74. Alessia
È stata una serata bellissima. Io e Damon siamo andati in un ristorante molto carino, dove offrivano una musica dal vivo eccezionale.
Hanno cantato molte canzoni classiche e romantiche, che hanno contribuito a rendere la serata più bella di quanto non lo fosse già.
Damon mi ha fatto molte domande strane, che riguardavano il nostro futuro insieme.
-perché vorresti passare tutta la tua vita con me?- mi disse guardandomi negli occhi con un espressione dolce.
-perché tu sei l'uomo che amo. Io voglio passare tutta la vita con te perché so che tu mi renderesti felice come nessun altro può fare- risposi sincera.
Annuì con il capo e poi sorridendo mi fece un altra domanda.
-e che cosa ne penseresti del fatto di costruire una famiglia?- la sua voce era lieve e dolce.
Ci pensai un attimo prima di rispondere, ma poi ebbi una buona frase da dire e così risposi.
-Penserei che sarebbe la cosa più bella di questo mondo. Io voglio costruire una famiglia con te e spero che tu voglia la stessa cosa.- dissi sorridendo e prendendogli la mano.
-certo che voglio- rispose ovvio.
-come mai tutte queste domande?- chiesi all'improvviso, facendogli alzare il capo verso di me.
-niente, così... Mi piace sapere che cosa pensi del nostro futuro.- annuii anche se mi sembrava strano ciò che disse, però non ci feci caso.
Appena finimmo di mangiare andammo subito a casa sua per vedere un film.
Arrivati a casa, vidimo Anna e Fabrizio abbracciati sul divano che guardavano la televisione. Noi, per non disturbarli, salimmo piano le scale e chiudemmo molto lentamente la porta.
-allora, che film ti piacerebbe vedere?- mi chiese Damon, andando a vedere tra i film che aveva.
-non so...decidi tu- risposi andandomi a buttare sul letto.
Incominciò a cercare tra i CD e poi finalmente trovò un film che piacesse ad entrambi.
-che film è?- chiesi e lui mi porse il CD.
"Un amore senza fine", lessi il titolo e mi stupì. Aveva scelto un film romantico? Strano. Lui non è tipo di questi film.
Annuii con il capo e glielo porsi. Lui accese il lettore CD e infilò il disco all'interno.
Quando il film iniziò, eravamo accoccolati l'uno all'altro nel suo letto e lui giocherellava con i miei capelli.
Adesso abbiamo appena finito di guardare il film e siamo sdraiati l'uno accanto all'altro.
Damon dorme come un angelo ed io non posso fare altro che guardarlo. Il suo petto è nudo, mettendo in mostra i suoi fantastici pettorali. La sua mano è poggiata quasi sopra la sua pancia e la sua testa leggermente girata verso la mia direzione.
È bellissimo anche quando dorme e questo mi fa sorridere.
Alzo leggermente il suo braccio e, molto delicatamente, mi posiziono sopra di esso, facendo si che il suo braccio si distenda attorno al mio collo.
Mi addormento con la testa sul suo petto e con il suo fantastico odore che mi entra nelle narici.
* * *
Apro gli occhi perché sento qualcuno che mi sta massaggiando i capelli. Alzo lo sguardo e Damon è lì, bello come sempre, che mi guarda con i suoi fantastici occhi magnetici.
-ehi- biascico ancora mezza addormentata.
-ehi- risponde baciandomi.
-Lo sai che sei bellissima quando dormi?- bene, iniziamo già di mattina. Mi sono appena svegliata e devo già subire le sue frasi che mi mandano in tilt.
-grazie- dico dandogli un altro piccolo bacio -come hai dormito?- domando.
-meglio degli altri giorni stranamente...chissà perché- fa un sorriso ed io capisco subito che ha dormito meglio rispetto agli altri giorni, perché io sono lì con lui.
-capisco, comunque anch'io ho dormito meglio degli altri giorni- gli faccio una piccola carezza nei capelli e lui si avvicina a me e mi bacia.
La sua bocca si chiude dolcemente sulla mia, blandendola, inducendo le labbra ad aprirsi mentre le sue braccia mi stringono, attirandomi verso di lui. Una mano mi accarezza, le sue dita si immergono nei miei capelli e li tirano gentilmente sulla nuca, mentre l'altra è aperta sulla mia schiena e mi spinge contro di lui. Gemo sommessamente.
''Un buon risveglio, se posso essere sincera.'', mi informa la mia mente ed io non potrei essere più d'accordo.
Un rumore alla porta ci fa fermare. Qualcuno sta bussando e lentamente sta aprendo la porta.
