68. Alessia

Mi fermo a guardare quel corpo magnifico che è sempre stato mio, in un certo senso. Ma quant'è bello? Il cuore impazzisce quando vedo che il vento gli sta scompigliando i capelli. Cavolo quanto vorrei baciarlo in questo momento.

Ti ricordo che sei ancora a terra e che lui è rimasto, come dire, paralizzato come una pietra.

Sono a terra? O mio dio me ne ero completamente dimenticata. Ritorno alla realtà, alzandomi e pulendomi i pantaloni della tuta, togliendo la polvere.

Alzo lo sguardo e incrocio di nuovo i suoi occhi. Che bellezza. Come può girare per strada un ragazzo così? Dovrebbero essere arrestati tutti per eccesso di bellezza.

-Scusa Alessia, non ti avevo visto- ed ecco quella voce fredda e senza emozione.

-Tranquillo...- inclino un po' la testa -che fai a quest'ora in giro?- domando con un velo di curiosità.

Chissà, forse anche lui non è riuscito a dormire e correre gli fa scaricare lo stress.

-mi sono svegliato prima e ho deciso di fare una corsa- risponde freddo -tu piuttosto? come mai sei qui e non sei con il tuo nuovo ragazzo, ad aiutarlo per andarsene?-.

Alzo gli occhi al cielo. Ancora con questa storia? ''Blake non è il mio ragazzo, te lo vuoi mettere in testa una volta per tutte'', urla la mia voce interiore.

-Blake non è il mio ragazzo- dico stufa, non so quante volte gliel'ho detto. Sembra non volermi credere, non so che gli prende. Questa cosa mi sta iniziando ad irritare, e parecchio anche.

Non riesco a capire il perché non si fidi di me. Io sono sempre stata fedele e sincera nei suoi confronti. Gli ho sempre dimostrato i miei veri sentimenti, senza mai avere dubbi su quello che stessi facendo. L'ho aiutato quando è stato catturato da quel verme di Matt, senza aver chiesto niente in cambio perché non m'importa ricevere qualcosa da lui. Io ho sempre fatto quello che ho fatto, con sincerità e amore.

Quando lui ha compiuto tutte quelle ''azioni eroiche'' nei miei confronti, non mi è sembrato che mi abbia mai chiesto qualcosa in cambio, forse all'inizio le faceva solo per non sentirsi in colpa, ma poi con il passare del tempo sono sicura che le abbia fatte perché provava amore per me. Mi ha sempre aiutata in tutto e non mi ha mai lasciata sola. Mi ha dimostrato i suoi veri sentimenti, come io ho fatto con lui.

Siamo stati sinceri, l'uno nei confronti dell'altro, senza mai raccontarci bugie. Non ci siamo mai lasciati abbattere da delle barriere. Possono essere barriere alte come Evelyn, quando ha fatto di tutto per separarci, e ci è quasi riuscita devo dire. Posso essere barriere intermedie come Matt, quando ha rapito Damon perché voleva semplicemente ottenere le mie lacrime per lui e in più perché voleva separarci. Ma noi le abbiamo sempre sorpassate con facilità, senza farci mai buttare giù.

Possiamo superare tutti gli ostacoli che la vita ci pone davanti, non siamo costretti a tirarci indietro, perché se noi vogliamo, possiamo superare tutto. Tutto ciò che il destino ha in servo per noi.

-e comunque, sono qui perché non riuscivo a dormire, ho fatto un incubo che sembrava così reale...- scuoto la testa. Al solo ricordo mi viene la pelle d'oca.

-capisco- annuisce e dopo ricomincia a correre lasciandomi qui, senza nemmeno salutare.

Corro dietro di lui e dopo lo affianco -hai pensato a quello che ti ho detto?- domando cercando di respirare ed inspirare correttamente.

Nessuna risposta.

-Damon, tu sai che io ti amo veramente, vero? Lo sai che non ti farei mai del male. Te l'ho dimostrato milioni di volte il mio amore per te. Non sono mai stata così innamorata di una persona in tutta la mia vita, come lo sono di te.- lo fermo e riprendo fiato, mentre lui mi guarda pensieroso -noi siamo tutto- sorrido -noi non ci facciamo abbattere dagli ostacoli, ricordi?- continuo sperando di cambiare qualcosa in lui -noi ci siamo giurati sincerità e amore- mi avvicino a lui -noi siamo unici-.

