73. Alessia

Apro gli occhi accecata dalla luce del sole che entra dalla finestra attraverso le tende e sorrido. Oggi passerò una giornata intera con Damon, non potrei esserne più felice.

Abbiamo programmato che andremo al mare, al ristorante per pranzo e per cena e che guarderemo un film insieme stasera.

Mi giro verso il comodino per prendere il telefono. Guardo che ore sono e, sorprendentemente, non sono in ritardo.

Mi alzo dal letto e vado davanti la cassettiera per cercare un bikini da mettermi.

"È meglio quello verde acqua o quello nero?", domando a me stessa non ottenendo una risposta, ovviamente.

Alla fine opto per quello verde acqua. Mi piace di più. In più ha la parte di sotto decorata con varie stampe floreali e mi piace di più rispetto a quello nero.

Dopo aver scelto il costume, prendo un top corto a righe nere e bianche e dei jeans corti strappati, e vado in bagno a lavarmi.

Quando esco dalla doccia ed essermi vestita, mi metto le mie adorate Adidas Superstar e poi mi dedico completamente alla parte superiore.

Asciugo i capelli, facendoli venire un po' mossi e poi mi lavo i denti. Non metto trucco perché tanto devo andare al mare, non avrebbe senso.

Mentre sistemo i capelli, sento uno squillo al telefono. Messaggio. Vado a vedere chi è il più in fretta possibile.

MESSAGGIO DA DAMON
*Buongiorno piccola, pronta per questa giornata solo tu ed io?*

Ah, mi ha chiamata piccola. Mi fa ancora un certo effetto questa parola, ma che ci posso fare? Nessuno mai mi aveva chiamato piccola, e poi il modo in cui lo dice lui è...stupendo, anche se lo ha semplicemente scritto.

MESSAGGIO A DAMON
*Buongiorno anche a te. Si, sorprendentemente sono pronta.

Invio il messaggio e prendo il mio borsone da mare, dove metto: tovaglia da mare, crema solare,mp3, auricolari e occhiali da sole.

Il tempo che finisco di preparare il borsone e mi arriva un altro messaggio, sempre di Damon.

MESSAGGIO DA DAMON
*Bene, mi piacerebbe guardarti ancora fare avanti ed indietro da una parte all'altra della tua stanza, ma vorrei di più averti qui con me.*

Guardarmi? Mi sta guardando? Dov'è?

MESSAGGIO DA DAMON
*Finestra.*

Accidenti, è vero. Avevo lasciato le tende aperte.

Vado davanti la finestra e lo vedo, lì, con la sua moto e il suo fascino abbagliante.

Mi saluta con la mano ed io ricambio aggiungendo un sorriso. Gli mimo un "ti amo", e lui sorride annuendo.

Lo lascio lì e prendo in fretta il borsone ed il telefono e poi scendo spedita per le scale.

Quando sto per uscire qualcuno mi ferma.

-dove vai?- mi giro e c'è mio fratello con un cornetto al cioccolato i mano, non ancora toccato.

-esco con Damon, non aspettarmi né per pranzo e né per cena.- apro la porta.

-non fai colazione? Ti avevo preparato i tuoi cornetti preferiti- mi giro e gli sorrido prendendogli il cornetto dalle mani.

-bel tentativo per scusarti per ciò che mi hai chiesto ieri. Questo lo accetto e anche un abbraccio, ma sul perdonarti ci devo ancora pensare...- cerco di mantenere un espressione seria e di non scoppiare in mille risate.

Lo abbraccio e gli lascio un bacio sulla guancia -ciao Jack-, esco sorridendo e vado in contro a Damon.

-ehi- gli do un bacio sulle labbra, tutta contenta.

-ehi, felice?- ricambia il bacio.

-molto- gli sorrido -vuoi?- gli mostro il cornetto e lui annuisce.

-mi piacerebbe avere qualcosa di più dolce, ma per adesso mi accontento di un pezzo del tuo cornetto- stacca un pezzetto con il cioccolato e lo mangia.

-scemo, come sempre...- scuoto la testa.

È impossibile, non cambia mai. Chiede sempre di più ed è sempre più dolce di prima. Prima, quando ci litigavamo di più, si limitava solo ai baci, adesso non gli basta più questo. È parecchio perverso adesso, ed ogni volta che dico qualcosa, lui deve sempre pensare in maniera maliziosa e rispondere nello stesso modo. Non so se riuscirò a tenere a bada i suoi ormoni oggi, dato che staremo tutto il giorno insieme.

