CAPITOLO III
Non tutti i tunnel possiedono una fine.
Ci sono situazioni, condizioni di vita che non possono cambiare,non ti lasciano scappare. Ti rimangono addosso, li senti incisi sulla tua pelle come dei tatuaggi.
"Non puoi scappare dal demone che vive in te".
L'ora era scattata, il piano ormai era avviato, le fazioni erano in azione, l'operazione Thunder di Urania aveva avuto inizio.
Tutto era stato organizzato nei minimi dettagli, metà banda era stata divisa in tre gruppi:
* Juvia, Jackal, Cobra, Kyouka e Jienma erano con Lucy,
* Brandish, Larcade, Lamy, Virgo, Visitor erano alla terza succursale della Grande banca Concilium
* DiMaria, Aquarius, Kurogane,Tempestar, Eileen,Taurus erano nel porto dei fuochi. Inveel insieme a Ki-Suu e Mard Geer perlustravano sotto copertura la zona sull'elicottero dell'unità di Scarlett.
Facevano bene a definire Ophiuchus una sorta di piovra serpentata, le serpi avevano agganci ovunque, persino sotto il naso del capo questore di Magnolia. Nessuno aveva la minima idea di quello che stava per accadere, nessuno immaginava che ancora una volta Urania stava allargando le braccia al potere, alla quasi completa dominazione.
-Qual buon vento porta qui, nei miei bassi fondi, la grande Queen?- tuonò secca la voce dell'uomo seduto con le mani incrociate dietro la scrivania.
La bionda sorrise sotto la maschera, accavallò le sue gambe fasciate alla perfezione da dei pantaloni neri stretti che, addosso a quel colpo sinuovo, sembravano una seconda pelle. Lo guardava senza timore, divertita e consapevole di quanto fascino suscitavano quegli occhi azzurri glaciali. Le dicerie sul suo conto erano fondate, Luxus Dreyer era veramente un uomo affascinante con un una certa verve che a lei serviva. Le piaceva, era di lui che aveva bisogno, di lui e della sua fierezza.
-Sono venuta qui per far diventare il tuo topaio una reggia degna di nomina e di rispetto. Sono qui perché ti voglio offrire la possibilità di riscattarti da tutti i pezzi di merda che ti hanno sbattuto fuori alla morte di Makarov. Voglio proporti l'ingresso alle porte del mio impero, un' alleanza con Ophiuchus.- disse con estrema serietà l'imperatrice senza distogliere il suo sguardo da quegli occhi increduli.
-Un'alleanza? Con me? Ma io non sono per niente all'altezza dei tuoi standard. Per quanto mi lusinghi la tua proposta io non sono mio nonno, non ho le capacità di mia moglie.-
-Non sottovalutare le tue capacità Dreyar,vali più di quanto tu creda. Se non avessi la sicurezza di ciò che dico non perderei tempo mentre lì fuori i miei rettili cacciano e vengono cacciati a sua volta dai cani di Fernandez.- Lucy iniziò a giocare con una ciocca di capelli mentre il biondo, in preda al nervoso, si torturava le mani.
-Io ho perso troppo in questi ultimi anni e ciò che mi rimane devo assolutamente proteggerlo. Non posso rischiare nessun passo falso, ho fatto una promessa e devo mantenerla. Capiscimi.- pronunciò quasi in un sussurro. Da una postura severa e rigida passò ad una più morbida, morbida a tal punto da mostrare una fragilità che lo stava torturando. Da un uomo serio, all'apparenza senza scrupoli, tirò fuori la sensibilità di chi ha subito tanto dalla vita, di un uomo che ha toccato il fondo ed è risalito per poi ritrovarsi nuovamente nel vuoto più assoluto. Gli era stato strappato tutto, l'uomo che lo aveva cresciuto, la donna della sua vita ed ora, a quanto ne sapeva, rischiava di perdere la sua unica figlia. Capiva, lo capiva, eccome se comprendeva quel senso di impotenza che lo stava distruggendo. Lucy si alzò dalla poltroncina e si sedette sulla scrivania, si posizionò proprio davanti a lui. Luxus era rimasto ammaliato dall'eleganza dei suoi movimenti. Di belle donne ne aveva visto a migliaia ma nessuna, oltre la sua defunta moglie, era mai riuscita ad attirare la sua attenzione in questo modo. Il portamento della ragazza che adesso si trovava seduta ,in modo seducente, davanti a lui testimoniava quanto veritiere erano le voci su di lei. Quella Urania sapeva il fatto suo. Non aveva più lo sguardo privo di umanità, lo stava guardando con occhi di chi conosceva l'amarezza della sofferenza, di chi davvero era riuscito a capirlo.