Porto le mie braccia sul suo collo sudato e lo attiro a me, baciandolo senza pensarci su due volte. Da quanto desideravo questo bacio. Le sue labbra sono così calde e morbide.

Non respinge il mio bacio, anzi, accetta e per accompagnarlo mette le sue mani sui miei fianchi, attraendomi di più a sé e facendo scontrare in nostri bacini.

La mia lingua chiede l'accesso alla sua bocca e subito dopo ci ritroviamo a baciarci come abbiamo sempre fatto.

La sua lingua entra dentro la mia bocca, esplorandone ogni centimetro, e così fa anche la mia. Questo bacio è pieno di passione, ma anche di odio e rabbia. Sembra un bacio che trasmette tutte le nostre emozioni più nascoste.

Le parole che non riusciamo a dire e i sentimenti che non siamo in grado d'interpretare.

-mi sei mancato- biascico sulle sue labbra.

Si stacca da me così velocemente, da non farmi nemmeno capire cos'è successo. Le mie labbra sono ancora semi aperte, e chiedono di ritoccare le sue labbra di nuovo.

Il suo pollice sfiora la mia guancia facendo dei piccoli cerchi, io inclino la testa lasciandomi trasportare da questo gesto così delicato e pieno d'affetto. Nei suoi occhi noto qualcosa di diverso, non c'è più odio e rabbia, bensì tristezza e un po' d'amore.

-sei...così...bella- dice lentamente, continuando ad accarezzarmi le guance.

-Damon, ti amo- le mie mani si posano sul suo viso e lo costringo a guardarmi negli occhi -niente più io e te, solo noi-.

Le sue labbra si increspano in un dolce sorriso -non c'è niente tra te e lui?- scuoto la testa.

-niente. -lo rassicuro lasciandogli un dolce bacio sulle labbra e avvolgendo le mie braccia al suo collo -noi, per sempre- sussurro.

-mi sei mancata da morire- mi alza da terra e, per aggrapparmi, allaccio le gambe attorno ai suoi fianchi. Incominciamo di nuovo a baciarci ma questa volta lui mi porta in un vicolo dove, ancora aggrappata a lui, mi fa poggiare la schiena a muro e schiacciandomi con il suo corpo contro di esso.

Dopo alcuni minuti ci stacchiamo dal nostro bacio per riprendere fiato, guardo i suoi occhi, che per me sono come un libro aperto. Vuole dirmi qualcosa, ne sono sicura.

-che cosa c'è? Dimmelo Damon- ansimo poggiando la mia fronte alla sua.

-Ti ho amato dal primo sguardo senza tradirlo mai, neppure da lontano, nemmeno in altri occhi. Perché il mio sguardo è tuo e tu non sei mai così bella come quando guardi me.- sorride e sorrido anch'io a quelle parole.

Quant'è dolce. Lo amo da impazzire quando fa così.

-non vale questa...lo sai che queste frasi hanno un certo effetto su di me.- gli arruffo un po' i capelli e lui sorride annuendo.

-modestamente mi piacciono le frasi d'effetto.- ammette lisciandomi i capelli.

-Allora ci provo anch'io adesso...ti sorprenderò- dico in tono di sfida, trattenendo un sorriso -Solo restando uniti, e avendo fiducia l'un l'altro, supereremo ogni ostacolo come la notte segue il giorno.- sorrido soddisfatta della mia frase.

-te la cavi... ma non come me- ma guardalo come si atteggia.

-scemo- faccio toccare i nostri nasi e le nostre bocche.

Mi mancava molto stare con lui. Adesso sono felice che si sia risolto tutto e che lui mi creda. Sono sicura che niente ci separerà più, o almeno spero.

Scendo dai fianchi di Damon quando il mio telefono incomincia a squillare, ma chi sarà alle 9 del mattino?

-pronto?- rispondo un po' scocciata.

-dove sei? mi hai fatto preoccupare.- ed ecco la voce infuriata di mio fratello. Sempre il solito.

