Capitolo 69
«E se ti portassi a Las Vegas?»
Ho capito bene? Batto le palpebre stordita. «Cosa?» mi manca il fiato per il bacio, per il suo sguardo, per il suo tono roco e profondo di voce. I miei battiti sono fuori dal normale. Sto per sentirmi male. È come se stessi per avere un infarto.
Ethan sorride sulle mie labbra. «Ti va di venire a Las Vegas con me?» ripete sfiorando la mia bocca lentamente. Chiudo gli occhi fremendo. «Quando?» mi spingo su di lui.
In questa strana giornata, ho provato tante sensazioni e sentimenti tenuti a lungo nascosti. Dio, sono fottutamente innamorata di questo ragazzo che mi sta tenendo stretta nel suo amore sconsiderato e folle. Abbiamo attraversato dei brutti momenti ma siamo qui, lui è qui, con me e mi ha promesso che non andrà più via. Posso crederci? Posso credere alle sue promesse ora che il mio cuore è ferito e distrutto?
«Prepariamo le valigie e partiamo. Ti va?»
Le mie gambe scivolano di nuovo a terra ma continuo a tenere le mani sul suo collo mentre mi tiene premuta con il suo corpo statuario con il muro. Avvicino le sue labbra contro le mie. «Ora?» sorrido incredula. Mi sta davvero sorprendendo in tutto. Sembra un'altra persona. Avevo dimenticato le emozioni che solo lui è sempre in grado di provocarmi con poco. Avevo dimenticato quanto possa essere sorprendente e imprevedibile. Amo la sua impulsività. Amo lui, perché è lui il mio uno più uno. Ho solo paura. Mi sembra presto ed avventato però ho come una strana spinta dentro che mi sussurra di andare, di vivere davvero questa grande e nuova avventura con lui.
Mi fissa ansioso. Sfioro le sue labbra e chiude gli occhi mentre le sue mani scendono lungo i miei fianchi. «Se non vuoi che ti prenda contro il muro e commetta un grosso errore, pensa alla mia proposta», sussurra accaldato e a fatica. La sua non è una minaccia a vuoto. Lo capisco dai suoi occhi.
Arrossisco visibilmente e ridacchio alzandomi sulle punte e spingendomi contro di lui per baciarlo. Non posso credere di poterlo fare. Posso baciarlo senza sentirmi in colpa.
Non ho dimenticato Parker. Sarebbe impossibile farlo perché lo amo nonostante tutto. Non posso dimenticare quello che ho provato, quello che ha fatto per me, soprattutto ora. Ethan è qui con me perché lui ha saputo lasciarmi libera. Si è comportato da uomo e ho capito il suo amore nei miei confronti. Parker è e sarà sempre una parte di me, della mia vita, perché mi ha protetto, mi ha fatto sentire al sicuro e amata. Prima o poi gli parlerò. È giusto così. Ora forse devo lasciarmi un po' andare. Ora devo recuperare parte del tempo perduto.
«Emma», mi rimprovera posando le mani contro la parete sopra la mia testa.
Mordo il labbro riscuotendomi. «In auto?»
«In auto», trattiene un sorriso. Deglutisce quando mi avvicino a lui. Stampo un bacio sulle sue labbra poi scappo dalla sua presa.
Entro in camera mentre mi segue curioso. Apro l'armadio. Faccio una smorfia poi prendo la valigia. Inizio a piegare i vestiti con cura e con calma mentre me ne sto a gambe incrociate sul pavimento.
Ethan si siede accanto a me. Piega la testa. Non parla. Mi osserva attento. Credo abbia paura che io dia di matto da un momento all'altro come al parco quando sono crollata.
Corro a prendere il beauty dal bagno. In breve ho riempito per bene la valigia. Non si chiude, mi siedo sopra e riesco a fissare la cerniera.
«Non prepari la valigia?» dico soffiando sui capelli scappati sul viso dalla crocchia scomposta.
