~ Faded ~


~ Emma's POV:


Ci sono momenti in cui hai bisogno di darti una piccola spinta per riemergere in superficie. Ci sono momenti in cui hai bisogno di gettarti a capofitto in qualcosa di pericoloso per potere dire di avere vissuto; vissuto per davvero. Ma, ci sono anche quei momenti in cui tutto sembra difficile e l'unica soluzione che ti viene in mente è proprio quella di lasciarti annegare. Non posso dire che la mia vita sia stata un completo disastro ma posso dire che sia stata piena di fallimenti, delusioni, dolore e mancanze. Mi sono sempre ritrovata di fronte a degli ostacoli, alcuni mi hanno aiutato a crescere altri invece mi hanno cambiata anche se nel bene e nel male: sono sempre io.

Sono giorni che non riesco ad aprire gli occhi e a reggermi in piedi. Sono giorni che continuano a sedarmi per puro divertimento. Tutto questo mi sembra folle e inverosimile. Non riesco a vedere i loro volti, ai miei occhi sono solo macchie confuse. Ho iniziato a fingere di dormire per evitare tutto questo ma ho paura, sono davvero spaventata e confusa. Perché tutto questo a me? Perché proprio io?
Tossisco rannicchiata nella mia piccola cella. Attorno l'aria è viziata, c'è buio e sento odore di benzina e olio bruciato. Tutto questo arriva alle mie narici con forza facendomi mancare l'aria. Ho tanta sete, la testa mi gira e la gamba fa malissimo. Continuo a chiedermi dove sono e il perché di tutto questo. Sto male, i miei occhi bruciano e lacrimano costantemente.
Sento dei rumori e con i sensi in allerta torno a fingere di dormire.
«Ti avevo detto di non sedarla più. Cazzo!»
Il rumore metallico della porta che si apre mi fa rabbrividire. Rimango immobile e trattengo il respiro come un opossum. Una mano mi scuote violentemente e mi arriva pure uno schiaffo sonoro sulla guancia.
«Smettila Ben, le fai male! Siamo qui solo per assicurarci che sia viva e che beva!»
Riconosco la voce e quando apro lentamente le palpebre stordita dai colpi i due che mi stanno davanti sono gli amici di Drew. Mi rannicchio all'angolo come un topo allontanandomi da loro, tremo e metto le mani avanti per parare i possibili colpi in arrivo.
«Ah ma sta zitto!»
I due iniziano a discutere e si sbattono pure contro il muro. Alla fine Ben se ne va sbuffando e toccandosi il labbro mentre il secondo si piega sulle ginocchia guardandomi.
Nascondo il viso e trattengo le lacrime e i singhiozzi.
«Vorrei tanto aiutarti, mi sei sempre stata simpatica sai? Farò il possibile per tirarti via da qui, ma adesso devi bere e mangiare qualcosa». Guardandosi attorno estrae qualcosa di piccolo e metallico, mostra un distintivo poi posa un piatto con un panino e un bicchiere d'acqua davanti a me. «Sono sotto copertura Emma. Puoi fidarti!» Per dimostrarlo beve un sorso d'acqua e morde il panino.
Ho le labbra secche e mi sento sporca. Tossisco convulsamente e bevo un po' d'acqua poggiando la testa contro la parete e sospiro. «Cosa vogliono da me?»
Il ragazzo si guarda ancora attorno come se temesse di essere scoperto. «Sto cercando di capirlo. Sono mesi che seguo questo caso e so che dovrei solo portarti fuori da qui ma se lo faccio mando tutto all'aria. Mando tutto a puttane capisci? Questi pazzi, hanno un giro clandestino e voglio mettere dietro le sbarre Drew e la sua ragazza. Ce la fai a resistere? Ti prometto che non ti succederà niente», sussurra con un tono di voce sicuro.
Scoppio a piangere e a tossire convulsamente. Bevo ancora un po' d'acqua. «Ho paura», piagnucolo.
«Lo so. Torno tra un paio d'ore. Mangia e se si avvicina qualcuno, fingi di dormire ok?»
Annuisco e prima che se ne vada domando: «come ti chiami?». Non ho mai sentito pronunciare il suo nome e le poche volte in cui ci siamo visti mi ha sempre fissato in silenzio.
«Non ha importanza il mio nome e si, sono uno sbirro», risponde poi sparisce.
