho tagliato un po' i capelli. Sono più corti e sfuggono.
«Per avermi regalato un sogno». Il mio cuore batte all'impazzata.
«Io a te? È il contrario piccola!» bacia le mie labbra trascinandomi su di sé. Mi sistemo a cavalcioni prendendo il suo viso tra le mani.
«Sei stata tu che hai deciso di cambiare città e incontrarmi anche se il destino più volte ci ha remato contro. Adesso siamo insieme e sono finalmente felice perché mi sento davvero amato e a casa ma soprattutto completo. Senza di te tutto questo non sarebbe possibile. Ti amo!» bacia il mio naso poi si avventa sulle mie labbra. «Abbiamo un'ora tutta per noi poi torneranno tutti...», sussurra alzandosi. Lo guardo prendere il borsone dall'armadio e raggiungermi di nuovo ma con un regalo. «Spero ti piaccia!»
«Natale è passato...» balbetto incredula e curiosa mentre strappo la carta e poi apro la scatola.
Sorrido emozionata. «Oddio! È bellissimo!»
Un nuovo album pieno delle nostre foto. Ogni momento dal primo all'ultimo. Scoppio in lacrime saltandogli addosso. «Grazie!»
Asciuga le mie lacrime. «So che ami le foto e con papà abbiamo scelto le migliori dalla prima all'ultima. Ovviamente aggiungeremo quelle di oggi, di domani...», sorride.
Poso l'album sul piccolo comodino accanto al divano e spingo Ethan sul letto guardandolo in modo sensuale. Ride accaldato e quando ricade sul materasso passa una mano sul viso. «Tu mi vuoi uccidere...», geme mentre mi avvicino a lui gattonando e sistemandomi a cavalcioni prima di afferrare il suo viso baciandolo con trasporto. «No, io voglio fare l'amore con te», sussurro sfilando la sua felpa e toccando ogni disegno nero sulla sua bellissima pelle bianca.
Sorride eccitato mentre sfila la mia maglietta e sistemandosi a metà busto inizia a baciare il mio petto e a stringermi contro il suo corpo.
«Sono fortunato. Davvero, davvero, davvero fortunato...» ribalta la situazione.
Mi ritrovo contro il materasso. Le sue mani sfilano ogni indumento e i suoi occhi con sguardo famelico si posano su ogni centimetro di pelle esposta.
«Ti amo...» sussurro liberandolo dai pantaloni.
Recupera una protezione e in modo quasi provocatorio entra dentro di me. Gemo stringendomi a lui. «Ricordi la prima volta?»
Sorride. «Avevo paura di farti male», mugola. «Poi però è successo di nuovo e ho capito che eri l'unica. L'unica a farmi provare tutto questo!» morde il mio collo mentre spinge lentamente causandomi brividi e gemiti.
«L'unica che io volevo e voglio come un pazzo geloso...» lascia un succhiotto sul mio seno. «L'unica per me!» sibila facendo vibrare ogni centimetro del mio corpo.
«Come abbiamo fatto?» sorrido mentre seguo ogni suo movimento perdendomi nel nostro amore folle e sconsiderato.
«Siamo rimasti uniti anche quando non potevamo perché lontani!» preme più a fondo provocandomi un gridolino e una forte scossa eccitante quando le sue mani stringono le mie cosce.
«Ci siamo persi... ritrovati... amati...» continuo affannata.
Sorride sulle mie labbra prima di mordere sotto l'orecchio e spingere con vigore premendo le dita sulle mie cosce dopo averle divaricate leggermente. «Ci siamo anche divertiti... abbiamo creato un ometto meraviglioso che ci farà arrabbiare... sorridere... emozionare... ingelosire...» geme fermandosi a fondo quando stringo le cosce sollevandole leggermente e spingendomi contro il suo corpo caldo e scosso dall'affanno. «Dio... Emma, tu vuoi ammazzarmi!»
Rido e spinge ancora mentre sento un fuoco divampare dentro. Quel fuoco che non si è mai spento accanto a lui. Quel fuoco che continua a riscaldare la mia anima e ad alimentare il nostro amore.
Chiude gli occhi sfiorando il mio viso mentre stiamo fermi, affannati, incastrati, uniti. Appoggia la fronte contro la mia lasciandosi sfuggire un suono flebile ma capace di farmi gemere dal piacere e sciogliere dall'eccitante sensazione di appartenenza che sto provando.
«Sei mio!» ringhio quasi tra le sue labbra prima di stringere le sue spalle con i polpastrelli.
Socchiude le labbra gemendo. «Solo tuo!» sibila tornando a muoversi. «E tu piccola, sei e sarai sempre e solo mia!» stringe la mano sul mio viso, con una si tiene sul materasso e preme più a fondo causandomi ancora un grido di piacere.