Finito di mangiare il cornetto, metto il casco e salgo sulla moto di Damon. Lui fa lo stesso e, appena si siede, gli avvolgo le mie mani attorno alla vita. Ho saputo che questa cosa lo eccita parecchio, ma purtroppo non posso farci niente. Quando accende la moto io mi stringo ancora di più a lui e lui fa un leggero gemito. Ecco lo sapevo.

-parti, ti prego- trattengo le risate.

-agli ordini signorina- detto questo, partiamo e dopo dieci minuti arriviamo in spiaggia.

Scendo dando il casco a Damon e prendendo il borsone da mare, che lui ha tenuto davanti per tutto il tempo. Mi guardo attorno e la spiaggia non è molto piena, ci sono poche persone, meglio così. Damon mi cinge la vita e mi accompagna sulla spiaggia.

-aspetta- lo fermo -devo togliermi le scarpe, altrimenti le sporcherò tutte di sabbia e non mi va proprio- detto questo mi tolgo le scarpe e ricominciamo a camminare per la spiaggia di Chicago, cercando un posto nel quale appostarci.

Dopo aver camminato un po' mano nella mano, esserci baciati si e no tre volte e aver parlato di quanto fosse bello il mare oggi, troviamo finalmente un posto dove fermarci.

Siamo quasi vicini ad una piccola e bassa scogliera. Questo posto è bellissimo e abbastanza appartato per i miei gusti. Attorno a noi non c'è nessuno, siamo soli e questo è molto romantico.

Poso il borsone e respiro l'aria di mare che mi circonda.

-bel posto, vero?- sento dire a Damon, mentre lo vedo guardarsi intorno.

-si, abbastanza carino- mi tolgo il top, rimanendo solo in pantaloncini.

Damon mi vede e fa un piccolo sorriso malizioso, che io interpreto come un: mh, mi inizia a piacere questo costume, non vedo l'ora di vedere anche la parte di sotto.

Alzo gli occhi al cielo e sospiro.

-che c'è?- domanda ridendo.

-sei sempre il solito pervertito- dico con un pizzico d'ironia sulla lingua, abbassandomi per posare la maglietta nel borsone.

-no, sai...mi attirano le cose colorate- si avvicina a me e mi prende per i fianchi, facendomi girare di scatto.

-ah davvero?- non lo immaginerei mai con dei vestiti colorati addosso, mi piacciono di più i suoi vestiti neri e bianchi, le sue giacche di pelle e i suoi jeans strappati sulle ginocchia.

Mi allontano un po' da lui e piano piano mi sfilo i pantaloncini, mostrandogli il mio fantastico costume con le decorazioni floreali stampate. Poso anche questo nel borsone, ma questa volta Damon non fa un passo o un movimento.

È rimasto paralizzato come una pietra. Ma che problemi ha?

-che c'è, non hai mai visto una ragazza in bikini?- domando trattenendo il più possibile la mia ironia. Prendo dalla borsa la mia tovaglia e la stendo sulla sabbia.

-dai, non fare la statua, non ho detto di voler passare un intera giornata con una persona imbambolata, ma con il mio ragazzo. Quindi dai, animo- rido e lo spingo un po'.

-ti stavo ammirando- lui che ammira me? Questa è bella. Ok, sono sicura che sta male, per dire che mi stava ''ammirando'' deve stare per forza male.

-sei bellissima- si avvicina -e sei tutta mia- accarezza la mia guancia e poi passa ai miei capelli.

Faccio una piccola risata che attira la sua attenzione. Incomincia a guardarmi in modo interrogativo ed io gli rispondo semplicemente con -non so cos'hai trovato di bello in me fino ad arrivare ad ammirarmi, io non mi trovo così bella, poi fai tu-.

I suoi occhi si addolciscono e diventano più limpidi.
''Accidenti, la devo smettere di guardare i suoi occhi, mi faranno impazzire.''

-oh Alessia, tu sei più bella di quanto credi. Non capisco perchè nessun ragazzo ti sia mai avvicinato, se io ti avessi incontrato anche alla prima superiore, avrei subito fatto a botte con chiunque per stare con te-.

-E pensare che ci odiavamo- rido.

-tu mi odiavi, io no- mi corregge.

Io non lo odiavo. Forse sì, ma non sempre. Ci sono state volte in cui è stato gentile con me e quelle volte l'ho sentito quasi come un amico. Ad esempio quando dovevo uscire con Giulia per andare in discoteca e mi sono messa quel vestito blu dove lui mi ha fermato e mi ha detto che ero bellissima. Ecco in quel caso non lo odiavo più, anzi, mi stava pure simpatico.