Ho lo stomaco sottosopra ma se voglio recuperare le forze devo mangiare qualcosa. Mi costringo ad ingerire il panino e poi torno nel mio angolino dove mi addormento.

*******

Un urlo spaventoso mi risveglia. Il rumore metallico della porta che si apre mi fa rabbrividire e mi preparo psicologicamente ad un'eventuale aggressione. Ormai continua così da giorni, non mi meraviglierei se mi arrivasse un colpo d'ascia alle spalle.
«Perché mi fai questo?», urla un ragazzo ad alta voce. «Ho sempre fatto quello che volevi! NO!», continua ad urlare quando lo scaraventano a terra richiudendo la porta. Si rialza e tira le sbarre per protestare ma è inutile, ho provato di notte a far cedere qualche cardine e non sono riuscita nemmeno a fare vibrare le sbarre. Sono troppo debole e spaesata per riprovare.
Rimango rannicchiata e tremo mentre il ragazzo continua ad urlare e dimenarsi. Non riesco a vedere bene il suo viso visto che è di spalle. Se continua così verranno e lo sederanno poi se la prenderanno con me. Per fortuna si calma quando capisce che non c'è un modo per uscire e liberarsi. Segue un momento di silenzio in cui il mio cuore batte all'impazzata e mi sembra che il rumore stia rimbalzando tra le pareti.
«Emma? Oddio, Emma sei tu?», vengo scossa per una spalla e quando guardo, spalanco gli occhi. Freddy mi fissa preoccupato. Devo proprio avere un aspetto pessimo se non mi ha riconosciuta.
«Ehi», sussurro con voce roca e provo ad alzarmi con una smorfia. Quando riesco a mettere a fuoco mi accorgo che ha il viso tumefatto e gli occhi gonfi.
«Che ti hanno fatto?», domanda con voce stridula e rabbiosa.
Trattengo le lacrime e mi rannicchio. «A parte sedarmi, picchiarmi e lasciarmi qui per giorni senza acqua, cibo e spiegazioni? Niente...»
Sento che trattiene il fiato poi si sistema davanti a me. «Mi dispiace...», sussurra.
«Per cosa?»
«Ho dovuto manomettere le auto. Ho dovuto mettervi in pericolo. Mi avrebbero ammazzato. Poi te ne sei andata e i loro piani sono cambiati...», singhiozza stropicciando gli occhi. Sta tremando. Come me è spaventato. Chissà quante volte ha dovuto tradire i suoi amici per Drew. Chissà quante volte è stato costretto a fare qualcosa di sbagliato e pericoloso per non rimetterci la pelle.
«Chi? Chi è che mi vuole morta? Chi è che ha fatto tutto questo?», stringo le mani sulle sue spalle agitata. So cosa sta per dire ma voglio che lo pronunci ad alta voce. Sento la rabbia montare e il panico farsi largo dentro la mia testa.
«Drew e Tara. Dietro tutto questo, ci sono loro!»
Apro e richiudo la bocca incapace di parlare. Freddy inizia a spiegarmi come stanno veramente le cose.
Tara e Drew stanno insieme da tanto tempo, gestiscono un giro losco di affari che non riguarda solo la droga e hanno fregato parecchia gente con le corse. Drew ha fatto sì che Tara conoscesse Ethan e i due si sono fidanzati ma ciò che Drew non sapeva era il fatto che a Tara piacesse davvero Ethan e quando sono arrivata io ho scompigliato tutto quanto facendo allontanare Ethan dal loro giro di affari e visto che con lui si guadagnava sicuro Drew ha dato di matto. Da lì sono partite le prime minacce nei nostri confronti fino a quando Drew ha messo incinta Tara e poi l'ha minacciata di farla finire in galera se non avesse fatto quello che le veniva ordinato di fare. Riguardo ad Ethan, Drew ha scoperto qualcosa sul suo conto e vuole ammazzarlo per averlo tradito.
Sono così tante le informazioni che mi sento sopraffatta e vorrei mettermi ad urlare come una vera e propria pazza. Sono in tilt e non riesco a razionalizzare.
«Capisci? Siamo tutti intrappolati nella sua tela. Ci faranno del male fino a quando non avranno quello che vogliono!»
«Stanno usando me per far cedere Ethan...», sono senza fiato.
«Si!»
