Capitolo 52

«Ricordami perché si è presentato in questo posto», replica Lexa mentre una ragazza sistema i miei capelli e a lei viene sistemato il rossetto. Oggi posiamo per un servizio di costumi. Parker ovviamente mi segue ovunque. Sembra rilassato e da quando abbiamo fatto una tregua non abbiamo più litigato o battibeccato per qualcosa. Ormai sono passate alcune settimane. La cosa non mi infastidisce a dire il vero. Certo, continuare ad averlo vicino e non avere un momento tutto mio è difficile da sostenere ma non voglio turbare l'equilibrio ritrovato. Per questo, sto tentando di adattarmi.
«Non aveva di meglio da fare», faccio spallucce e seguo la mia amica sotto i riflettori. Tolgo la vestaglia rivelando il costume intero molto sexy nero.
«Ti segue ovunque peggio di uno stalker. Cosa spera di trovare così? Mica lo tradisci». La mia amica ultimamente è ai ferri corti con la suocera. Capisco che tenta di svagarsi ma si è accanita più volte sul mio ragazzo.
Iniziano gli scatti e seguo le direttive dello staff.
Parker parla con il capo di Lexa in un angolo. Sorride e poi mi guarda attentamente. Stranamente non provo imbarazzo.
«Ok Emma alza i capelli sulla nuca e mordi quel meraviglioso labbro»
Arrossisco mettendomi in posa. Il fotografo inizia con gli scatti. Mi scappa da ridere nel notare la faccia di Parker. Sembra intontito e finisco con il sorridere verso l'obbiettivo anziché mordere il labbro ed essere sensuale. Mi scuso ma il fotografo non sembra affatto arrabbiato per questa mia piccola distrazione.
«Ok, per oggi va bene così. Grazie ragazze!»
Un aiutante mi porge la vestaglia. La indosso e vado nel mio piccolo camerino a cambiarmi. Lego i capelli e mi strucco.
«Toc toc»
Sorrido e Parker si avvicina. «Eri... davvero sexy!»
Gli getto le braccia al collo. «Mi hai fatto ridere, che stronzo!». Tappo la sua bocca con un bacio alzandomi sulle punte e premendo il mio corpo contro il suo.
«Mi è stato chiesto di posare accanto a voi...», gratta la tempia.
«Hai accettato?»
«Volevo sapere la tua opinione prima. Sono stato appiccicoso per ora e non volevo essere di troppo. Sai, ho notato come mi guarda Lexa.»
Lo bacio di nuovo. «Per me va bene».
Il suo sorriso illumina ogni cosa. In qualche modo è emozionato e non so bene il motivo. In queste settimane mi ha permesso di lavorare da casa per lui e non si è lamentato quando non sono riuscita a preparare la cena perché ero troppo presa dai casi da sistemare. So che in fondo è orgoglioso di me e lo vedo, dal modo in cui mi guarda quando mi trova sul divano con una coppa di gelato in mano, il portatile aperto e i fogli sparsi su tutto il pavimento.
Mi rivesto sotto la sua supervisione. La cosa davvero strana è che non abbiamo più fatto sesso. Certo, a volte sembra che i nostri corpi si attraggono reciprocamente ma per il resto la situazione è troppo tranquilla. Inizio ad avere qualche dubbio. Dovrei preoccuparmi?
«Cena e relax?», domando.
«Cosa ti va di mangiare questa sera?»
Il telefono inizia a vibrare. Aggrotto la fronte nel vedere il nome di Mark e mi affretto a rispondere.
«Emma disturbo
Sembra agitato e il mio stomaco si contrae. «No, ho appena finito un servizio. Anya sta bene?»
«Chiamo perché stiamo andando in ospedale. Si sente male e vorrebbe te accanto. Mia madre non riesce ad arrivare in tempo e nemmeno la sua..