La situazione era abbastanza imbarazzante, ma è stato molto gentile. Poi ci sono state tante altre volte in cui l'ho considerato un amico, mentre dicevo di odiarlo.

-non sempre- ammetto. -Comunque, non siamo qui per parlare del passato, siamo qui per rilassarci e per stare insieme, quindi facciamolo.- mi distendo sulla tovaglia e guardo Damon che è ancora alzato e vestito.

-te li togli quei vestiti per favore, che mi stai facendo venire caldo?- domando quasi scocciata.

Un sorriso malizioso spunta sulle sue labbra -se vuoi puoi togliermeli tu- ma perché deve capire sempre male?

-Dio, Damon, sei un caso perso. Togliti i vestiti e rimani in costume, non togliti i vestiti e rimani nudo. Ma dico, perché ogni volta che parlo capisci sempre male?- alzo gli occhi al cielo e mi passo una mano tra i capelli.

-non è colpa mia se ogni volta che dici qualcosa ha un doppio senso- sghignazza togliendosi la maglietta e i jeans e rimanendo in costume.

-contenta?- annuisco.

Dopo aver posizionato il suo telo accanto al mio, si distende venendo molto vicino a me. Io sorrido e mi sporgo per prendere la crema solare da dentro il borsone, per poi porgergliela.

-che ci dovrei fare?- domanda ed io mi giro a pancia sotto.

-devi spalmarmela in tutto il corpo, sempre che per te non sia un problema.- dico maliziosamente.

-Mai. Lo faccio con piacere- si mette un po' di crema sulle mani e, dopo aver spostato i miei capelli, incomincia a massaggiarmela in tutto il corpo con movimenti lenti e circolari. È davvero rilassante.

-sai, dovresti fare il massaggiatore, sei molto bravo.- sussurro ad occhi chiusi, mentre lui continua il suo lavoro.

-peccato che questi trattamenti non li riservi a tutte. Solo a te.- sorrido tenendo gli occhi chiusi.

Ma come faccio a non sciogliermi se mi dice queste cose? È troppo dolce. Sì che fa paragoni con le altre ragazze, ma li fa in modo positivo. Lo amo da impazzire.

Dopo aver finito, mi rilasso addormentandomi sotto il sole di Luglio e lasciando Damon a guardarmi come se fossi un trofeo da ammirare.

Quaranta minuti più tardi, dopo essermi abbronzata il corpo sia davanti che dietro, andiamo a fare il bagno. L'acqua è congelata ed io non ce la faccio proprio ad entrare, quindi immergo solo i piedi. Non posso pretendere che, dopo essere stata quasi un ora sotto al sole ad abbronzarmi, l'acqua sia calda.

-dai, entra, non è poi così fredda quando ti ci abitui.- Damon è già dentro da cinque minuti e cerca in tutti i modi di farmi entrare in acqua, senza alcun risultato.

-è troppo fredda, non ce la faccio, torno alle tovaglie, ti aspetto lì.- detto questo mi giro e vado alle tovaglie, quando all'improvviso sento un forte frastuono provenire dall'acqua e poi due braccia forti e bagnate che mi tengono in braccio.

-No Damon, ti pregoo- mi lamento cercando in tutti i modi di scendere -noo, c'è freddo la dentroo- urlo mentre ci stiamo avvicinando di più verso l'acqua.

-non è poi così male, dai- vengo catapultata in acqua e in un secondo sento il mio corpo congelarsi.

Quando riemergo dall'acqua guardo Damon con odio -sei uno stronzo!- gli urlo e lui ride venendomi incontro.

-vedi che non è poi così male?- lo spingo e lo sorpasso per tornare alle tovaglie.

''Ti odio. Ok. Adesso ti odio letteralmente.'', dico mentalmente.

Ritorno dove eravamo messi prima e mi asciugo tutto il corpo, per poi tornare ad asciugarmi al sole. Non mi piacciono questi suoi comportamenti e lui lo sa, quindi non capisco il perché si ostini tanto a metterli in atto.

* * *

Siamo al ristorante e stiamo aspettando che il cameriere ci porti ciò che abbiamo ordinato. Per Damon, un piatto di pasta con le vongole e per secondo carne con salsa barbecue. Invece per me, un piatto di spaghetti allo scoglio e per secondo cotoletta alla milanese.