Chiudo gli occhi e inizio a riflettere su tutte le informazioni che ho ricevuto grazie a Freddy. In questo momento è quanto più vicino ad un amico anche se mi ha messo in pericolo e per colpa sua sono finita in ospedale. Se rimanevo ancora sola in queste quattro mura sarei impazzita.
Tara non era incinta quella notte, quindi ha mentito. Ethan lo sa già? È per questo che continuava a dirmi che non era sua figlia? Cosa starà facendo? E Parker? Si starà preoccupando per me? Starà mettendo sottosopra mezza New York? Gli manco?
Poco dopo sentiamo la porta scattare. Drizzo le orecchie irrigidendomi.
Vengo sollevata con la forza e trascinata fuori dalla cella mentre Freddy protesta urlando di lasciarmi e riceve un colpo in faccia. Stramazza a terra e per poco non ci resta secco. Mi esce un urlo dalla bocca e mi dimeno nel tentativo di raggiungerlo. Purtroppo Ben è troppo forte per me e tenendomi ferma mi porta vero una stanza dove mi lega ad una sedia con le mani dietro e mi dà uno schiaffo. Ghigna e continua divertito con le percosse. Sento il sangue colare dalle mie labbra. Strillo disperata, chiedo aiuto ma nessuno arriverà. Ben si sta solo divertendo su di me. Quanto ancora potrò resistere? Quando ancora potrò sopportare tutta questa umiliante situazione?
«Adesso basta!», urla l'altro sotto copertura entrando nella stanza e scagliandolo contro il muro con una forza pazzesca. Ben cade a terra immobile. Frigno spaventata e ho un breve attacco di panico. Mi si avvicina e sfiora la mia guancia come se stesse valutando i danni. Allontano il viso dalle sue dita e singhiozzo spaventata e ferita.
«Tra poco arriverà Drew, stai attenta ok?», mi offre dell'acqua poi afferra Ben e dopo avergli messo le manette lo porta via.
Mi guardo attorno. Siamo in una delle officine, ne sono sicura. L'odore, i rumori di sottofondo, tutti questi attrezzi a portata di mano. Provo a liberare le mani ma Ben le ha legate troppo strette infatti ad ogni strattone sento che si formano dei solchi ai polsi. Stringo i denti e riprovo fino a quando sento un fischiettio. Mi immobilizzo attendendo l'arrivo di Drew. Dopo un paio di minuti però, al suo posto compare Tara con un sorrisetto beffardo sulle labbra. Tra le mani tiene un coltello affilato. Gira attorno alla mia sedia e con la punta della lama tocca la mia pelle come una psicopatica pronta ad uccidere solo per noia.
Resisto all'impulso di allontanarmi o urlare ma non voglio darle questa soddisfazione. Stringo i denti e tengo lo sguardo fisso. Tutto questo è folle, non riesco a credere a quello che sto passando.
«Ti trovo bene», ghigna gesticolando con la lama tra le mani. «Peccato che non starai ancora qui a goderti lo spettacolo quando sarà il momento», pianta la lama sulla mia gamba.
Trattengo l'urlo in gola e mi dimeno sulla sedia scoppiando in lacrime. «Facile prendersela con chi non può difendersi eh?», rispondo di getto per placare il dolore.
«Sai perché ti ho voluta qua? Per riprendermi sotto ai tuoi occhi ciò che mi spetta, per vendicarmi!», ride e pianta nuovamente la lama sulla gamba.
Urlo e boccheggio in cerca d'aria. «Non avrai mai ciò che ho io Tara! Non sarai mai all'altezza!»
Mi schiaffeggia e preme la lama contro la mia gola. Ha gli occhi spalancati e i denti in bella mostra come un cane che ringhia. «Parla ancora così e ti ritrovi con la gola tagliata e senza testa!», minaccia.
«Tanto sarò morta lo stesso no? Tanto vale affrontarti e non avere rimpianti!», spunto del sangue contro il suo viso e lei si ritrae disgustata. Non presta la minima attenzione alla sua pancia e la cosa mi fa inorridire. Come può fare una cosa del genere nel suo stato? Non ha un minimo di preoccupazione nei confronti della creatura che metterà al mondo? Che razza di psicopatica è?
«Ti ammazzerò con le mie mani stupida ragazzina!»
«Amore, non si trattano così gli ostaggi!», esordisce una voce alle sue spalle. Drew fa il suo ingresso con un sorriso, seguito dal ragazzo che mi ha liberata da Ben.