Alzo gli occhi al cielo e sussurro un -faccio in un secondo-, a Damon. Lui annuisce ed io esco dal vicolo, prendendo meglio con la linea telefonica.

-sono a fare una corsa, problemi?- chiedo.

-si, dovresti essere qua e stare con il tuo migliore amico che questo pomeriggio andrà via, se non ricordo male.- il suo tono è sarcastico e abbastanza irritante.

Perché dovrei stare con Blake? Non m'importa se sta per partire, deve farlo e non deve avere la mia compagnia, ne ha avuta abbastanza da quando è qua.

Ha avuto anche la sfacciataggine di baciarmi, quando io gli ho detto esplicitamente che non volevo. Lo so che non voleva, ma mi ha anche fatto litigare con il mio ragazzo ed io ho passato, non dico un periodo di merda perché potremmo essere stati litigati per quasi mezza giornata, ma le ore più brutte e sole della mia vita.

E poi, sono contenta che se ne vada. Chicago non è una città che fa per lui, non è facile abituarsi ad una città nuova. Ci vogliono anni ed anni. Io sono qua da ben nove anni e quasi non riesco ancora a sopportare queste strade affollate e incasinate.

Lui deve tornare a Londra, e non lo deve fare solo per me, ma anche per lui. Lui soffrirà se rimarrà qui perché probabilmente vedendomi con Damon ci starà male. Come sono stata male io quando Matt mi ha lasciato e quando l'ho incontrato con Jennifer.

A proposito di Jennifer...chissà se lei è al corrente di ciò che ha fatto il suo ragazzo e chissà come l'ha presa.

-Alessia, ci sei?- mi richiama Jack. Mamma mia, è più assillante al telefono di quanto non lo sia quando mi parla faccia a faccia.

-sì ci sono, e la mia risposta è no. Non farò compagnia a Blake, ho ben altro da fare che pensare a lui.- e riattacco.

Due braccia lunghe e forti mi abbracciano da dietro, facendomi rilassare. Sento il respiro di Damon sul mio collo ed ansimo un po'.

-che voleva tuo fratello?- come ha fatto a capire che era mio fratello se non ho nemmeno pronunciato il suo nome? Va be, non m'importa. Ormai non faccio più caso a questo, so benissimo che Damon capisce tutto in un attimo.

Mi giro verso di lui -niente d'importante...- lo so che vuole sapere la verità così gliela dico -voleva che stessi con Blake, visto che questo pomeriggio dovrà partire, ma io gli ho detto di no. Quindi è tutto risolto.- inizialmente fa una faccia arricciata, ma poi si alleggerisce e mi sorride.

-quindi staremo insieme oggi?- annuisco e gli do un leggero bacio sulle labbra, sussurrandogli un ''sempre'', all'orecchio.

Voglio recuperare quelle ore che abbiamo perso ieri. Voglio passare ogni singola ora di oggi con lui. Un pensiero istantaneo mi balena in mente. Alle 17.30 Blake dovrà partire ed io dovrò avere almeno la decenza di andarlo a salutare, anche se non se lo meriterebbe affatto dopo quello che ha fatto.

-a che pensi?- chiede quando stiamo camminando per le strade di Chicago, mano nella mano.

-non potremo stare proprio tutto il giorno insieme- che delusione, quanto vorrei non andarci, ma in quel caso Jack inizierebbe a sospettare che c'è stato qualcosa tra di noi e che sono stata io a cacciarlo, cosa che è effettivamente vera.

-e perché?- domanda aggrottando le sopracciglia.

-oggi, come ti ho detto prima, Blake parte...devo andare a salutarlo, altrimenti Jack penserà che è successo qualcosa tra di noi, e non voglio subire nessuna lamentela da parte sua.- alzo gli occhi al cielo -sarà solo una questione di un'ora. Andiamo ad accompagnare Blake all'aeroporto alle 17.00, lo salutiamo e alle 18.00 siamo di ritorno. Niente d'impegnativo.- abbozzo un sorriso annoiato.

-posso venire con voi?- spalanco gli occhi.

Lui venire con noi? ''No, non se ne parla proprio'', urla la mia voce interiore. E poi per fare che cosa? Sono sicura che se incrociasse lo sguardo di Blake, anche solo per un secondo, lo fulminerebbe all'instante.