Ethan si alza afferrandomi. Non ho il tempo di reazione. Mi solleva per le gambe sulla sua spalla. «Che fai?» strillo divertita.
«Sto preparando la valigia», replica allegro dandomi una pacca sul sedere.
Scalcio leggermente ridendo prima di essere scagliata sul materasso. Mi ritrovo il suo corpo contro. Blocca i miei polsi sulla testa. Continuo a ridere mentre inizia a baciarmi.
Si ferma un momento. «È un si?»
«Dove credi che io voglia andare con quella?» indico la valigia a terra e il borsone.
Sorride raggiante sollevandomi. Stringe il mio viso. «Stiamo davvero tornando a Las Vegas?»
Annuisco timidamente. «Ti straccerò alla roulette!»
Mi abbraccia. «Non voglio che ti spaventi ma ho bisogno di questo viaggio. Siamo qui a casa tua e voglio che tu passi del tempo nella mia. Tranquilla TJ non ci sarà!»
Sistemo tutto. Riordino l'appartamento e prima dell'alba è tutto pronto per la partenza.
Carichiamo le valigie in auto e poi dopo avere lanciato uno sguardo alla mia casa partiamo per questa strana avventura.
Decido di scrivere un messaggio ad Anya e Lexa sul nostro gruppo di WhatsApp.
Emma: "Se non mi trovate a casa, un ragazzo pieno di tatuaggi mi ha rapita per un viaggio verso Las Vegas! Che l'avventura abbia inizio! Sono in modalità ansia! ☺️"
Sorrido mentre ci lasciamo alle spalle Vancouver. Ammetto di essere un tantino nervosa. Non era programmato tutto questo ma spero che questa volta sia diverso. Spero che questa volta sia tutto più sincero e divertente.
Ethan gira lo schermo per scegliere la musica. Avvio la mia vecchia playlist. Lo guardo mentre guida concentrato. Gratta leggermente la fronte. «Non sono riuscito a cancellarla. Mi faceva ricordare di te».
Non è la prima verità che mi sta confessando oggi.
Lexa: "COOOOSA? OH MIO DIO! Ma è una cosa bellissima!!! Divertiti tesoro! Ti voglio bene! 😘"
Emma: "Sto facendo la cosa giusta?"
Anya: "La cosa giusta sarebbe dormire. Ho una forte emicrania. 😖 Stella si è svegliata urlando!
Mio fratello ha fatto ancora il pazzo? È incorreggibile ma sai che sono felice per voi! Rivedervi insieme dopo così tanto tempo è stato meraviglioso. 😍 Divertiti tesoro!"
Lexa: "Mi servono delle aspirine. Torna in tempo per il mio matrimonio. Ho bisogno di te! 😘"
Anya: "Si, abbiamo bisogno di te. Adesso smettila di farti le paranoie e per una volta vivi e divertiti! Ci riassumerai tutto quando tornerete. Anche se ho già il sospetto di quello che farete voi due... 😏"
Emma: "Siete incorreggibili! Ah ah ah! Non succederà niente. Il danno lo abbiamo già fatto tempo fa... 😊"
Lexa: "E che bel danno! 😂 Spero che hai portato dietro quell'intimo di pizzo nero niente male e come mi dici sempre tu: usate le PRECAUZIONI!"
Anya: "Ok, stiamo parlando di mia cognata e mio fratello qui. MIO FRATELLO! Non posso immaginare certe cose tra di loro! 😳"
Emma: "Se non vuoi immaginarle non alludere allora! 😜 vi voglio bene! Vi avviso quando arriviamo."
Lexa: "Buon viaggio tesoro. Ti voglio bene! 😘"
Anya: "Buona notte e ti voglio bene! Saluta mio fratello da parte mia 😘"
Sorrido mentre poso il telefono dentro la borsa. Ethan mi guarda. Siamo fermi ad un semaforo. «Tutto bene?»
Prelevo un pacchetto di Brooklyn bianche offrendogliene una. «Ora si!» scarto la gomma per lui mentre riparte.