«Dove cazzo è Ben?», domanda guardandosi attorno stordito e con sguardo truce punta i suoi occhi sull'amico.
«Non si è visto oggi», risponde pronto il ragazzo lanciandomi uno sguardo come per ammonirmi.
«Gli avevo detto di tenere d'occhio queste due ed ecco cosa succede! Tesoro devi smetterla. Non siamo qui per torturala o meglio non adesso. Ci serve viva se vogliamo ricevere il riscatto!»
Sbuffo. «Nessuno vi darà un bel niente figli di puttana!»
Tara scatta stringendo il mio viso con una forza dolorosa. Le sue unghie tagliano la carne mentre ancora una volta, conficca la lama sulla gamba e stringe la mandibola per non permettermi di urlare. Incasso il dolore è tutto il resto ma rimango lucida. Il dolore è l'unica cosa che in questo momento mi fa sentire viva e sveglia.
«Basta!», ringhia Drew allontanandola da me con uno strattone. Tara scatta indietro barcollando e come se niente fosse mette il broncio. «Era da mesi che aspettavo questo momento. Non puoi togliermi il gusto di divertirmi con la mia nuova bambola!», ghigna.
«Lo so tesoro, lo so!», Drew le stampa un bacio sulle labbra e tocca la sua pancia con un sorriso tutto denti.
Mi disgustano. Faccio una smorfia e distolgo lo sguardo dalla scena. Che brutta situazione. Non so come posso fare ma so che devo tentare di escogitare un qualcosa. Non posso rimanere in questo posto e non posso permettere che qualcuno paghi per liberarmi. Non voglio che mi scambino come un pacco, posso farcela.
Mentre rifletto, sento il sangue fuoriuscire dalla gamba e arrivare a terra creando una piccola pozza rossa ai miei piedi. Sento la gamba bruciare e il dolore intenso intorpidire i miei sensi. Strattono le corde ma è tutto inutile.
«Riportala in cella e portami qui quel topo di Freddy, oggi lo faremo parlare!», ringhia al ragazzo.
Quando libera le mie mani, non oppongo resistenza. Sono barcollante, sto perdendo troppo sangue e ho uno strano senso di vertigini. Mi solleva delicatamente e seguendo il suo copione mi riporta in cella. Prima di arrivare però mi sistema a terra, si guarda attorno e strappa parte della sua camicia legandola sulla mia gamba. «Ti porterò qualcosa per questa ok? Resisti e cerca di rimanere sveglia!». Apre la porta e mi sistema nel mio angolo. Poggio la testa contro il suolo e annuisco stremata. Non so quanto ancora potrò rimanere sveglia e resistere a tutto questo. Non so se sono davvero così forte da riuscirci.
Il ragazzo trascina via Freddy e le sue urla, rimbombano ovunque per un paio di interminabili minuti. Lo torturano per ore. Tappo le orecchie e scoppio in lacrime per lui.
Voglio tornare a casa, voglio riabbracciare Lexa e dormire accanto a Parker. Mi mancano tanto e continuo a chiedermi cosa stanno facendo senza di me e come stanno vivendo questo momento.

*******

Freddy non si muove, Freddy non emette un suono. Lo hanno sedato dopo due giorni di torture e continua a tenere lo sguardo fisso verso il muro e trema come una foglia percossa dal vento. Gli sono rimasta accanto, ho provato a tranquillizzarlo ad aiutarlo ma lo hanno proprio distrutto psicologicamente e massacrato di botte. Ha il viso irriconoscibile, i segni di bruciature su parte delle braccia e tutto questo: per delle stupide informazioni. Ovviamente non ha parlato. Ed è per questo che hanno continuato fino a ridurlo in frantumi. Non vuole tradire il suo amico rivelando il codice dei conti che hanno assieme per mantenere l'officina. Non vuole tradirlo anche per altre ragioni che a me non vuole dire. Non ha voluto tradire i suoi amici aiutando Drew ad hackerare Seth per altre informazioni utili sulla modifica di alcune auto da corsa. Per questo: gli hanno dato il benservito.
Il ragazzo ha portato di nascosto cibo e medicine ma non può rischiare per noi ed è per questo che gli ho chiesto di lasciare tutto e di non tornare in cella per non dare nell'occhio.