Il mio corpo si stringe al suo quando mi solleva. Ci ritroviamo a metà busto. Le sue mani toccano la mia schiena. Chiudo gli occhi allungando il collo mentre la sua bocca tocca il mio collo depositando di tanto in tanto qualche bacio e morso in sequenza.
Stringo i suoi capelli mentre mi porta verso il piacere puro e forte dell'amore.
Le mie gambe tremano e il mio corpo viene attraversato da una forte scarica di calore. Anche lui trema affannato.
Ricado sul letto rimanendo aggrappata a lui. Lui che inizia a posare baci sul mio viso e a farmi ridere. Ridere di cuore.
«Ti lascio giusto due secondi per recuperare il respiro perché sono ancora eccitato!» minaccia.
Mi fermo perdendomi nel suo sguardo malizioso, sensuale, carico d'amore. Mi fermo perdendomi nel suo calore, nella sua forza distruttiva. Mi fermo perdendomi in quei due pozzi azzurri in grado di trascinarmi a fondo, smontarmi del tutto e rimettermi in sesto. Mi fermo perdendomi nei suoi lineamenti, nella sua presenza forte e possente. Mi perdo. Mi perdo per lui, nel suo amore.
Chiudo le palpebre sfiorando le sue labbra. La mia mano sul suo viso mentre l'altra accarezza il suo petto. Trattiene il fiato. Percepisco i nostri battiti, la nostra unica è forte frequenza. «Sei passione, sei amore, sei vita!» sussurro.
Trema deglutendo a fatica. «Ti amo!» replica senza fiato e senza voce prima di tornare all'attacco.

Ethan gioca con le nostre dita. Sorride come un ragazzino. Ce ne stiamo tra le coperte da qualche minuto. I suoi occhi si posano addosso come colla. «Prima mi hai spiazzato. Sei fottutamente speciale! Non riesco ad esprimere quello che ho provato e sentito nel profondo. Mi hai come stretto il cuore dal petto e scosso la mia anima lasciando dentro solo amore. Un amore che non avevo mai percepito così intensamente. Sei riuscita a lasciarmi ancora senza fiato piccola!» sfiora le mie labbra dove continua ad esserci un enorme sorriso.
Le sue parole fanno tremare la mia anima. Sapere che ci amiamo così tanto per me è già la risposta ad ogni quesito o domanda su noi due.
«Sei bellissima!» nasconde il viso tra i collo e la spalla inspirando il mio profumo.
Ancora una volta mi ritrovo ad abbracciarlo mentre milioni di volt attraversano il mio corpo. Si può amare così tanto qualcuno?
La risposta è si! Io amo Ethan. Amo tutto di lui soprattutto i suoi difetti. Lo amo senza riserve. Lo amo senza condizioni. Lo amo perché è la mia vita, la mia casa, il mio futuro certo. Lo amo perché è la parte mancante di me.
«A cosa pensi?» inspira ancora il mio profumo.
Prendo il suo viso e lo guardo intensamente prima di abbassare gli occhi sulle sue labbra e farle mie per sigillare i sentimenti e le sensazioni che provo.
«Se fai così sono costretto a prenderti ancora...», geme.
Rido. «Ti amo!» bacio il suo naso.
«Tra poco arrivano tutti», mormora mentre lo abbraccio.
«Mi prometti che dopo torniamo qui sotto?»
Alza il viso guardandomi con malizia. «Ti prometto che non vorrai più uscire da qui sotto dopo!» morde la mia pelle facendomi ridere. Strofina il naso contro il mio. «E ti prometto che proverai sempre quello che sto provando io...» bacia le mie labbra con trasporto. Sollevo le ginocchia avvinghiandomi al suo corpo e lui geme premendomi contro il materasso. «Dopo facciamo i conti!» ghigna prima di alzarsi e rivestirsi.
Lo osservo mentre si muove nella nostra camera da letto. Quando è pronto si volta piegando la testa. Stringo la coperta attorno al mio corpo. Mordo il labbro in attesa.
Sospira prima di scattare. Stringe i miei polsi contro il materasso e bacia la mia bocca con possesso. «Tra poco ricomincio da capo e me ne frego degli ospiti se non muovi questo bellissimo sedere che ti ritrovi!»
Ridacchio. «Ricevuto agente!» lo spingo mettendomi a cavalcioni su di lui. Spalanca gli occhi quando sfioro il suo collo stringendo la mano sul suo viso. Mordo le sue labbra prima di lasciargli un bacio e alzarmi quasi di corsa per prepararmi.
Ethan passa le mani sul viso. «Ok, mi hai letteralmente fatto secco!» prova ad alzarsi nascondendo con le mani il cavallo dei pantaloni.
