~ High Hopes ~


C'è buio, odore di sangue misto a benzina e olio bruciato. C'è buio, il mio corpo non risponde ai miei ordini. Tutto è pesante e lontano. C'è buio, ho freddo. C'è buio, il silenzio è assordante. C'è buio, apro le palpebre.
Boccheggio agitandomi e stacco immediatamente i fastidiosi tubi che ricoprono il mio viso costringendo i macchinari a suonare. Spaesata provo a mettere bene a fuoco e due occhi azzurri mi fissano stupiti accendendo dentro me uno strano formicolio. Mi guardo attorno confusa. Sono in ospedale, sono viva anche se stordita dai farmaci. La sua mano si posa sulla mia guancia incendiandola.
«Quanto ho dormito?», domando rauca e frastornata provo ad alzarmi. Faccio una smorfia di dolore ma riesco a sistemarmi meglio sul letto. Ho la gola secca e la bocca impastata. Devo bere qualcosa.
«Sei qui da quasi una settimana», risponde piano prima di sorridere. I suoi occhi si fanno lucidi.
Spalanco gli occhi e il macchinario dei battiti aumenta nettamente. Mi costringo a calmarmi per fare cessare il rumore fastidioso. Una settimana? Cosa è successo?
Qualche piccolo flashback torna alla memoria e mi costringo a non pensarci.
«Dov'è Parker?», vedo le sue cose su di una sedia ma lui non c'è.
«E' andato a prendere del caffè. Ti ama davvero...», sorride tranquillo.
Annuisco staccando il tubicino che ho sotto il naso provocando altri rumori. «Spegni questi dannati arnesi, ti prego», tocco la mia testa disturbata.
«Prima devo chiamare un dottore», continua a fissarmi con una strana luce negli occhi.
«Che aspetti? Freddy sta bene? Voglio un bicchiere d'acqua, ho sete!» Rispondo nervosa. Non so perchè io lo stia trattando così ma averlo vicino mi fa andare in pappa il cervello e devo allontanarlo in qualche modo soprattutto perchè mi ha mentito.
«Freddy...», si schiarisce la voce e il mio cuore manca di un battito. Trattengo il respiro quando scuote la testa alzandosi. «Freddy non sta bene...», risponde stampandomi un bacio sulla guancia abbastanza lungo da farmi tremare le gambe. «Arrivo subito con il dottore e l'acqua ok?»
Sono frastornata e quando sparisce dalla stanza mi rialzo a fatica e a piccoli passi esco dalla stanza trascinando dietro la flebo.
Una delle infermiere mi ferma chiedendomi dove ho intenzione di andare. Le spiego che ho bisogno di vedere i miei amici e la scongiuro di portarmi da loro. La ragazza fa una smorfia. Intuendo le mie intenzioni mi fa sedere su di una sedia a rotelle e mi trascina tra i vari reparti ancora insicura sul da farsi. Probabilmente la licenzieranno.
Aperta la prima porta, trovo Scott intento a sistemare la camicia mentre viene aiutato da una ragazza davvero bella.
Si accorge subito della mia presenza e si avvicina a grandi passi. Mi alzo dalla sedia nonostante le proteste dell'infermiera e lo abbraccio. Rimane immobile, sorpreso dal mio gesto improvviso poi mi stringe delicatamente a sé. «Non sei arrabbiata con me?»
Scuoto subito la testa. «Non ora che ho capito chi sei veramente. Certo, avresti potuto dire che eri un agente mentre stavi con me...», sorrido.
Arrossice. «Ho fatto cose orribili e indicibili per non perdere la copertura. Mi dispiace essere stato aggressivo nei tuoi confronti. In quel caso, ho perso davvero la testa. Lei è la mia ragazza, sa tutto di te e ti ammira molto. E' stato bello conoscerti Emma.»
«Stammi bene Scott e non metterti ancora in pericolo. Ho perso anni di vita quando quel pazzo ti ha sparato. Addio!» Stampo un bacio sulla sua guancia saluto la sua ragazza e mi risiedo sulla sedia.
I punti sul fianco tirano leggermente e capisco che non devo drizzare troppo la schiena. La gamba fa male ma il buon vecchio tutore, attutisce tutto quanto. Mi sento come una sopravvissuta ad un brutto incidente. Ancora una volta stavo per morire e la morte mi ha rimandato indietro.