«Devi mangiare Freddy. Ti prego, resisti», non so se sto parlando più a me stessa o a lui per dargli forza. Freddy emette un rantolo e quando gli avvicino alle labbra un po' di mollica, apre a fatica la bocca. Continuo ad imboccarlo fino a quando non è rimasto più niente. Non ho fame e le vitamine mi hanno aiutata in un certo senso a rimanere sveglia e vigile. Freddy ha più bisogno rispetto a me di rimettersi in piedi. Non voglio che continui questa storia. Non posso sopportarlo.
«Ascolta Emma: non voglio che tu ti preoccupi per me. Stai attenta, lo faranno anche con te perché sanno che sei andata a Las Vegas con Ethan, e sanno altro di lui che li ha mandati in bestia, inventa loro qualcosa così ti lasceranno in pace...».
Questa storia inizia a farmi agitare. Cosa potrebbero mai volere da me? Io non so un bel niente degli affari di Ethan. So solo che non voglio rievocare quei momenti perché il ritorno da quel viaggio è stato terribile. Freddy mi sta avvertendo quindi è sicuro che cercheranno di torturarmi per ottenere informazioni utili. Da una parte c'è Tara che vuole vedermi morta mentre dall'altra servo loro per le informazioni che ho riguardo il viaggio a Las Vegas e agli acquisti fatti da Ethan. Forse devo trovare il modo di temporeggiare e attuare una qualche strategia efficace per metterci in salvo.
La porta scatta e mi rannicchio. Ho il cuore in gola e le mani sudate.
«Sono io. Emma ascoltami: verrano da te...»
«Lo so. Faresti una cosa sola per me?», domando in fretta ricacciando le lacrime. «Rintraccia Parker ed Ethan, dì loro di non cedere. Dì loro che sto bene, che non voglio che si mettano in pericolo. Ti prego, ho bisogno di saperli al sicuro!» Stringo le sue mani mentre vedo il mondo girare e mi sento sotto tono. Continuo a perdere sangue dalla gamba. Ho tentato di fermare la piccola emorragia ma non ho ago e filo per richiuderla e devo lottare con questo senso di stordimento continuo per non mandare tutto all'aria.
«Tenterò di fare il possibile. Adesso riposa. Qualunque cosa accada, non cedere, abbiamo bisogno di te!» Pulisce la mia ferita e stringe con una garza pulita poi si occupa di Freddy e sparisce.
Cosa voleva dire con: abbiamo bisogno di te? Chi?
Rimasta sola fisso il buio e trattengo le lacrime. Devo essere forte. Devo superare tutta questa situazione folle. Non è la prima volta che mi ritrovo in pericolo, ne ho passate tante, posso ancora combattere.
Mi addormento pensando a Parker, a Lexa, a Ethan e a tutti i miei amici là fuori.

Uno schiaffo mi risveglia dal sonno. Spalanco gli occhi e vengo accecata da una luce intensa. Batto le palpebre per abituarmi e ricevo un altro schiaffo sulla guancia. Provo a muovermi ma sono legata e su di una sedia. Mi agito ma non urlo perchè so che non servirebbe a niente.
«Bene bene, ti sei svegliata», Drew si fa avanti afferrandomi per i capelli. Sono costretta a piegare la testa per non provare dolore. Il suo viso a pochi centimetri, mi disgusta. Puzza di birra e i suoi occhi sono lucidi: è sicuramente fatto.
«Adesso, io e te faremo una bella chiacchierata e mi dirai tutto quanto altrimenti...», indica dietro di sé e quando si sposta noto Freddy seduto allo stesso modo davanti a me ma c'è anche qualcun altro: Scott. Ha il viso pallido ed è chiaramente stordito e privo di sensi. In un angolo il ragazzo a pugni stretti. «Altrimenti pagheranno loro...», ridacchia divertito e prende qualcosa da una valigetta. Impallidisco quando vedo la pistola che tiene tra le mani.
Dietro lo schienale, sento qualcosa di appuntito, deve essere un chiodo. Lentamente inizio a sfregare il nastro che tiene legati i miei polsi facendo attenzione a non dare nell'occhio. Devo temporeggiare mi dico.
«Ok, vuoi parlare? Parleremo ma dopo che avrai risposto tu a qualche mia domanda». Noto che anche Freddy sta facendo la stessa cosa nonostante sia conciato male. Tentiamo tutti di salvarci mentre il ragazzo continua a tenere d'occhio Drew da lontano e pronto a scattare.