Lentamente mi appisolo sfinita.
Avevo dimenticato quanto fosse scomodo viaggiare in auto ma questa volta è diverso. Noi siamo diversi. Siamo cresciuti. Vogliamo questo viaggio. Quando apro le palpebre è quasi il tramonto. Quanto ho dormito? Mi sento stordita e parecchio indolenzita.
Siamo fermi in un parcheggio. Ethan se ne sta nella penombra ad occhi chiusi.
Indecisa lo guardo sdraiata su un fianco. La sua mano si posa sulla mia guancia. Mi sporgo per baciare la sua ritrovandomi su di lui. Stretta nel suo abbraccio mi rilasso.
«Mi sei mancata», mormora.
«Anche tu!»
«Anche ora mi manchi»
«Perché?» aggrotto la fronte.
«Perché ho bisogno dei tuoi baci come un tossico ecco perché», sospira quasi frustrato.
Ridacchio prima di posare le mie labbra sulle sue. «Sei un tossico di baci».
Lo vedo sorridere e quel sorriso mi riscalda il cuore. «Un tossico dei tuoi baci», mormora tra le mia labbra correggendomi prima di impossessarsene ancora.
«Potrei guidare io...»
Inarca un sopracciglio. «Vuoi guidare?»
Lo spingo verso il sedile del passeggero. «Prima ci scambiamo di posto prima arriviamo».
Sbadiglia. «Hai fretta di vivere con me a Las Vegas?»
Faccio una smorfia. «Ho fretta di farmi un bagno e di dormire su un letto che se non ricordo male era comodissimo!»
Ride sfiorando la mia guancia con il polpastrello. «Hai anche fretta di dormire con me lo so!»
Allontano la sua mano suscitando un'altra risata da parte sua. «Adoro questo lato timido di te», bacia la mia guancia e poi sotto il collo.
«Allaccia la cintura e dormi!» metto in moto.
Guido piano per le strade affollate di auto in movimento. Di tanto in tanto fermi in mezzo al traffico la mano di Ethan si posa sulla mia schiena. Non capisco perché non dorme se dobbiamo darci il cambio per arrivare prima a Las Vegas. Sono solo 18 ore di viaggio ma sono sfiancanti per chi non è abituato a viaggiare in auto.
Mi fermo per fare rifornimento. Scendo dall'auto dirigendomi verso il minimarket. Una commessa dall'aspetto stanco mi sorride. Ricambio il sorriso e inizio a fare scorta di dolciumi e cibo quanto meno commestibile. Mi sento proprio come la prima volta solo che questa è un po' diversa. È così strano tutto questo.
Sento qualcuno alle spalle. Mi volto e il mio cuore batte a mille mentre Ethan mi lancia uno dei suoi sguardi in grado di ammazzarmi. Sorrido timida passandogli una confezione di marshmallow.
«Stiamo arrivando a Las Vegas e tu ti fermi per fare la spesa? Credo di avere la dispensa piena».
«Avevo bisogno di sgranchirmi», continuo a riempire il cesto rosso della spesa per distrarmi.
La sua mano si artiglia al mio braccio per farmi voltare. «Se ci stai ripensando, torniamo indietro».
«Dovresti dormire!», alzandomi sulle punte bacio la sua guancia e poi corro alla cassa.
Tornare indietro proprio ora che mi sto sentendo a mio agio non se ne parla.
Lo vedo aggrottare la fronte poi le sue spalle si abbassano.
Credo che abbia paura di un ripensamento da parte mia. Perché dovrei? Abbiamo bisogno di stare da soli. Abbiamo bisogno di recuperare un po' del tempo perduto. Abbiamo bisogno di parlare. Abbiamo bisogno di viverci e stare insieme. Di capire se questa è la cosa giusta per entrambi.
In auto nessuno dei due apre bocca. Visto che è sveglio e sta guidando con attenzione accendo lo stereo. Dalle casse si diffonde la voce di Sia. Canticchio distratta mente le luci di Las Vegas ci accolgono.
