53. Damon
Sono seduto sul divano di Jack da qualche ora e mentre tutti guardano il film, io sto guardando Alessia.
È così bella. Sta cercando di farsi piacere il film che noi ragazzi abbiamo scelto. Da quanto ho capito, lei non è una a cui piacciono le macchine. A dirla tutta neanche a me piacciono molto, preferisco le moto perché secondo me ti fanno più figo.
Cioè, un ragazzo che viene in macchina è diverso da uno che viene in moto. Il primo, potrà anche avere una bella macchina, ma non è selvaggio come quello che ha una moto e non può scompigliarsi i capelli con il vento.
Sono dell'idea che ad Alessia piaccia quando la porto sulla mia moto per farle fare un giro. L'ho portata solo una volta, ma è stato abbastanza bello sentirla stringersi a me.
Ricordo che ero andato da lei di mattina, per accompagnarla a scuola. Lei non sapeva che io ero lì e quindi è rimasta un po' sorpresa da questo mio gesto. A prima vista quando ha guardato la moto ha sparato dei nomi a caso, probabilmente non ricordava il nome, quindi per non fare brutta figura ha detto delle parole a caso.
-ah, quella moto... come si chiamava? Gucci Trattore...ehm...- disse quel giorno facendomi ridere.
-Guzzi Tractor 2, volevi dire?- le risposi facendola imbarazzare.
È stato un bel giorno, apparte qualche intoppo, la mattina è andata bene. Quando l'ho incontrata alla ricreazione all'inizio mi guardava stranamente ed io non sapevo che cosa avesse. Ma poi in corridoio mi disse che aveva fatto una scommessa con Giulia ed io mi misi a ridere.
Sono successe molte cose quel giorno, che al solo pensarci mi viene il mal di testa.
Giro un po' lo sguardo e vedo Giulia posizionarsi sulla poltrona, per poi far finta di rimanere sveglia. Lo stesso sta facendo Alessia. Io ancora non ho capito perché lei si sia dovuta mettere accanto a quella zucca vuota di Blake.
Forse perché era l'unico posto libero?
Non è vero. È perché le piace, ne sono sicuro.
Ma che ti sei fumato? Se ti ha detto che ti ama quasi mezz'ora fa, perché dovrebbe piacergli Blake?
È vero. Me lo ero completamente dimenticato. Comunque, adesso non ho tempo di parlare con te. Devo guardare il film.
Ah si? Il film si chiama Alessia?
Si, cioè no... come? Senti ti fai i fatti tuoi?
Alessia mugugna qualcosa d'incomprensibile e intanto si muove nel divano. La cosa che mi sta incominciando ad irritare è che ha poggiato la testa sulla spalla di Blake.
È stressante vedere la tua ragazza appoggiata alla spalla di qualcun altro che non sei tu.
Blake si avvicina all'orecchio della mia ragazza e le sussurra qualcosa che riesco a capire a malapena -Alessia, vuoi andare a dormire?- credo che dice.
-mh, no- mugugna qualcosa d'incomprensibile -voglio rimanere qua- vedo il suo corpo muoversi e la cosa mi fa leggermente sorridere.
Anche se è visibilmente stanca e annoiata, non vuole andarsene perché siamo tutti qua e le sembrerebbe brutto andare via.
Quella testa vuota continua ancora a parlarle -ok, almeno sdraiati. Stai morendo di sonno-.
Sdraiati? Ma che cosa sta dicendo? Lei non si sdraia da nessuna parte. Se deve sdraiarsi da qualche parte, si deve sdraiare vicino a me.
Ma quante storie che fai...
Alessia annuisce e si sdraia, poggiando la sua testa sulle gambe di Blake. Lui incomincia ad accarezzare i capelli ed io divento visibilmente rosso in faccia.
Mi sto trattenendo troppo dal non andare li a spaccargli la faccia. Se lo facessi, Alessia non me lo perdonerebbe mai.