-Io e te siamo più simili di quello che si possa pensare. Entrambi condividiamo il peso dell'impotenza di non essere riusciti a proteggere ciò che di più prezioso avevamo. Mi dispiace per le tue perdite, ho sentito parlare bene di tuo nonno e di tua moglie, so quello che provi. L'unica differenza è l'età, io avevo solo sei anni. Se ti unisci a noi Luxus non solo ti farò emergere e ti renderò importante ma ti prometto sul mio onore che troveremo il bastardo che ti ha rovinato la vita. Sarai seguito anche da un ottimo avvocato che ti farà vincere, in un modo o nell'altro, la causa per mantenere tua figlia e in più pagherò la sua rendita scolastica. Seguirà il suo sogno, quello di diventare un ottimo medico. Conosco un bel po' di gente nell'ambito, gente che mi deve enormi favori e sarà felice di ripagarli. Tu hai la possibilità di avere tra le mani il più grande mercato del traffico delle armi, la specialità della tua famiglia. Io ti darò il pass per ampliarlo e spostarlo anche fuori Fiore. Mi conosci, è inutile girarci intorno, sai quanto grande sia il mio impero. Ci guadagneremo entrambi.-
Dreyar si alzò di scatto, incredulo a tutto quello che aveva sentito. Che lei sapesse?
-Mira.. Mira non ha mai toccato nemmeno una sigaretta figuriamoci droga o schifezze come quelle. Tutto quello che dicono è falso. Era una brava persona, un'ottima madre e un'ottima moglie. Pensi davvero che ci sia qualcuno dietro la sua morte? Mi hanno sempre considerato un pazzo nel pensarlo, mi hanno anche minacciato di stare zitto. Davvero mi puoi aiutare? Puoi darmi una mano anche con Lisanna? Chi me lo dice che non mi abbandonerai dopo?- iniziò a spararle a raffica preso da una crisi di panico improvvisa. Lucy lo guardò fisso negli occhi, poggiò la sua esile mano sul volto stralunato del ragazzo e gli sorrise. Un sorriso sincero e dolce, uno di quelli che ti scaldano il cuore.
-Se tu mi giuri fedeltà adesso puoi considerarti un membro della mia famiglia. Ed io, la mia famiglia, la proteggo con le unghia e con i denti.-
***
Un enorme boato attirò l'attenzione dell'unità di Fernandez. Gli uomini mascherati avevano iniziato a muoversi. Era giunta l'ora di entrare in azione.
Natsu iniziò a correre come un forsennato verso il molo, non poteva permettere a nessuno dei suoi compagni di prendere il suo posto. Conosceva bene Erza, il senso di rivalità che provava nei confronti della biondina era predominante e carico d'odio, specialmente dopo l'avvento del ragazzino, sapeva che seguendo l'istinto si sarebbe scagliata contro l'imperatrice e questo non doveva succedere. Doveva essere lui. Lui solamente. Giunto alla meta non fu sorpreso di trovare una sparatoia avviata e ben accesa, sul tetto dei magazzini di benzina c'era una donna, con una parrucca stramba e il volto coperto, che imprecava come una dannata contro Titania. Gerard era occupato a coprire le spalle a Bicks che, insieme ad alcuni uomini, si stava avvicinando al retro del magazzino per cogliere di sorpresa la serpe.
Iniziò a guardarsi intorno, c'era qualcosa che non andava, tanti sospetti insediarono la sua mente. Dov'era lei? Possibile che avesse sbagliato? No, non poteva essere, c'era qualcosa sotto, qualcosa di grosso e Natsu non riusciva a capire cosa.