-Damon, ti ho portato... oh, Alessia, che sorpresa- la madre di Damon entra in stanza e mi sorprende nel letto di suo figlio. La sua faccia si fa rossa dall'imbarazzo, ma non credo che mi superi. Io sto morendo dal caldo, non credo che resisterò ancora per molto.
-salve Anna- dico con un filo di voce. Non so che fare, sono imbarazzata per questa situazione, insomma, non sono nuda, ma neanche vestita quindi...oh,che imbarazzo.
Si avvicina premurosamente al letto ed io mi copro di più -hai dormito qui?- No, sa...sono venuta qui stamattina e sono entrata dalla finestra come una ladra, per poi irrompere nel letto di suo figlio.
-Sì- rispondo semplicemente.
-mamma, puoi uscire per favore?- Damon l'ammonisce.
-oh, sì scusate, ero solo venuta per portare questi vestiti a Damon.- ci sorride e poi velocemente esce dalla stanza, chiudendo la porta alle sue spalle.
-scusala, fa sempre così-.
-tranquillo... sono due anni che ci sorprende nella tua camera e nel tuo letto, quindi...- dico ironica. Mi alzo dal letto e vado in bagno per lavarmi la faccia e i denti.
Mi rivesto, mettendomi il bikini, la stessa maglietta e gli stessi pantaloncini di ieri, e poi ritorno da Damon che è vestito soltanto con i jeans. La sua parte superiore nuda, mostra le sue spalle larghe e muscolose.
Rimango imbambolata a fissarlo, sullo stipite della porta. Non credo di aver mai visto tanta bellezza in un uomo, e il bello è che è tutto mio.
-lo sai che continuando a guardarmi mi sciuperai? Se vuoi ti faccio una foto e te la guardi tutto il giorno- Damon si gira verso di me, mostrandomi i suoi pettorali e addominali scolpiti. ''Potrei morire''.
-eh? Cosa? Io non ti stavo guardando...- cerco di essere più seria possibile.
-sarà...è per questo che hai la bava alla bocca?- cosa? No, non è vero.
Mi metto una mano vicino alle labbra, ma sono asciutte. La sua espressione cambia da sarcastica e divertita.
-tranquilla, stavo scherzando. Era per vedere se avevo ragione ed è così.- ride.
-ah ah, ma quanto sei divertente- alzo gli occhi al cielo e mi vado a mettere le scarpe.
Mi prende i fianchi da dietro e mi attira a sé -Sì, e tu sei la mia piccola- mi bacia la guancia, tenendomi stretta in un abbraccio.
-ok- sorrido e mi slaccio dal suo abbraccio.
-che facciamo oggi?- gli domando.
Corruga un po' la fronte e poi mi da una risposta strana.
-tu quello che vuoi, io ho degli impegni...- sorride.
-come? In che senso hai degli impegni? Che devi fare di così importante per non stare con me...?- sono diretta e quasi arrabbiata.
-ho degli impegni, non posso rimandarli, potrei impazzire altrimenti- viene vicino a me e mi stringe i fianchi -dai...ci vedremo stasera- poggia la sua fronte alla mia.
-stasera? E chi ti ha detto che io sono libera questa sera? Chi ti dice che io non sia impegnata questa sera?- un sorriso si intravede nel suo volto.
-Ah sì? Che devi fare di bello?- domanda vicino al mio orecchio. Sento il suo respiro caldo nel mio collo e come una scema rispondo sinceramente.
-niente- perché ha questo effetto su di me? Non è possibile che ogni volta che fa così lui mi faccia andare in tilt.
-come immaginavo...- ritorna sulla mia fronte -questa sera alle 19.30 al parco?- domanda guardandomi negli occhi ed io annuisco. Non so che cosa lui debba fare adesso, ma so solo che non voglio perdere l'opportunità di vederlo un'altra volta oggi.
Annuisco.
-ok, allora a stasera piccola-.
-a stasera- rispondo un po' triste.
Mi da un leggero bacio sulle labbra e poi mi lascia andare. Io prendo le mie cose ed esco dalla sua stanza. Mentre scendo dalle scale incontro Anna.
-salve Anna, io vado- lei si gira e mi viene in contro sorridendomi.
-ok cara, ci vediamo presto.- mi da un bacio sulla guancia e poi esco di casa.
Adoro Anna. Mi fa sentire come una della famiglia. Mi tratta come se fossi sua figlia e questo, in un certo senso, mi fa piacere perché mi fa sentire come se ricevessi l'amore materno che in questi anni mi è mancato.