Drew soppesa il mio sguardo stringe a fessura gli occhi e poi annuisce. «Se questo ti farà parlare, ok!», afferra una sedia e si siede piegando le braccia sullo schienale.
«Da quanto conosci Tara?», sono certa che il ragazzo abbia da qualche parte una microspia e lo spero perché altrimenti, siamo fottuti.
«Dalle medie. Perché vuoi sapere proprio questo?», scruta i miei occhi diffidente. Capisco subito che non ama parlare della sua vita. Farò leva proprio su quella per avere delle risposte e nel frattempo tenterò di liberarmi per affrontarlo anche a costo di ferirmi o peggio...
«Perché non ho mai saputo niente di te e mi sembra giusto visto che hai un fascicolo mio su quel tavolo», ribatto tranquilla e senza traccia di paura nella voce.
La mandibola di Drew si contrae e fissa incredulo il fascicolo. «Come?», balbetta grattando la fronte.
«Quando stai molto tempo da sola e non ti fidi di nessuno, inizi a notare molti più dettagli di quanto credi. Allora? Cosa ti è piaciuto di Tara quando l'hai vista?»
Inarca un sopracciglio ricomponendosi. «Perché queste domande?», chiede insospettito e infastidito.
«Te l'ho detto, voglio conoscere qualcosa di voi visto che mi conoscete. Credo sia giusto ed equo prima di morire no?», sorrido e il suo viso si rabbuia.
«Ti ammazzerà lo sai?», ghigna divertito.
Annuisco tranquilla. Questo fa scattare la sua mano verso la mia guancia. Lo schiaffo lo sento appena perché me lo ritrovo addosso con un coltello puntato alla gola. «Perché non sei spaventata?»
«Perché se avessi letto il fascicolo, sapresti che sono già morta una volta e che non ho paura», rispondo fredda con sguardo calcolato.
Drew sembra essere appena stato colpito e ritorna sulla sedia. «Va bene, va bene.»
Con la coda dell'occhio noto Freddy con le mani libere e Scott sveglio. Il poliziotto mi fa cenno di continuare così e nel frattempo digita qualcosa sul telefono e si sposta verso il corridoio.
«Ho conosciuto Tara al liceo e ci siamo subito innamorati. Era la più bella nel suo corso ma anche la più difficile da gestire e da convincere poi un giorno, vedendomi alle gare è venuta lei da me e da allora non ci siamo più separati», sorride.
«Non ti ha dato fastidio che qualcun altro la toccasse? Non so, non sei geloso?»
«Oh sì che lo sono ed è per questo che siamo qui. Per mettere fine a questa storia. Io avrò ciò che mi spetta e mi riprenderò la mia donna che come sai: aspetta mia figlia e voi morirete tutti! Fine dei giochi!», sorride perfido.
«Non hai pensato che magari... qualcosa potrebbe andare storto?»
Scuote la testa deciso. «Ho calcolato tutto quanto dolcezza!», ghigna maligno.
Rabbrividisco e continuo a fare strisciare il nastro contro il chiodo dietro la sedia.
Si sentono dei passi poi spunta Tara. Si blocca un momento prima di sorridere raggiante. Bacia Drew e mi fissa come uno squalo che ha appena avvertito l'odore del sangue da una certa distanza.
«È tutta tua!», le dice Drew alzandosi dalla sedia e puntando verso Freddy dopo averle dato un'altra pistola.
Ho una forte scossa di adrenalina. Mi esce uno strillo e riesco a liberare le mani. Scatto in piedi, la mano stretta alla gola di Tara mentre cerca di respirare con la schiena contro il muro, sono riuscita a disarmarla. Ho gli occhi fissi nei suoi e Drew è stordito e immobile, indeciso sul da farsi. Il poliziotto è sparito quindi non sa cosa fare da sola.
«Liberali o la soffoco e ammazzo pure tua figlia con questo», lo minaccio con il chiodo tra le mani. «Liberali ho detto!», faccio la mossa stringendo maggiormente il collo a Tara che trema. Drew ringhia silenzioso e fa un passo verso me puntandomi la pistola contro.
Rimango ferma e decisa. Avvicino il chiodo sulla pancia di Tara la quale scoppia in lacrime. «No ti prego, no! Drew liberali, ti prego!»