Con i suoi sensi ben allenati cercò di capire il numero degli avversari e di riuscire anche a scorgere un solo dettaglio che riuscisse a collegarlo alla posizione dell'Alfa.
Ad attirare la sua attenzione fu una voce femminile, più dura e adulta. Girò il capo trovandosi, alla sua destra e alla sua sinistra, due figure.
La prima era una donna alta dal fisico slanciato e ben formoso,con dei lunghissimi capelli celesti raccolti in una coda alta, indossava una strana maschera a forma di coniglio, affiancata dall'altro, un uomo da lunghi capelli neri, di fisico massiccio e alto all'incirca 1,87. Un particolare lo colpì tremendamente, il tipo di maschera che quest'ultimo indossava, una maschera di ferro. Gli ricordava qualcosa, qualcuno ma non riusciva a mettere a fuoco CHI O CHE COSA.
I tre rimasero in silenzio per un paio di secondi, il tempo di squadrarsi e ideare un possibile attacco o una possibile difesa.
A rompere il silenzio fu proprio Natsu, doveva trovare un diversivo per dare più tempo ai suoi colleghi di riuscire a bloccare quella invasata 0che stava sparando con un mitra all'impazzata.
-"Chi siete?"- chiese con tono autoritario e acido. A rispondere dopo un paio di minuti fu il ragazzo corvino che lo guardava con un ghigno alquanto snervante e sadico
-Sai sorellona ho la netta sensazione che finalmente abbiamo davanti un vero e proprio pezzo grosso. Puzza troppo di merda per essere uno qualunque. Ghihihihi-
Salamander si soffermò su quella voce e quella risata, la conosceva, non gli era nuova. Dove l'aveva sentita?
-Tsk non chiamarmi sorellona in servizio lurida feccia.- sputò inviperita lei, snervata dall'appellativo del suo compagno per poi rigirarsi nuovamente verso il ragazzo coperto da un passamontagna che era rimasto in silenzio senza far trasparire nessuna emozione, nemmeno una piccola scia di panico. Quel suo temperamento autoritario e freddo raggelava persino un tipo come lei. Iniziò a guardarlo con un certo sdegno per poi abbozzare un sorriso inquietante e divertito. -Quindi abbiamo qui uno sbirro di grande cilindrata eh? Le cose si fanno sempre più interessanti. Marmocchio chi cercavi con tanta enfasi? Ti vedo alquanto deluso, cos'è non ti piacciono le donne mature?-
Rimase ancora in silenzio. Scrutando come meglio poteva ogni singolo dettaglio che potesse in qualche modo identificarli.
-Cos'è il gatto ti ha mangiato la lingua schifoso sbirro?- inveii il corvino.
-La mammina non vi ha mai detto che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda? Lo ripeto nuovamente: CHI SIETE?-
I due scoppiarono a ridere, Dragneel sentiva i muscoli irrigidirsi, odiava sentirsi deriso, l'ultimo che aveva osato farlo dovette stare per 3 mesi in ospedale a causa di tutte le lesioni e le rotture che gli aveva procurato.
-Marmocchio mi dispiace deludere le tue aspettative ma la persona che stai cercando non è qui. Ma penso che tu l'abbia capito da solo. Ti piace il nomignolo o preferisci essere chiamato Salamander? A me piace piace avere l'esclusiva sulle cose e sulle persone.-
Sentìì il sangue gelarsi.
Cosa significava che lei non c'era? No, non poteva aver sbagliato. Che fosse alla banca? No impossibile.
-Ehi ferraglia che ne dici di divertirci un po'? I giochi sono appena iniziati.- disse l'azzurra, stanca dell'atteggiamento del nemico, scattando in avanti verso il rosato.
Fu un susseguirsi di spari, di imprecazioni, inseguimenti e scontri a corpo a corpo. Non era difficoltoso per lui scontrarsi con due avversari contemporaneamente ma doveva ammettere che, a causa della sua mente distratta, stava riscontrando qualche problema. Nel preciso momento in cui fu ferito di striscio capii che non era da lui essere così distratto e che se avesse continuato così quei due avrebbero avuto la meglio. DOVEVA DARSI UNA MOSSA.