Avevo dimenticato quanto fosse così caotica e piena di vita dopo il tramonto.
Ethan svolta per un paio di volte a destra poi a sinistra. Prosegue dritto nel quartiere in cui abita e poi posteggia proprio davanti la piccola ma accogliente abitazione.
Non mi permette di scendere i bagagli così prendo la spesa e attendo che apra la porta.
La signora che vive al piano di sotto, apre la porta. «Ethan sei tu? Oh ragazzaccio vieni qui, fatti vedere!» lo abbraccia calorosamente e Ethan le sorride. «Zia May che piacere vederti!» dice allegro.
La donna dalla carnagione scura, in carne e dallo sguardo vivace mi rivolge la sua attenzione aprendo le braccia per salutarmi. Mi ritrovo circondata. «E questa bellissima ragazza chi è?» stringe le mie guance guardando Ethan attentamente, come una zia curiosa.
«Ecco, zia May lei è Emma. Lei è mia moglie», arrossisce grattandosi la tempia.
Credo di essere rossa come un peperone mentre la donna strilla felice congratulandosi con noi.
«TJ è andato dai suoi per qualche giorno. Quel mascalzone non mi ha detto che avrei conosciuto la ragione del tuo sorriso!»
Ethan circonda la mia vita con un braccio. «Adesso saliamo in casa ma verremo a trovarti!»
Capisco che sta tentando di tagliare corto.
La donna sorride raggiante. «Vi aspetto domani a pranzo!»
«Perfetto! A domani zia May!» replica Ethan salutando la donna e facendomi cenno di salire al piano di sopra.
Quando entro in casa, continuo a guardarlo mentre fa finta di niente. Sistemo le borse della spesa in cucina iniziando a riempire ordinatamente la dispensa e lancio uno sguardo alla finestra.
«Ok Emma dimmi cosa c'è?» sbotta.
Ridacchio e si blocca. «Zia May eh?» gli getto le braccia al collo.
«È una donna sola. I suoi gatti sono bellissimi. Inoltre cucina dei pranzi stellari. Vedrai domani uscirai piena dal suo appartamento», dice mentre mi trascina nella sua camera. Mi fa stendere sul letto e le sue labbra si avventano sulle mie. Sfila la mia maglietta mentre i suoi denti tirano la mia pelle sensibile.
«Che stai facendo?» domando senza fiato mentre con agilità sbottona anche i miei shorts.
«Facciamo una doccia, usciamo per mangiare una pizza e poi ci mettiamo a letto. Non ti va?» domanda affannato.
Le mie mani sfilano la sua maglietta e lo sento fremere sotto il mio tocco. Mi solleva sulle spalle e ridiamo.
Apre il soffione della doccia e in breve siamo zuppi, sorridenti e abbracciati.
«Come stai?» domanda contro il mio orecchio.
Poso le labbra sul suo cuore. Proprio sopra la linea del tatuaggio tribale che ricopre parte del suo corpo. «Ho fame e sono stanca ma sto bene».
Solleva con due dita il mio mento per guardarmi negli occhi mentre la cascata calda ci investe ininterrottamente. «Grazie», sussurra sfiorando le mie labbra.
«Per cosa?» inizio a strofinare del bagnoschiuma sulla sua pelle.
Chiude gli occhi rilassato prima di fare lo stesso. «Per essere qui con me».
Dopo la doccia, di comune accordo usciamo per mangiare una pizza.
Mi sento davvero stanca ma sono tranquilla. Camminare mano nella mano con lui è strano però sulle mie labbra continua a spuntare quel sorriso che avevo perso.
Il locale è italiano. I tavoli in legno, le tovaglie a scacchi bianche e rosse. Attorno c'è un clima di festa, pieno di brusio e parecchio accogliente. C'è odore di sugo, basilico, biscotti e di cose buone.