Cammino per la strada con il mio borsone da mare fra le mani e i miei auricolari alle orecchie. Non so che fare o dove andare. Poi mi viene in mente un posto, un posto in cui non vado da molto tempo perché volevo allontanarmici.
Vado spedita fino al luogo che per lo più delle volte mi ha rovinato la vita. Vado alla scogliera.
Appena sono li vedo ancora più cartelli, di quanti ce n'erano prima. Sono molto più grandi e raffigurano la scritta ''ATTENZIONE: ZONA NON SICURA'', rido per questo. Non ho rispettato i cartelli prima e non lo farò di certo adesso.
Mi vado a mettere al centro della scogliera. Poso il borsone a terra e prendo il telo da mare. In effetti quando sono venuta qui era pieno inverno, adesso è estate ed il mare è molto più calmo di prima e quindi non c'è nessuna paura di tuffarsi. Mi tolgo la maglietta ed i pantaloncini e rimango in bikini. Prendo i miei occhiali da sole e li metto sopra i capelli, come se fossero un cerchietto.
Mi seggo sulla tovaglia ed estraggo il telefono dalla tasca. Apro la telecamera e mi faccio un selfie che raffigura me, con dietro la scogliera. Lo posto subito dopo su instagram. Non l'ho usato molto in questi anni, ma alcune volte ci vogliono un po' di ricordi salvati.
Quando sto per sdraiarmi mi arrivano quasi 20 messaggi e chiamate consecutive. Subito li apro ed inizio a leggere.
MESSAGGIO DA GIULIA
*Alessia che fai alla scogliera?!*
*Non fare pazzie.*
*Fermati ti prego.*
*Giuro che se succede qualcosa ed è colpa di Damon, io lo uccido*
*Arrivo subito, stai lì*
Ma che?!
MESSAGGIO DA DAMON
*Piccola perché sei alla scogliera?!*
*Sei arrabbiata per ciò che ho detto?*
*Ti prego, non fare sciocchezze di cui poi ti potresti pentire*
*Lo sai che ti amo e che quando ti ho detto che potevi fare quello che volevi, non intendevo questo, vero?*
*Sto arrivando. Non muoverti nemmeno di un millimentro.*
Ma che hanno tutti e due? Perché ogni volta che vengo qui si spaventano così tanto? Non sono mica una psicopatica che non sa che cosa fare.
Decido d'inviare un messaggio a tutti e due per tranquillizzarli. Non posso credere che abbiano pensato veramente che io mi volessi buttare di nuovo.
MESSAGGIO A GIULIA
*Giulia, tranquilla, non voglio fare pazzie. Sono qui soltanto per prendere il sole. Non c'è bisogno che vieni. Sto bene. :)*
MESSAGGIO A DAMON
*Amore, non ti preoccupare. Non sono né arrabbiata con te e né voglio fare pazzie. Sono solo venuta per prendermi un po' di sole. Il sole arriva dritto qui, e questo mi garantirà una buona abbronzatura. Stai tranquillo, non bloccare i tuoi impegni per me. Ci vediamo stasera, ti amo.*
Dopo aver inviato questi due messaggi, per chiarire questa strana situazione, spengo il telefono e mi rilasso sotto al sole.
Dovrei venirci più spesso qui. Per prendere il sole è perfetto. C'è una bella atmosfera qua sopra e poi i raggi del sole arrivano pure più diretti di quando sono in spiaggia, forse perché sono più in alto. Molto più in alto.
Dopo delle ore che sono lì, decido che è meglio andare, e poi si è già fatta l'ora di pranzo. È stato bello ritornare qua sopra, probabilmente lo rifarò e, quando ci sarà di nuovo il mare piatto, mi tufferò.
Prendo i miei vestiti e li indosso. Dopo sistemo la mia tovaglia dentro al borsone e vado a casa.
Per tutto il tragitto ascolto la mia playlist musicale con gli auricolari e qualche volta, quando non ci sono persone per strada, mi metto a canticchiare.
Adesso sono indecisa sul dove mangiare. Non so se andare in un locale oppure rimanere a casa con Jack. E poi mi sorge il dubbio del perché Jack non porti mai a casa la sua ragazza. Non mi ricordo bene il suo nome dato che l'ho vista solo due volte, ma se non mi sbaglio si chiama Kate.
Facciamo che, se Jack ha cucinato qualcosa io rimango a casa per pranzo, viceversa, se non ha preparato niente vado a mangiare da qualche parte.