-Metallaro occupati tu di lui, vado a dare una mano a quella pazza. Mi raccomando occhi aperti per il segnale di ritirata. Non farti ammazzare- urlò la donna mentre correva verso l'altra.
-Bene bene bene, a noi due lucertola. Fammi vedere che sai fare.-
Nel frattempo:
Erza si era ritrovata a corto di munizioni e aveva avviato uno scontro fisico con DiMaria, uno scontro di pari abilità. Entrambe si tenevano testa, nessuna delle due riusciva ad avere la meglio sull'altra. Titania aveva avuto modo di scontrarsi con le serpi, la sua avversaria era forte ma non era chi sperava di trovare lì. Non era Urania, indubbiamente ci sapeva fare ma non era minimanente paragonabile a quella donna. Mentre lei era impegnata a scazzottare la delinquente Gerard si era allontanato per posizionarsi sul tetto di un'edificio insieme al suo fucile. I cecchini avevano bisogno di una mano, erano stati attaccati anche loro. Dai movimenti della donna, che riusciva ad intravdere dal mirino, anche lui aveva capito che il boss non era lì. L'indizio del porto era solo un bleff per depistarli e dividerli. Li aveva fregati ancora una volta.
-Maledetta vipera!- biascicava il turchino tra un proiettile e l'altro.
***
L'intero edificio della banca era in subuglio, poliziotti che correvano da tutte le direzioni, allarmi e colpi d'arma da fuoco echeggiavano al suo interno.
Una vera e propria guerra era scoppiata. File di corpi feriti riempivano i corridori della struttura, le sirene delle ambulanze e delle pattuglie facevano tremare i vetri delle finestre.
Sting si trovava nella sala del terzo piano a fronteggiare a corpo libero Lancarde, un ragazzo biondo alto circa 1,78, riscontrando delle serie difficoltà.
Doveva ammetterlo, il suo avversario era un tipo preparato e con delle basi perfette per gli scontri fisici. Gli ricordava un suo vecchio conoscente, un tizio che aveva conosciuto negli anni di arruolamento nelle milizie. Poteva avere pressochè la sua età, di lui si persero le tracce dopo 3 anni. Nonostante le sue constatazioni, e il suo rivagare nel passato, non perse la fiducia in se stesso, la stessa che gli permise di avere, ad un certo punto, la meglio sull'avversario. Nel preciso momento in cui stava per sferrare l'attacco definitivo per arrestare il bastardo che lo aveva fatto penare per quasi due ore, venne colpito alla gamba sinistra da un unico e deciso colpo. Si girò di scatto imprecando sottovoce, paralizzandosi subito dopo nel vedere Jenny, sua sorella, mal messa senza sensi a terra. Sul viso perfetto della ragazza vi era uno stivale nero che le schiacciava convulsivamente la testa sul pavimento. Ad avergli sparato era la compagna dell'altro biondo, una ragazza dai corti capelli verdi e un corpo che ai suoi occhi risultava paradisiaco. - Maledette serpi- imprecò ad alta voce Eucliffe.
-Lascia andare il mio compagno ed io non forerò con i miei tacchi il cranio di questa bellezza qui. Scambio equo.- una voce delicata uscì da quelle labbra tinte di un rossetto color prugna, troppo scuro a parere del drago bianco. Doveva ricavare informazioni, prendere tempo per permettere ad Elfman di arrivare con i rinforzi.
-Dov'è quella puttana del tuo capo?- le sputò acido. Un altro colpo risuonò nella stanza, stavolta scagliato nella spalla destra mentre con un altro calcio calpestava Ul che non dava segnali di vita.
-Maledizione. Jen svegliati- gridava Sting alla sorella. Possibile che si fosse fatta atterrare in questo modo? Lei che era una delle migliori sul campo? Quanto potevano essere forti quei tizi quando volevano?