Quanta intelligenza.
-ragazzi, ho sonno. Vado a dormire- Giulia balza fuori dalla poltrona e, sbadigliando, s'incammina verso la camera.
-anch'io ho un po' di sonno- Jack si alza dal divano e ci saluta -vado a dormire, ci si becca domani- sale per le scale e poi si sente un leggero rumore di porta.
E adesso che succede? Io sono rimasto solo e nel divano di fronte a me ci sono Blake e Alessia.
Cosa dovrei fare? Una scenata in cui dico a Blake di non avvicinarsi ad Alessia perché io sono il suo ragazzo e sono geloso?
Non mi sembra il caso.
Potrei dirgli di andare a dormire, mentre io porto Alessia nella camera.
-Blake, tu non hai sonno? Perché non vai a dormire?-.
Che bella domanda. Lo stai completamente cacciando dal salone.
-si, ho un po' di sonno, ma non posso andare a dormire e lasciare Alessia qui- risponde continuando ad accarezzare i capelli alla mia ragazza.
Ma perché non se ne va? Io se ho sonno vado via, perché lui no?
-oh, ma per Alessia non ti preoccupare. La porto io di sopra e poi vado a casa.- dico tranquillo.
Ci pensa un po' su guardando prima me e poi Alessia.
-va bene- annuisce con la stanchezza in volto -ma non dimenticartela qui- ride -le verrebbe il torcicollo-.
Faccio un finto sorriso e mentre lui si alza, Alessia biascica qualcosa, ma non si sveglia (s)fortunatamente.
Vorrei che si svegliasse per passare del tempo con lei. Lo so che siamo stati vicini oggi, però voglio sentirla ancora più vicina a me.
Voglio avere quel contatto che ho avuto oggi con lei quando eravamo in giardino.
Voglio ridere come abbiamo riso quando siamo caduti dal divano a dondolo e ci siamo scaraventati a terra.
Guardare i suoi occhi e dirle che sono la cosa più bella che abbia mai visto.
Baciare le sue labbra e dirle che non avevo mai sentito un sapore così bello in tutta la mia vita.
-Oh Alessia- quando siamo soli mi alzo e vado a sedermi accanto a lei.
È così bella quando dorme. Sembra un angelo.
Anche se mi seggo con molta calma in modo da non svegliare Alessia, non ci riesco perché lei mugugna qualcosa.
-shh- sussurro accarezzandole i capelli e facendola rilassare.
-Damon...sei tu?- biascica.
-si, piccola- sorrido alla sua domanda. Mi ha riconosciuto da una sola carezza e di questo sono felice.
Alza la testa e mi guarda sorridendo e mostrando le sue fossette.
-ehi- le dico accarezzandole una guancia.
-hey- risponde dolcemente, avvicinandosi a me.
È bellissima quando fa così, mi fa impazzire. I suoi capelli sono spostati da un lato e i suoi occhi sono fissi sui miei.
Riesco quasi a vedere il mio riflesso nei suoi occhi. Noi siamo una cosa sola ed io la amo da morire perché mi ama come la amo io.
Vorrei farle un regalo. Ma che dico uno, dovrei fargliene mille. Lei si merita mille regali, si merita tutta la felicità e tutto l'amore di questo mondo.
Lei si merita tutto ciò che la vita ha da offrirle. Io le darò tutto ciò che posso darle.
Sono disteso nel divano con Alessia sopra. La sua testa è poggiata sulla mia spalla e il suo respiro mi sta facendo accapponare la pelle.
Le cingo le spalle con le mie braccia e la stringo a me facendole fare un leggero e assonnato gemito.
Le sue braccia abbracciano i miei fianchi e li stringono facendola avvicinare di più a me.
-ti amo Alessia- le sussurro.
-grazie- biascica.
Perché mi sta ringraziando? Non ha senso... Che vuole dire che mi ringrazia?