Ethan ordina la birra e le pizze. Ci sediamo l'uno di fronte all'altra.
Tamburello con le dita in attesa mentre il mio stomaco brontola per la fame. La sua mano blocca la mia. «Mi diresti se qualcosa non va?»
«Si, rilassati», ringrazio la cameriera quando arriva con due grandi pizze fumanti e appetitose. Addento subito un trancio mugolando di piacere.
Ethan non perde un movimento e dopo un secondo mangia anche lui tranquillo.
«Hai davvero cacciato TJ per questa settimana? Staremo fuori non doveva...» biascico.
«Doveva andare dai suoi così ha colto l'occasione per lasciarci l'appartamento libero», fa spallucce pulendo gli angoli della bocca.
«Hai un programma vero?»
«Non so di cosa stai parlando», ghigna.
Gli tiro una pallina di carta. «Sei sempre il solito!»
Ride facendo voltare delle ragazze nella nostra direzione. È come quella volta in quel locale.
Se è un sogno, non voglio svegliarmi. Adoro il suono della sua risata.
«Ho in mente di tenerti in casa, a letto per la precisione e per tutto il tempo!»
Gli tiro un'altra pallina. «E io che pensavo di essere in viaggio di nozze!» gli faccio la linguaccia.
Mi fissa imbambolato prima di sporgersi e baciarmi. «Prendo il dolce mogliettina!»
Lo spingo. «Non abituarti troppo, potrei volere il divorzio alla fine di questa settimana».
Inarca un sopracciglio fissandomi in modo spavaldo. «Io dico che vorrai legarmi invece...» mi strizza l'occhio e ridacchia mentre va a scegliere il dolce lasciandomi stordita. Che mascalzone!
Torna con il dolce. Tre tipi di torta. Assaggio quella al pistacchio mugolando. «Potrei legarti in questo posto solo per questa, assaggia», lo imbocco.
Sembra stupito dai miei modi. Non so se sto sbagliando qualcosa ma per la prima volta, sento di stare vivendo per davvero. Mi sento a mio agio, me stessa. Mi sento al sicuro e libera.
«Tu sei più buona», sussurra contro il mio orecchio.
Quando si è avvicinato? Perché mi sono distratta?
«Sai, devi smetterla di cogliermi sempre alla sprovvista quando sto riflettendo!»
Sorride sfiorando la mia guancia. «A cosa pensavi?»
«Che ti amo!»
Ci fissiamo, l'aria attorno sembra fermarsi così come il tempo. Sento solo i battiti scostanti del mio cuore. Mi afferra per il viso prima di baciarmi con trasporto.
Tornati a casa, sistemiamo le valigie dentro l'armadio. Mi spoglio indossando una maglietta larga e mi getto sul letto chiudendo gli occhi. Sono davvero sfinita.
Ethan si spoglia, spegne la luce e poi si sdraia accanto a me afferrandomi e stringendomi. Mi accoccolo tra le sue braccia. Sfioro con le dita le sue labbra mentre mi addormento.
N/A:
~ Quando le cose non si rincorrono arrivano da sole e quando meno le aspettiamo. Le gioie, quelle vere arrivano per tutti prima o poi. Bisogna solo avere un po' di pazienza e coraggio di vivere la vita superando le sfide. A volte si ha tanta paura di amare o affezionarsi a qualcuno. La paura è normale ma ci fa perdere delle grosse occasioni per essere felici. Bisogna avere la forza di riaprire il cuore e lasciare entrare le persone che meritano e sono in grado di raccogliere e rimettere i cocci al loro posto.
~ Buona sera, perdonate gli errori. Spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto.
Cosa succederà? Cosa combinerà Ethan?
Come sempre potete esprimere il vostro parere in merito, votare e consigliare (se amate questa storia) alle vostre amiche o vicine di banco o di casa... facciamo crescere il team #EMVANS ❤️
Buona serata :* ~
#EMVANS ❤️ (Io adoro questa gif 😍)
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