-Un'altra parola fuoriposto sul mio master ed io le faccio saltare in aria il cervello figlio di puttana. Nella sala del 4 piano i miei uomini stanno tenendo in ostaggio non solo i tuoi compagni ma anche i dipendenti. Decidi in fretta una delle due opzioni che ti sto gentilmente proponendo: O LASCI ANDARE MIO FRATELLO OPPURE ORDINO AI RAGAZZI DI AMMAZZARLI TUTTI. NEMMENO UNO RIMARRA' IN VITA.- Setenziò seria la verdina.
-SEI DAVVERO FURBA BELLEZZA.- biascicò dolorante mentre premeva le mani sulle sue ferite grondanti. Brandish gli sorrise, un sorriso che fulminò Sting. Per essere bella, escludendo la piccola maschera color cipria, lo era davvero.
- Beh prendo dalla migliore, ho un'ottima guida non trovi?- gli rispose con fierezza e orgoglio. Non c'era nulla da dire, ad ogni scontro non facevano altro che far trapelare l'estremo rispetto che avevano per il loro "master" proprio come loro facevano con Natsu. Una stima che non conosceva limiti. Erano uniti, uniti come una grande famiglia. Sting si era sempre chiesto cosa spingesse quei ragazzi che, secondo il suo punto di vista, erano coetanei loro ad andare così oltre i limiti della legge. Dal video ricevuto Urania, in modo magari bastardo, ha voluto avvertirli del pericolo che correva quel povero Sho, era come se lo avesse a cuore. Perché? Non era da lei, che cosa c'era sotto? Ripresosi dai suoi pensieri non perse altro tempo e le rispose, le rispose sorridendo e con calma.
-Non posso darti torto, rivale di degno rispetto direbbero nei film. Comunque hai vinto, lascia liberi gli ostaggi e soprattutto smettila con quel maledetto tacco, stai rovinando il viso perfetto di mia sorella.-
Spostò il suo peso di lato sedendosi, lasciando così la possibilità a Lancarde di dirigersi verso la fantomatica "sorella" iper-protettiva. Entrambi erano stracolmi di ferite, soprattutto le ultime erano davvero profonde e gravi.
Mentre Sting guardava attento l'andamento dello scambio due enormi fari apparvero dietro la figura dei due ragazzi, accecandolo. Le finestre iniziarono a tremare fino a quando quella posizionata dietro i due venne infranta in mille pezzi.
-ALLA PROSSIMA BIONDINO, QUESTA L'HO VINTA IO.- gli disse ghignando l'avversaria, guardandolo compiaciuta e promettendogli di ridargli la rivincita.
-NON RICAPITERA' PUOI STARNE CERTA. LA PROSSIMA VOLTA TI METTERO' IN GABBIA SERPE.- le urlò Eucliffe divertito.
-Mi sa che adesso ho capito come tu ti senta Nat. Pff- sussurrò mentre lentamente si rimise in piedi e si diresse verso Jenny.
***
-Ti giuro fedeltà Imperatrice. Da oggi in poi anche le mie mani diventeranno i tuoi tentacoli. Chiedimi tutto quello che vuoi ed io te lo farò avere.-
-Vale lo stesso anche per te Luxus, ti verranno consegnati da un mio subordinato i recapiti necessari per potermi contattare. Occhi ben aperti sempre, sei sotto il mirino di August. Dobbiamo trovare una sistemazione sicura. Un mio incaricato ha messo fuori uso le telecamere di sorveglianza mentre l'altro sta manovrando i dati su di te dalla centrale. Ti sto già salvando il culo, vedi di non deludermi e di non tradirmi. I traditori mi stanno sul cazzo.-
-Oh oh oh .. non si addice ad una donna di alto livello come te un linguaggio scurrile come questo anche se, devo ammetterlo , sai far attizzare bene persino un Grizzly come me.- Le esternò ridendo Dreyer mentre si avvicinava pericolosamente al viso di Lucy inuminendosi le labbra.
I due si misero a ridere scambiandosi uno sguardo di intesa sotto gli occhi infastiditi di Jackal e Juvia che, vedendo il flert tra i due, si strinsero la mano per calmarsi a vicenda. Quello era un particolare di Lucy che non piaceva a nessuno dei due. Era risaputo che oltre al suo fisico,alla sua bellezza, ciò che attirava di lei era anche il suo modo di fare. Quel suo essere audace che era riuscito a far uscire di testa persino lo zio, l'uomo più freddo che abbiano mai conosciuto in vita loro.