-va bene-, ma che ho fatto? Perché ho accettato...sono davvero una stupida.

Adesso devo vedermela io. Devo fare in modo che Damon non stacchi la testa a Blake. E che Blake parta senza nessun intoppo. Il tutto è nelle mie mani.

Strano...tutto è iniziato con me da piccola, con quella semplice frase, e tutto finisce con me che cerco di tenere in vita due persone per aver tenuto conto a quella frase.

* * *

Siamo all'aeroporto da circa 15 minuti. Blake ha già fatto tutti i controlli e sta solo aspettando che chiamino il suo volo. Jack e Blake sono seduti sulle sedie, mentre io e Damon siamo all'impiedi un po' distanziati da loro, a guardare tutto il via vai di persone che c'è qui.

-chissà dove vanno tutti con questa fretta...- domando sconvolta. Ci sono persone che corrono a destra e a sinistra, altre che parlano al telefono tenendo la valigia vicina, ci sono persino persone che sono state fermate dalla sicurezza.

-probabilmente non a prendere un caffè- ironizza lui.

Mi guarda e mi fa l'occhiolino al quale rispondo con un sorriso. Sono imbarazzata. Mi giro più volte per vedere se qualcuno ci ha visti, ma per fortuna né Jack, né Blake alzano lo sguardo verso di noi. Sembrano indaffarati a parlare di qualcosa che non è comprensibile da questa distanza. Quanto pagherei per sentire ciò che stanno dicendo.

-INFORMIAMO I SIGNORI PASSEGGIERI CHE IL VOLO CHICAGO-LONDRA STA PER PARTIRE. SI PREGANO I SIGNORI PASSEGGERI A RECARSI ALL'APPOSITO GATE.- la voce robotica dell'assistente di volo risuona in tutto l'aeroporto.

Blake si alza e si avvicina a noi insieme a Jack. Ecco arrivato il momento dei saluti.

-amico, stammi bene. È stato bello vivere per un po' con te, spero che il ritorno a casa sia piacevole come lo è stata la tua permanenza qui. Noi siamo sempre qui se hai bisogno, quando vorrai tornare noi ti ospiteremo tranquillamente in casa nostra. Sii felice, ci vediamo- si battono i pugni e dopo si abbracciano.

-grazie amico.- la voce di Blake è felice e triste allo stesso momento.

Gira lo sguardo verso di me, ma prima che possa dire qualcosa, Damon si posiziona tra me e lui.

-buon viaggio- dice il più serio possibile. So che si sta trattenendo da non tirargli un pugno in faccia, e per questo lo ringrazio.

-grazie- dice Blake annuendo.

Damon si scansa ed ecco arrivato il fatidico momento, io e Blake, vicini a dirci addio.

-Alessia...- dice con voce flebile Blake. Non lo faccio finire di parlare, che attacco subito discorso con lui.

-Fai buon viaggio. Spero che tu continuerai la tua vita a Londra e che non ci sarà bisogno di tornare. Sono davvero felice per te, e niente... che posso dirti...auguri per i tuoi impegni irrisolti-.

-Grazie...ma Alessia- non voglio sentire scuse, non ne ho proprio voglia oggi.

-Buon. Viaggio. Blake.- scandisco bene ogni singola parola, con tono abbastanza alto. Mi scanso e lui annuisce capendo cosa voglio dirgli.

Prende i suoi bagagli e, dopo averci guardato per un'ultima volta ed essersi soffermato di più, come sempre, su di me, se ne va. Lascio un sospiro di sollievo e poi vado fuori dall'aeroporto, seguita da Jack e Damon.

Finalmente soli. Io e Jack, da soli in casa, senza nessun altro individuo a disturbarci. Io e Damon, da soli, senza nessuno che può intralciare la nostra strada.

È tutto come prima. Da adesso facciamo come se non sia mai capitato niente e ricominciamo la nostra vita. Non vedo l'ora di passare del tempo da sola con mio fratello, voglio ricominciare a fare tutto ciò che facevamo prima. Mi voglio divertire, e lo farò. Nessuno può impedirmi di vivere la mia vita.

Sono libera e abbastanza grande per decidere ciò che fare della mia vita.



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