Sento la mia amica urlagli qualcosa contro. Tappo la bocca per trattenere l'emozione e anche una risata sarà nervosa e dolorante. «Arrivo subito!». Stacco e guardo Parker. «Cambio di programma. Niente cena. Sta arrivando la mia nipotina», sorrido raggiante. Non appena però pronuncio le parole, mi rendo conto di quello che ho appena detto. «Io la considero mia nipotina perché Anya è come una sorella per me», spiego subito. Parker non batte ciglio. Dopo un momento mi apre la porta e stringendo la mia mano corriamo verso la sua auto. Guida più veloce che può. Sembra anche emozionato. Non so cosa sta pensando ma so che cosa sta provando.
Arriviamo in ospedale con il fiato corto. Corro subito chiedendo informazioni e poi mi fiondo nella stanza. Trovo Mark e Daniel fuori. Sono agitati. Sembrano quasi sollevati nel vedermi mentre il mio stomaco si contrae e le mani continuano a sudare.
«Vuole solo te!»
Sorrido e dopo avergli dato una pacca sulla spalla e un bacio a Parker entro nella stanza dove c'è la mia amica.
«Ecco la mia futura mammina. Pronta per farmi tenere in braccio la mia nipotina?»
«Oh che bello Emma sei qui! Ti prego aiutami a non pensare a questo dolore atroce. Ho chiesto dei farmaci ma dicono che sono troppo avanti per prenderli.» Mette il broncio e poi stringe i denti prima di abbracciarmi in una stretta letale.
Massaggio la sua schiena. Dicono aiuti parecchio. Ho visto 24 ore in sala parto su RealTime. È un programma utile.
Anya stringe la mia mano e insieme proviamo a fare la respirazione come le hanno insegnato al corso preparto. Dovrebbe esserci Mark non io.
Quando arriva la dottoressa per monitorare la situazione, mi metto da parte e trattengo a stento l'emozione. Penso subito che avrei potuto esserci io tempo prima nella sua stessa situazione. Ora avrei potuto darle qualche consiglio, essere più utile. Purtroppo le cose non sono andare per come avrebbero dovuto e ora mi ritrovo in un angolino e ripensare al passato mentre la ragazza che è rimasta al mio fianco per molto tempo, sta per mettere al mondo una bambina.
La dottoressa dice che è quasi ora. In breve mi fanno preparare. Guanti, mascherina, cuffia, camice. Ho lo stomaco sottosopra per l'emozione. Non ho mai assistito da vicino a niente del genere. Il miracolo della vita. Non vedo l'ora di vedere la creatura. Sarà bellissima. Già la immagino: occhi verdi e capelli neri come quelli di Anya. Non ha importanza questo dettaglio di colori, spero sia sana e piena di energie.
Aiuto come posso Anya mentre dolori lancinanti preannunciano l'imminente parto. Inizia a spingere e le asciugo la fronte mentre continuiamo a respirare e a tenerci la mano.
«Emma non ce la faccio», quasi strilla spingendo esausta. «Non ce la faccio», piagnucola. «Sarò una mamma terribile!»
Sorrido. «Si che ce la fai. Sarai una mamma bravissima. Dai tesoro, l'ultima spinta e potremo tenere la bimba in braccio», la incito.
Anya stringe i denti piangendo. «Sarò una mamma pessima e mia figlia mi odierà!»
Rido. «Stai scherzando? Sarai una mamma speciale ma adesso devi fare un ultimo sforzo. Spingi Anya, per favore!»
Anya stringe la mia mano mentre le asciugo la fronte con l'altra. Non sento più le dita ma devo darle sostegno. «Ci sarai per noi?»
«Certo, sono o non sono la sua zietta?»
Annuisce lamentandosi poi facendo un grosso respiro spinge con decisione.
Si sente un urletto e un pianto isterico. Scoppio in lacrime quando vedo la bambina e stampo un bacio sulla fronte di Anya esausta ed emozionata. Quando prende la piccola in braccio, sento il cuore colmo di gioia. Non ho mai visto una bambina così bella. Ripenso subito alla nascita della mia sorellina quando l'ho vista per la prima volta avvolta come un fagotto perchè faceva freddo quel giorno.