-Jack??- chiamo appena entro in casa. Ma nessuno mi risponde. Be' vorrà dire che mangerò fuori. Salgo le scale ed entro in camera mia, dopo essermi presa i vestiti di ricambio vado in bagno. Prima di entrare però, sento dei gemiti femminili provenire dalla camera di mio fratello.
Oddio che schifo. Rimango bloccata davanti la porta del bagno e poi decido che è meglio andarmi a fare velocemente una doccia per poi andare via di qui, prima che tutto finisca e che loro si accorgano che io sono qui.
Metto il mio top a strisce rosse e bianche largo, i miei pantaloncini a vita alta strappati e le mie converse basse bianche. Mi asciugo i capelli e infine metto una leggera passata di trucco su tutto il viso.
Esco piano dalla stanza per non disturbare Jack e Kate e scendo le scale. Quando sto per uscire sento qualcuno chiamare il mio nome e mi giro.
-Fratellone...ciao.- cerco di essere più seria possibile.
-che fai qui?- domanda semplicemente.
-ah, no...sai, è anche casa mia questa- rido -comunque ero venuta per cambiarmi e per vedere se potevo pranzare qui, ma probabilmente andrò in un fast-food qua vicino.- apro piano la porta.
-no, se vuoi puoi rimanere qui, io sto cucinando e di sopra c'è anche Kate. Sai, ieri sera siamo usciti insieme e ci siamo ritirati tardi e dato che l'ho vista stanca l'ho lasciata dormire.- spiega.
Si si, avete fatto tardi. Anch'io ieri pomeriggio ''ho fatto tardi'' con Damon. Rido.
-ok, pranzo qui.- vado in cucina e mi seggo al tavolo. Jack sta incominciando a preparare e, da quanto ho capito, prepara hamburger e patatine fritte.
-ti sei divertita ieri con Damon?- chiede mio fratello, mentre cuoce gli hamburger da mettere dentro il panino.
-oh, sì- dico sincera -ci siamo divertiti moltissimo- rido.
-che c'è da ridere?- domanda guardandomi con un sopracciglio alzato.
-no, sai...anch'io e Damon abbiamo fatto tardi ieri...- rido come una pazza e con la mano sullo stomaco. Non ce la faccio a rimanere seria in questa situazione così comica.
-e dove siete andati?- chiede lui.
-a casa- continuo a ridere e poi lui mi guarda non capendo ancora il perché io stia ridendo.
-Jack, puoi essere sincero con me- mi alzo e vado verso di lui -siamo fratelli, ed i fratelli non si nascondono niente, o sbaglio?- alzo un sopracciglio sorridendo.
-io non ti nascondo niente sorellina, tranquilla- risponde calmo.
Mi giro per andare di nuovo a tavola -ah, e comunque, prima ho sentito come Kate dormiva. L'ho sentito proprio bene- sghignazzo.
Appena mi seggo vedo il suo viso colorato di rosso. Colpito in pieno. Sono riuscita a far imbarazzare mio fratello, finalmente.
-Alessia, i-io...- cerca di giustificarsi, ma lo fermo.
-Jack, hai vent'anni, puoi fare ciò che vuoi e poi non mi scandalizzo per così poco, visto che con Damon faccio di peggio- gli spiego. La sua faccia diventa tutto d'un tratto seria.
-Tu e Damon? Che cosa fate tu e Damon?- dopo aver finito di fare i panini si avvicina a me.
Alzo gli occhi al cielo -Jack, non iniziare. Ti ricordo che ho diciotto anni e che posso fare ciò che voglio, quindi...- mi alzo e vado a prendere il mio panino per poi portarlo a tavola.
-amore- la voce di Kate si avvicina alla cucina e appena mi vede sobbalza -oh, Alessia, anche tu qui?- sorride ed io le vado incontro.
-già, oggi pranzeremo insieme.- l'abbraccio e lei annuisce abbastanza felice di questa mia notizia.
Dopo aver pranzato, io vado a riposarmi un po' in camera mia. Prima di addormentarmi però, imposto la sveglia per le 18.30, non vorrei fare tardi all'appuntamento che ho con Damon. Dopo aver fatto ciò, vado a dormire.
* * *
Come al solito sono in ritardo. ''E menomale che avevo impostato la sveglia'', dice la me interiore.
Sono sempre la solita, quando la sveglia è suonata io l'ho spenta perché pensavo fosse mattina, e poi alle 19.00 mi sono risvegliata e mi sono accorta di quanto stupida io fossi stata.