- Il mio problema capo è che io non so dove andare. Da quando Makarov è morto tutti gli alleati sono passati dalla parte di Apocalisse. Come ben sai ho anche una figlia adolescente, non posso permettermi azioni azzardate. E poi senza offesa, ti sto giurando fedeltà, lo sto giurando sulla tomba di mia moglie e sulla vita della mia piccola Lis, non pensi che sia un atto di rispetto anche nei miei confronti dirmi il tuo nome e mostrarti?- prese una pausa poggiando la mano sul mento della ragazza – Io mi sto mostrando, se così si può dire, nudo davanti ai tuoi occhi. Da oggi fino a quando respirerò ancora io sono dei tuoi. Ho troppo da perdere, non ti tradirei ne adesso e ne mai nemmeno con quell'uomo. Mi stai dando una mano, mio nonno mi ha insegnato che la fedeltà è la migliore amica della vita. Tu attualmente mi rappresenti la vita ed io ti sarò fedele.-
-Come ti permetti a toccarla lurida feccia? Ania cazzo gli stai dando troppo lusso.- urlò sull'orlo del nervosismo Jackal.
Ascoltò il tutto in silenzio,per quanto potenziale quell'uomo avesse era davvero sprovvisto di mezzi degni di lui.
Un altro punto a suo favore per avere la sua riconoscenza.
-Prendi adesso le tue cose e vieni con me. So come aiutare te e la tua famiglia. Seguimi Dreyar, è giunto il momento di prenderti la tua rivincita. E tu, cane da guardia, non osare più prendere iniziative senza il mio permesso. Devi stare al tuo posto e fiatare quando ti viene ordinato. Non osare più scavalcarmi.- setenziò severamente regalando uno sguardo truce al compagno che non si aspettava una risposta così seccente da parte sua. –Per quanto riguarda il mio nome ed il mio viso tutto a tempo debito Lux, voglio regalarti un po' di suspence. Se ti comporterai bene avrai degli ottimi benefici.- gli disse ridacchiando causando un ghigno perverso sul volto dell'interlocutore.
-Conoscevi mio nonno vero?-
-Ho avuto modo di averci a che fare indirettamente. Sono venuta a prenderti perché so che sei diverso da tuo padre, Makarov era orgoglioso di te e proprio per questo meriti la mia fiducia.- Il biondo la guardò con la coda dell'occhio, anche seduta stranamente in macchina aveva il suo fascino. Voleva vederla, capire con chi era entrato in affari.
-Comunque sappi che tuo padre è nella mia lista nera. Verrà tolto di mezzo con le tue armi, diciamo che sarai tu il mio mezzo principale.- gli disse mentre si avvicinava pericolosamente a lui, lasciandolo doppiamente sorpreso. –Sarà la tua prova d'ammissione definitiva, se la porterai a termine come mi aspetto ti lascerò l'onore di togliermi la maschera.-
-L'HO SEMPRE CONSIDERATO UN MORTO CHE CAMMINA QUELL'INFAME, QUEL GIORNO TI PORTERO' A CENA FUORI BIONDINA.-
Angolo Autrice:
Ciao ragazzi scusate il ritardo ma ho avuto una miriade di problemi e cose da fare. Perdonatemiii.
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento e come sempre vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate lasciando anche una piccola stellina.
Come avete ben visto la nostra Urania ha messo in atto il gioco delle tre carte, ha aggiunto un nuovo membro alla sua cerchia. Quali saranno le sue vere intenzioni? E Salamander? Come se la sta cavando con la maschera di ferro?
Ha capito che la sua acerrima nemica non si trova lì oppure ci spera ancora? Chissà come reagirà. Per non parlare del temperamento della nostra Queen non solo nel trattare gli affari ma anche nel farsi rispettare. Ne vedremo delle belle. 😋 Alla prossima! ❣️
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