«Può lasciarmi sola?», domando all'infermiera la quale accetta e corre via prima che venga sbattuta fuori.
Busso alla porta e alzandomi entro lentamente. Un uomo anziano mi sorride facendo cenno di avvicinarmi al letto. Freddy è attaccato a dei macchinari, i suoi battiti sono lenti e la sua vita appesa ad un filo.
Mi siedo sul letto e suo padre non protesta. Accarezzo il viso tumefatto del ragazzo dai capelli rossi e scoppio in lacrime.
«Prima di entrare in coma, ha chiesto di te e dei suoi amici», dice il padre con un sorriso triste sulle labbra.
«Mi dispiace. Non ho saputo proteggerlo, la ferita era troppo profonda e non ho saputo...», singhiozzo.
L'uomo gira intorno al letto e mi raggiunge abbracciandomi. «Hai fatto più di quanto abbia fatto io in questi anni. Quando mi ha visto, prima di perdere i sensi, mi ha detto che mi vuole bene e che veglierà su di me. Ha anche detto che non sarebbe mai arrivato in tempo senza il tuo aiuto. Ed io ti ringrazio per questo, perchè hai permesso a mio figlio di salutarmi un ultima volta!»
Asciuga le mie lacrime e sorride ancora. «La morte non è altro che un nuovo inizio. Freddy starà bene, sarà in pace e pensando a questo lo sarò anch'io».
Torno a guardare Freddy che sotto tutti quei tubi appare piccolo e indifeso. Si starà accorgendo che la morte sta arrivando da lui?
«Mi dovevi un bolide, lo sai? Eri bravo nel tuo lavoro piccolo Freddy. Lo so perchè Ethan ha sempre parlato bene di te. Non ti perdono perchè mi hai mandato in ospedale ma perchè sei stato un ottimo amico per lui, perchè hai rischiato tutto per noi. Anche se non ti conoscevo bene, ti voglio bene», stampo un bacio sulla fronte di Freddy e scendo lentamente dal letto.
Mi accorgo che non siamo più soli in camera ma prima che io possa avvicinarmi ad Ethan, il mondo gira pericolosamente e cado nel buio.

*******

Mi riscuoto avvertendo un peso sul grembo. Parker dorme con un braccio attorno alla mia vita. Sorrido accarezzando la sua testa. Si sposta leggemente ma continua a dormire.
«Non ti ha più lasciata da quando sei scappata e svenuta», mormora Ethan che se ne sta seduto su di una poltrona in un angolo. Non riesco a vedere bene il suo volto ma nella sua voce non c'è traccia di fastidio.
«Adesso Parker ti piace?», prendo il bicchiere d'acqua con la cannuccia sul comodino e bevo avidamente.
«Ti ama ed è questo quello che conta. Non mi piacerà mai chi ti starà attorno, lo sai, ma lo accetto perchè lui tiene davvero a te. Si è occupato di tutto quanto mantenedo i nervi saldi e non è impazzito quando sei quasi morta. Vedo come vi guardate e mi sta anche bene ma sarò sempre geloso di te, sarai sempre la mia Emma, che tu lo voglia o no!» Si alza avvicinandosi a grandi passi e mi stampa un bacio a fior di labbra.
Arrossisco e i macchinari segnalano che qualcosa non va nei miei battiti. Cerco di controllarli anche se sto per avere un infarto perchè mi ha appena baciata mentre il mio ragazzo sta dormendo accanto a me e non mi sento in colpa.
«Questo rumore, ti dice qualcosa? Sei ostinata ma io so che mi ami e so che ami lui. So che ti devo tante spiegazioni e lo farò, promesso. Adesso riposa, torno domani.» Si avvia verso la porta e dopo avermi lanciato un altro sguardo se ne va.
Rimango a fissare il soffitto fino all'alba quando l'infermiera sveglia Parker e mi aiuta ad alzarmi per la doccia. Rifiuto il loro aiuto e faccio tutto da sola. Il medico si accerta che io abbia mangiato e sia idratata poi mi ordina di rimanere a letto a riposo prima di dirigersi verso gli altri pazienti.