Sorrido come una stupida mentre indosso l'intimo e poi gli indumenti sotto il suo sguardo famelico. Sistemo i capelli e mi avvicino a lui mettendomi a cavalcioni. «Adesso che facciamo?»
Ride. Il mio cuore si riempie di gioia. «Adesso ci stacchiamo trattenendo ogni istinto, scendiamo al piano di sotto e sistemiamo il soggiorno per la festa. Dopo i festeggiamenti ti consiglio di prepararti perché dopo avere notato quel bellissimo e sensuale intimo nero, non so se riuscirò a tenerlo dentro i pantaloni!»
Lo spingo alzandomi. «Dopo i festeggiamenti ci sarà da divertirsi allora», dico in modo sensuale facendo l'occhiolino prima di correre al piano di sotto.
Mi segue e poi mi aiuta a sistemare il tavolo, a gonfiare i palloncini e a sistemare i regali in un angolo. Con lui è tutto più divertente.
Fuori il tempo è grigio proprio come quel giorno. Sorrido mentre ricordo quei momenti indelebili. Non posso credere di essere mamma e moglie. È sempre stato il mio sogno per sentirmi completa e ora che lo sono non riesco a crederci.
Scatto una foto mentre Ethan soddisfatto, si siede comodo sul divano. Apre le braccia e mi fiondo su di lui. «Il nostro piccolo ha già un anno!» mi scappa una lacrima.
Ethan sorride chiaramente emozionato poi prende la macchina fotografica e immortala noi due sul divano emozionati prima della festa.
Il campanello suona ed entrano tutti allegramente in casa. Noah mi salta addosso e lo riempio di baci. Scoppio anche in lacrime inspirando il suo buonissimo profumo. La prima volta che l'ho sentito è stato intenso. Era l'odore dell'amore.
Rimane sbalordito quando nota tutti i palloncini e la sala per la sua festa. Inizia anche a battere le mani mostrando le sue graziose fossette e quei due dentini bianchi sul davanti.
Rido, rido con il cuore che batte all'impazzata. Rido di gioia stringendolo al petto. «Tanti Auguri amore mio!»

La festa ha inizio tra foto, chiacchiere, risate. Il tempo passa velocemente e si arriva a sera.
Sono in cucina mentre i ragazzi stanno sistemando il regalo per Noah fuori. Non so cosa sia. Era un segreto quindi lo scoprirò insieme al mio piccolo ometto che nel frattempo gioca felice con i suoi cugini.
«Allora?» Lexa prende il vassoio di dolci.
«È stato intenso!» sorrido come una stupida.
La mia amica sorride raggiante. «Tra di voi è sempre intenso. Basta guardarvi!»
Prendo la torta dal frigo. «Si, è tutto meraviglioso e unico. Non posso crederci!»
Le luci si spengono mentre porto la torta sul tavolo e Noah al centro spalanca gli occhi alla vista della sua torta preferita ma a forma di auto.
Parker accende la candelina inginocchiandosi accanto a lui. «Adesso spegni questa candelina soffiando come ti ho insegnato prima ok?»
Il piccolo annuisce sorridendo e facendo emozionare tutti.
Ethan mi abbraccia da dietro mentre Daniel filma ogni momento e Tommy scatta le foto. Tutti iniziano a cantare "tanti auguri". Noah sorride timido guardandoci mentre lo incitiamo a spegnere la candelina. Guarda Parker e dopo un secondo soffia. Applaudiamo e scoppio in lacrime voltandomi e nascondendo il viso contro il petto di Ethan. Accarezza la mia schiena prima di sollevare il mio viso e baciarmi con trasporto.
«Lo abbiamo fatto noi!» sussurro incredula.
Ethan sorride asciugando le mie lacrime con i polpastrelli e trattenendo a stento le sue. «Si, abbiamo creato un bambino meraviglioso!»
Dopo la torta i ragazzi portano i bambini fuori. Li seguo pronta alla sorpresa.
Spalanco gli occhi incredula quando noto cinque mini auto da corsa con dentro i bambini sorridenti.
Io, Lexa, Anya e Tea ci guardiamo prima di scoppiare a ridere.
Corro da Ethan saltandogli addosso. «Ti amo!»
Colto alla sprovvista mi solleva e sorride. «Ti amo!»
Sono questi i momenti indelebili. Quelli che riescono a rapirti il cuore e a causare forti emozioni. Emozioni incancellabili. Emozioni in grado di fare scoppiare il cuore di gioia e felicità a lungo cercata. Io la mia l'ho trovata.
Se mai mi avessero detto che sarebbe stato tutto così profondo, emozionante e forte, non avrei scommesso un centesimo su questa storia. Mi sbagliavo, pure tanto.
È proprio vero che l'amore arriva per tutti. E quando arriva: è INARRESTABILE.

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