«È bellissima. Come si chiama?», domando con un gran sorriso e gli occhi pieni di lacrime mentre tocco la piccola manina. Non posso tornare con lo sguardo rivolto al passato, farebbe doppiamente male.
«Stella», Anya sorride raggiante. Sembra proprio rinata e piena di forze.
«Vado a dare la bella notizia», raggiante esco dalla sala.
Mi appoggio un momento contro il muro e tiro fuori un singhiozzo e un sospiro. Cerco di ricompormi asciugando le lacrime e raggiungo la sala d'attesa sfilando il camice. Tolgo la cuffia e la mascherina mentre Mark e Parker si alzano correndo subito da me. Sorrido e abbraccio il mio amico. «Congratulazioni papà!»
«Com'è?», domanda agitato Daniel raggiungendoci.
«È bellissima! Tra poco la portano in camera e potrete vederla».
Mark mi abbraccia ancora una volta. «Grazie, grazie. Ci sei sempre stata per lei. Grazie Emma!», scoppia in lacrime. Gliele asciugo. «Ricomponiti. Tu sei Mark! Solo tua figlia può piangere oggi e sembra avere due bei polmoni».
Ridiamo tutti. Parker si avvicina a me. Trovo appoggio contro il suo petto. Stampa un bacio sulla mia fronte. Mi guarda in un modo unico, intenso. Noto anche lo sguardo di Daniel e poi l'infermiera ci annuncia che possiamo entrare in camera. Lascio a Mark e Daniel e alla suocera di Anya arrivata da poco di entrare in camera e abbraccio il mio ragazzo.
«Come stai?»
«È così piccola, così bella. La vedrai e te ne innamorerai. Farà strage di cuori», sorrido e ricambio il bacio.
«Come stai? Non mentire e non sviare.»
«Sto bene. Sono solo un po' stanca per le troppe emozioni.»
Ci sediamo un momento. Tento di riprendermi. «Sei sempre così disponibile e coraggiosa. Mentre eri lì dentro, ti immaginavo al posto di Anya...», sembra assorto.
«Davvero?»
Annuisce e poi torna a guardarmi fisso negli occhi. «Immaginavo te e me li dentro. Insieme, mano nella mano. Immaginavo anche quel bambino...»
Scoppio in lacrime e mi siedo sulle sue gambe nascondendo il viso e il dolore. Lo tengo stretto in un abbraccio e stampo piccoli baci sul suo collo. «Sai? Non ti facevo così creativo», cerco di smorzare la situazione.
Ridiamo. Dalla porta esce Mark che ci fa cenno di entrare. Ha un sorriso meraviglioso.
Asciugo le lacrime e mano nella mano con Parker avanziamo. Anya ci sorride con la piccola in braccio. L'hanno lavata e cambiata. Adesso indossa una tutina rosa.
«Stella vorrebbe conoscere la sua madrina»
Spalanco gli occhi e la bocca incredula. Mark mi fa cenno di avvicinarmi a loro mentre Parker mi spinge in avanti con un sorriso quasi triste sulle labbra. Quello di prima, era un momento intimo. Solo io e lui sappiamo con esattezza cosa stavamo pensando.
Prendo in braccio la piccola e sorrido trattenendo a stento l'emozione e le lacrime. Io madrina di un esserino così piccolo. Non posso crederci. Finiranno mai di sorprendermi?
La bambina afferra il mio dito e sbadiglia. «Ciao», sussurro con voce tremula. Ha un odore così buono.
Mark scatta un paio di foto e Anya sorride e chiacchiera con Daniel e la suocera. A quanto pare la donna è arrivata più in fretta che poteva ma Anya voleva solo me in sala. La cosa mi lusinga e mi fa sentire speciale. Porto la piccola addormentata nella culla e prima di lasciarla andare la guardo ancora per qualche minuto. Si, avevo ragione in parte ma non sugli occhi perchè li avrà azzurri, i capelli invece come la madre. Mi dispiace per Mark ma gli Evans vincono sempre.