Parker arriva con un caffè in mano e un giornale. Si siede accanto a me e lo leggiamo assieme. Parecchi articoli parlano di questa storia. Sanno anche di Freddy e le sue condizioni restano gravi. La sua vita è appesa ad un filo.
«Ho sentito i vostri discorsi ieri...»
Arrossisco e apro la bocca per rispondere ma non trovo una risposta adatta. «Mi dispiace...»
«Emma, non preoccuparti ok? Va tutto bene. Sei qui, è questo quello che conta. Non ti giudicherò di certo se il tuo ex che è un poliziotto ti bacia mentre dormo per salutarti.»
«Voi due, manderete il mio cervello in fumo. Smettetela di piacervi a vicenda!» Sbuffo passando la mano tra i capelli.
Qualcuno bussa alla porta. Inarco un sopracciglio e Parker con un sorriso fa spallucce e risponde con un: «avanti!»
In breve entrano persone, palloncini, peluche, cibo. La stanza si riempie e vengo circondata dalla famiglia di Ethan e con loro c'è anche Lexa la quale si fa largo abbracciandomi e  scoppiando in lacrime.
Il piccolo Tommy invece, si arrampica sul letto. «Questo è per te. Non morire più!» Mi fissa con i suoi occhioni e non riesco a trattenere una risata mentre poggio il piccolo peluche a forma di girasole sul comodino. Gli scompiglio i capelli e riempio il suo viso di baci.
A poco a poco tutti mi abbracciano e augurano una buona guarigione. Parliamo e chiacchieriamo ma nell'aria aleggia uno strano senso di tristezza. Il mio umore si riprende anche se di poco. Parker sembra a suo agio tra loro e non è turbato dalle loro attenzioni.
«Adesso lasciamo Emma riposare. Torniamo domani». Annuncia Anya salutandomi e trascinando tutti fuori compreso Parker il quale mi fa l'occhiolino.
Aggrotto le sopracciglia e mi guardo attorno spaesata quando rimango sola. Dalla porta, spunta un mazzo di girasoli e poi Ethan. Mi sorride in quel suo modo dolce e si avvicina con il suo passo sicuro. «Pensavo ti sarebbero piaciuti di più questi», indica il mazzetto.
«Grazie», sistemo il suo dentro il vaso e agli altri fiori. Mi alzo sulla schiena mentre si siede sul letto e mi guarda prendendo la mia mano.
«Freddy...», scuote la testa scoppiando in lacrime. Istintivamente lo abbraccio forte. Ho ancora dolore dappertutto ma è sopportabile. Non è sopportabile invece vedere lui così triste e angosciato per un suo amico.
«Possiamo andare a trovarlo domani, se te la senti. Mi faranno uscire da questo buco anche se di sera», mormoro accarezzando la sua schiena.
«E' colpa mia! Non avrei dovuto farlo partecipare ad una cosa così pericolosa. Non avrei dovuto nemmeno incontrare te e invece... ecco dove siamo!»
Asciugo le sue lacrime e bacio la sua guancia cogliendolo di sorpresa. «Sono arrabbiata con te per non avermelo detto. Avrei preferito sapere anzichè vivere all'oscuro di tutto. Avrei reagito diversamente. Avevo così tante teorie che alla fine la più ovvia non sono riuscita a capirla. Il tuo amico sa perchè lo hai fatto e ha accettato proprio perchè voleva farlo. Non puoi incolparti se quella bastarda gli ha sparato e non puoi incolparti se lui ha deciso di reagire. Non puoi incolparti se mi ha ferita quasi a morte. Non puoi controllare tutto. Siamo qui e dobbiamo vivere...», sussurro stringendolo ancora forte tra le mie braccia.