Drew rimane con sguardo fisso nel mio e non cede. Faccio la mossa ti conficcare il chiodo. I due urlano e quando aprono gli occhi si accorgono che ho piantato il chiodo vicino ma non l'ho sfiorata.
«Ultimo avvertimento Drew, tic toc...», parlo come una psicopatica.
«Ti giuro che se le fai qualcosa...», ringhia.
Stringo la presa sulla gola di lei e lui smette di parlare. Piego la testa. «Slegali o il prossimo colpo lo riceverà la tua bambina!», ringhio.
Drew slega Freddy e Scott che salta subito in piedi e gli si lancia contro disarmandolo. Tra i due nasce una lotta piena di colpi e sangue che schizza da tutte le parti. Sono molto forti.
«Fottuto sbirro!», urla Drew.
Spalanco gli occhi e in quel breve istante mi accorgo di avere lasciato la presa sulla gola di Tara. Lei ne approfitta per chinarsi e prende la pistola puntandomela alla tempia.
Scott smette di fendere colpi e Drew lo sbatte contro il muro. Freddy è a terra dopo essere stato picchiato da uno degli scagnozzi di Drew arrivato in soccorso appena in tempo.
«Un passo e lei muore», mi trascina verso il tavolo prendendo un coltello.
Riesco ad afferrare un piccolo cacciavite, potrebbe salvarmi la vita e lo tengo stretto tra le mani mentre Tara mi trascina di nuovo sulla sedia.
«Adesso noi due facciamo un gioco. Tu mi dici cosa ha acquistato Ethan a Las Vegas ed io non ti farò del male altrimenti...» Mi dà un assaggio conficcando la lama sulla mia gamba.
Stringo i denti e trattengo il fiato. Il cacciavite mi cade dalle mani, mentre sento Freddy urlare un no sonoro e Scott dimenarsi per raggiungermi. Non posso credere che Scott sia un poliziotto. Perché me lo ha tenuto nascosto?
«Allora?», Tara mostra i denti rigirando la lama sulla ferita.
Strillo esausta ma non cedo. Dalla mia bocca non uscirà un bel niente di quello che si aspetta. «Siamo andati a sposarci! Scott lo sapeva e ha tentato di dissuaderci!» Lui conferma deciso per reggere la farsa.
«Non siete andati a comprare qualcosa? Niente affari in quei giorni? Nessuna persona incontrata per caso in uno dei casinò», rigira la lama.
Scuoto la testa con le lacrime agli occhi. «No, devi credermi. Siamo andati solo lì per sposarci...»
Questa volta sento la lama sul fianco. Spalanco gli occhi e il mondo si confonde ai miei occhi per un nano secondo. Poggio la mano sulla ferita dove sgorga troppo sangue e mi piego in due prima di cadere a terra.
Vengo colpita allo stomaco e provo a rialzarmi ma arriva un altro colpo e un altro ancora. Continua così: senza sosta.
«Così l'ammazzi, smettila!», urla Scott provando a disarmare Drew.
«Fallo stare zitto! È proprio quello che voglio! Che questa puttana muoia!», continua a colpirmi mentre sono a terra e sento il corpo sempre più debole e il freddo inizia a farsi sentire.
«Lurida bastarda!», Freddy si rialza e si schianta contro Tara la quale emette un urlo e si ritrova a terra. Le parte un colpo dalla pistola e per un momento non mi capacito cosa sia davvero successo. Vedo tutto a rallentatore e la stanza gira tremendamente. Drew urla allarmato, viene sbattuto a terra, reagisce e spara senza pensarci a Scott.
«NO!», urlo forte provando a raggiungerli.
Freddy è riverso in una pozza di sangue. Premo sulla ferita ed estraggo in fretta il proiettile per salvarlo. Non rifletto su quello che sto facendo.
«Em...ma, att...enta», rantola.
Mi volto e vengo colpita dallo scagnozzo di Drew. Gli do un colpo in piena faccia con il piede e dopo avere barcollato picchia la testa contro la parete afflosciandosi a terra.
Torno a premere le dita tremanti sulla ferita di Freddy il quale è sempre più debole. «Ti prego, parlami. Rimani sveglio, ti prego», scoppio in lacrime. Con la coda dell'occhio vedo Scott con un braccio sanguinante. Si trascina verso noi e mi aiuta con la ferita di Freddy. Siamo sempre più deboli.