Io e lui abbiamo già chiarito, come sempre del resto. Dopo essere tornata alle tovaglie, lui è venuto da me a chiedermi scusa e a dirmi che non lo avrebbe fatto più. Ho voluto credergli, in fondo non volevo rovinare questa giornata per una cosa così stupida.

-ecco a voi- il cameriere porta i piatti e noi lo ringraziamo.

L'odore di questa pasta è inconfondibile. Il profumo del mare mi sale dal piatto assieme agli odori dei vari aromi. Appena lo assaggio, le vongole, le cozze, i gamberi, il polpo e i calamari rendono il gusto paradisiaco. Non ho mai mangiato una pasta così buona in vita mia.

-mh- faccio un gemito di piacere riferito alla pasta e Damon alza gli occhi e mi sorride.

-buona?- domanda ed io annuisco continuando a mangiare.

-Buon appetito comunque- ride ed incomincia a mangiare anche lui.

Quando abbiamo finito, si sono già fatte le 15.30. Ma perché ogni volta che entriamo in un ristorante finiamo sempre di mangiare dopo ore, invece quando mangiamo in casa , finiamo in dieci minuti? Non ha senso tutto ciò. Ed io ancora non riesco a spiegarmelo.

Andiamo a casa sua e stranamente non c'è nessuno. Domando a Damon dove sia Anna e lui mi dice che è andata a fare delle commissioni e che probabilmente non tornerà prima di stasera sul tardi, perché deve andare a cena con Fabrizio.

Quindi abbiamo tutta la casa per noi, in poche parole. Speriamo non succedano cose inadeguate.

-allora, che si fa?- domando dopo aver posato tutto sopra il mobile che c'è all'entrata.

-io avrei un idea- si avvicina e mi cinge la vita -poi non so se tu sei d'accordo con me- incomincia a baciarmi dal collo in su.

Inclino la testa all'indietro per dargli più spazio su cui baciarmi e gemo lievemente. Le sue labbra si spostano su tutto il mio collo e poi vanno a toccare il lobo del mio orecchio, dove lo tirano leggermente e lo mordono facendomi gemere.

Quando le sue labbra arrivano sulle mie, io mi lascio completamente andare, spingendolo a me e facendo combaciare le nostre labbra in un unico ed indimenticabile bacio.

Incominciamo a muoverci, salendo le scale, ma senza mai staccarci l'un dall'altro. Appena arriviamo su, lui mi prende e fa combaciare la mia schiena al muro. Mi imprigiona facendo passare le sue mani sotto la mia maglietta.

Sorrido al suo gesto e subito mi sfilo la maglietta, rimanendo con il pezzo di sopra del costume.

Lui mi guarda e fa scendere le sue labbra. Dal collo scende al seno e dal seno scende fino ad arrivare all'ombelico, dove si ferma di più. Poi sale di nuovo su toccandomi i capelli e baciandomi sulle labbra.

Mi prende in braccio ed io avvolgo le mie gambe sul suo bacino. Mi reggo tenendo un braccio attorno al suo collo ed un altro braccio tra i suoi capelli. Tenendomi stretta a sé, mi porta nella sua camera, dove mi distende delicatamente sul letto e si posiziona a cavalcioni su di me.

Rido al suo gesto e continuo a baciarlo, muovendo sensualmente il mio bacino con il suo. Le emozioni che sto provando in questo momento, sono uniche. Solo lui può farmi provare eccitazione, divertimento, amore e pazzia in così poco tempo.

Le sue mani si spostano sui miei pantaloncini e in un gesto veloce li sbottona e me li sfila, lasciandomi in costume. Lui si toglie la maglietta e si sbottona i pantaloni fino a levarseli del tutto e rimanere soltanto con il costume.

Mi guarda e sorride ed io capisco subito che mi vuole. L'ho capito da quando ha iniziato a baciarmi al piano di sotto. So le sue intenzioni e le accetto perchè anch'io voglio le sue stesse identiche cose. Lo voglio. Adesso. In questa stanza. E siamo nella posizione giusta per farlo. Siamo tutti e due innamorati l'uno dell'altra. Vogliamo costruire una famiglia insieme. Vogliamo costruirci un futuro insieme. Non abbiamo intenzione di lasciarci, per nessun motivo al mondo e tantomeno tradirci.

Io e lui lo vogliamo, sono sicura che qualsiasi cosa succederà nessuno avrà mai dei ripensamenti. Sono felice di questa mia vita con lui e spero con tutto il cuore che tutto ciò non finisca mai e che duri per sempre.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top