«Non potevo dirti chi ero, avresti visto tutto come una bugia. Io ti amo sul serio Emma e non era previsto durante il lavoro che io ti conoscessi e perdessi la testa. In quella prima gara, non ho saputo resistere e ti ho aiutata senza riflettere sul fatto che poi avrei dovuto pagarne le conseguenze. Era il mio primo ingaggio e non potevo lasciarmelo scappare. In te, c'era qualcosa che mi attraeva come un naufrago attratto da una sirena. Ho trattenuto una risata quando hai risposto che probabilmente saresti finita in prigione perchè non potevo dirti che eri già sotto arresto per avere partecipato ad una corsa clandestina. Quando siamo arrivati da Seth, lui mi ha messo in guardia, perchè sapeva che avrei corso dei rischi per questo, sapeva che mi avresti mandato il cervello in fumo, sapeva che la mia copertura sarebbe saltata perchè sei intelligente ma io non ho dato retta a nessuno, solo al mio cuore. Si è accorto di come ti ho difesa in fretta e neanche ti conoscevo...»
I suoi occhi sono lucidi, intensi, dolci, carichi di sentimenti inespressi, parole non dette, rammarico. Avrebbe dovuto dirmi tutto questo tempo fa.
«Sai quante volte avrei voluto dirti chi sono? A Las Vegas io, io non ho saputo resistere. Ero li per lavoro e invece ti ho amata per davvero....», singhiozza. «Ti ho messa in pericolo dal primo istante in cui ci siamo incontrati e non riuscivo a perdonarmelo, non riuscivo a capacitarmi del fatto che il destino mi avesse fatto incontrare il mio unico vero amore così.»
«Ti amo anch'io da quella notte Ethan. Capisco le ragioni che ti hanno spinto più volte ad allontanarti da me ma ora, ora hai bisogno solo di reagire e di prenderti cura solo di te stesso. Non provare a dire che è stata colpa tua perchè mi sono cacciata io in questo guaio così come il tuo collega, Freddy e tutti gli altri.» Poggio la fronte sulla sua.
Lentamente le sue spalle si abbassano. «Promettimi solo una cosa...», sussurra toccando le mie labbra con i polpastrelli.
«Cosa?», sono senza fiato.
«Che starai attenta e ti prenderai cura di te stessa. Non ti libererai di me, non lo permetterò. Me ne starò al mio posto ma ti starò accanto e accetterò ogni tua decisione.»
Le lacrime scorrono sulle mie guance ma annuisco poggiando le mani sulle sue braccia. «Solo se prometti anche tu che starai attento e ti prenderai cura di te stesso.»
Mi bacia con dolcezza, piano piano aumenta la pressione e poi con impeto, facendo aumentare di netto anche i miei battiti. Chiudo gli occhi e suggello la promessa con questo bacio.
Per un momento non penso alla reazione di Parker perché lo affronterò in un modo o in un altro. Per un momento, penso solo a quello che voglio io, ed è intenso e troppo forte.
Ci stacchiamo senza fiato. Passano due secondi poi si attacca di nuovo alle mie labbra con impeto prima di alzarsi e indietreggiare di un passo. «Ti amo piccola. Adesso ti lascio sola con il tuo uomo.»
Non attende una risposta, esce dalla camera lasciandomi stordita. Ho ancora il cuore a mille e le guance accaldate quando Parker mi raggiunge.
Non dice niente, sorride tranquillo richiudendo la porta alle spalle dopo avere salutato Ethan. Forse non sa cosa ci siamo detti e non sa nemmeno che per me quel bacio ha significato tanto.
Gli faccio spazio sul letto, ci stendiamo su di un fianco e mi lascio abbracciare da dietro.

N/A:
~ Buon pomeriggio! Come va? Iniziata la scuola?
Mi scuso se magari ieri non ho inserito nessuna nota ma a mio avviso a volte quello che non si dice vale più di mille parole. I due capitoli precedenti non avevano bisogno di spiegazioni. Spero di avere in parte alleviato la vostra preoccupazione oggi. Emma è viva, è forte e starà bene (o almeno si spera). Vedremo se questa vicenda avrà delle ripercussioni a livello psicologico. Voi cosa ne pensate?
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. La canzone di oggi se volete ascoltarla è di Kodaline.
Se volete aiutatemi con un commento o un voto o invitando qualche vostra amica a leggere e ad unirsi a questa piccola famiglia. Sempre se volete aiutarmi passate a leggere l'altra storia "OGNI TRACCIA CHE HO DI TE" (dicono che sia una bella storia d'amore) 😘
Scusate come sempre per gli errori. GRAZIE di tutto ❤️ bacioni e buona giornata!!! ~

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