«Emma no... è tutto ok», sussurra affannato.
Singhiozzo. «Parlami, continua a parlarmi», fermo l'emorragia strappando parte della sua giacca per tamponare la perdita di sangue mentre Scott mi aiuta in silenzio e piange chiedendo scusa.
«Emma è tardi... fa freddo...»
«Noo... non lasciarmi! Parla, raccontami una storia. Come hai fatto a diventare un ottimo meccanico?», piango disperata.
Si sente un gran trambusto, urla, pistole, colpi. Drew mi afferra sollevandomi di peso come se fossi una piuma e puntandomi la lama contro la gola mentre vedo Ethan accanto al ragazzo che ha tentato di salvarmi, sono armati di pistola e giubbotti antiproiettile. C'è anche Parker armato e ha lo sguardo serio e puntato verso Drew.
«Scott continua a tamponare», urlo piangendo quasi senza forze.
Vedo tutto girare e mi costringo a rimanere sveglia.
«Sapevo che eravate dei fottuti sbirri! Lo sapevo che non dovevo fidarmi di tutti voi!», urla strattonandomi per i miei capelli e mostrando la mia gola mentre con la lama fa un segno lieve e fuoriesce un rivolo di sangue.
«Quel bastardo ha fatto del male alla mia ragazza. Io, lo farò alla vostra!»
«Metti il coltello a terra», ringhia Ethan puntandogli la pistola addosso e con una freddezza disarmante.
«Se spari, mi farà lei da scudo. Vedrai come ci si sente a perdere qualcuno che ami figlio di puttana. Ti ho trattato come un fratello e nel mentre covavi alle mie spalle! Hai rifiutato Tara per anni. Mi raccontava tutto quanto sai? Delle tue scuse per non portarla a letto. Questo mi ha fatto insospettire. Ho scoperto che eri uno sbirro quando sei andato a Las Vegas con questa ragazza! Credevi che qualcuno non me lo dicesse? Non vi siete sposati veramente, sei andato lì per affari», sfiora il mio collo con le labbra e ghigna. «Come vi sentite mentre tocco la vostra bellissima ragazza? Anche lei è uno sbirro? Anche lei sa del vostro piano per fottermi?», le sue labbra toccano sotto l'orecchio.
Stringo i denti e provo a dargli una gomitata ma senza successo.
«Ho detto, metti giù il coltello! Emma non ha niente a che vedere con tutto questo! È una questione nostra. Lasciala andare...», ringhia deciso Ethan.
«Se no?», conficca la lama sul mio fianco dove poco prima Tara aveva aperto una ferita abbastanza profonda.
Sento le loro urla e mi manca il fiato quando Drew continua a premere la lama. Mi piego prima di sentire uno sparo. Drew cade a terra urlando, molla la presa mentre io sono in ginocchio stordita.
L'agente ammanetta Tara e Drew prima di soccorrere Scott e Freddy. Parker chiama le ambulanze con fare pratico ma capisco che qualcosa non va dal suo sguardo.
Ethan si avvicina a me. La mia vista è appannata e sento qualcosa di caldo colare dal fianco e inzupparmi tutta. Mi prende tra le braccia e mi culla. «Andrà tutto bene piccola...», sussurra allarmato e singhiozzando.
Cerco di portare la mano sulla sua guancia e anche se a fatica ci riesco. «Sei uno sbirro eh?», sorrido e tossisco convulsamente piegandomi in due.
«Di questo parliamo dopo piccola», sussurra ancora accarezzando il mio viso.
Al suo posto arriva Parker. Stampa un bacio sulla mia fronte con occhi lucidi. «Ehi».
«Ehi», rispondo sentendomi sempre più debole ma con un sorriso. Nonostante tutto, sono sollevata di averlo rivisto almeno per un momento. «Stai bene in divisa», tossisco.
«Shhh, non parlare...», poggia le labbra sulla mia tempia. Dal suo sguardo, c'è qualcosa che non riesco a decifrare. Cosa sta succedendo?
«Salvate Freddy, lui ha, ha bisogno di voi, è ferito, io sto...»
Sento qualcosa di caldo salire lungo la gola. La mia mano cade pesantemente al suolo. I miei polmoni si stringono, sento un dolore sordo al petto. Una lacrima scende lenta sulla mia guancia mentre il mondo si spegne davanti ai miei occhi.

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