Sto correndo per tutte le stanze per prepararmi. Prima sono andata in bagno e mi sono fatta una doccia, poi mi sono asciugata i capelli e mi sono truccata e adesso sto cercando disperatamente la mia giacca a jeans smanicata.
-trovata- esulto mettendomela e correndo fuori di casa in un nano secondo.
Vado al parco camminando il più velocemente possibile e appena arrivo, per fortuna sono solo le 19.40.
Vedo Damon seduto su una panchina e che parla da solo a bassa voce. Mi avvicino a lui e appena mi vede mi sorride.
-ciao piccola- mi bacia ed io ricambio.
-ciao- ricambio il saluto -scusa il ritardo, non ho sentito la sveglia- spalleggia.
-tranquilla, ormai mi ci sono abituato- sorrido e mi vado a sedere sulla panchina.
È una bella serata. Non tira nemmeno un po' di vento e al parco non c'è nessuno apparte noi. La luna splende in cielo, illuminando tutto.
-mi hai fatto preoccupare stamattina. Giulia mi ha chiamato dopo mezz'ora che te n'eri andata, dicendomi che eri alla scogliera e che volevi fare qualche pazzia.- scuoto la testa. Giulia è sempre la solita.
-Lo sai com'è Giulia, fraintende sempre tutto. E poi io non avrei motivo di buttarmi. Cioè, può sembrare strano che io dica una cosa del genere, ma prima avevo una motivazione valida per il quale buttarmi, ma adesso no. Non mi butterei mai sapendo che non ho una motivazione valida da dare dopo.- spiego serena a Damon.
-capisco- annuisce.
-comunque, perché mi volevi vedere qui?- vado subito al punto, perché mi sembra strano che mi dia appuntamento in un luogo che non sia né casa mia, né casa sua.
-be', devo dirti delle cose importanti- m'informa. Di che mi vuole parlare adesso? Quando parla così mi fa preoccupare.
-dimmi- cerco di nascondere il più possibile la mia preoccupazione.
Lui si alza e viene davanti a me, io mi alzo e mi posiziono davanti a lui.
-Allora non sarà facile, anzi... sarà molto difficile. E dovremo lavorarci ogni giorno, ma io voglio farlo perché io voglio te. Io voglio tutto di te! Per sempre! Io e te, ogni giorno della nostra vita!- inizia il suo discorso. Quando fa così mi fa veramente paura, ma lo lascio continuare.
-Prova a immaginare la tua vita fra trent'anni, fra quarant'anni... come sarà? Se la vedi con me come io la vedo con te allora c'è solo una cosa da fare.- mi guarda negli occhi e si avvicina di più a me -Garantisco che per noi ci saranno tempi duri... garantisco che uno di noi due o tutti e due probabilmente alla fine si stancherà... ma garantisco anche che se non ti chiederò di essere mia per sempre lo rimpiangerò a vita, perché sento nel mio cuore che sei l'unica per me- s'inginocchia di fronte a me ed estrae una scatolina dalla sua giacca, uguale a quella di due anni fa nel giorno di San Valentino.
La apre e mi mostra un anello con un piccolo diamante incastonato al centro e mi prende la mano guardandomi negli occhi.
-Alessia, vuoi sposarmi?- domanda.
Le lacrime iniziano a scendere fino ad arrivare alle guance. Mi ha fatto una proposta di matrimonio. Non è una proposta come le altre ma è una proposta di matrimonio. La proposta di matrimonio.
Sorrido con le lacrime agli occhi e annuisco -Sì-, lui sorride e mi mette l'anello nello stesso dito in cui ho messo l'anello di fidanzamento ed io mi scaravento addosso al suo collo.
-ti amo, ti amo, ti amo- ripeto ridendo. Non avrei immaginato di avere chiesta una cosa così importante.
Ora collego tutto, le sue domande al ristorante, il suo impegno di stamattina e questo appuntamento. Ieri è voluto rimanere con me per pensare bene a chiedermi o meno di sposarlo e, quando oggi mi ha detto che aveva un impegno, era perché doveva comprare l'anello e perché doveva prepararsi questo fantastico discorso.
Non so quanto posso essere felice in questo momento. So solo che non mi vorrò mai più separare da lui. Mai più.
-anch'io ti amo, piccola. Prometto che ti renderò la donna più felice di questo mondo.- mi stringe a sé e mi bacia sulle labbra come per sigillare questa promessa.
-Tu già mi rendi la donna più felice di questo mondo- sussurro poi, al suo orecchio.
Adesso sì che sono felice. Ora sì che la mia vita è completa. Non mi manca proprio niente. Ho tutto ciò che mi serve per essere felice.
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