L'emozione di Daniel è incontenibile chiama un paio di persone al telefono per dare la lieta notizia. E' diventato nonno della sua prima nipotina, credo sia un'emozione unica. Ben presto arrivano alcuni parenti come Ester e il piccolo Tommy ma anche i nonni e Gordon il padre di Mark. Io e Parker ci mettiamo da parte. Circonda la mia vita con le braccia rassicurandomi di fronte a quel quadro famigliare così bello che abbiamo di fronte.
«Ethan?», domanda di punto in bianco Anya guardandosi attorno come se potesse aspettarsi di vederlo arrivare da un momento all'altro. La camera è affollata e piena di palloncini e fiori.
Il mio stomaco ha uno strano spasmo nel sentire quel nome. Ethan non si vede da mesi e non è ancora arrivato. Diceva che sarebbe stato il primo a vedere la sua nipotina e invece non c'è. La cosa da un lato mi preoccupa mentre dall'altro mi ripeto che non è affar mio.
«Non riesce a venire. Lavora. Vuole le foto, tutte», risponde Mark.
Guardo Parker che nel frattempo sembra essersi eclissato. «Torniamo a casa?»
«Non vuoi rimanere ancora?» domanda stupito.
«Andiamo, vedrò la mia figlioccia domani».
Salutiamo e torniamo a casa.

L'appartamento di Parker è caldo. Accendo il condizionatore e mi siedo sul divano stendendo le gambe. Stiracchio le braccia e il collo.
«Birra?»
Accetto direttamente la bottiglia e mando giù un lungo sorso. «Ci voleva».
Siede accanto a me e beve lentamente. Di punto in bianco domanda: «Da quanto non facciamo sesso?»
Arrossisco. «Perché questa domanda?», sorrido appoggiando la testa sulla sua spalla.
«Perché mi manchi!»
Mordo il labbro e con un sorrisetto malizioso corro in camera da letto. Nel borsone trovo un completino regalatomi al lavoro. «Rimani lì!», strillo mentre mi cambio. Lego la vestaglia e torno in soggiorno tutta tranquilla.
Parker spalanca gli occhi e passa una mano sul viso. «Così mi ammazzi», ridacchia spalancando le braccia.
Corro su di lui e inizio a baciarlo. Si stacca e sbircia la scollatura prima di slegare il laccio della vestaglia. Quando nota l'intimo in pizzo verde alza lo sguardo verso i miei occhi. «Mi sta provocando signorina?», domanda nel suo tono autoritario in grado di farmi rabbrividire.
Stringo il mio corpo contro il suo e bacio sotto il suo orecchio prima di sussurrare: «chi io? No signore».
Sfila subito la vestaglia e ammira il completino nei dettagli. Sfiora con le dita il mio corpo e sorride soddisfatto. Inizia a mancarmi il fiato quando morde la mia pelle sensibile e sollevandomi per i glutei mi fa strusciare contro la sua eccitazione evidente sotto i jeans.
Rialzandomi lo conduco verso la camera da letto. Sfilo lentamente la sua maglietta e poi sbottono anche i suoi jeans. Mi siedo sul bordo del letto e piego la testa di lato per ammirarlo. Sorride e si avvicina come un lupo. Ho la pelle d'oca e sono eccitata. «Farai l'amore con me?», domando con finta innocenza.
«Puoi scommetterci», preme la sua bocca sulla mia.

N/A:
~ Con questo capitolo diamo il benvenuto alla piccola Stella!!! 👶  Auguri Mark e Anya! Sarete due genitori meravigliosi!!! (Ahaha) ❤️
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Scusate per gli errori.
Vi anticipo che il prossimo capitolo sarà su Ethan. 😘 (vedremo cosa starà combinando a Las Vegas!)
~ Cosa succederà? Emma e Parker continueranno a stare insieme? Succederà qualcosa?
Buona serata!!! 😘 ~

#Family ❤️

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