-grazie per cosa?- chiedo.
-grazie per amarmi.- ride leggermente sul mio collo.
Mi ringrazia per amarla. Dovrei essere io a ringraziare lei per avermi dato un opportunità.
Se non fosse per lei, adesso non saremmo qui a parlare o a scambiarci parole come "ti amo".
Probabilmente ognuno sarebbe nella propria casa a spassarsela a modo suo.
Non so cosa starebbe facendo lei se non mi avesse dato un opportunità, ma so di per certo che cosa starei facendo io.
Di sicuro non sarei in casa. Sarei in un Night Club o in una discoteca a spassarmela con qualche ragazza carina per poi portarmela a letto e dimenticare il suo nome il giorno dopo.
Ma per fortuna non è successo ed io e Alessia adesso stiamo insieme e quando mi sveglierò domani, ricorderò il suo splendido nome.
Sono felice di svegliarmi e di ricordare che c'è una ragazza che mi aspetta. Sono felice di ricordarmi il suo nome e il suo aspetto. Sono felice che questa ragazza sia Alessia.
Lei è l'unica con cui voglio stare. L'unica con cui ho intenzione di costruire il mio futuro.
È il mio punto di riferimento se non so qualcosa ed è il mio punto di forza a cui posso appoggiarmi sempre, senza mai cadere.
Ad un tratto alza la testa e mi guarda senza parlare.
-che c'è?- le sorrido e scuoto leggermente la testa.
Non risponde. Semplicemente, mi bacia.
Mi sta baciando come non mi ha mai baciato. Sembra un bacio tutto nuovo, con una sua personalità, un bacio che non ho mai provato. È un bacio inventato al momento.
Adesso si inventano i baci?
Non lo so, ma dopo essersi staccata da me per prendere un po' d'aria, l'attiro di nuovo sulle mie labbra e la bacio come solo io so fare.
Modesto.
La bacio quasi fino a consumarle le labbra e nonostante il nostro respiro affannato, non abbiamo intenzione di staccarci da questo bacio così travolgente.
Metto le mani sotto la sua maglietta ed inizio a vagare senza meta sulla sua schiena.
La sua pelle è cosi delicata e liscia che mi fa pensare alla pelle di un neonato.
Spingo leggermente Alessia dall'altra parte del divano, facendola sdraiare meglio.
Il suo piccolo corpo è posizionato sopra il mio e le sue labbra sono ancora attaccate alle mie.
Picchietto la lingua sul suo labbro e lei mi da l'accesso alla sua bocca.
Le nostre lingue si incontrano ed iniziano una danza personalizzata.
I nostri respiri sono pesanti e le nostre labbra quasi gonfie.
Mi allontano un po' da lei per guardarla. I suoi occhi sono lucidi e le sue labbra vanno dal rosso al viola. Sono più gonfie di prima.
-sei bellissima- sussurro dandole un bacio a stampo.
-anche tu lo sei, se è per questo- sorride facendomi dei piccoli cerchi sul petto con le sue dita.
-lo so, me lo dicono tutte- dico malizioso.
Mi piace farla arrabbiare. Puntualmente sono le mie battute maliziose che la fanno agitare e quasi infuriare.
Sbuffa sonoramente girando gli occhi dall'altra parte -sempre modesto tu, eh?- tenta di essere seria e di nascondere quella lieve risata che le esce subito dopo aver pronunciato quella frase.
-ehi, ho un mio fascino io- continuo a stuzzicarla.
Ride guardandomi e mostrandomi le sue piccole fossette ai lati della bocca.
Mordo il lobo del suo orecchio facendola gemere. Scendo sul collo lasciandole dei baci umidi che a poco a poco fanno intravedere un piccolo segno violaceo. Mi piace marchiare la sua pelle con i miei baci. La fa essere mia.
-ti amo Damon-.
-ti amo Alessia-.
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